Scenari Peninsulari - update
UPDATE 10 (24/7): No, al NordEst non stanno silenti. Dal sito di Benetton Rugby:
"Treviso, 24 luglio 2009 - Con riferimento a quanto riportato su una testata giornalistica locale, Benetton Rugby desidera comunicare di aver fatto formale richiesta alla Federazione Italiana Rugby, in data 20 luglio 2009, per l'ottenimento delle copie delle offerte delle altre partecipanti per l'assegnazione dei due posti in Magners Celtic League. Precisa, inoltre, di essere, a tutt'oggi, in attesa di ricevere la documentazione richiesta".
Mica han chiesto di sapere chi ha votato chi; conoscere le offerte dei concorrenti e' legittima richiesta a un pubblico appalto, al fine di poter preparare altrettanto legittimo ricorso. Che non e' diretto tanto al mitico porto delle nebbie aka Tar del Lazio, quanto e' "bomba" destinata a cadere tra Dondi e Consiglio, con eventuali schegge verso la Lega Celtica e Super10, con buona pace di chi vorrebbe "congelare" il tutto.
Ieri la Benetton aveva diramato un altro comunicato:
"Benetton Rugby desidera comunicare il proprio stupore nel constatare come, quella che doveva essere una gara meritocratica con garanzie economiche per partecipare alla Magners Celtic League, di fatto sia stata decisa da una scelta politica a voto segreto.
La nostra società, da sempre ha manifestato la sua aspirazione europea. E ritiene, nel corso della sua storia, di avere sempre onorato il gioco del rugby e di avere costantemente tenuto gestioni economiche impeccabili. Mai Benetton Rugby avrebbe rinunciato al suo diritto di competere ai massimi livelli consentiti, per mettere il proprio futuro agonistico nelle mani di una scelta politica che non tiene minimamente in considerazione la meritocrazia conquistata sul campo da rugby.
Desideriamo ancora ringraziare le società del Triveneto che ci hanno manifestato il loro sostegno. E siamo orgogliosi che siano così tante. Per quanto è nelle nostre possibilità, ci facciamo un punto di onore di non deluderle".
Oggi chiede la carta, ieri dettava la linea. Dondi muoviti, a breve partono gli avvocati.
UPDATE 9 (24/7): In silenzio i protagonisti "nordici", oggi si fanno finalmente vivi i Pretoriani. Stranamente il comunicato stampa non e' ancora reperibile nel loro sito, il quale oggi e' pure attivo, ma riporta solo l'annuncio dell'acquisto di due nazionali, Valerio Bernabo' e Giulio Toniolatti: potete comunque trovarlo qui.
Inizialmente il comunicato gioisce e si congratula coi Consiglieri per la ottima scelta e ribadisce i perche' di Roma: geopolitici - "I principi di rappresentatività territoriale", - e di fedelta' alla linea - "e di profonda collaborazione tecnico-organizzativa con la FIR".
In verita' ne aggiunge un terzo motivo: "di professionalizzazione del rugby italiano"; che ci azzecca direte, ve lo traduco: altrimenti ci toccava scalare al semipro come una Parma, una Padova, una Rovigo qualsiasi. Sarebbe oggettivamente la giusta dimensione anche per il rugby romano, cosi' promettente a livello di tesseramento e di movimento giovanile, ma tant'e', noblesse oblige.
Poi il testo si scaglia a testa bassa esprimendo "stupore e indignazione per le gravissime dichiarazioni del Vicepresidente Sig. Zeno Zanandrea, veneto". Sono quelle riportate qui sotto in Update 3.
A parte quel "veneto" quasi a spregio (code di paglia o regolamenti di conti loro; il livore e' ulteriore conferma che di voti veneti i Pretoriani in Consiglio non ne han presi), si mettono le mani avanti nei confronti del comitato di revisione, dato che la prossima verifica delle garanzie inquieta non poco.
Infatti il lamento che arriva da Roma e' monocorde, dai dirigenti ai tifosi armati di bandierone: no no, cosa fatta capo ha, e' la prima risposta quella che conta, Pretoriani in Celtic e' deciso e non si torna indietro. Segnaliamo, gira intanto per Roma e dintorni un curioso graffito da muro di stadio: "CA3F" che starebbe per "Chabal (?!) al Tre Fontane".
La ragione del nervosismo si palesa nella parte finale della dichiarazione: "In merito al Comunicato Stampa diffuso nella serata di martedì scorso dalla FIR, i Praetoriani Roma Rugby esprimono,invece, massima serenità rispetto alla verifiche in corso del processo di valutazione culminato con il voto del Consiglio Federale, considerato l’alto profilo professionale dei promotori della candidatura romana".
Tradotto: Zanandrea e' veneto ma tu caro Dondi no; anche se dici le stesse cose, a Roma ti vogliamo bene. Soldi? Ancora niente, ma stiamo sereni perche' somos todos caballeros.
Ai romani va riconosciuta la coerenza: l'avevan sempre detto che i piccioli sarebbero spuntati solo DOPO essere stati prescelti. Ecco perche' andavano scartati PRIMA. Se ora ce la faranno a reperirli (e se non sono dei mona non vedo ostacoli), la exit strategy di Dondi piu' che non Treviso par sempre piu' un vicolo cieco.
UPDATE 8 (23/7): sempre dal Gazzettino, titolo fulminante, articolo del solito Ivan Malfatto pieno di informazione: "Le big venete pronte a dire addio al campionato".
In sintesi le notizie sono due: la prima e' la conferma fattuale dell'inconsistenza della pietosa bugia da molti propalata dopo il Consiglio Federale - ad arte o per pigrizia mentale - sulla presunta spaccatura tra Treviso e il resto della Contea del rugby: se un effetto positivo il 18 luglio ha avuto, e' proprio quello di aver compattato il rugby veneto come non mai, dai tifosi alle dirigenze.
Tramontata la consistenza di tale leggenda metropolitana (ma non il tentativo di somministrarla ancora), c'e' chi da' ragione alla tesi Dondiana di "un solo franco tiratore" in Consiglio (ma Checchinato, nel mirino, giura di aver votato Treviso come chiesto dal suo Capo), mentre altri seguono la tesi del vicepresidente Zanandrea: veneti compatti sette su sette, galeotto fu il voto di scambio tra Pretoriani e Duchi imbastito attorno alle ambizioni del calvino Gavazzi, neo rappresentante italiano presso il comitato del 6Nazioni, colui che il 18 luglio chiese e ottenne il voto segreto "in nome della democrazia".
Resta agli atti che la raccomandazione indiretta ma chiara del Presidente ("Ho chiesto di non fare stupidaggini"), sia stata seguita-capita solo da due consiglieri su diciannove, una chiara delegittimazione che spiega l'ira di Kahn-Dondi indipendentemente da chi ha vinto. Cosi' come rimane a verbale la dichiarazione di un Consigliere: "questo e' il suicidio del rugby italiano".
La seconda serie di notizie che confermano la pista del suicidio e' tutta una serie prese di posizione e di prossimi incontri veneti al limite del "carbonaro". Paiono dire che la tattica "spargi-solidarieta' " intrapresa da Dondi convince solo fino a un certo punto: tutti calmi per adesso in Veneto mentre gli avvocati affilano le penne, ma anche determinati a vedere risultati concreti, altrimenti ci si prepara "ai materassi" ....
Il piu' esplicito e' Tommaso Pipitone presidente del Casinò di Venezia: «Fra le varie reazioni a caldo è stato ventilato anche l'abbandono (del Super10), come la più estrema».
Enrico Toffano del Petrarca Padova: «La prossima settimana noi quattro presidenti (di Petrarca, Treviso, Venezia e Rovigo) ci incontreremo per valutare. Ognuno ha i suoi problemi di budget. Una decisione come l’esclusione del Veneto dalla Celtic non fa altro che accentuare la voglia di...».Di lasciare il Super 10 e ripartire dalla A2 come il Calvisano.
Nel frattempo Il dg del Benetton Vittorio Munari e la presidente del FemiCz Susanna Vecchi (nel passato la piu' critica tra i veneti sull'approccio Benetton) si sono gia' incontrati a Rovigo e nulla trapela, mentre sul fronte federale Dondi saggia il terreno, confrontandosi col suo grande elettore nel Nordest, Tullio Rosolen.
Per il quale il vecchio gioco del controllo attraverso la contrapposizione tra ricchi e poveri sembra finito: tutte le 113 società rugbistiche della Contea del Rugby si ritroveranno per determinare una strategia comune nell’assemblea del Comitato interregionale delle Venezie (Civ): «La data più probabile è giovedì 30 luglio alle ore 20. Lunedì è già convocato un consiglio straordinario del Civ - afferma il presidente Roberto Bortolato.
Qui trovate tutti gli update all'originale post "Scenari Peninsulari" che narra gli esiti del "Gran Consiglio" federale del 18 luglio, quello che con l'Ordine del giorno Grandi delegittimo' Mussolini e fece crollare il fascismo in parte dell'Italia, portando alla Guerra Civile ...
No no, quello fu il 24 luglio '43 ... dopotutto pero', mutatis mutandis il 18 luglio 2009 non ci e' andato lontano, a giudicare dalla susseguente ira di Kahn-Dondi.
Forse con questo pronunciamento il Presidente ha colto che, dopo il salto al Sei Nazioni che lo vide protagonista dieci anni fa, il nuovo ipotetico "salto di qualita'" del rugby italiano non lo vedra' piu' alla guida?
Gli update di aggiornamento, i fatti per il debunking delle fole propalateci da tempo su questa storia mal impostata e peggio gestita, sono presentati rovesciati, il piu' recente sta in cima.
UPDATE 7 (22/7): Da Repubblica, allora, via il SeiNazioni da Roma? Alessandro Cochi, delegato allo Sport del Comune di Roma:"L'Amministrazione comunale vuole sottolineare l'attenzione che la città riserva da sempre al rugby e che sta costando ai romani circa 10 milioni di euro, cifra prevista per l'adeguamento dell'Impianto sportivo Stadio Flaminio al 'Sei nazioni' e che negli ultimi due anni è stato concesso gratuitamente. Le normative vigenti, il rispetto di leggi e regolamenti ci inducono a calcolare circa 2/3 anni per l'ultimazione del piano e i ritardi non sono dipesi dal cambio di Amministrazione, ma dai ritrovamenti archeologici nell'area. E' comunque motivo di dispiacere sentire continui ultimatum e leggere di minacce che paventano la possibilità di portare via dalla Capitale un torneo così prestigioso come il 'Sei Nazioni', che bene si sposa con il grandissimo flusso turistico che contraddistingue Roma".Capito? Non rompete, altrimenti ci spiacciamo.
UPDATE 6 (22/7): la telenovela continua! Sempre dal Gazzettino, prima di tutto l'appoggio - congiunzione da parte del Presidente Dondi delle due azioni legali, quella prevista del club e quella federale, con contentino finale (state buoni se potete!):
"Se troveranno errori sospenderò la delibera sull’assegnazione delle franchigie di Celtic League e riconvocherò il consiglio federale. E intanto mi attiverò con la Celtic per un’eventuale terza candidatura italiana".
Poi il retroscena "Dondi doc" sul Consiglio stesso: «Ho chiesto di non fare stupidaggini - svela - Ho detto: dobbiamo scegliere le due candidate migliori. Non ho fatto nomi. Ma tutti sapevano a chi mi riferivo. Invece è uscito quel risultato. Un colpo di mano. Ma io, Saccà, Barzoni e sei veneti abbiamo votato Treviso».
Il trio renderebbe i tre voti presi dall'accoppiata Aironi-Treviso e il "traditore" veneto sarebbe dunque uno solo (il Checchinato pubblicamente cazziato alla fine?), ma come concorda questo con la sua raccomandazione seguita da soli tre consiglieri? Aria di baruffa forte in casa ...
E' una ricostruzione lievemente difforme rispetto a quella di Zanandrea e Mazzariol («Abbiamo votato tutti e 7 compatti»), secondo cui Jago sarebbe uno dei tre non veneti sopra nominati da Dondi (Dondi incluso, il voto era segreto ...), ma aiuta comunque a far giustizia della prima ricostruzione del consiglio, divenuta leggenda metropolitana (2-3 o più veneti contro Treviso).
Guarda caso, a Treviso sta arrivando solidarietà a valanga da tutto il Veneto: dopo Petrarca e Venezia, arrivano quelle dei club di Oderzo, Trento, Piave, Jesolo, Rubano, Valsugana, Conegliano, Casale, Mogliano, Cus Padova, Montebelluna, Vicenza, Cus Verona, Bassano, Paese, Riviera, Belluno. Una vera ondata di indignazione verso la scelta della Fir, inclusiva di quelli che tra contradaioli di Siena sarebbero "gli acerrimi rivali" del club della Marca.
UPDATE 5 (22/7): IL Gazzettino quotidiano del Nordest e' fonte molto informata sul rugby. Interessa al suo lettore medio, quindi reperito ha le competenze minime necessarie per non confondere rugby union con rugby league, come fanno i Chiambretti e le Ripubbliche varie.
Ivan Malfatto chiarisce le linee del ricorso legale avverso la decisione del Consiglio Fir che si dice la Benetton Rugby sembra intenzionata a presentare:
"La contestazione dovrebbe basarsi sul principio che al voto del consiglio federale di Bologna andavano escluse le candidature non in ordine con i requisiti economici, secondo il capitolato d’ammissione inviato alle franchigie dalla Fir. Pretoriani e Duchi sembra non lo fossero. Quindi dovevano essere escluse.
Non avevano il diritto di partecipare alla votazione. Invece sono state ammesse, una di loro ha vinto e sono create due commissioni ad hoc (tecnica e finanziaria) che valuteranno entro il 30 settembre la congruità degli impegni annunciati.
Facile ora per le franchigie vincenti andare a battere cassa dagli sponsor, istituzionali o economici, con l’ok alla Celtic in tasca e arrivare alla data di scadenza con le coperture garantite. Secondo le regole, dettate e poi non rispettate dalla Fir, quelle coperture andavano garantite prima".
Lo abbiamo denunciato subito, la vera mandrakata in Consiglio è consistita principalmente nell'ammettere candidature-zombie, al solo evidente scopo di creare lo spazio di manovra per i giochini di scambio col secondo voto a disposizione.
Il tutto condito e benedetto dalla opzione di voto segreto - scelta del tutto democratica, come del resto lo è il voto di scambio o la sua vendita. Per fare dell'ironia con chi finge ancora di non capire cosa sia successo per davvero a Bologna: come è stato riportato a verbale della riunione, "il suicidio del rugby italiano".
O come pensiamo noi sempre più saldamente, è l'inevitabile esplodere di tutte le contraddizioni accumulate in questo fallimentare 2009: la Celtic ma non per club, l'ossimoro di selezioni pagate da privati ma gestite e coordinate dai federali, la nazionale da rinforzare smantellando club e campionati.
E poi il profuvlio di pensiero debole spacciato in non modiche quantità: il professionismo da corroborare tornando al semipro, il grido di dolore anti stranieri scarsi ma nessuno tocchi l'equiparato, il tentativo di trapianto di uno sport da dove si pratica a dove potrebbe andar di moda, etc.etc.
UPDATE 4 (22/7): nuove ufficiali dal sito Fir:
"Il Presidente della Federazione Italiana Rugby Giancarlo Dondi, a seguito delle obiezioni mosse dalle entità sportive che hanno visto respinte le proprie richieste di partecipazione alla Magners Celtic League, ha dato mandato ai legali della Federazione al fine di verificare la correttezza e la legittimità della procedura seguita nel processo di valutazione delle candidature. Successivamente all'esito delle verifiche in atto, l’argomento potrà essere posto nuovamente all’ordine del giorno del Consiglio Federale".
Quali sarebbero le obiezioni mosse dalle entita' sportive che hanno visto respinte etc.etc.? Non pare che il comunicato Benetton dica nulla del genere: si mormora di frotte di avvocati pronti a scattare, d'accordo, ma non ci sono sinora fatto mosse ufficiali.
A chi sta rispondendo questo comunicato? La richiesta di verifica della "correttezza e legittimita'" procedurale parrebbe tutta interna alla Fir.
Se si volesse parlare di "procedure" come sottolinea il Socio, non serve essere un grand commis di stato per capire che a un concorso serio PRIMA si presentano titoli e garanzie reali e solo DOPO si stila la graduatoria. Invece nel caso han fatto l'esame ammettendo anche quelli che s'erano autoesclusi (i Duchi) tranne sospetto ripensamento finale ("no no, gioco anch'io"), senza verificare i documenti all'ingresso... Ma 'sti Advisor che li han pagati a fare?
Tant'e'. Siamo arrivati al regolamento di conti interno al Consiglio? Dondi ha deciso di mettere qualcuno alla gogna, di stanare i dissidenti, gli indisciplinati o quelli che credevano di potersi fare le loro piccole politichette personali anche su una decisione epocale del genere? Prima che la "fronda" contro di lui si organizzi? Invece di dare le dimissioni per manifesta incapacita' di far rispettare i propri indirizzi strategici?
Se fossimo alla corte di Re Luigi con Richelieu, Milady, il duca di Marlborough e d'Artagnan, ci sarebbe da pensare al complotto: i nemici storici di Dondi e della Fir (cioe' ... Munari?!) avrebbero sottilmente architettato la bocciatura della Benetton, al fine di far conflagrare le contraddizioni interne che ammazzeranno questo Consiglio.
UPDATE 3 (21/7): Esce allo scoperto Zeno Zanandrea vicepresidente federale (uno dei veneti di nascita che abbiamo definito "a libro paga Fir") sul Gazzettino: "Abbiamo votato compatti per Treviso (i consiglieri veneti, ndr), lo do per certo. Noi non abbiamo tradito Treviso. Sono stati gli altri a coalizzarsi contro".
Abbiamo criticato da tempo, armati di logica e di un minimo di aritmetica, la favoletta consolatoria e depistante dei veneti killer del candidato veneto. Poi e' arrivato il signorile comunicato della Benetton che tra l'altro ringrazia le altre societa' rugbistiche del Veneto per il supporto, ora arriva questa netta dissociazione.
Vera o falsa che sia - poco importa oramai - essa segnala comunque che qualche Consigliere inizia a capire che stavolta l'hanno combinata grossa.
Sono parole pesanti anche perche' Zanandrea sara' membro della commissione che dovra' valutare la solidita' delle garanzie presentate da Aironi e Pretoriani. E rincara la dose:
"Il Benetton non doveva avere problemi per essere ammesso in Celtic League. La candidatura dei Pretoriani non sta in piedi. Domani sarò a Roma per iniziare a spulciarne le caratteristiche e poi riferirò al presidente Giancarlo Dondi. La partita per il Veneto non è assolutamente chiusa". Interessante che in Italia non si salga per una volta sul carro dei vincitori. Comunque andra' a finire, e' iniziata proprio bene 'sta avventura Celtica ...
UPDATE 2 (20/7): Giacomo Mazzocchi per l'agenzia di stampa ilVelino, dopo aver elencato i solito mantra sui veneti contro i veneti già abbondantemente debunkato anche dal comunicato della Benetton, chiude senza volerlo con una informazione interessante:
“Ho già dato avvio alla ricerca di un’alternativa all’attuale sede del Sei Nazioni in Italia” ci dice il presidente della Federugby Dondi.
“Roma non sarà più la sede del Torneo a partire dalla stagione 2011. Purtroppo – prosegue - per quest’anno le cose sono andate troppo avanti: calendari e tutto il resto sono già predisposti ma il rugby italiano si è stancato delle promesse da marinai che ci arrivano da Roma, perché per lo Stadio Flaminio non si sta facendo niente. Neanche per l’edizione del 2011 abbiamo alcuna certezza che i necessari lavori annunciati saranno portati a termine. È per questo motivo – conclude - che non ritengo neanche chiuso il discorso della Celtic League: ho i miei seri dubbi che il budget presentato dai Pretoriani sia sostanziato per il 20 settembre dai soldi degli enti locali romani”.
Buumm, ecco svelato l'arcano: Dondi sta toccando con mano gli esiti delle promesse romane. Oppure sta solo tentando di forzare la mano agli Alemanni distratti? O e' quel "segnale" per i Veneti furiosi (mentre Benetton sfoggia calma olimpica)? Immagino i telefoni roventi.
UPDATE 1 (20/7): dal sito della Benetton rugby: dopo aver chiarito che la dimensione regionale e non locale nel progetto c'è sempre stata, cosi' come la volontà di collaborare correttamente con la Fir, la società pluricampione della Marca conclude sportivamente come segue:
Benetton Rugby, i suoi giocatori e i suoi dirigenti, desiderano ringraziare i tanti appassionati veneti ma anche di altre regioni per il sostegno ricevuto ed in particolare i dirigenti delle società venete.
Benetton Rugby non prenderà mai in considerazione l’idea di ritirarsi da una competizione (Campionato Italiano Super 10 o Campionato di Serie A) perché non ne condivide le regole o le decisioni. Ed assicura i propri sostenitori che onorerà come sempre il proprio impegno e la propria passione per il gioco del rugby.
Manco un disclaimer in legalese del tipo ".. salvo riservarci la verifica nelle sedi e con le modalità più opportune .. etc.etc.". Personalmente lo leggo come un gesto di tregua in attesa di ulteriori "segnali": un rimandare la palla in campo Fir.
7 commenti:
Blogger GiorgioXT ha detto...
Nota : diversi giornali locali (Gazzettino e Corriere) "solitamente ben informati" citano un ricorso per vie legali della Benetton.
non confermato ma nemmeno smentito dalla società.
Penso se la riservino come "ultima carta" , perchè se c'è una cosa sicura in questa storia , è il fatto che di fronte ad una potenziale rogna legale sui partecipati italiani il Board della CL continuerebbe a dieci sqadre e si guarderebbe bene da "mischiarsi" nei tribunali italiani.
absolutely positively d'accordo: abbiamo gia' sottolineato l'assoluta trasparenza di tutta 'sta vicenda nella stamap celtica. Nun glie ne po' fregare di meno delle faide interne nostre, loro aspettano soloi nostri soldi, pubblico e viaggivacanze.
Salvo alzare il sopracciglio quando scopriranno di dover alloggiare a Parma, Viadana o Reggio (that Calatrava's bridge is nice!), tra nebbie e golene. Anche se l'Itlaia e' tutta bella, allora meglio il Connemara ....
Quel Mazzocchi non sono io...
.. e non sei nemmeno Marco Mazzocchi, quello che fa er bar sport in romanesco ai mondiali de nuoto ... (Aldo Grasso dixit ...). :)
Tra le venete non ho visto il nome della mia società, probabilmente impegnata a farsi le seghe su come vincere il prossimo campionato di fantarugby
Non so quale sia Carletto ... s enon si svegliano, potresti inviare dalla loro sede una email precompilata da te ... ;)
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