Cento pagine per dire che va tutto bene
Oltremanica non si sono ancora scordati la lunga estate popolata dagli scandali che hanno coinvolto i London Harlequins e Bath. Falsi infortuni, assunzione di sostanze stupefacenti, giocatori che rifiutano di comparire di fronte ad una giuria: sembra quasi uno scenario da football americano, giusto per restare in tema con i parenti stretti del rugby. Allora la storica RFU ha deciso di mettere nero su bianco lo stato di salute del suo rugby ed è saltato fuori, da un documento di 136 pagine, che è tutto in ordine, tutto a posto.
- Interviene anche Lawrence Dallaglio: "The safety of the players is paramount. We are involved in a high impact, high collision, fast game"
Il 77% dei giocatori che milita nei club di Premier si è sottoposto ad un test anonimo: il 95% di loro può vantare anche esperienze di coppe europee, il 90% appunto di Premier. L'88% dice di non aver mai preso parte ad una mischia non contesa, solo il 2% ha ammesso che la cosa sia capitata spesso. Il fatto che la federazione abbia inserito anche questa domanda, fa capire quanto sospetto corra sui campi di Inghilterra: le mischie non contese sono state a lungo considerate, oltre che dannose per il gioco stesso, anche un modus operandi per trarne più vantaggio possibile, soprattutto per la squadra in attacco: nessuno sforzo, pallone che esce dalla mischia tranquillo e pulito, tutto il tempo per darlo a chi di dovere e confezionare una meta.
Insomma: in casi di mischie non contese, c'erano di mezzo falsi infortuni? No, hanno risposto i giocatori intervistati.
Non mancheranno le raccomandazioni per allenatori, atleti ed arbitri, suggestions su come valutare bene i casi di apparenti infortuni che possano mettere a rischio cinque parole chiave di questo sport: teamwork, discipline, enjoyment, respect, sportsmanship. Ora rimane da capire quali delle 16 raccomandazioni verranno prese in considerazione. Perché la Premier insegna che non sempre sul campo viene attuata la teoria: basta prendere ad esempio tutti gli avvertimenti della International Rugby Board su ruck e maul. All'inizio della stagione attuale l'organo internazionale si è fatto nuovamente vivo, ma dalle ruck il placcatore non si leva mai.
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