Udine meno due
Annunciata la formazione italiana per la sfida di Udine contro il Sudafrica, per una volta in anticipo rispetto agli avversari, alle prese con seri problemi di infortuni nel pack: richiamato BJ Botha dall'Ulster per rimpiazzare CJ Van Der Linde del Leinster, in seconda linea Bekker infortunato, Botha contuso e Matfield bisognoso di sosta.
Sono cinque i cambi annunciati da Mallett rispetto a San Siro, in sintesi un nuovo per ogni reparto tranne la seconda linea; ma andiamo con ordine.
In fondo al campo Pratichetti prende con la sua fisicita' il posto del piu' veloce Robertson all'ala destra, mentre rimangono sia Mirco alla chiusa che McLean estremo per coprire gli up&under avversari; al centro Sgarbi al fianco di Garcia rileva Canale, scelta forse destinata a preservarlo ma anche a aumentare tonnellaggio e grinta difensiva in campo.
In mediana col confermato Gower c'e' Picone; anche questa pare opzione destinata ad aumentare la massa muscolare disponibile e si spera che Simon sia anche piu' rapido del pur bravo Tebaldi a riaprire il gioco.
In terza linea un turno di riposo per Mauro in attesa dello scontro vitale per il ranking e il morale dell'Italia coi samoani, almeno cosi' interpretiamo la sua ritirata in panchina (forse l'han visto affaticato), entra Favaro per la prima volta titolare, forse per tentare di rivelarsi "il Broussow de'noantri".
Con lui i confermati Zanni l'udinese e capitan Parisse. Confermata anche la seconda linea sudafricana di nascita Gendenhuys-Del Fava che ha ben impressionato a San Siro e i due piloni Perugini e Castrogiovanni, mentre in mezzo torna titolare Ongaro dopo tanto tempo, forse perche' Ghiraldini va preservato in vista di Samoa come Mauro e Gonzo, ma anche forse per la leadership mostrata dall'esperto veneziano-saraceno nel finale di San Siro. Li' francamente ha surrogato il ruolo di capitano, provando ad esser meno timido di Parisse con l'arbitro, ma le scelte incaponite (e sbagliate) sono rimaste quelle del nr.8 fuoriclasse nostrano.
In panchina il solito schema cinque avanti, un mediano e un utility back, il che la dice lunga sulla "trazione anteriore" impostata. Non stupisce piu' l'esclusione di Aguero, dei due ricambi davanti solo Rouyet è pilone, più Ghiraldini; c'è anche Pavanello seconda linea capitano del Benetton, con Sole che puo' giocare sia seconda che terza e con Mauro. I due "back" sono Tebaldi e Canale. Speriamo che Gower o McLean non si rompano ...
L'ideale dei nostri sogni sarebbe che Mallett, viste le prestazioni di entrambe i Sudafrica saliti in Europa - fortissimi nei primi tempi e sfilacciati nei secondi - tentasse il colpaccio facendo entrare attorno al 50' la "vera Italia" dalla panchina.
La sensazione conoscendo i nostri polli e' diversa: il realismo di Mallett probabilmente da' anche questa partita per persa in partenza, tutto quindi e' finalizzato a minimizzare il divario, ovviamente nel senso difensivo del termine ("far contro il nemico una barriera"), non certo di inseguirli a suon di mete, sia mai.
Come dargli torto sulla carta, mettendo in conto anche il bisogno di vincere dei campioni del mondo; cosi' facendo capita pero' che si sprechino occasioni storiche, come quella di San Siro contro i peggiori All Blacks mai visti a memoria d'uomo. Perso per perso, perche' mai non provare a fare i corsari? Senno', come gia' detto si rinunci a sfidare regolarmente i numeri uno e due del ranking: contrariamente a quanto scrive Il Sole24 Ore, non e' certo la Irb a sceglierci gli avversari dei Test Match.
Piu' che una opportunita' per i nuovi e adattamenti all'avversario, le scelte del coaching team italiano sembrano rivolte a preservare le risorse chiave per lo scontro decisivo della settimana dopo con Samoa, potenziale replica della infausta partita coi Pacific Islanders della scorsa primavera "che infiniti lutti addusse agli Achei" - a cominciare dalla Celtic League.
Italia: 15 Luke MCLEAN (Benetton Treviso, 12 caps), 14 Matteo PRATICHETTI (MPS Viadana, 19 caps), 13 Alberto SGARBI (Benetton Treviso, 4 caps), 12 Gonzalo GARCIA (Benetton Treviso, 11 caps), 11 Mirco BERGAMASCO (Stade Francais, 64 caps), 10 Craig GOWER (Bayonne, 4 caps), 9 Simon PICONE (Benetton Treviso, 18 caps), 8 Sergio PARISSE (Stade Francais, 66 caps) - capitano, 7 Alessandro ZANNI (Benetton Treviso, 35 caps), 6 Simone FAVARO (Rugby Parma, 3 caps), 5 Quintin GELDENHUYS (MPS Viadana, 4 caps), 4 Carlo Antonio DEL FAVA (MPS Viadana, 39 caps), 3 Martin CASTROGIOVANNI (Leicester Tigers, 60 caps), 2 Fabio ONGARO (Saracens, 62 caps), 1 Salvatore PERUGINI (Bayonne, 64 caps)
In panchina: 16 Leonardo GHIRALDINI (Benetton Treviso, 23 caps), 17 Ignacio ROUYET (Benetton Treviso, 4 caps), 18 Antonio PAVANELLO (Benetton Treviso, 3 caps), 19 Josh SOLE (MPS Viadana, 39 caps), 20 Mauro BERGAMASCO (Stade Francais, 77 caps), 21 Tito TEBALDI (Plusvalore Gran Parma, 4 caps), 22 Gonzalo CANALE (Clermont-Auvergne, 50 caps).
In terza linea entra Roussow al posto di Schalk Burger a fianco di Kankowski e Broussow, in seconda linea c'è il pur acciaccato Bekker, anche lui riserva standard, a dar respiro a Matfield a fianco di Bakkies Botha. Davanti salgono dalla "squadra B" Wian DuPreez al posto di Mtawarira e Adriaan Strauss a sostituire Bismark DuPlessis, con capitan John Smit tighthead prop.
In panchina solo quattro avanti di cui due piloni: Mtawarira e il fresco BJ Botha, più Matfield e Deysel; i tre backs in panca sono Hougaard mediano, Pienaar per l'apertura o l'estremo, Olivier utily back.
South Africa (15-1) 15 Zane Kirchner; 14 JP Pietersen, 13 Jaque Fourie, 12 Adi Jacobs, 11 Bryan Habana; 10 Morne Steyn, 9 Fourie du Preez; 8 Ryan Kankowski, 7 Dannie Rossouw, 6 Heinrich Brussow; 5 Andries Bekker, 4 Bakkies Botha; 3 John Smit (capt), 2 Adriaan Strauss, 1 Wian du Preez
Vale sicuramente la pena di farsi un giro fino "alla frontiera con la Slovenia" - come dichiarato da qualcuno dal rapporto evidentemente conflittuale con la storia (anche del rugby) piu' che con la geografia - per ammirare la squadra campione del mondo con gran parte dei "veri" vincitori di Lions e del TriNations.
Arbitra Rolland, un europeo, ma c'e' da tener presente il "richiamo" avverso all'arbitraggio di Dickinson a San Siro da parte di Paddy O'Brien, il neozelandese capoccia mondiale degli arbitri, reo di aver favorito la mischia italiana contro il povero, ingenuo, regolarissimo pack All Blacks (!!!!).
Un richiamo assurdo, evidentemente volto a rassicurare l'opinione pubblica interna australe (senza peraltro riuscirci, basti leggere molti giornali e siti down under), diretto piu' a suocera inglese con cui gli All Blacks scenderanno in campo nel weeekend che a nuora italiana. Speriamo che l'approccio arbitrale non ne risenta, anche se di Rolland ci fidiamo il giusto (ce lo ricordiamo bene nell'ultima del 6N al Flaminio con la Francia, distratto e superficiale regalatore di 3 mete ai francesi, che pure non ne avevano certo bisogno).
Sulla carta potremmo ripetere la "operazione schiacciaossa" attuata con gli All Blacks e gia' subite dai sudafricani a Leicester e in parte con Francia e Saracens: Wian DuPreez non ha dato un'impressione eccelsa nel secondo tempo di Wembley contro Nieto. Immaginiamolo dirimpetto a Castro. e facciamoci venire l'acquolina in bocca, anche se Strauss ci mettera' tutto il suo peso; per non dire di John Smit, chiamato a fare il leader senza macchia e senza paura tenendo al contempo botta a Perugini.
Il vantaggio rispetto agli All Blacks e' che i sudafricani di solito non fanno troppo i furbetti: se gli avversari spingono diritto non rischiano, o reggono oppure retrocedono o si stappano. Se l'arbitro non si produrra' in protagonismi, assisteremo probabilmente a "riprese del gioco" molto veloci da parte dei Boks e tentativi di tamponare senza retrocedere (troppo) quando l'introduzione spettera' a noi.
In seconda linea cambia poco: Bekker e' il sostituto naturale di Matfield, aspettiamoci una giornata non semplice per il duo sudafricano nostro; Zanni dovrà dare una gran mano in alto, pur in assenza dei "ladri specializzati" Matfield e Juan Smith; in terza linea Roussow non ha la mobilita' di Shalk, quindi qualche minimo spiraglio per i nostri potrebbe aprirsi. Qualche ben eseguita maul avanzante con Broussow a timonare in fondo ce la piazzeranno: speriamo serva ai nostri per farla finita una volta per tutte con le nostre rolling maul anni Novanta.
In mediana e alle ali i Boks sono da paura, in mezzo c'e' Adi Jacobs "targettabile" e indietro Kirchner vivace ma a volte un po' troppo protagonista (deve guadagnarsi il posto). Rispetto agli All Blacks c'e' da temere la capacita' di giocare su tutta la larghezza del campo in modo molto veloce.
Un occhio da parte nostra va posto alla disciplina: se concediamo la dozzina di calci piazzabili che abbiamo dato a McAlister, con Morne' Steyn sara' cappotto. E poi ci sono i drop, altra loro arma letale e molto frustrante; per non dire dei chip&chase di DuPreez o degli up&under di Steyn.
Pomeriggio improbo insomma, un sacco di warning, ma se riuscissimo mai a tener botta per il primo tempo anche nella disciplina, allora ci sarebbe non solo da ammirare ma anche da divertirsi.
6 commenti:
C'è Bakkies. E questo basta.
:)
Ciao,
mi permetto di segnalarvi un'intervista della rivista SA Rugby a Mallett, che potete leggere all'indirizzo http://www.keo.co.za/2009/11/20/malletts-mission-impossible/
Qualcuno sa la partita verrà trasmessa in streaming su Internet? Ciao.
Tnxs alessandro. Prova su myp2p.eu, di solito listano molto coprendo tutto, almeno a livello di club.
Purtroppo l'adorabile scellerato Schalk Burger non sarà della partita. Lui è il Dexter Morgan del rugby ... :-)
Il Dexter del rugby ... ero convinto, religiosità a parte, che quello fosse Bakkies Botha :D
(e Broussow è Lightman di Lie to me: estrae la verità, sotto forma ovale, da chiunque ...)
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