domenica 29 novembre 2009

Ultima giornata di bilanci

Abbiamo detto della bella prova italiana, ancora non del tutto soddisfacente per copertura di certi ruoli cruciali ma ottima in termini di team building, commitment nei confronti dell'obiettivo, solidità mentale contro le avversità: una prova di maturità priva di "derive psicologiche latine ".
Il resto dell'ultima giornata di test match in programma ridimensiona le illusioni boreali di "chiusura del gap" con le australi e respinge ipotizzati assalti al terzo posto del ranking, mandando molte nazionali europee a raggiungere l'Inghilterra là dove ci si gratta la ponza e ci si chiede cosa c'è ancora che non va.
Qui esamineremo il quadro complessivo, mentre le singole sfide verranno commentate in successivi post. I risultati dell'ultima giornata di Test Match tra nazionali:

Saturday 28 November 2009

Italy
Samoa

24-6

France
New-Zealand

12-39

Portugal
Tonga

19-24

Scotland
Argentina

6-9

Irland
South Africa

15-10

Romania
Fidji

18-29

Wales
Australia

12-33

Intendiamoci, rispetto al 11 - 1 complessivo con cui s'eran chiusi i test di novembre 2008 un evidente progresso europeo c'è stato: se togliamo le Isolane Pacifiche e l'Argentina, annoveriamo uno score di 3 vittorie europee e un pareggio su 11 gare ( 5 vittorie e un pareggio su 14 gare includendo l'Argentina, 10 vittorie e un pareggio su 19 gare complessive del novembre di test).Se contiamo solo le 5 "major" europee (fuori l'Italia), siamo a tre vittorie un pareggio e cinque sconfitte IN CASA.

Però la Nuova Zelanda, quella in crisi post TriNations, ripete il suo ennesimo Grand Slam (e coach Graham Henry continua col suo score immacolato in Europa da quando guida gli All Blacks); l'Australia tituba, pur chiudendo il suo baffuto tour in territorio positivo con due vittorie un pareggio e una sconfitta per un punto, mentre cadono il Sudafrica, ancorchè sul morbido degli allori di una delle sue più belle stagioni ever, e l'Argentina in emergenza, entrambe con una vittoria e due sconfitte.
Le isolane pacifiche Fiji e Samoa tornano con Tonga ad essere nazionali pericolose solo quando hanno le motivazioni (e le risorse) aggiuntive di Coppa del Mondo, collocandosi per valore assoluto in un'area intermedia tra le prime dieci (tre australi più Argentina e le Sei europee) con cui perdono e le "minnows" (Portogallo, Romania etc.) che difatti vanno a battere.
Caso emergente ed "esoterico" è piuttosto il Giappone: sarebbe interessante che Italia o Scozia ci giocassero contro per capire meglio quanto vale, altrimenti attendiamo eventuali sorprese da parte degli uomini di Kirwan nel 2011.

Per quanto riguarda le Europee, spicca l'Irlanda che esce imbattuta dal tour con un pari e una vittoria (più quella con Fiji), poi ci sono i passi in avanti di Scozia - una vittoria e una sconfitta, più la vittoria con Fiji - e il mezzo passo positivo dell'Italia - due sconfitte con le numero uno e due del ranking e finalmente la vittoria con Samoa.
Per le altre siamo alle solite: Inghilterra perde con Australia, Nuova Zelanda e vince con l'Argentina, Galles idem (in più batte Samoa). Discorso a parte merita la Francia, instabile e ingiudicabile come non mai: domina il Sudafrica (e poi Samoa) ma viene sotterrata dagli All Blacks.
In sintesi, forse abbiamo assistito ai traballamenti mentali (Australia), ai defatigamenti fisici (Sudafrica: perde le due gare con Francia e Irlanda segnando zero punti nei secondi tempi) e ai lavori in corso (Argentina) delle australi, a fianco della autentica roccia contro venti e maree rappresentata dalla Nuova Zelanda, più che ai progressi delle europee. Irlanda inclusa, aiutata anche dall'aver evitato evitato i Tutti Neri 'sto giro.
I numeri delle mete sono significativi al riguardo: l'Irlanda pareggia in extremis con l'Australia segnando due mete ma subendone altrettante, con il Sudafrica vince subendone una ma segnandone zero; nei confronti con le "Mega Tre" australi, la Scozia vince e perde segnando zero mete e subendone una così come l'Inghilterra (zero fatte e tre subite), la Francia stessa batte il Sudafrica con una meta per parte e perde coi Kiwis subendo un secco cinque a zero. Anche il Galles ne fa zero contro l'Australia subendone 4; è l'Italia a mostrare qualcosina che si muove, subendo solo una meta dagli All Blacks (ma meritandone una negata dall'arbitro) e quattro dai Boks ai quali ne marca una.
L'Europa dòmina in un campo, quello delle rivelazioni dei Test Match: se tra gli australi di nomi "nuovi" da citare ci sovviene solo quello di Quade Cooper, tra le europee abbiamo da segnalare Jonathan Sexton (e il coraggio del suo coach Declan Kidney a lasciar fuori un monumento come ROG), un certo Jonny Wilkinson, coach Robinson per la Scozia e la prima linea italiana Perugini - Ghilaldini - Castrogiovanni e Ongaro, rimasta sola a stagliarsi sul proscenio degli avanti dopo la immatura scomparsa ieri sera di Barcella, Servat, Marconnet e Mas, liquidati dopo un quarto d'ora da Tialata & Co già dominati dai nostri.
Ah, una citazione tra le "novità" va anche ai riesumati dalla Hall of Fame 2007 CJ Van der Linde, Smit, BJ Botha (mancava solo Os Du Randt ...): ieri hanno messo ripetutamente nei guai la mischia irlandese, la quale in compenso s'è rifatta con gli interessi in seconda linea (che pena Matfield che "timbra il cartellino" e vagola senza impegno per il campo ...).

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