Le Crunch: un po' di numeri e cinque suggerimenti per vincerlo
UPDATE: Steve Borthwick non è stato giudicato fit quindi non sarà della partita sabato sera. Al suo posto in seconda linea sale titolare Louis Deacon, in panchina arriva Tom Palmer dello Stade Francais. Capitano dell'Inghilterra a grande richiesta sarà Lewis Moody.
Sulla carta la partita di domani tra Francia e Inghilterra dovrebbe essere vinta dai galletti: ma se è vero come è vero che nel rugby bluffare è difficile, è altrettanto vero che la carta non è la bibbia della palla ovale. Perché di mezzo c’è anche un Grand Slam che les bleus di Lièvremont rincorrono dall’inizio del 6 Nations 2010; perché l’Inghilterra di Martin Johnson ha voglia di vendere cara la pelle nel cosiddetto “Le Crunch”. L’ultima sfida per la gloria da una parte, l’ultima opportunità di ringhiare dall’altra.
Il fattore campo però pesa dal momento che giocare allo Stade de France non è facile per nessuno, se non per i neozelandesi quando non si tratta di affrontare i transalpini in un match di Coppa del Mondo. “Hai bisogno del tuo miglior rugby per vincere lì”, ha assicurato in un’occasione Nick Easter (nella foto con Johnny Wilkinson e contrastato da Dusatoir).
Il vero dilemma sta nel modo di approccio dei padroni di casa, in questo caso. La Francia è forte, ma ha sempre un sassolino da levarsi dalle scarpette quando affronta gli inglesi. Nel 2007 furono decapitati per 14-9 in semifinale dalla squadra allenata da Brian Ashton. Nel 6 Nations 2008 finì, a Parigi, 24-13 per gli ospiti. Un anno fa 34-10 a Twickenham. E allora assumono un aspetto logico i timori e le raccomandazioni che circolano sui media francesi.
“Lo Stade de France è uno dei miei stadi preferiti”, ha svelato sempre Easter, Man of the Match nella versione 2009 del big match, “è la performance in trasferta che ricordi di più. E’ un grande stadio che ti accoglie e devi goderti momenti del genere”. La chiave di volta, manco a dirlo, è la bravura e l’abilità nell’imporre il proprio piano di gioco.
Come si fa? Da Oltremanica arrivano alcuni suggerimenti: la rivista Rugby World sottolinea le “Five things England must do on 20 March”, le 5 cose da fare: 1) giocare alla pari in prima linea; 2) vincere la collisione; 3) giocare meglio al piede rispetto a quanto mostrato con il Galles e non venire soffocati dalla difesa francese; 4) assicurarsi che la Francia giochi palloni lenti e nel caso accada, provocare turnover; 5) dominare l’area di breakdown. Per riuscirci occorre un assiduo sostegno al portatore di palla.
Giusto per la statistica, l’ultimo pareggio tra le due è datato 2 febbraio 1985, 9-9, a Londra. Quel 5 Nations lo vinse l’Irlanda con 7 punti contro i 6 della Francia, che in classifica aveva un pareggio di troppo, quello appunto contro l’Inghilterra. L’altro era il 15-15 con gli stessi irlandesi.
Ricapitolando, nell’epoca del 5 Nations si disputarono 70 “Le Crunch”: 36 vittorie dell’Inghilterra, 27 della Francia, 7 pareggio. Nel 6 Nations, dopo dieci incontri, gli inglesi guidano per 6 vittorie a 4. I confronti al di fuori dei due tornei ammontano a otto: 5 vittorie albioniche, 3 transalpine.
1 commento:
Insomma, Moody merita una menzione all'onore. Dal 2001 è punto fisso della nazionale, professionale e sporco quando serve - diciamo così. Bello che sia capitano in una partita dal sapore particolare, rende un po' di fascino a questo sport anche nell'epoca del professionismo.
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