Le italiane in Keltia
All'annuncio dell'ingresso ufficiale in Celtic, abbiamo ribadito trattarsi di un successo cercato e voluto da Aironi e Benetton: dopo anni di boutade e bocciature a maggioranza a livello di club italiani, dopo la scossa Fir di dicembre 2008, gli "assestamenti" e prese di misura, queste han saputo prendere il testimone dalla Fir quando Dondi ha mostrato di aver esaurito i "dindi" (e forse anche la voglia).
Con tutti i dubbi che conserviamo sull'effettiva utilità di partecipare alla Lega Celtica - per il movimento italiano, non per i due club che han fatto tredici - si è trattato indubbiamente di una dimostrazione di forza economica, determinazione e visione.
Visto che alla fine si tratta pur sempre di una affermazione di squadre italiane, ci piace dedicarla ai menagrami centralisti io-ci-metto-l'idea-e-tu-il-resto cui stavolta è andata buca - un loro cantore è Francesco Volpe su Il Corriere dello Sport - che insistono con la trita solfa della "Celtic confinata in due centri da 100.000 abitanti (totali)".
Primo, se c'era qualcuno coi soldi veri nelle sedicenti "grandi città", non aveva che da farsi avanti; secondo, si vede che viaggiano poco in "provincia": se si proiettasse la dimensione della sola provincia di Roma sul territorio centrato su Treviso, ci si ritrova in un bacino policentrico interconnesso e fortemente antropizzato, con oltre due milioni di abitanti e densità "giapponesi" da 400 abitanti per kmq; quasi idem per Viadana-Reggio. It's Northern Italy, dude.
Lasciamo queste tristezze assieme all'altra, il wishful thinking di come la Fir dovrebbe lavorare per collegare il resto del movimento a tale trazione anteriore: se ne sentono di tutte e di più, ad esempio idee di "territorializzazione" del campionato che magari affascinano qualcuno in Fir, ancora desideroso di far fuori tutti i club e far terra bruciata attorno alle loro Accademie; assurdità da risiko centralista ispirate guardando verso il basso al baseball italiano, che però al contrario non esporta team all'estero e stimola aggregazioni spontanee tra club esistenti senza tentar espianti/trapianti.
Come spesso capita, meglio sarebbe evitare troppe spremute di cervello: basterebbe non toccare niente e formare una SuperLega Domestica con le 12 prime squadre restanti in classifica oggi - Petrarca, Prato, Rovigo, Parma Rugby (*), Futura Park Roma, L'Aquila, Venezia, Noceto (*), Mantovani Lazio, Mogliano, Firenze, San Donà (copyright by GiorgioXT), per ritrovarsi una Eccellenza domestica vera, composta da club che hanno investito sul serio nei vivai.
Dato che il ruolo di chi rimane a casa è palesemente quello di lavorare per il futuro mentre chi va in Keltia deve affermarsi presto per far vincere anche la nazionale, una soluzione centrata sui club e non sugli accrocchi renderebbe pleonastiche le pur interessanti analisi sul coverage delle nazionali procurato da ogni squadra presentate da Solorugby.
[(*): gli Aironi contrariamente alla Benetton si sono dichiarati interessati ad avere una loro rappresentativa che da Parma partecipi alla SuperLega domestica, quindi se ne tiene qui gia' conto - niente Viadana, Gran etc. Noceto, parte degli Aironi, paiono intenzionati ad andare in SuperA12 in modo autonomo].
Focalizziamoci piuttosto sulle prossime mosse dei due club non ancora "super" ora che (si) sono lanciati in orbita.
Benetton è sul pezzo e dal suo sito lancia il segnale già da ieri: "Treviso, 8 marzo 2010: Benetton Rugby ha preso atto con soddisfazione dei comunicati della Federazione Italiana Rugby e della Magners League che ufficializzano la partecipazione di Aironi e Benetton Treviso al Campionato Celtico dalla prossima stagione 2010/2011.
I giocatori, tecnici e dirigenti Benetton Rugby colgono l'occasione per ringraziare i tantissimi club del Triveneto che hanno manifestato sempre il loro sostegno e che, ancora oggi, si sono felicitati per l'ufficializzazione di una notizia attesa da tempo".
Tutto invece ancora tace dalla prima franchigia italiana selezionata, gli Aironi, anche nel sito del Viadana; del resto una pagina web degli Herons (in inglish) ancora non esiste: tsk tsk, diventare internazionali nel terzo millennio senza manco avere un sito, ma che "franchigia" è?
Inizia anche la ridda di voci sulle prossime campagne acquisti, partendo dalla necessità di ambo i team di rinforzarsi mediante acquisizioni mirate di italiani all'estero, di nazionali nell'intorno geografico e di un po' di giocatori internazionali, possibilmente europei dato che non contano come "stranieri" per le regole della Lega (altrimenti sarebbe fuorilegge in Europa).
Nella rosa attuale da quaranta giocatori per la Heineken Cup, Benetton annovera 11 extracomunitari e 2 di passaporto inglese (Fraser Waters e Brendan Williams), mentre Viadana la foundation degli Aironi ha nove extracomunitari e sei europei: un gallese - Quinell, tre inglesi - Cox, Wilson e Woodrow, due scozzesi - Law e Monaghan. Appare evidente la necessità di qualche "scarico" ma non in termini quantitativamente eccessivi quanto piuttosto di qualità.
A titolo di riferimento, la presenza di "stranieri" nella Celtic League è variabile: si va dalla virtuosissima Edimburgo con un solo non scozzese e per di più europeo (Tim Visser, olandese) ai Cardiff Blues con otto extracomunitari (gente del livello Paul Tito, Xavier Rush, Norton Knight, Molitika, Laulala, Filise, Ben White e Ben Blair); anche Glasgow s'allarga a sei extracomunitari e tre europei (un gallese e due irlandesi) mentre gli Ospreys annoverano quattro extracomunitari (Collins, Marty Hola, Nutbrown e Tiatia) e tre europei non gallesi (Tommy Bowe, Ross Davies e Nikki Walker). Anche Munster conta otto extracomunitari (Jean De Villiers, Wian DuPreez e la colonia Kiwis: Howlett, Mafi, Manning, Morland, Warwick e Williams) più il francese Brugnault, mentre più "purista" è Leinster con soli quattro extracomunitari - Shaun Berne, Nacewa, CJ van der Linde e Stan Wright - e l'europeo di origine australiana Nathan Hines. Anche la conclamata "fucina dei giovani" Connacht annovera otto extracomunitari in rosa più tre inglesi.
Aldilà dei petti in fuori un po' ridicoli di quelli che "tutti italiani li vogliamo in Keltia", c'è un realistico discorso di pari opportunità con le corazzate celtiche, a spingere che gli extracomunitari concessi ai Superclub italiani siano più di cinque, anche se non proprio otto per tener contro di eventuali europei,
In ogni caso come detto qualche operazione di raffinamento e svecchiamento del pool genetico a disposizione appare inevitabile. Su tale fronte Treviso ha qualche "vecchietto" in via di prossimo ritiro (Goosen ad esempio) e s'era parlato di un interessamento nei riguardi di Doug Howlett, ma per ora parrebbe solo una boutade. Vedremo.
Venendo agli italiani, la fonte prima delle franchigie neoceltiche saranno ovviamente i territori di appartenenza. Gli Aironi sono una federazione guidata da Viadana, federata con Rugby Parma, Gran Parma, Colorno, Noceto, Reggio Emilia, Modena e Mantova, per cui si dà per scontata la cooptazione ad esempio di Tito Tebaldi oggi Gran Parma.
Altro esempio è Paul Derbyshire oggi Petrarca alla Benetton, anche se non è ancora stato formalizzato alcun piano di collaborazione tra team veneti e Benetton Rugby. Precedenti dichiarazioni del presidente Zatta e i ringraziamenti "ai tantissimi club del Triveneto" sono comunque interpretabili come un segnale di lavori in corso sul tema da parte di Zatta, Munari & Co. In tale scenario dovrebbe trovar spazio anche la promessa Riccardo Bocchino attualmente a Rovigo ma si sa, coi Bressallieri è facile andare a magnare e beare, ma più vicino sei e più arduo diventa intrigarsi.
Fuori dai rispettivi bacini - Triveneto e Bassa lombardo emiliana - è ancora prematuro capire come giocatori interessanti verrano eventulamente prelevati dalle italo celtiche; sarà compito della Fir farsi avanti nel caso con i club toscani e romani-aquilani, con una delle classiche "offerte che non si possono rifiutare".
Semprechè lo si voglia veramente che Aironi e Benetton diventino effettivi rappresentanti dell'Italia intera; altrimenti non saranno problemi loro ma al limite dei giocatori implicati. Sarà come l'australiano o il neozelandese in Giappone o in Europa, se vuole giocare in nazionale deve rientrare anche se ci smena. Probabilmente irrigidirsi non converrà molto.
Nei riguardi degli italiani all'estero i costi sono mediamente più alti ma si dice siano già partite le grandi manovre. Prendi Marco Bortolami ad esempio: tra infortuni, l'arrivo di Atwood e la concorrenza di Brown, il padovano gioca sempre meno in quella Gloucester della quale è stato anche capitano. Non a caso pare sia nel taccuino dei manager sia Benetton che Aironi - ma che se ne farebbero i secondi che già hanno il ruolo presidiato da Del Fava e Geldenhuys, il monopolio? Anche Salvatore Perugini parrebbe nel mirino di entrambe i club ma sarebbe più utile nella Bassa.
Benetton inoltre viene detta anche sulle tracce di Gonzo Canale, a ricomporre i due Gonzi al centro, ma anche del trentenne Craig Gower che più a mio avviso servirebbe agli Aironi: bello comporre una nazionale per reparti omogenei e affiatati stile Munster- Leinster: centri Benetton, mediana e seconda linea Aironi ...
Rumori arrivano anche da Parigi sponda Stade: avevamo già annunciato che Sergio Parisse, ora che ha il tempo per riflettere, parrebbe soffrire la concorrenza di Haskell e s'offrirebbe (costa caro, s'è parlato di un interesse di Munster) ma bisogna vedere se Max Guazzini vorrà tenersi l'inglese dopo i recenti tira e molla con la nazionale della Rosa. Ardua e costosa anche l'opportunità Mirco Bergamasco, titolare stabile allo Stade dove lo lascerei, mentre la strada parrebbe in discesa per un riscatto cash del più anziano e meno utilizzato fratellone BergaMauro.
Lato Racing Mètro invece ad ora tutto tace: Festuccia, LoCicero e Dellapè sono considerati non di primario interesse dalla nazionale, rimarrebbe solo Andrea Masi. Stessa situazione per gli italo-saraceni: Ongaro, Aguero, lo sfortunato Nieto, tutto tace per ora.
Altri italiani in giro: Martin Castrogiovanni appare oggettivamente fuori portata, almeno per il prossimo anno; quanto a Luciano Orquera a Brive e Alberto DiBernardo a Bourgoin, al momento non appaiono strategici e per i mormorati nuovi equiparati come Roumeau nulla si dice al momento.
6 commenti:
Certo, lasciamo tutto come è ora. Il Super 10 è stato un successo e il Super 12 con Petrarca, Rovigo, Venezia, San Donà, Mogliano (5 venete raggruppate in un fazzoletto di km) Parma Rugby, Noceto e hai dimenticato Colorno (3 parmensi) sarà un successo.
Il rugby di club in Italia è stato un fallimento perché è uno sport provinciale. Ma si vede che questo blog è provinciale come Ovalia.
Proposta di nuovo Super 10: Treviso/Venezia, Padova, Rovigo, Parma, Milano, Firenze/Prato, Roma, L'Aquila, Brescia + una a scelta
abr,l'idea giusta sarebbe quella irlandese che giustamente richiami: avanti di interesse nazionale da una parte e 3\4 dall'altra,con pochi stranieri ma buoni e non giocatori solo normali purchè anglofoni(ditemi, fra i viadanesi non nazionali citati extra o comunitari, chi sa fare davvero la differenza).
basterebbe davvero richiamare gli emigranti meno costosi
e, aggiungerei, mettere insime a loro in understudy i giovani; ad es. se rientra bortolo gli metterei insieme bernabò(horresco referens:è bernabòfigliodibernabòpadre,ma secondo me sa giocare) furno, e cazzola.
buona anche l'idea di un super 12,purchè i club interessati abbiano a partecipare degli utili(6naz,heineken,diritti,coni ecc) e siano quindi incentivati a formare ed a girare(teste di cavallo sul cuscino,a parte) i giocatori alle 2 franchigie.
mi dicono che i soldi, se ben gestiti,ci sarebbero per tutti;magari non molti,ma sufficienti.
un esempio,solo per dare aria alla bocca e premettendo che altri l'hanno già fatto meglio.
se consideriamo solo i giocatori azzurrabili di treviso fra gli avanti abbiamo già:
1 linea:cittadini ghiraldini,ceccato,de marchi,rouyet,sbaraglini. se si aggiungono perugini,ongaro,aguero e leso(un nome che mi segnerei in neretto per il futuro) ti trovi con una scelta mica male.
in seconda se ad a. pavanello unisci bortolami più i 3 giovani di cui sopra e magari tieni van zyl,che il suo lo fa,ti trovi 3 giocatori per spot.
in terza se tornasse mauro si aggiungerebbe a zanni,filippucci,barbieri,orlando,e.pavanello
con la cooptazione di derbyshire,petillo e favaro,ci sarebbe da star sereni.
dal 9 al 15 se oltre ai vari mclean,benvenuti,sgarbi,garcia,marcato,picone semenzato,più alcuni di complemento come mulieri ecc... si unissero 4\5 stranieri di vaglia si potrebbe avere una squadra assolutamente in grado di presentarsi con le carte in regola in cl.
parimenti se a viadana,ai (pochi) 3\4 di interesse nazionale,sepe, pace i 2 pratichetti,robertson,canavosio si affiancassero i rientranti gower,masi,orquera con l'aggiunta di tebaldi,gori(altro nome da neretto),buso,chiesa,quartaroli,iannone,bocchino,rodwell,venditti,benvenuti, ricciardi,benettin,trevisan,rubini,bacchetti, ecc e si prendessero 5\6 stranieri di valore ad innervare una mischia che seconde e poche eccezioni (ferraro,erasmus...) a parte non vale la celtic si potrebbe comunque costruire una franchigia non molto al di sotto del livello di connacht,delle 2 gallesi basse ed edimburgo.
naturalmente ci dovrebbe essere una regia univoca ed anche in questo modo non tutte le pedine andrebbero ad incasellarsi.
ovviamente sarebbe indispensabile il coinvolgimento del territorio,sennò chi lo fa fare al petrarca di darti chessò:ricciardi,leso e targa se non ha i soldi per crearne altri 3 altrettanto buoni,più un avanzo in cassa per sopravvivere in modo dignitoso?
p.s. vale anche l'idea di mettere i mediani con gli avanti e o di mettere gli avanti a viadana e i 3\4 a tv.vale tutto purchè ci sia la regia univoca di cui sopra ed il territorio sia il polmone,remunerato e felice di esserlo,e non un fastidioso corpo estraneo buono solo ad inviare yesman il giorno delle elezioni.
Grazie dei complimenti o anonimo: ci piace molto Ovalia e anche quella sana provincia dove "alligna" quel "fallimento" che tanto ci piace. Pur vivendo nell'unica vera città che c'è al di qua delle Alpi.
Lo sport giusto per i veri provinciali, per definizione dissociati, snob (cioè sine nobilitate) e quindi CENTRALISTI E DIRIGISTI, si chiama calcio, fidati.
Eccoti quindi la proposta per la nuova Serie A del TUO sport elettivo: Milan/Inter, Juve/Toro, Genoa/Samp, Roma/Lazio, Fiorentina/Livorno/Siena, Padova, Udinese/Triestina, Ancona, Pescara, Napoli, Bari/Lecce/Foggia, Palermo/Catania, Reggina, Cagliari. Più un paio a scelta.
Te gusta?
Grazie tagus per il recupero del confronto mettendo in azione i neuroni e la conoscenza non snob del nostro sport.
Tutte idee apprezzabili le tue, se partono dal presupposto di NON AMAZZARE I CLUB CHE LAVORANO SUI VIVAI: non mi parrebbe così difficile da comprendere, ma evidentemente ci sono in giro dei campioni di Risiko.
Una volta passato il principio, sui dettagli si può discutere e al tua proposta mi pare un'ottima base.
Personalmente ad esempio mi sono focalizzato sui "titolari" ma in un torneo lungo come una CL a 12 squadre, con partite durante i test match, è fondamentale quello che chiami "mettere understudy i giovani".
In Uk è in quelle occasioni che saltano fuori i Sexton, i Tovey, gli Ashton.
Altro punto fondamentale da sottolineare: non manca granchè alle nostre due (a una più dell'altra ovviamente) per non far figuracce in CL.
Sempre per dar aria alla bocca:
Benetton: pack ok con in più Ongaro, un pilone Saraceno e Mauro e i giovani da Padova/Rovigo; centro ok con Canale; manca un'ala alla Howlett straniera e con McLean ci siamo.
In mediana il mio pallino è Marcato, poi c'è Bocchino ...
Aironi: rinforzo Perugini davanti e qualche Pacifico nel pack, Gower con Tebaldi in mediana, un po' di giovani ali italiane e, buona idea, Masi in mezzo ...
Benetton ha una opportunità incredibile ... nel raggio di poche decine di kilometri ha i settori giovanili migliori d'italia da poter usare , e senza nemmeno dover pagare appartamenti!
Sta a loro la scelta se ragionare da SOCI e lavorare insieme alle altre società per il futuro - questo comporterà di pagare il giusto, ma anche di avere opportunità notevoli , come per esempio giocare un derby come Petrarca-Rovigo o Mogliano-San Donà immediatamente prima di una partita di Magners League in modo da massimizzare le presenze...
Se invece, magari con l'aiuto della FIR pensano ad un semplice esproprio... avranno vita più dura di quello che immaginano
Bah Giorgio, non fasciamoci la testa: per intanto ringraziano i club del triveneto, poi so che Munari è stato a trovare persino la pres. del Rovigo, hai presente?
Poi ovviamente ci saranno i classici bracci di ferro e prove di forza, ma spero che l'ottica "win win" (vinco io ma vinci anche tu) prevalga.
Altrimenti, più che vita dura rischieranno di ammazzare la gallina dalle uova d'oro.
Francamente non me li vedo, sarebbero comportamenti da romani alla Lotito, sai quelli che si credono tanto furbi ...
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