Super14 go South!
Una volta si diceva "go North" dei giocatori che passavano al (remunerato) rugby XIII, ora siamo alla migrazione verso sud di talenti "incompresi". Aprì la strada, ricorderete, Michalak, ora dopo Danny Cipriani migra anche il grintoso nr.8 Gareth Delve. Il ventisettenne capitano di Gloucester recentemente (ri-)convocato dalla nazionale gallese ha confermato che a partire dal prossimo febbraio sarà coi Melbourne Rebels, la 15' franchigia del SuperRugby agli ordini di coach Rod McQueen, dopo aver rifiutato una offerta dei Cardiff Blues che gli avrebbe consentito di tornare in patria ed essere alla visibilità del coach della nazionale.
Nel mentre il Super14 sta vivendo il suo anno di transizione prima della estensione a XV, la settima giornata è molto negativa per le neozelandesi e molto positiva per le australiane ma davanti a tutti ci stanno sempre i Bulls, pur finalmente "turisti".
Crusaders (terza in classifica) e Stormers (seconda) a riposo, l'unica certezza si chiama Bulls, vincenti nella prima partita in trasferta della loro stagione, a Perth coi Western Force. Dopo una meta di Spies vengono raggiunti e superati dal piede di O'Connor, ma una meta di Mornè Steyn autore di 18 punti e una meta ulteriore di Kichner chiudono la sfida.
Anche i Waratahs quarti riescono a vincere in casa una partita sul filo del rasoio coi Blues, prendendo il bonus ma concedendone uno doppio agli ospiti. In vantaggio per tre mete a una nel primo quarto di gara, gli australiani si fanno recuperare con altre due mete sino al 21-19 del riposo. Sono i Blues a passare in vantaggio con la seconda meta di Rene Ranger, poi attorno al 55' la partita cambia leadership per diverse volte, sino alla meta con una "furba" in rimessa di Polota Nau e a quella di intercetto lunga tutto il campo di Lachie Turner. Ventiquatttro i punti con due mete per il mediano Halangahu che lascia Barnes senza calci all'attivo. Qualche polemica sull'arbitraggio sollevata da Pat Lam, coach samoano di Auckland.
I Brumbies rimangono appiccicati ai compatrioti vincendo la seconda sfida di australiane contro squadre impegnative neozelandesi della giornata: prevalgono nella partita combattuta coi Chiefs a punteggio molto ravvicinato, raggiungendo il pareggio con Giteau al 72' e passando al 78' con una meta dell'apertura ventenne Matt Toomua.
La splendida giornata australiana è chiusa con la vittoria dei Reds sui Cheetahs a Bloemfontein per tre mete a una.
In fondo alla classifica prosegue il cammino dei ritrovati Sharks con la seconda vittoria in fila nel torneo, anche questa impegnativa e in trasferta in casa Hurricanes, dove i sudafricani del coach neozelandese Plumtree sono sempre rimasti avanti in una una gara molto tirata dai punteggi sempre ravvicinati, finita due mete a testa e con 16 punti di Pienaar che calcia le punizioni al posto di Goode.
Tutte le neozelandesi, Crusaders a parte, sembrano soffrire quest'anno del medesimo difetto, la estremizzazione dei tipici pregi e difetti del rugby Pacifico: focus totale sul reparto arretrato, sulle individualità e sull'uno contro uno, nessuna attenzione alle fasi organizzate di mischia e rimessa.
Unica vittoria Kiwi della giornata quella casalinga degli Highlanders sui Lions, i quali riescono comunque a segnare quattro mete oltre che rimanere in testa per quasi tutto il primo tempo.
In classifica, Bulls primi a 28 punti con sei vittorie e zero sconfitte, i Waratahs approfittano dei riposi di Stormers e Crusaders per raggiungerli a 23 punti, tutte con 5 vittorie e una sconfitta (due per i Tah's) . Fuori per ora dalla zona playoff incalzano le altre due australiane, i Brumbies a 21 punti anche loro con un record di 5-2 e i sorprendenti Reds con 19 punti, 4 vinte e due perse. Sotto con tre vittorie il trio neozelandese, sorprendente in negativo, composto da Chiefs, Hurricanes e Blues. Gli Sharks risalgono a 12 punti, poi Highlanders e Cheetahs anch'esse con due vittorie. Ancora a zero vittorie Lions e Western Force.
Nel mentre il Super14 sta vivendo il suo anno di transizione prima della estensione a XV, la settima giornata è molto negativa per le neozelandesi e molto positiva per le australiane ma davanti a tutti ci stanno sempre i Bulls, pur finalmente "turisti".
Day 7 | |||||
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Friday 26 March 2010 | |||||
Highlanders | Lions | 39-29 | (B) | ||
ACT Brumbies | Chiefs | 30-23 | (B) | ||
Cheetahs | Queensland Reds | 10-31 | |||
Saturday 27 March 2010 | |||||
Hurricanes | Sharks | (B) | 26-29 | ||
Waratahs | Blues | (B) | 39-32 | (2B) | |
Western Force | Bulls | 15-28 |
Anche i Waratahs quarti riescono a vincere in casa una partita sul filo del rasoio coi Blues, prendendo il bonus ma concedendone uno doppio agli ospiti. In vantaggio per tre mete a una nel primo quarto di gara, gli australiani si fanno recuperare con altre due mete sino al 21-19 del riposo. Sono i Blues a passare in vantaggio con la seconda meta di Rene Ranger, poi attorno al 55' la partita cambia leadership per diverse volte, sino alla meta con una "furba" in rimessa di Polota Nau e a quella di intercetto lunga tutto il campo di Lachie Turner. Ventiquatttro i punti con due mete per il mediano Halangahu che lascia Barnes senza calci all'attivo. Qualche polemica sull'arbitraggio sollevata da Pat Lam, coach samoano di Auckland.
I Brumbies rimangono appiccicati ai compatrioti vincendo la seconda sfida di australiane contro squadre impegnative neozelandesi della giornata: prevalgono nella partita combattuta coi Chiefs a punteggio molto ravvicinato, raggiungendo il pareggio con Giteau al 72' e passando al 78' con una meta dell'apertura ventenne Matt Toomua.
La splendida giornata australiana è chiusa con la vittoria dei Reds sui Cheetahs a Bloemfontein per tre mete a una.
In fondo alla classifica prosegue il cammino dei ritrovati Sharks con la seconda vittoria in fila nel torneo, anche questa impegnativa e in trasferta in casa Hurricanes, dove i sudafricani del coach neozelandese Plumtree sono sempre rimasti avanti in una una gara molto tirata dai punteggi sempre ravvicinati, finita due mete a testa e con 16 punti di Pienaar che calcia le punizioni al posto di Goode.
Tutte le neozelandesi, Crusaders a parte, sembrano soffrire quest'anno del medesimo difetto, la estremizzazione dei tipici pregi e difetti del rugby Pacifico: focus totale sul reparto arretrato, sulle individualità e sull'uno contro uno, nessuna attenzione alle fasi organizzate di mischia e rimessa.
Unica vittoria Kiwi della giornata quella casalinga degli Highlanders sui Lions, i quali riescono comunque a segnare quattro mete oltre che rimanere in testa per quasi tutto il primo tempo.
In classifica, Bulls primi a 28 punti con sei vittorie e zero sconfitte, i Waratahs approfittano dei riposi di Stormers e Crusaders per raggiungerli a 23 punti, tutte con 5 vittorie e una sconfitta (due per i Tah's) . Fuori per ora dalla zona playoff incalzano le altre due australiane, i Brumbies a 21 punti anche loro con un record di 5-2 e i sorprendenti Reds con 19 punti, 4 vinte e due perse. Sotto con tre vittorie il trio neozelandese, sorprendente in negativo, composto da Chiefs, Hurricanes e Blues. Gli Sharks risalgono a 12 punti, poi Highlanders e Cheetahs anch'esse con due vittorie. Ancora a zero vittorie Lions e Western Force.
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