Heineken Cup: Leinster ringrazia le ciabattate di Clermont
Heineken Cup quarter final, Royal Dublin Society, Dublin: Leinster 29 - 28 Clermont Leinster: R Kearney; S Horgan, B O'Driscoll, G D'Arcy, I Nacewa; J Sexton, E Reddan; S Wright, J Fogarty, C Van Der Linde, L Cullen (capt), N Hines, K McLaughlin, S Jennings, J Heaslip. Replacements: B Jackman, M Ross, C Healy, M O'Kelly, S Keogh, P O'Donohoe, S Berne, G Dempsey Clermont Auvergne: A Floch; A Rougerie (capt), M Joubert, G Canale, J Malzieu; B James, M Parra; T Domingo, M Ledesma, D Zirakashvili, J Cudmore, T Privat, J Bonnaire, A Lapandry, E Vermeulen Replacements: B Cabello, V Debaty, C Ric, J Pierre, A Audebert, K Senio, G Williams, W Fofana Referee: Dave Pearson (Eng)
... e quella irlandese - La parità è destinata a durare poco, perché se i francesi non smettono mai di affrontare i padroni di casa a viso aperto, i dublinesi sornioni sanno essere molto produttivi. D'altra parte Brock James comincia ad avere l'occhio spento quando è chiamato a calciare tra i pali: tradito in parte dal vento contrario, il miglior realizzatore del Top14 per due anni in fila manca di potenza e/o precisione e sbaglia tre punizioni in fila.
La buona prova degli avanti guidati da Ledesma procurano nel primo quarto di gara un predominio territoriale e nel controllo dell'ovale per Clermont più imponente di quanto dica il punteggio, ma la svolta avviene quando l'estremo Floch combina un pasticcio, toccando indietro una palla calciata alle sue spalle nei 22, per poi spedirla in rimessa senza farla rimbalzare in campo: l'arbitro Pearson (nei suoi soliti standard, senza infamia e senza lode) lo considera come un ovale portato nei propri 22. Rimessa a ridosso dell'area di meta, quella di Leinster guidata da capitan Leo Cullen funziona perfettamente, Heaslip va nuovamente a marcare. Sexton trasforma ed è 20-10 a quattro minuti dalla fine del primo tempo: massimo risultato con il minimo sforzo. Parra prende il posto di James al piazzato alla fine della frazione, ma anche la sua conclusione controvento da lontano si spegne prima dei pali.
Il quale più tardi combina un pasticcio improvvisandosi fine calciatore - nel senso di gioco del calcio - e pretende di stoppare un ovale che gli rimbalza davanti di esterno destro: il solito Malzieu probabilmente sa che ci sarà un motivo se Horgan pratica il rugby e non il calcio, ne approfitta per impadronirsi dell'ovale e siglare la sua terza meta, stavolta trasformata da James.
Al 62' è 28-23 per Clermont, con Sexton che tiene legati i suoi ai francesi, incapaci di allungare perché il piede di James continua a non inquadrare i pali nonostante il cambo di campo e fallisce un'altra opportunità per piazzare, centrandone una.
La meta non meta di Reddan - Nella cronaca trova spazio anche la meta fantasma e non concessa al mediano di casa Eoin Reddan al termine di raggruppamento sulla linea di meta, un ruck disperato che si fissa quando Kearney sembra ormai averla varcata. Reddan spinge l'ovale a toccare la linea ma Pearson non è sicuro e non lo è neppure il Tmo, quindi si torna su un vantaggio per Leinster dovuto a un placcaggio alto. Leinster si fa sotto a due soli punti, 26-28 e al 69' il colpo che non ci vuole per i transalpini: Floch si becca un giallo per un deliberato "kill the ball" da ultimo uomo su un passaggio del solito O'Driscoll diretto a Horgan.
Brock James nel finale sempre più concitato prova due drop: il primo al 76', calciato con le spalle girate, il secondo all'80' da posizione azzerata ma non centrale rispetto ai pali e sotto pressione da parte dei corridori di casa.
Niente pagelle, considerazioni complessive - Ancora una volta vittoria o sconfitta a questi livelli sono una questione di pochi centimetri: in un'altra serata il drop sarebbe potuto anche giungere a destinazione ma non era destino.
I campioni d'Europa in carica tirano un sospiro di sollievo, ringraziando la freddezza di O'Driscoll, la voglia di Sexton, le rimesse laterali di Leo Cullen e il suo solido sostegno assieme a Nathan Hynes alla prima linea, le penetrazioni di Heaslip e la ritrovata efficacia di Kearney, mentre dovrebbero tirar le orecchie a Horgan e D'Arcy e ringraziare CJ Van Der Linde per aver tenuto la mischia chiusa, in real trouble alla sua sostituzione con Healey. I Dubliners attendono ora di sapere se dovranno dirigersi al Sud o al Nord della Francia per offrire la rivincita in semifinale a un club translpino, Tolosa o Stade Francais.
Al club del cuore della Francia che ha fatto vedere il miglior rugby nella fase a gironi della Coppa va senza dubbio l'onore delle armi: è una sconfitta da mangiarsi le braccia fino ai gomiti con tre mete segnate contro due fuori casa.
Manca ancora una volta agli Alverni quel quid per essere vincenti quando realmente conta - oggi incarnato dagli errori di Floch e James e da un Parra "scolastico" e poco carismatico; rimane "solo" uno dei migliori team d'Europa, completo in tutti i reparti: Rougerie e Malzieu dominanti alle ali, centri propositivi Canale e Joubert, pack aggressivo con Domingo, il georgiano e Ledesma, poi Privat e Pierre, Bonnaire Cudmore e Lapandry.
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