lunedì 12 aprile 2010

A Tolosa plaza de toros

Stade Municipal, Toulouse - Heiniken Cup Quarter Final

Toulouse 42 - 16 Stade Français
(primo tempo 13-10)

Toulouse
Mete - Jauzion, Albacete, Heymans
Pen - Skrela 7
Trasf - Skrela 3
Stade Francais Paris
Meta - Roncero
Pen - Beauxis 3
Trasf - Beauxis

Referee: Alan Lewis (Ireland)


Toulouse: C Poitrenaud, V Clerc, F Fritz, Y Jauzion, C Heymans, D Skrela, B Kelleher, J Poux, W Servat, B Lecouls, R Millo-Chluski, P Albacete, J Bouilhou, T Dusautoir [capt], L Picamoles
Replacements: V Lacombe, D Human, C Johnston, S Sowerby, Y Maestri, N Bezy, M Medard, G Lamboley
Stade Francais Paris: H Southwell, J Arias, M Bastareaud, M Gasnier, M Bergamasco, L Beauxis, N Oelschig, R Roncero [capt], D Szarzewski, S Marconnet, T Palmer, P Pape, A Burban, P Rabadan, J Leguizamon
Replacements: B Kayser, R Slimani, R Gerber, A Marchois, S Taylor, B Tardy, I Mieres, G Messina

Anche nel sud della Francia è abbastanza diffuso il gusto crudo e antico della corrida de toros: un essere potente e aggressivo, determinato a vender cara la pelle come lo Stade Francais viene punzecchiato, assediato, messo alle strette con un rituale estenuante e crudele fin quando non cede di schianto, per essere allora finito senza pietà dal matador Stade Toulousain nell'eccitazione della folla inebriata.

Le fasi iniziali della corrida sono caute e guardinghe, con molto gioco al piede e come d'uopo è il toro parigino ad essere più pericoloso, ma Tolosa fa vedere fin dall'inizio un rugby più completo e meno a strappi di quello parigino, una formazione più quadrata e disciplinata.
E' il piede di Lionel Beauxis, apertura anomala tutta francese, da sempre più pericoloso e duttile delle sue mani, ad inaugurare i pericoli; al quinto minuto un suo calcio apre una autostrada verso la meta con Mark Gasnier in vantaggio su tutti, ma l'ultimo rimbalzo sghembo mette palla nelle mani di Heymans che può annullare. Non pare giornata per i rosa parigini.
Oltre agli esercizi di calcio in alto, a rendere poco pregevole un derby già troppo teso di suo ci si mette da subito la fallosità da ambo i lati, mal gestita dall'arbitro Lewis che non impone una direzione univoca e leggibile al suo fischiare - ma non è certo una novità per uno dei peggiori arbitri di alto livello attivi in Europa. Lewis ci mette del suo a rovinare anche lo scontro tra due delle migliori prime linee in Europa (Poux-Servat-Lecouls vs. Roncero-Szarzewski-Marconnet): non sono certo delle caste e ingenue verginelle, ma l'arbitro si incaponisce a guidarli invece che controllarli e alla fine quasi tutte le mischie ordinate vengono concluse con un calcio di punizione indiretto alternativamente a papocchio per l'una o l'altra.
La prima opportunità da punizione va comunque ai padroni di casa per un ingresso laterale in ruck, ma il centro Fritz manca il bersaglio dalla lunga distanza.
Quando arriva palla ai parigini, questi non si formalizzano: oltre ai piedi educati di Oelschig e Beauxis e a quelli episodici delle ali Mirco Bergamasco e Arias e dell'estremo Southwell, anche il nr.8 Leguizamon sta prudente in copertura territoriale a mo' di Parisse, e si produce in calci ripetuti e lontani - chiaro il messaggio di coach Delmas: teneteli lontani dalla nostra area di meta. Tolosa produce iniziative molto guardinghe, con Poitrenaud a dar fantasia al gioco in linea alla mano scolastico ma preciso impostato da Kelliher e Skrela. Ma è il piede di Beauxis quello che illumina il gioco: trova una superba touche, la rimessa parigina funziona bene ma Roncero perde palla in avanti al terzo tentativo di sfondamento della linea vicino alla meta.

Già l'esser giunti al 20' sullo 0-0 senza alcuna banderilla piantata sul dorso è un vantaggio per i parigini che acquistano coraggio e determinazione e alla fine meritatamente passano: Mathieu Bastareaud sfonda al centro, i compagni sostengono l'azione, che potrebbe essere immediatamente conclusa se s'accorgessero che Mirco Bergamasco - unico italiano dei tre dello Stade in campo o in panca - è solo a sinistra; poco male, l'ovale viene aperto veloce dall'altra parte e uno scambio ravvicinato e alquanto casuale Beauxis - Rodrigo Roncero manda quest'ultimo in meta, trasformata dall'apertura per il 7-0 dei parigini.

Tolosa non si agita, riprende il suo punzecchiare costante e continuo. Arriva una punizione che Skrela non fallisce, siamo 3-7 ma la stessa chance va anche a Beauxis, è 3-10 ma non è finita, immediata altra punizione per Skrela , siamo 6-10.
Lo Stade Francais si trova con la sua difesa decisa e ordinata (grande la prova di Mirco) chiaramente messa alle corde dall'aumento di pressione dei tolosani, "dancing feet" Poitrenaud, il centro Jauzion ma ancheil mediano Kelliher (in foto) davanti agli altri.
Aumentano gli "scramble" difensivi brucia energie e gli alleggerimenti al piede risultano sempre più affannati; uno di questi si trasforma in una azione stile contropiede calcistico, con Mirco autore di uno sprint imponente di 50 metri a metter pressione sui backs tolosani, che pure liberano con calma sfruttando il due contro uno.
Sarebbe cruciale per il morale dello Stade mentenere il vantaggio sino alla ripresa - ricordiamolo, poche settimane prima nella gara di Top14 a Tolosa sono stati sconfitti a zero - ma Tolosa decide di chiudere gli indugi e piantare una banderilla profonda e dolorosa: ci pensa a tempo scaduto Jauzion, che segna una meta passando sotto al mediano Oelschig, finalizzando la pressione nata con una mischia dentro ai 22m avversari, quando molti forse s'attendevano il tentativo di drop. Si va al riposo sul 13-10 per Tolosa dopo la trasformazione.

Nella ripresa lo Stade torna in campo non domo nè rassegnato: Beauxis pareggia rapidamente con una punizione per un placcaggio alto di Census Johnston subentrato a Lecouls sull'altro titano Bastareaud; Skrela ripristina immediatamente le distanze per una chiara ostruzione in ruck di Szarzewski. Si ripete la fase dei calci del primo tempo e Beauxis pareggia per un offside, siamo 16-16 e non è finita, tocca nuovamente a Skrela marcare il 19-16 per una ostruzione di Roncero.
Il terzo quarto di gara scorre su questo vantaggio minimale, ma Tolosa dà la sensazione di crescere progressivamente mentre lo Stade Francais offre quella opposta, dello sfilacciamento progressivo.
Dapprima Skrela sbaglia il suo sesto tentativo dopo 5 centrati per un placcaggio non chiuso da Leguizamon in un attacco fermato dai parigini con affanno e innumerevoli falli. Fino a quando all'ora di gioco Jauzion penetra ancora una volta, inaugurando una serie di passaggi veloci con Skrela, Dusautoir e Heymans; quest'ultimo crea un mini corridoio verso la meta che detta l'infilarsi di Albacete. La trasformazione di Skrela cementa il vantaggio di 10 punti per i padroni di casa: pur mancando ancora un quarto di gara esso pare già definitivo, a giudicare dalle espressioni sulle facce di tori e picadores.

Una mano in ruck di Pape concede a Skrela la sesta piazzatura; Tolosa insiste nel tripudio dello stadio inebriato dal sangue parigino che oramai scorre a fiotti: una loro sontuosa rolling maul viene fermata con tutti i mezzi leciti e illeciti nell'indifferenza di Lewis, che infine si decide a mandar fuori il flanker Simon Taylor per non esser rotolato via da un placcaggio; Skrela aumenta il suo score personale.
E' il momento per il matador che assume le sembianze di Heymans, uno dei migliori in campo assieme al collega Jauzion, coadiuvato dall'inventiva e perfetta execution di Maxime Medard, giovane lussuoso rimpiazzo di Poitrenaud: un turnover forzato a metà campo mette in armonioso e rapido movimento Fritz e Medard. che calcia una perfetta rasoiata verso Heymans già lanciatosi a memoria sul lungolinea sinistro. E' la meta finale, il toro stremato è matado; Skrela piazza la trasformazione e un ulteriore calcio di punizione per fissare il suo score personale a 22 punti e seppellire ogni orgoglio parigino con l'impietoso parziale di 29 a 6 del secondo tempo.
Del resto gli anglosassoni insegnano: altro che "onore delle armi", il massimo rispetto per l'avversario è non concedergli nessuna pietà, si vede che anticamente matavano el toro pure lassù.


La versione di Ringo - E dunque i quarti di finale di Heieneken si sono conclusi con la vittoria dello Stade Toulousain sullo Stade Francais: un 42-16 maturato dopo aver chiuso in vantaggio il primo tempo, trascorso a rincorrere i parigini scesi a sud e aggrappati all'unico appiglio rimasto in questa stagione, la Heineken appunto. Partita non bellissima, segnata dai tantissimi errori dell'arbitro, l'irlandese Alan Lewis che in certi momenti ha finito per essere l'unico protagonista in campo. In negativo, si capisce.
Lo Stade Francais si affida al gioco al piede, a dirla tutta anche i padroni di casa si comportano allo stesso modo nei primi cinque minuti con due varianti però diverse: i primi lo fanno per impedire ai rossoneri di ripartire di gran corsa, alzando la linea difensiva - e spesso in fuorigioco; i secondi calciano perché hanno deciso di voler giocare nell'altra meta campo senza alcuna ombra di dubbio. Al 20' la meta di Roncero nel momento migliore dello Stade che riesce a stare avanti grazie anche ai piazzati di Beauxis. Ma allo scadere della prima frazione, Jauzion segna la meta del Tolosa che ribalta il risultato e si va negli spogliatoi sul 13-10.
La ripresa è meno equilibrata della prima parte, con il gatto che gioca con il topo. La situazione rimane in parità fino al 47' (16-16), poi l'indisciplina gioca a sfavore dello Stade F. che deve fare i conti con gli infortuni di Szarzewski e Roncero, mentre lo Stade T. può contare tra i numerosi assenti (due su tutti: Elisalde e Michalak), cambi che portano il nome di Medard e Sowerby. Albacete va in meta al 58', Skrela aggiunge punti dalla piazzola finché quando ormai si è sul 32-16, Heymans va a chiudere in meta una bella azione in velocità, conclusa con un grabber preciso, del Tolosa.

La stagione dello Stade F. naufraga, quella dello Stade T. prosegue nella disfida in casa col Leinster di Cheika, prossimo coach dei parigini testè eliminati.
La Heineken Cup 2010 sarà quindi un affaire tra francesi e irlandesi. E' nella logica dei fatti: un anno fa eravamo a tessere le lodi del rugby irlandese che aveva appena trionfato nel 6 Nations, riempito di giocatori i Lions e garantiva spettacolo con la semifinale tra Leinster e Munster. Oggi, dopo aver assistito al Grand Slam dei transalpini di Lievrémont, è la resa dei conti tra le mentalità migliori per vincere in Europa al momento.
Rimbomba il silenzio delle formazioni inglesi, fuori dai giochi: la scorsa stagione c'erano i Tigers di Leicester, approdati in finale, quest'anno gli ultimi rimasti in corsa, i Saints, hanno fatto i conti con il killer istinct domestico di O'Gara & Co. Tant'è: una volta si sfidavano le bande degli irlandesi e dei marsigliesi. Ora ci sono quelli del Midi pirenaico e vicini baschi, ma il concetto è pressoché lo stesso.

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