lunedì 24 maggio 2010

Amlin Challenge, vince l'esperienza di Cardiff

Finale di Amlin Callenge Cup al Velodrome di Marseille:
Toulon 21 - 28 Cardiff Blues

(...e Abr la vede dal lato francese).

I Cardiff Blues doppiano la Anglo Welsh Cup della stagione scorsa e agguantano meritatamente, anche se in modo abbastanza "cinico" il primo titolo europeo per una gallese, la Amlin Challenge Cup.

Di converso la splendida carriera di Jonny Wilkinson rimane ancora priva di titoli di club, mentre l'intera Tolone è lasciata sconsolata a confrontarsi coi limiti di una squadra molto energica e con un ottimo tasso di classe ma che paga lo scotto della "gioventù" in termini di esperienza agli alti livelli. I provenzali e il suo delusissimo presidente possono comunque consolarsi per essere riusciti, al secondo anno dalla promozione, a respirare l'aria dell'altissima quota in entrambe le competizioni, il Top14 (eliminati in semifinale) e la Challenge Cup. Tutto sommato "buona la prima" come si dice, nonostante la delusione sia paradossalmente amplificata proprio dal fatto che in entrambe le competizioni la squadra ha lottato bene ed ha avuto la vittoria a portata di mano: coach Saint'Andrè è sicuramente la figura giusta per consolidare tali delusioni e tramutarle in preziosa esperienza per gli anni a venire.

A volte vale il proverbio, il buon giorno si vede dal mattino: che tipo di giornata sarebbe stata per Tolone lo rivela la primissima azione della partita; calcio d'inizio di Jonno a destra sul fronte più sguarnito, dopo un paio di rimpalli l'ovale arriva a Fernandez Lobbe il quale lancia un bell'uno due ma non si avvede di avere il centro Williams e l'ala Lovobalavu soli all'out destro e si fa placcare perdendo palla a cinque passi dalla meta. Quindici secondi che sono la sintesi della partita di Tolone: gran iniziativa, con Fernandez Lobbe a suonare la carica più di tutti e Sonny Bill Williams più Van Niekerk a supporto, ma il tutto concluso con spreco di palle invitanti e di energie, nella più caotica delle frenesie.
I Blues paiono inizialmente frastornati dall'assalto dei virtuali padroni di casa supportati dai quasi tutti di rossonero vestiti tra i 50.000 del Velodrome di Marsiglia, record di affluenza per una finale di Challenge Cup. In effetti i tolonesi sono l'opposto della squadra attendista e "territoriale" vista nella prima parte della interminabile e bellissima semifinale del Top14.
Sono i gallesi i primi a passare in vantaggio, con una punizione da 50 metri affidata a Leigh Halfpenny, uno dei più positivi in campo. Il calcio viene rapitamente pareggiato da Wilko, a punire l'isolarsi di Martyn Williams.

Mentre gli attacchi tolonesi sono tambureggianti ancorchè "sprecisi", il tentativo dei Blues di recuperare un minimo di iniziativa ricade quasi totalmente sulle spalle del centro Casey Laulala e delle sue serpentine. Una di queste produce una opportunità, sprecata per un intervento a peso morto duro quanto inutile di Filise in ruck.
La partita è vivace, a tratti piacevole, nel caldo del sud francese abbondano le iniziative personali e l'agonismo ma c'è una gran quantità di palle perse. L'equilibrio verso il basso nelle fasi statiche (ognuno perde più o meno la medesima quantità di mischie e rimesse proprie) non aiuta nessuna delle due squadre ad affermare supremazie territoriali o di possesso. Il tutto viene gestito dall'approssimativo aplomb dell'arbitro irlandese Rolland, autoritario ma a volte disattento, che ha almeno il merito di non farsi mai sfuggire di mano l'aspetto disciplinare del pur ruvido confronto.
Le opportunità per Tolone fioccano, interrotte tipicamente da errori di fretta più che dall'attenzione difensiva gallese. Sempre l'attivissimo Fernandez Lobbe riesce a rompere la linea difensiva dopo una rimessa laterale veloce di Wilkinson ma ritarda di un attimo il passaggio finale che avrebbe lanciato Van Niekerk in meta. Un'altra opportunità arriva sempre sulla sinistra da uan bella combinazione degli unici due francesi titolari in campo, l'estremo Marienval e la giovane ala forte Sinzelle che si rivela un gran bel prospetto, ma ancora niente.
E' così il piede di Ben Blair a riportare davanti il maggior controllo di sè dei Blues con una punizione, subito pareggiata da un'altra di Wilkinson.
Alla fine i francesi scovano il pertugio: in un'azione fatta partire dai propri 22 metri dal solito Van Niekerk, i provenzali s'incartano da soli per l'ennesima volta ignorando un bel soprannumero offensivo al largo, ma stavolta risolve la situazione una iniziativa personale al centro di Sonny Bill Williams, che pianta tre avversari con i cambi di direzione ed entra in meta, tenendo palla come fa di solito con una sola delle sue manone. Siamo 13-6 a fine del primo tempo, tanta fatica per poco raccolto è la fatale considerazione per i francesi.

Alla ripresa i gallesi rientrano privi del capitan supplente Gethin Jenkins - va detto che la mischia tolonese supposta perdente ha invece retto benissimo per tutta la gara. Tutto procede come nel primo tempo, tra frenesie francesi e accorti tentativi gallesi di guadagnar spazi, ma il momento decisivo della sfida arriva al 49', quando la pressione francese è massima: Jonny Wilkinson prima prende una botta nell'infilarsi tra le maglie difensive gallesi dopo un tentativo di drop abortito e immediatamente crolla di dolore nel piazzato - fallito - che ne consegue.
E' il momento chiave della partita: in panchina non c'è a rimpiazzarlo Felipe Contepomi, per problemi di passaporto (°); deve entrare Kefu, l'ennesimo centro, e all'apertura passa l'inedito Tom May, che peraltro se la caverà tutto sommato benino.
Ma l'uscita si rivela determinante sotto il profilo psicologico: i provenzali s'intimidiscono un attimo nel mentre cercano nuovi assetti, i cinici gallesi comprendono che è arrivato il momento di premere sull'acceleratore e non si fanno sfuggire l'opportunità. Dopo un free-kick guadagnato su mischia ordinata, l'incursione di Maama Molitika e Filise viene fermata a fatica sotto i pali, ma irrompe la fisicità di Jamie Roberts a raccogliere palla e infilarsi inarrestabile in meta, trasformata da Blair per il pareggio gallese 13 -13.
E' ancora pareggio 16-16 dopo uno scambio di piazzati tra il coraggioso May e Blair, ma l'esperto Xavier Rush alla sua ultima gara coi gallesi, prende per mano i suoi e progressivamente porta Cardiff a recuperare l'iniziativa, in modo produttivo e non sterile come gli avversari nel resto della partita. E' la differenza tra vincenti e perdenti, o meglio in questo caso tra vecchi volponi e talenti inesperti. Anche l'ingresso di Mignoni in mediana al posto del frenetico Henjak non produce gran cambiamenti nel gioco dei Varois.
La seconda meta nasce da una combinazione tra Rush e Roberts, col secondo a rompere la linea del vantaggio a metà campo e il primo ad aprire verso Halfpenny sull'angolo destro. Ancora Rush pochi minuti dopo guida una poderosa avanzata degli avanti finalizzata dal lock Davies che segna la terza meta gallese per un irreversibile 16 -28.

Tolone nei minuti finali si ricorda della prestazione senza scoramenti in semifinale di Top14 e alla fine riesce ad arrivare in meta con il rimpiazzo Thomas Sourice, May fallisce la trasformazione angolata; il punteggio è 21 a 28, sette punti da recuperare in un paio di minuti per tentare l'improbabile pareggio.
I gallesi difendono bene impedendo ai francesi di guadagnar campo, attendono l'errore avversario e portano a casa il trofeo.

Torneo Challenge "arricchito" quest'anno: dalla finale in Francia ( a Marseille s'è registrata l'affluenza di pubblico più alta nella storia del torneo) e dalla presenza di squadre provenienti dalla Heineken Cup, di cui una alla fine è risultata vincitrice. Stai a vedere che anche la snobbata Euro Challenge (persino dagli italiani ...) ha alla fine trovato la sua dimensione?
La vittoria di Cardiff è oltretutto un affare nazionale: offre alla quarta gallese nella classifica di Magners Celtic, gli Scarlets, il ventiquattresimo e ultimo posto nella Heineken Cup 2010/11. Ma questo particolare agli ammutoliti francesi interessa gran poco: l'alternativa in caso di vittoria tolonese, con questa già qualificata per il secondo posto nel Top14 e sette squadre francesi già in Heineken, sarebbe stata Gloucester ...

(°): Le regole ERC impongono un massimo di due "stranieri" schierati tra campo e panchina, quindi Tolone ha dovuto scegliere e ha portato Fernandez Lobbe (Arg) e Henjak (Aus).
Va tenuto presente che "stranieri" NON sono tutti i " Comunitari Europei" (come May, Wilkinson, Fitzgerald e Ryan) o i cittadini di Paesi che han stretto accordi sul lavoro con la UE (Sudafrica, Georgia, Isole Pacifiche, nonchè nativi di questi posti pur essendo di nazionalità diverse, ad es. molti neozelandesi Pacifici come Umaga, Kefu, Sonny Bill Williams).
Contepomi aveva chiesto da tempo la cittadinanza italiana non per candidarsi alla nazionale azzurra come qualcuno ogni tanto scrive, ma solo per diventare "Comunitario"; purtroppo per lui e per Tolone non è riuscito a documentarla (non trova i documenti del nonno). Lozada invece, nato in Belgio, non ha problemi.


Toulon: C Marienval; G Lovobalavu, T May, SB Williams, J Sinzelle; J Wilkinson, M Henjak (capt); S Taumoepeau, P Fitzgerald, D Kubriashvili, E Lozada, R Skeate, J van Niekerk, J Fernandez Lobbe, F Auelua.
Replacements: S Bruno, L Emmanuelli, T Ryan, J Suta, O Sourice, M Kefu, P Mignoni, T Umaga.

Blues: B Blair; L Halfpenny, C Laulala, J Roberts, C Czekaj; C Sweeney, R Rees; G Jenkins (capt), R Thomas, T Filise, D Jones, B Davies, M Molitika, M Williams, X Rush.
Replacements: G Williams, J Yapp, S Andrews, P Tito, S Warburton, D Allinson, D Flanagan, D Hewitt.

2 commenti:

ringo ha detto...

Insinui un resoconto alla Caressa da parte mia? Mi sento offeso :D

Abr ha detto...

Beh, mi sarei autoinsinuato anche nel mio allora ...

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