Tolosa quattro volte campione
Paris, Stade de France, Heineken Cup Final: Biarritz 19 - 21 Toulouse
Il rosso e il nero sono i colori della Heineken Cup: lo Stade Toulousain sale sul gradino più alto dell'Europa per la quarta volta nella sua storia. Dopo le vittorie del 1996, 2003 e 2005, arriva il 21-19 sul Biarritz nella finale di Parigi al termine di una bella partita, combattuta, trascorsa inizialmente a rincorrere la squadra basca prima di allungare nel secondo tempo, non senza il brivido finale per l'unica meta messa a segno da Hunt, l'australiano che dopo aver giocato nella Rugby League lascerà la località termale transalpina per immedesimarsi nell'Australian Football: un uomo per tutti gli ovali.
Stade de France quasi completamente esaurito, un bel sole splende sopra la capitale francese e sulle piazze centrali con megaschermo gremite e imbandierate delle due città del Midi: degna chiusura di un anno da incorniciare per il rugby della nazionale trionfatrice nell'ultimo Six Nations ad un anno dalla Coppa del Mondo.
La partenza a razzo è del Tolosa che prova subito a marcare i primi tre punti con un drop di Jauzion stoppato dalle guardie del Biarritz. Sulla prima controffensiva basca, arriva il 3-0 marcato Yachvili. Ma gli spunti che arrivano sono: 1) la mischia del Tolosa che mette sotto quella del Biarritz; 2) l'indisciplina dei primi che regalano ai baschi l'ossigeno per incanalare il match sul binario giusto. Il Biarritz è tosto già di suo, non ha bisogno di regali.
La partenza a razzo è del Tolosa che prova subito a marcare i primi tre punti con un drop di Jauzion stoppato dalle guardie del Biarritz. Sulla prima controffensiva basca, arriva il 3-0 marcato Yachvili. Ma gli spunti che arrivano sono: 1) la mischia del Tolosa che mette sotto quella del Biarritz; 2) l'indisciplina dei primi che regalano ai baschi l'ossigeno per incanalare il match sul binario giusto. Il Biarritz è tosto già di suo, non ha bisogno di regali.
Tolosa attacca, Biarritz segna - Il Tolosa detta comunque il ritmo dei primi dieci minuti, ha con Skrela l'occasione del pareggio dopo che il pack rossonero scardina nuovamente quello avversario, ma la palla sbatte contro il palo. La strategia del Biarritz è chiara, senza troppi fronzoli: gioca raggruppata, fissa i primi punti di contatto con Gobelet e Balshaw si infila costantemente nella linea dei trequarti partendo da dietro. Ad Hunt spetta il gioco al piede per spostare il baricentro con alti campanili o esplorando gli spazi - pochi - non presidiati dal No. 8 del Tolosa, Sowerby, tra i migliori in campo.
Al 15' Biarritz allunga: 6-0 grazie ad un altro fallo del Tolosa nella propria metà campo. Ma al 21' ci pensa Fritz a sbloccare il risultato per i suoi, con un gran piazzato da oltre cinquanta metri. Sette minuti dopo, altro fallo gratuito del Tolosa anche se in questo caso incide la testimonianza di uno dei due guardalinee della terna inglese che gestisce la sfida tre le due francesi capitanata dall'impeccabile Wayne Barnes (buono il suo francese, tra l'altro): Pearson si scopre pignolo quando vuole lui su un placcaggio arrivato su un uomo del Biarritz senza palla in una mischia nei pressi della linea laterale. Yachivili con sbaglia: 9-3.
Un calcio dopo l'altro - Altri due giri di orologio: altra possente mischia ordinata dello Stade che significa i primi tre punti dalla piazzola per Skrela. Nel frangente, forse alla finale c'era qualche tifoso di certi stadi del calcio perché l'apertura tolosana è abbagliato da un raggio laser. Il Tolosa, squadra scafata che sa vincere le finali a differenza del Biarritz, gestisce e suona la carica quando la prima frazione sta per finire: break di Fritz che serve Medard, placcato da Balshaw all'ultimo. Al 35' di nuovo Skrela al piede: 9-9 e il pareggio è cosa fatta. Al 38' il sorpasso con un drop di Fritz, uno dei migliori in campo per iniziative al piede e portando palla: il primo tempo finisce con Tolosa in vantaggo 12-9, è un elemento importantissimo dal punto di vista psicologico.
Le due squadre si affrontano in modo un po' diverso: i baschi sfruttano ordinatamente le ruck e lavorano metodicamente con gli avanti provocando la fallosità avversaria e mostrando grande ordine difensivo; i tolosani puntano allo sfondamento per linee verticali, al dritto per dritto coi ball carrier.
Ne risulta una sfida a viso aperto, con gli avanti baschi riescono a riscattare in parte le mischie ordinate dove il sudafricano Coetzee e il neozelandese Jonhstone non riescono a tenere botta a Lecouls e Poux. Dusatoir parte sempre fuori dai raggruppamenti e serve da ball carrier, assieme al compagno di reparto Sowerby, al tallonatore Servat, assieme ai due centri Fritz e Jauzion, con Poitrenaud e il molto attivo ma sovente impreciso Medard a partire da lontano. Tra i baschi il leader è l'epserto Yachvili a dettare i tempi e il tallonatore August a suonare la carica, ma è Harinordoquy a dare l'esempio, rimanendo anche senza la maschera protettiva per il setto nasale.
Ne risulta una sfida a viso aperto, con gli avanti baschi riescono a riscattare in parte le mischie ordinate dove il sudafricano Coetzee e il neozelandese Jonhstone non riescono a tenere botta a Lecouls e Poux. Dusatoir parte sempre fuori dai raggruppamenti e serve da ball carrier, assieme al compagno di reparto Sowerby, al tallonatore Servat, assieme ai due centri Fritz e Jauzion, con Poitrenaud e il molto attivo ma sovente impreciso Medard a partire da lontano. Tra i baschi il leader è l'epserto Yachvili a dettare i tempi e il tallonatore August a suonare la carica, ma è Harinordoquy a dare l'esempio, rimanendo anche senza la maschera protettiva per il setto nasale.
Nel secondo tempo Tolosa riesce a portare il gioco più sovente nel giardino del Biarritz che soffre e organizza la linea Maginot. L'inizio del tempo è però di marca basca: al 48' l'ottimo August si inventa un tocco fine di piede dell'ovale su una palla recuperata nel lato destro e gli avversari sbilanciati, lancia il contropiede, lo insegue Albacete che lo placca senza palla - fallo da ultimo uomo si direbbe nel calcio - e si becca il giallo: Yachvili piazza la punizione del pareggio 12-12.
Tolosa non si scompone e insiste nell'affidarsi alle percussione abrasive che snervano Biarritz. La tattica è produttiva: in inferiorità numerica al 51' Skrela marca un drop e lo ripete al 58': terzo drop per Tolosa, secondo per l'apertura figlio d'arte, è il primo doppio drop individuale in una finale europea. Gravissimo colpo per Biarritz che subisce un parziale negativo di sei punti a zero in superiorità numerica, ed è 18-12.
La breccia di Hunt - La mischia ordinata dei bianco-verdi continua a tradire le previsioni nonostante i numerosi avvicendamenti, con Servat, uno dei più efficaci ball carrier tolosani, cede il posto a Basualdo in prima linea. La stanchezza si fa sentire da una parte e dall'altra, soprattutto tra il Biarritz che pare aver subito il colpo definitivo.
Al 67' Clerc guadagna un'altra punizione. Skrela piazza ed è 21-12. A questo punto siamo oltre il break e Tolosa si concede un relax di troppo, Skrela sbaglia il suo primo calcio tre minuti dopo. Coach Novès pur prudentemente pare intenzionato a offrire la passerella a tutta la panchina, incluso Heymans che segnerà oggi il record individuale di coppe conquistate, ma nei derby non è mai garbage time. E difatti al 72' Hunt chiude quasi in mezzo ai pali il blitz portato avanti da Peyrelongue e Ngwenya lungo l'out sinistro, nato nella distrazione della difesa da un calcio libero perché la mischia del Tolosa questa volta anticipa l'ingresso. Con la trasformazione è 21-19. Partita inopinatamente riaperta secondo saggezza trappattoniana ("mai dire gatto ...") ma tra francesi è così. L'assalto finale guidato da Courrent al posto di Yachvili però non si concretizza, la lucidità e le forze ormai sono negli spogliatoi e la doccia fredda ha svegliato i tolosani.
Al 67' Clerc guadagna un'altra punizione. Skrela piazza ed è 21-12. A questo punto siamo oltre il break e Tolosa si concede un relax di troppo, Skrela sbaglia il suo primo calcio tre minuti dopo. Coach Novès pur prudentemente pare intenzionato a offrire la passerella a tutta la panchina, incluso Heymans che segnerà oggi il record individuale di coppe conquistate, ma nei derby non è mai garbage time. E difatti al 72' Hunt chiude quasi in mezzo ai pali il blitz portato avanti da Peyrelongue e Ngwenya lungo l'out sinistro, nato nella distrazione della difesa da un calcio libero perché la mischia del Tolosa questa volta anticipa l'ingresso. Con la trasformazione è 21-19. Partita inopinatamente riaperta secondo saggezza trappattoniana ("mai dire gatto ...") ma tra francesi è così. L'assalto finale guidato da Courrent al posto di Yachvili però non si concretizza, la lucidità e le forze ormai sono negli spogliatoi e la doccia fredda ha svegliato i tolosani.
Mai doma Biarritz, ma non riesce ad aggirare la trincea del Tolosa che alla fine alza al cielo la sua quarta Heineken Cup. Biarritz perde nuovamente di un soffio dopo il 23-19 patito con il Munster nella finale del 2006. Allo Stade i complimenti, che altro: sei finali di cui quattro portate a casa sono numeri che lasciano il segno e legittimano il nomignolo di Real Madrid del rugby (riferito al Real di altri tempi, ovviamente).
Ottima la prestazione di Skrela autore di 15 punti, la bandiera del Tolosa è stata prima alzata dalla prima linea Poux - Lecouls e poi tenuta alta da Servat, Sowerby e più in alto di tutti da Florian Fritz, autore di un drop, di una punizione da lontano e di molte percussioni.
Onore delle armi per Biarritz chiaramente inferiore: ha retto bene fin che ha potuto grazie a un piano tattico impeccabile cui è mancato solo quel paio di metri che servono a Ngwenya per lanciarsi e diventare imprendibile; in assenza di Traille, tra gli interpreti di spicco oltre ai soliti Yachvili (12 punti) e Harinordoquy va aggiunto il tallonatore Benoit August, il solido centro Hunt e l'estremo Iain Balshaw, autore di una prestazione finalmente impeccabile dal punto di vista tattico.
Ottima la prestazione di Skrela autore di 15 punti, la bandiera del Tolosa è stata prima alzata dalla prima linea Poux - Lecouls e poi tenuta alta da Servat, Sowerby e più in alto di tutti da Florian Fritz, autore di un drop, di una punizione da lontano e di molte percussioni.
Onore delle armi per Biarritz chiaramente inferiore: ha retto bene fin che ha potuto grazie a un piano tattico impeccabile cui è mancato solo quel paio di metri che servono a Ngwenya per lanciarsi e diventare imprendibile; in assenza di Traille, tra gli interpreti di spicco oltre ai soliti Yachvili (12 punti) e Harinordoquy va aggiunto il tallonatore Benoit August, il solido centro Hunt e l'estremo Iain Balshaw, autore di una prestazione finalmente impeccabile dal punto di vista tattico.
Biarritz: 15. Iain Balshaw, 14. Takudzwa Ngwenya, 13. Arnaud Mignardi, 12. Karmichael Hunt, 11. Jean-Baptiste Gobelet, 10. Julien Peyrelongue, 9. Dimitri Yachvili, 1. Eduard Coetzee, 2. Benoit August, 3. Campbell Johnstone, 4. Jérôme Thion, 5. Trevor Hall, 6. Magnus Lund, 7. Wenceslas Lauret, 8. Imanol Harinordoquy,
Replacements: 16. Romain Terrain, 17. Fabien Barcella, 18. Rémy Hugues, 19. Manuel Carizza, 20. Florian Faure, 21. Valentin Courrent, 22. Philippe Bidabe, 23. Ayoola Erinle,
Toulouse: 15. Clément Poitrenaud, 14. Vincent Clerc, 13. Florian Fritz, 12. Yannick Jauzion, 11. Maxime Medard, 10. David Skrela, 9. Byron Kelleher, 1. Jean-Baptiste Poux, 2. William Servat, 3. Benoit Lecouls, 4. Romain Millo-Chluski, 5. Patricio Albacete, 6. Jean Bouilhou, 7. Thierry Dusautoir, 8. Shaun Sowerby,
Replacements: 16. Alberto Vernet Basualdo, 17. Daan Human, 18. Census Johnston, 19. Yoann Maestri, 20. Louis Picamoles , 21. Jean-Baptiste Elissalde, 22. Yann David , 23. Cédric Heymans,
Referee: Wayne Barnes (England)
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