sabato 19 giugno 2010

Springboks distratti, Azzurri senza mischia ma positivi

Al Puma Stadium di Witbank:
South Africa 29 - 13 Italia

(pt. 22 -3).

South Africa batte senza eccessivi patemi gli Azzurri, ma questo stava scritto. Quel che non stava scritto è che gli Italiani possano giustamente gioire per una prova più che soddisfacente considerati gli attuali valori, mentre i sudafricani escono dal campo, come si dice in Inghilterra "grattandosi la testa".
La sensazione è che gli Springboks fossero lì con un solo preciso compito, aldilà di quello scontato di portare a casa la vittoria: testare la mischia ordinata. Riusciti in questo - e abbastanza nettamente, va detto purtroppo per noi - e risultato a parte, per tutti gli altri Boks in campo e in panca non coinvolti con la prima e seconda linea, il resto è quasi solo noia, un cartellino da timbrare.
Lato Azzurro invece proprio l'aver ceduto sin dalle prime battute in mischia ordinata, quello che viene normalmente considerato l'unico asset Azzurro, costituisce paradossalmente un punto straordianariamente qualificante della prestazione: riusciamo a stare in campo coi campioni del mondo, del TriNations, coi recenti distruttori della Francia etc.etc., anche se spogliati brutalmente della nostra sempiterna coperta di Linus! E' un bel segnale di crescita.
Tutti i viaggi lunghi cominciano con un primo passo: oggi possiamo registrare la prima, parziale e non ufficiale "vittoria" della storia con gli Springboks: nel secondo tempo l'Italia prevale per 10-7. Pur avendo giocato il tempo controvento. Ed è il miglior risultato Azzurro di sempre con gli Springboks. In casa loro, in altura.

L'eroe in verde della giornata si materializza dalla prima mischia ordinata, è il Troll Gurtrhro Steenkamp, autore di una meta contro la Francia: demolisce Martin Castrogiovanni e guadagna subito un penalty, iniziando a vendicare la distruttiva performance dell'italo-argentino nella prima linea di Leicester contro i Boks nella tournèe invernale. Il nostro forte numero tre, ovviamente "targettato" come pericolo pubblico numero uno, non resiste molto in campo e deve uscire al 17', sostituito da Cittadini (al solito abbiamo un solo pilone in panca), che fin da subito in debito d'ossigeno farà quel che potrà. In tutta la gara, la nostra mischia prevarrà solo due volte, inizialmente quando Perugini strapperà una punizione e nel finale, quando questa trasformerà una introduzione Boks in una mischia nostra ai cinque metri, che per poco non ci procura la seconda meta.

Nonostante la sofferenza in chiusa, il primo quarto di gara è italiano: 73% del possesso palla e quasi 80% del territorio, robe mai viste, manco contro Samoa. Merito di un game plan basato sul possesso e non sul tienili-lontani-che-fan-paura. E della solidità mentale degli uomini in campo.
Merito anche, va anche detto, di Matfield & Secondaria Boks: inizialmente ci lasciano lanciare la rimessa laterale indisturbati, evidentemente studiandoci. Terminata la fase, dalla mezz'ora in poi le rimesse italiane portate a terra dagli Azzurri si conteranno sulle dita di una mano sola.
Sia come sia, nella fase iniziale arriviamo a pochi pollici dalla meta con una percussione di Andrea Masi conclusa da Tito Tebaldi che fa la scelta sbagliata provandoci lui, ma l'arbitro ci concede un fuorigioco trasformato da Mirco Bergamasco per il 0-3.
Mornè Steyn ci mette poco a pareggiare grazie alla mischia, dopodichè è il turno dei Boks a provarci: avviene alla prima rimessa laterale rubata, quando Butch James al rientro dal 2008, apre lungo per Zane Kirchner che corre lungo l'out sinistro e calcia un grubber lungolinea che rimbalza perfettamente in mano al roadrunner Brian Habana, il quale non ha difficoltà a bersi in corsa la difesa azzurra.
Dal 10-3 in poi il primo tempo torna di stampo Boks, con gli italiani a provare a reggere come possono, facendo temere la batosta alla francese. Fortunatamente non siamo presuntuosi come i Galletti e nemmeno devastati o fragili. Ciononostante subiamo di brutto.
Godibile ma dall'esito scontato la mossa -contromossa sulla successiva rimessa laterale Boks nei 22m nostri: Matfield imposta la maul avanzante, il trick studiato per fregarli da Mallett & Astuti Assistenti (scusate, me li figuro come Matley con Dick Dastardly & Banda alle wacky races) è che il pack Azzurro si tolga senza opporsi. Ma come si dice a Venexia e forse anche a Capetown, qua no se imbarca cuchi: Matfield NON passa l'ovale dietro - lui andrebbe automaticamente in fuorigioco - invece se la tiene e la porta spinto dai suoi, fin che i nostri non possono far altro che andare a fermarli prima che arrivino in meta. Sagace. Con l'urto van tutti giù per terra e nella confusione emerge Francois Louw che smarcato sgattaiola in meta, bissando quella con la Francia.
Poco prima della fine del tempo la più che sufficiente difesa italiana cede una terza volta, su una una pesca dal bidone della spazzatura di Mornè Steyn dopo una iniziativa mal gestita di Spies, riesce a sgusciar via dal placcaggio di Geldenhuys. Il primo tempo termina con un 22 -3 sconfortante per gli italiani, ma dopotutto dissimile dallo score dei ben più attrezzati francesi solo sul versante dei punti segnati, oimè antico problema italico.

La fase di supremazia Boks prosegue anche all'inizio della ripresa, quando arriva la quarta meta Boks segnata da Zane Kirchner: gli avanti verdi lavorano la palla a centrocampo con delle ruck, Steyn e Januarie aprono un break sul fronte destro, l'estremo s'infila e può chiudere intonso in meta: 29 - 3, il punteggio inizia a farsi punitivo.
Poco dopo McLean subisce una presa al collo da Butch James che giustamente viene mandato dall'arbitro a pensarci sopra in panca puniti: prestazione con molti scuri e pochi chiari quella dell'ambito ritorno dell'apertura titolare ai Mondiali, forse troppo voglioso di dimostrar qualcosa al suo coach per esser lucido e impeccabile com'era un tempo.
L'inferiorità numerica dei Boks non si nota granchè in campo; quel che si nota piuttosto è il crescente numero di errori nell'handling da parte degli Springboks, nessuno escluso: ultimi passaggi sbagliati, palle che cadono in avanti, errori persino negli ultimi metri dalla meta. Gli italiani riescono a respingere il nemico sulla linea del Piave per due volte, fermando prima una maul e poi una serie di ruck.
A pochi istanti dallo spirare della superiorità numerica, una bella azione italiana porta alla meta Azzurra: rimessa laterale, palla indirizzata perfettamente su Tebaldi in fondo alla linea dei saltatori, finta di apertura, scarto interno del nostro mediano "topolino" che si apre le praterie, sostegno di Parisse sulla sinistra, suo vano inseguimento da Ralepelle, è la meta del 29-8. E' come sempre una prima fase, ma è pur sempre una bella meta.
Mirco trasforma e aggiunge poco dopo altri tre punti, mutando una sconfitta pesante sopra i 25 punti di margine in una più deglitubile di 16 punti, il più basso della storia coi Boks per noi.
E poteva andare anche molto meglio: nel finale anche la mischia è in grado di approfittare dello sfilacciamento avversario provocato dai cambi, Perugini e Cittadini raccolgono le ultime forze e guidano una mischia fin quasi dentro all'area di meta avversaria. I Boks s'aggrappano alla loro linea del Piave, ma siamo noi a toglier loro le castagne dal fuoco, quando l'apertura di Simon Picone sfugge dalle mani di Craig Gower lanciato in meta.
Fischio finale e sic transit, forse un 29 - 20 sarebbe stato oggettivamente troppo ma che disdetta: pungila quella palla con la forchetta, incitava il mitico Dan Peterson ai gloriosi tempi ...

Tra i Boks si salvano la seconda linea immortale Botha-Matfield, il Troll, Steyn, Louw e parzialmente Januarie e Potgieter; qualcosina fa vedere Kirchiner e Habana, il resto si limita all'ordinaria amministrazione o peggio, fa casino per gli standard Boks (Butch James, Jean De Villiers); se la forza dei Boks è il collettivo, stavolta han funzionato ai loro livelli solo un paio di reparti, segnatamente la prima e la seconda linea.
Tra gli italiani, tutti più che sufficienti, incluso un esausto Cittadini - come prendere un buon seconda liceo e mandarlo all'esame di Campi Elettromegnetici e Circuiti a Ingegneria Elettronica; prova finalmente interessante di Tito Tebaldi: attento, preciso, precipitoso solo un paio di volte; Sergio Parisse è tornato e si vede, buoni finalmente i due centri Masi e Pratichetti, con una personale lieve preferenza per il coraggio del secondo; buono anche Mirco se si dimentica qualche cattivo piazzamento tattico; grande la sicurezza con cui si muove il giovane Luke McLean, sempre più al livello di Parisse e Castro. piuttosto che a quello degli altri pur validi italiani. Ah, un altro giovinotto che si muove da consumato esperto è Zanni: uno con cui Parisse può dialogare sapendo di trovare una valida sponda. Una citazione anche per i rincalzi Ongaro, Derbyshire e Picone: pronti, precisi, veloci e molto efficaci.
Lato insufficienti non gravi, la prima linea parzialmente riscattatasi nel finale, la seconda linea (come il Sassuolo all'Old Trafford), Gower un po' in ombra (mai dimenticare che è e sarà sempre più un centro), Favaro che deve lavorare ancora per stare a questi livelli , Kaino troppo leggerino per questi avversari.

Questo è quanto; sappiamo bene che da altre parti leggeremo trafiletti e commenti un po' così su questa Italia del rugby che perde ancora, che "non riesce a decollare", sulle prestazioni ancora insufficienti di Tizio e di Caio o del reparto A etc.etc.
Ma conosciamo i nostri polli nazional-provinciali, gente che in Turchia si straccerebbe le vesti indignata quando il Besiktas perde col Barcelona. Noi invece nel nostro piccolo vogliamo lasciar traccia negli annali di formazioni etc. di questo piccolo grande evento per gli Azzurri consumato a Witbank.


South Africa: 15 Zane Kirchner, 14 Gio Aplon, 13 Jean de Villiers, 12 Butch James, 11 Bryan Habana, 10 Morné Steyn, 9 Ricky Januarie, 8 Pierre Spies, 7 Dewald Potgieter, 6 François Louw, 5 Victor Matfield (captain), 4 Bakkies Botha, 3 Jannie du Plessis, 2 Chiliboy Ralepelle, 1 Gurthrö Steenkamp.
Replacements: 16 Bandise Maku, 17 CJ van der Linde, 18 Alistair Hargreaves, 19 Ryan Kankowski, 20 Ruan Pienaar, 21 Juan de Jongh, 22 Bjorn Basson.

Italy: 15 Luke McLean, 14 Kaine Robertson, 13 Andrea Masi, 12 Matteo Pratichetti, 11 Mirco Bergamasco, 10 Craig Gower, 9 Tito Tebaldi, 8 Sergio Parisse (captain), 7 Alessandro Zanni, 6 Simone Favaro, 5 Quintin Geldenhuys, 4 Valerio Bernabò, 3 Martin Castrogiovanni, 2 Leonardo Ghiraldini 1 Salvatore Perugini.
Replacements: 16 Fabio Ongaro, 17 Lorenzo Cittadini, 18 Marco Bortolami, 19 Paul Derbyshire, 20 Simon Picone, 21 Riccardo Bocchino, 22 Gonzalo Canale.

Referee: Andrew Small (England)
Assistant referees: Keith Brown (New Zealand), David Changleng (Scotland)
TMO: Graham Hughes (England)

Mallett contento, Parisse soddisfatto - Nel dopo gara, il ct Nick Mallett non ha nascosto la soddisfazione per il risultato contro il "suo" Sud Africa: "Sono molto orgoglioso, è il nostro miglior risultato di sempre con il Sudafrica. Per me è sempre particolarmente emozionante affrontare gli Springboks". Una squadra che sette giorni fa " ha segnato quaranta punti alla Francia, sono la squadra più forte al mondo e oggi abbiamo giocato nelle condizioni migliori per loro, su un campo veloce ed in altura. Nonostante questo però noi abbiamo placcato, siamo stati efficaci in rimessa laterale, abbiamo mantenuto il possesso e credo che anche il Sudafrica sia rimasto impressionato dalla nostra partita".
Contento anche Parisse, al rientro dopo il lungo infortunio: "Sono soddisfatto della mia partita, è stato un bel rientro a livello personale anche se gli ultimi venti minuti ho fatto molta fatica. Anche se abbiamo perso, andiamo sempre in campo per vincere collettivamente e abbiamo fatto una grande prestazione, credo che da questa sconfitta si possa costruire molto in chiave futura. Giocare contro i Campioni del Mondo è sempre un grande stimolo, ti aiuta a tirare fuori il massimo, a lottare per capire quale è il tuo vero livello".

Sull'altro versante, di diverso tenore le dichiarazioni di coach Peter de Villiers: "The one promise we can make is that we will be better next week," e ha aggiunto acido, "I always want this team to be an example and if we make such stupid mistakes at a national level it's disappointing".

UPDATE 21/5: Italy accuses South Africa of illegal scrummaging.
Come spesso capita, GiorgioXT ci vede bene (vedi commenti), ma avevo già accennato a come la vedo personalmente al riguardo nella risposta al commento.

4 commenti:

ringo ha detto...

Concordo in pieno con l'analisi, Socio. Se questo fosse calcio - lo dico alla luce dei tuoi simpatici esempi pallonari -, una partita del genere sarebbe finita in parità, come farebbe intendere il titolo del post e considerati i valori delle due squadre.
Ma qui la palla è ovale e i conti si fanno diversamente. Altrimenti non sarebbe rugby, sarebbe qualcos'altro di meno piacevole.

Abr ha detto...

Grazie socio. A proposito, son curioso di vedere se Mallett si raperà a zero sul serio ...

GiorgioXT ha detto...

Attenzione : rivedetevi le prime tre mischie del match (hanno pure fatto i replay nell'intervallo) i NESSUNA di queste Steenkamp si lega a Castrogiovanni , invece mette SEMPRE il braccio a terra e fa perno per spingere all'interno.
E' un esempio perfetto di "Illegal Scrummaging" , grave che l'arbitro se ne sia accorto solo nel secondo tempo, e quando "Il Troll" non ha più potuto usare questo trucco, la mischia SA è crollata come nell'ultima sui loro 5 metri...
Se non si analizza questo aspetto si rischia di prendere dei bei abbagli (tipo la valutazione della mischia irlandese)

Abr ha detto...

Ah si Giorgio? Beh me le vado a rivedere giusto per dovere di cronaca (le partite le registro) ma detto in tutta sincerità non trovo sia questo il punto.

Il comportamento BORDERLINE in mischia ordinata fa parte del gioco: se l'arbitro non se ne accorge, come m'insegni si fa bene a insistere.

Trovo comunque francamente difficile credere che non l'ultimo arrivato come Castro. si faccia fregare tre volte in fila e nello stesso modo da uno pure esperto come il Troll. Uno sveglio ed esperto si ADEGUA. A meno che non fosse già menomato per altri motivi.
Senza contare che ricordo bene che Castro., come fa spesso, anche stavolta giri il culone all'esterno per spingere verso il centro: del resto in mischia, chi è senza peccato ...
Insomma, lasciamo agli argentini il piangere lacrime da coccodrillo quando sono (anche) gli altri a fare i furbetti in mischia.

Trovo poi, come ho detto nel post, che questo fatto abbia rivelato qualcosa di positivo: pur senza dominare la mischia siamo FINALMENTE riusciti a reggere dignitosamente il campo coi numeri uno. Per via degli avversari che fanno stupid mistakes come dice PdV? Problemi loro.

Sottolineo il FINALMENTE: sono felice che usciamo da questo auto ancoraggio alla mischia che manco più la Georgia; inoltre, se dovessi indicare un'area dove m'ha infastidito la supremazia avversaria, indicherei la rimessa laterale prima della mischia.
E ancor più m'infastidisce la tattica di portarci in panca due mediani per usarne solo uno, con un solo pilone. Al primo problema rischiamo il tracollo; onore al merito di Cittadini per il suo resistere resistere resistere non programmato.

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