lunedì 12 luglio 2010

Bakkies bannato per nove settimane

Per Bakkies Botha il Tri Nations è giunto alla fine: la seconda linea sudafricana è stata squalificata per nove settimane dopo le testata rifilata al mediano neozelandese Jimmy Cowan durante il match di sabato ad Auckland. Gesto non visto dall'arbitro Alan Lewis che in seguito ha mostrato il cartellino giallo a Botha per un fallo nel corso di una ruck. Ma i giudici chiamati a rivedere quanto accaduto davanti allo schermo, hanno ritenuto che Botha debba restare lontano dal campo di gioco fino al prossimo 4 settembre, giorno dell'ultimo impegno del Sud Sud Africa contro l'Australia a Bloemfontein.

Nelle ore immediatamente successive alla partita, Bakkies ha chiesto scusa e aveva espresso il personale rimorso: si è trattato di un gesto di reazione dopo che Cowan lo aveva trattenuto per la maglietta mentre si era lanciata all'inseguimento di un ovale intercettato dalla seconda linea sul calcio dello stesso mediano di mischia All Blacks.
Dennis Wheelahan, il giudice della Sanzar chiamato a prendere la decisione, ha precisato di aver preso in considerazione le parole di Botha, ma di aver nello stesso tempo valutato i suoi precedenti antisportivi, come la squalifica di un anno per due settimane durante il tour dei British & Irish Lions. Ha dato un'occhiata alla fedina penale della seconda linea, in un certo senso, colpendo duro. "Ho deluso la mia squadra, il mio paese e la mia famiglia e ho commesso un'ingiustizia ai danni della maglietta degli Springboks", ha dichiarato Botha. "Chiedo scusa a Cowan e alla Nuova Zelanda. Il rugby è uno sport fisico, ma non deve essere giocato al di fuori dello spirito del regolamento. Trascorrerò il mio tempo lontano dai campi per tornare a giocare con la giusta attitudine".
Il team manager degli Springboks, Andy Marinos, ha parlato a nome della federazione sudafricana, non nascondendo il disappunto e la delusione per il gesto di Botha: "Bakkies rimane un importante giocatore per gli Springboks e ho discusso con lui sulle implicazioni che le sue azioni potranno comportare alla squadra, a lui personalmente e alla sua famiglia".
Nel sottile, ma nemmeno troppo, gioco psicologico con i rivali di sempre, ha parlato il coach della Nuova Zelanda, Graham Henry, che ha detto di non essere sorpreso dalla squalifica, perché non è la prima volta che Botha si rende protagonista in questi frangenti. Anzi, "è probabilmente fortunato a non aver ricevuto più di nove settimane".

2 commenti:

Abr ha detto...

Si ma, va ben perchè siamo nel rugby e ci assumiamo tutti le nostre responsabilità, dar l'esempio di fair play ai ragazzini e ai tifosi.
Però almeno accennare di sfuggita al fatto che la testata fu punizione, "old skool" e da reprimere quanto si vuole, di un fallo da terzino di calcio, anche questo non visto dal vecchio Lewis: una trattenuta di maglietta da parte di Cowan!

Sennò allora asssumiamo tutti la mentalità anglosassone: i "diversi" (in ispecie se boeri, ma anche latini etc.) ogni tanto per motivi di inferiorità razziale e culturale, van fuori di melone e fan cose abnormi, senza senso e senza motivo; mentre noi sempre inappuntabili e under control siamo ...

ringo ha detto...

Caro socio, capisco il tuo pensiero, dettato da un qualcosa di sentimentale... E concordo. Però come detto, lo hanno fatto pagare con gli interessi. Lo si legge bene nelle parole di Graham Henry. E ancor meglio, lo si intuisce da quella dichiarazione di Botha sul tempo da trascorrere per ritrovare la giusta attitudine bla bla bla: voleva dire, statemi lontano o stavolta non mi faccio manco beccare.

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