A Christchurch tutto pronto per .. la riperdita?
Sabato si chiude la prima parte del TriNations con Nuova Zelanda - Australia a Christchurch, poi una pausa di un paio di settimane e si riprenderà dopo il 20 agosto con le trasferte in Sudafrica.
Robbie Deans ha annunciato i Wallabies che proveranno a limitare i danni nella sua città natale. La buona notizia è che Drew Mitchell può essere schierato ala chiusa, non avendo subito giornate di squalifica dopo il rosso della settimana scorsa.
Per inciso, paga invece l'arbitro sudafricano Cobus Wessels, retrocesso da guardalinee ("assistant referee") a Tmo, in quanto secondo il capo degli arbitri Sanzar nonchè mondiali Paddy O'Brien, sarebbe reo di eccesso nel raccomandare il primo giallo all'ala australiana. Decisione furbetta quella dell'ineffabile capo arbitro neozelandese: toglie argomenti a chi sta accusando gli arbitri di essere "protettivi" nei confronti degli All Blacks. In realtà quello di negativo che si sta accadendo in questo TriNations, aldilà degli alti lai sudafricani non è certo la fiscalità con gli avversari dei Tutti Neri: è piuttosto la compiacenza arbitrale coi neozelandesi, che pure non ne avrebbero certo bisogno. Va ben che sono veloci ed esperti e quindi le fanno bene ma alla fine si assiste alla tolleranza di reiterati comportamenti irregolari, forse per guadagnarsi il biglietto per i Mondiali dell'anno prossimo.
Ma tant'è, torniamo all'Australia.
Sono tre le novità e c'è un cambio di posizione rispetto alla formazione di sabato scorso. La mini-rivoluzione sta al centro: niente apertura in pectore al primo centro, Berrick Barnes torna in panchina e Horne fuori infortunato, fa il suo esordio da titolare a primo centro il solido Anthony Faingaa e lo affianca all'esterno Adam Ashley Cooper, che lascia la posizione di estremo a Kurtley Beale mentre O'Connor rimane all'ala aperta. Evidente l'intento di irrobustirsi in mezzo al campo, limitando qualche "buco" difensivo centrale di Barnes (su Rokocoko ad esempio), spostando i neuroni dall'abilità coi piedi e colle mani al coraggio di farsi strada palla in mano. Confermate la mediana Giteau - Genia, la terza linea Elsom-Pockock-Brown e la seconda Sharpe - Mumm, l'altro gemello Saia Faingaa torna tallonatore titolare come contro il Sudafrica mandando Moore in panca, mentre sono confermati i due piloni Robinson e Ma'afu. In panchina l'ala Western Force Cameron Sheperd prende il posto di Beale.
Lato All Blacks, squadra vincente non si cambia: Piri Weepu - in foto, mentre ispirato guida la Haka - sostituisce in mediana l'infortunato Jimmy Cowan, offrendo l'esordio dalla panchina ad Alby Mathewson; sempre in panchina il centro Benson Stanley rimpiazza uno zoppicante (dopo un allenamento) Israel Dagg.
Il resto è la solida classica esperta formazione Tutta Nera, con Carter che ha appena raggiunto il secondo posto mondiale per punti segnati in Test Match (1094, dietro a Jonny Wilkinson a 1178), Woodcock che con 67 caps diventa il pilone più convocato della storia degli All Blacks e Ma'a Nonu che raggiunge la 50' maglia nazionale.
Per inciso, paga invece l'arbitro sudafricano Cobus Wessels, retrocesso da guardalinee ("assistant referee") a Tmo, in quanto secondo il capo degli arbitri Sanzar nonchè mondiali Paddy O'Brien, sarebbe reo di eccesso nel raccomandare il primo giallo all'ala australiana. Decisione furbetta quella dell'ineffabile capo arbitro neozelandese: toglie argomenti a chi sta accusando gli arbitri di essere "protettivi" nei confronti degli All Blacks. In realtà quello di negativo che si sta accadendo in questo TriNations, aldilà degli alti lai sudafricani non è certo la fiscalità con gli avversari dei Tutti Neri: è piuttosto la compiacenza arbitrale coi neozelandesi, che pure non ne avrebbero certo bisogno. Va ben che sono veloci ed esperti e quindi le fanno bene ma alla fine si assiste alla tolleranza di reiterati comportamenti irregolari, forse per guadagnarsi il biglietto per i Mondiali dell'anno prossimo.
Ma tant'è, torniamo all'Australia.
Sono tre le novità e c'è un cambio di posizione rispetto alla formazione di sabato scorso. La mini-rivoluzione sta al centro: niente apertura in pectore al primo centro, Berrick Barnes torna in panchina e Horne fuori infortunato, fa il suo esordio da titolare a primo centro il solido Anthony Faingaa e lo affianca all'esterno Adam Ashley Cooper, che lascia la posizione di estremo a Kurtley Beale mentre O'Connor rimane all'ala aperta. Evidente l'intento di irrobustirsi in mezzo al campo, limitando qualche "buco" difensivo centrale di Barnes (su Rokocoko ad esempio), spostando i neuroni dall'abilità coi piedi e colle mani al coraggio di farsi strada palla in mano. Confermate la mediana Giteau - Genia, la terza linea Elsom-Pockock-Brown e la seconda Sharpe - Mumm, l'altro gemello Saia Faingaa torna tallonatore titolare come contro il Sudafrica mandando Moore in panca, mentre sono confermati i due piloni Robinson e Ma'afu. In panchina l'ala Western Force Cameron Sheperd prende il posto di Beale.
Lato All Blacks, squadra vincente non si cambia: Piri Weepu - in foto, mentre ispirato guida la Haka - sostituisce in mediana l'infortunato Jimmy Cowan, offrendo l'esordio dalla panchina ad Alby Mathewson; sempre in panchina il centro Benson Stanley rimpiazza uno zoppicante (dopo un allenamento) Israel Dagg.
Il resto è la solida classica esperta formazione Tutta Nera, con Carter che ha appena raggiunto il secondo posto mondiale per punti segnati in Test Match (1094, dietro a Jonny Wilkinson a 1178), Woodcock che con 67 caps diventa il pilone più convocato della storia degli All Blacks e Ma'a Nonu che raggiunge la 50' maglia nazionale.
Wallabies: 15. Kurtley Beale , 14. James O'Connor , 13. Adam Ashley-Cooper , 12. Anthony Faingaa , 11. Drew Mitchell , 10. Matt Giteau , 9. Will Genia , 8. Richard Brown , 7. David Pocock , 6. Rocky Elsom (c) , 5. Nathan Sharpe , 4. Dean Mumm , 3. Salesi Ma'afu , 2. Saia Faingaa , 1. Benn Robinson ,
Riserve: 16. Stephen Moore , 17. James Slipper , 18. Rob Simmons , 19. Matt Hodgson , 20. Luke Burgess , 21. Berrick Barnes , 22. Cameron Shepherd
All Blacks: 1. Tony Woodcock (66) , 2. Keven Mealamu (77) , 3. Owen Franks (15) , 4. Brad Thorn (43) , 5. Tom Donnelly (10) , 6. Jerome Kaino (30) , 7. Richie McCaw – captain (86) , 8. Kieran Read (22) , 9. Piri Weepu (41) , 10. Daniel Carter (72) , 11. Josevata Rokocoko (64) , 12. Ma’a Nonu (49) , 13. Conrad Smith (38) , 14. Cory Jane (18) , 15. Mils Muliaina (86)
Riserve: , 16. Corey Flynn (10) , 17. Ben Franks (5) , 18. Samuel Whitelock (6) , 19. Victor Vito (3) , 20. Alby Mathewson – uncapped , 21. Aaron Cruden (5) , 22. Benson Stanley (3)
Riserve: 16. Stephen Moore , 17. James Slipper , 18. Rob Simmons , 19. Matt Hodgson , 20. Luke Burgess , 21. Berrick Barnes , 22. Cameron Shepherd
All Blacks: 1. Tony Woodcock (66) , 2. Keven Mealamu (77) , 3. Owen Franks (15) , 4. Brad Thorn (43) , 5. Tom Donnelly (10) , 6. Jerome Kaino (30) , 7. Richie McCaw – captain (86) , 8. Kieran Read (22) , 9. Piri Weepu (41) , 10. Daniel Carter (72) , 11. Josevata Rokocoko (64) , 12. Ma’a Nonu (49) , 13. Conrad Smith (38) , 14. Cory Jane (18) , 15. Mils Muliaina (86)
Riserve: , 16. Corey Flynn (10) , 17. Ben Franks (5) , 18. Samuel Whitelock (6) , 19. Victor Vito (3) , 20. Alby Mathewson – uncapped , 21. Aaron Cruden (5) , 22. Benson Stanley (3)
2 commenti:
Purtroppo l'anda presa dai direttori di gara sta effettivamente rendendo vagamente sgradevoli le partite di questo Tri Nations, per i motivi che ha spiegato Abr e per un altro fatto (peraltro ovvio) che mi permetto di aggiungere: quando si gioca a 300 all'ora basta tollerare 2 peccatucci (fuorigioco, rallentamenti deliberati, ecc...) per dare un vantaggio SCHIACCIANTE alla squadra beneficiaria di suddetta tolleranza. E'esattamente quello che sta succedendo quest'anno, checchè ne dicano i ciechi col bandieròn che si ostinano a negare l'evidenza perchè "l'arbitro non si discute" - che suona un pò come "il Duce ha sempre ragione", no?
Poi arriva un bel giorno in cui potremmo segnare una meta tecnica a questi maestri, nello stadio più famoso della Penisola, e... Finisce che non solo non ce la fanno segnare, ma dobbiamo anche ascoltare la paternale dell'O'Brien. Dopodichè LE STESSE anime candide di cui sopra iniziano a ululare contro i "maledetti anglosassoni", così, in generale.
Ecco,l'ho detto. Portate pazienza, ma ce l'avevo da un pò :-).
Occorre aggiungere altro a quest aimpeccabile disamina?
Si, aggiungiamo: lo sport in cui le decisioni dell'arbitro sono assolute, categoriche e indiscutibili ma solo a posteriori, mentre nel momento in cui vengono prese, vengono contestate da torme di giocatori scatenati per non dire del publbico di parte, si chiama calcio.
E in ciò troviamo risieda il suo risvolto più plebeo e "circense", da "giuoco" e non sport.
Nel nostro sport invece, nessuno può permettersi di discutere le decisioni arbitrali MENTRE sono prese ma dopo VANNO discusse eccome, a beneficio degli arbitri stessi (vedi Barnes, divenuto uno dei due/tre migliori al mondo dopo il c... che gli han fatto per l'in avanti non visto nei quarti dei mondiali).
Chi non l'ha ancora capito, è qualche provinciale che ancora grava sulle ali del nostro sport.
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