Exciting Premiership
Chi si rende protagonista di grandi recuperi; chi tiene salda la barra e naviga in testa; chi si porta a casa un'altra storica vittoria nella massima serie. La Aviva Premieship già nei primi due turni aveva assicurato una buona dose di thrilling, prima che arrivi la brutta stagione con altrettante brutte partite: la conferma è arrivata con l'ultima giornata disputata lo scorso week end.
Tanto vale cominciare dal piatto forte con la vittoria di London Wasps sul Leicester Tigers per 37-30 all'Adams Park. Partita al cardiopalma, ricca di emozioni e anche di errori al placcaggio che consentono di vedere alla fine ben sei mete. Un continuo alternarsi, già a partire dal quinto minuto quando l'ex di turno Varndell apre le marcature: brutta rinvio di Leicester dai propri 22, l'ala londinese ha tutto il tempo per agguantare l'ovale, evitare i due avversari che si catapultano su di lui in ritardo e si correre sulla sinistra per schiacciare in meta. Intanto Walder risponde dalla piazzola ai tre punti arrivati da Staunton. Wasps si portano sull'11-3, ma siamo solo all'inizio. Leicester risponde con Matt Smith che conclude al meglio il gioco al largo dei suoi che parte dalle mani sempre di Staunton e poi da quelle di Tuilagi che serve il secondo centro dei Tigers. Al 28' è il folletto Ben Youngs a pensarci, battendo un quick penalty dopo una ruck e infila tutta la difesa delle vespette bevendosi in un solo fiato più di metà campo. Con la conversione di Staunton, gli ospiti si portano sul 18-11. A tenere a galla i giallo-neri è ancora Varndell che si fa trovare preciso come un treno svizzero per un sostegno interno ed esplora la parte di campo lasciata sguarnita dalla linea difensiva avversaria, fulminando tutti con la sua cavalcata che lo porta in test alla classifica dei marcatori di mete del torneo. E' il 18-18, ma negli ultimi cinque minuti di primo tempo è solo Tigers. Al 35', da una solida mischia nei 22 Wasps, esce l'ovale che da Youngs finisce nelle mani del rapido Twelvetrees che evita i placcaggi alla disperata muovendosi bene sui piedi. Due minuti più tardi, Tom Croft chiude nel migliore dei modi uscendo da una ruck ancora a ridosso dell'area calda, all'altezza della bandiera. Si va negli spogliatoi sul 30-18 per le tigri affamate e già col bonus offensivo in tasca.
Nei successivi quaranta minuti i padroni di casa ribaltano le cose. Protagonista l'apertura Walder, che infila quattro calci di punizione, anche dalla distanza e al 70' è ancora parità, 30-30. La tendenza della partita è cambiata, è nelle mani dei londinesi che al 76' capitalizzano al meglio col nuovo acquisto Haughton entrato al posto di Varndell, lanciatosi sul calcetto a scavalcare dell'altro nuovo, il mediano Nic Berry, e che l'estremo irlandese nochè capitano ospite Geordan Murphy non battezza male, di più: malissimo. L'ovale rimbalza in campo e per Haughton (nella fotoi) è fin troppo facile replicare la meta di Van Gisbergen che qualche anno fa significò Heineken Cup nella finale contro Tolosa, remember l'errore dell'allora giovanissimo Poitrenaud?
Tra le mura amiche, Northampton è intenzionata a fare lo scalpo a chiunque. Questa volta è stato il turno di Bath che esce sconfitto 31-10. Geraghty comincia a mettere i suoi sulla buona strada con due calci di punizione nei primi venti minuti, poi arriva la meta di Dowson a dare fiato alle trombe dei Santi. Solo un piazzato a tempo ormai scaduto di Olly Barkley riesce a smuovere il punteggio per gli ospiti e la prima frazione si chiude sull'11-3. A differenza di quanto visto tra Wasps e Tigers, al rientro è ancora Northampton che va a marcare pesante col metaman della scorsa stagione Ashton, che per non smentirsi si ripete al 53'. Ansbro porta a casa la meta che vale il bonus offensivo, mentre quando ormai il punteggio dice 31-3 per i padroni di casa, Bath segna la meta dell'orgoglio con Ben Williams, partito dalla panchina.
Anche i Quins erano andati a Sale alla ricerca di una prestazione convincente e vincente, ma cedono di fronte agli Sharks che pure partono male ma finiscono per mettere sotto grande pressione gli avversari e a imporsi per 21-17. Gli ospiti cominciano forte con la meta di Lowe che arriva dopo soli cinque minuti, al termine della prima folata offensiva che porta gli Harlequins nei 22 avversari. Evans fa il resto dalla piazzola, mentre Macleod tiene incollati i suoi con due penalty. Ma al 37' arriva la seconda meta dei londinesi con Turner-Hall che dà una pedata all'ovale uscito da una ruck e lo insegue in una parte di campo non ancora presidiata dalla difesa per poi schiacchiarlo in meta. Gli ospiti volano sul +11 (17-6), ma nella seconda parte di gara Sale alza la cresta o meglio la pinna. La pressione portata sui Quins aumenta costantemente, non produce punti ma due gialli, il primo a Ollie Smith al 47', il secondo alla terza linea Vallejos-Cinalli al 63'. Dal calcio di punizione giocato senza piazzare, arriva la meta di Cueto che riporta i suoi a meno sei lunghezze. Macleod non converte, ma più tardi trova con un calcetto a scavalcare l'accorrente Kyle Tonetti che si prende cura del pallone portandolo fino in fondo.
Festeggiano ancora al Sandy Park, giù nel Devon, dove la neopromossa Exeter ha la fortezza ancora inespugnata: stavolta tocca ai Falcons di Newcastle. Dopo un primo tempo equilibrato che si chiude sul 10-10, i Chiefs danno il meglio nella ripresa. Con ordine: l'eroe irlandese locale Steenson, leader dei marcatori della Premieship, apre le ostilità al 4' dalla piazzola, ma il vantaggio di Exeter dura fino al 23' quando Amesbury infila la difesa avversaria nel primo vero attacco pericoloso del Newcastle. Ma i padroni di casa rispondono subito con Tom Johnson che sfrutta al meglio un pasticcio dei Falcons che perdono il possesso dopo una mischia a propria introduzione nei propri 22. Nella ripresa Steenson allunga sul 16-10 grazie a due calci di punizione, ma i Falcons si portano in avanti al 63' con la meta di Vickerman servito da Luke Eves che crea il break giusto per aprire la strada alla meta. Ma al 67' e al 75' sempre Steenson non sbaglia dalla piazzola per la felicità dei tifosi di casa.
Senza grandi affanni, London Irish batte Gloucester per 23-16. Gli ospiti rimangono aggrappati solo fino al termine del primo tempo (10-6), quando comunque il piede di Lamb e la meta di Buckland al 19' permettono agli Exiles di portarsi avanti. Nicky Robinson risponde con due piazzati, ma nella ripresa la solfa cambia. Lamb segna al 51' e al 55', Stowers va in meta al 63' ed è già 23-9. Solo all'80' arriva la meta di Vainikolo per Gloucester.
Si mette male per il Leeds Carnegie, alla terza sconfitta di fila contro i Saracens, corsari in trasferta. I finalisti della scorsa stagione possono fare affidamento su Hougaard e Strettle nella prima frazione: il primo è bravo al piede, il secondo a permettere con una meta che il primo tempo si chiuda sul 13-0 per i Sarries. Nella ripresa, il Leeds accorcia con due piazzati di Hinton prima che Hougaard fissi il +10 (16-6) e quando siamo negli ultimi dieci minuti, arriva la seconda meta con Schalk Brits al 73'. Hougaard converte (23-9), Leeds va in meta con Ticknell al 76' e ancora Hougaard infila i pali per l'ultima volta sul fischio finale.
Classifica dopo tre giornate:
- Northampton (3-0-0) 13 pts. (1 bonus point)
- London Irish (2-0-1) 10 pts. (2)
- Bath (2-0-1) 9 pts. (1)
- Saracens (2-0-1) 8 pts.
- Exeter (2-0-1) 8 pts.
- Sale (2-0-1) 8 pts.
- Leicester (1-0-2) 7 pts. (3)
- London Wasps (1-1-1) 6 pts.
- Newcastle (1-0-2) 5 pts. (1)
- Gloucester (1-0-2) 5 pts. (1)
- Harlequins (0-1-2) 4 pts. (2)
- Leeds Carnegie (0-0-3) 1 pts. (1)
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