Right Rugby
Served cool, shaken not stirred

Non sono certo le partite in casa della capo-classifica quelle in cui si può ragionevolmene sperare nel risultato corsaro: al Thomond Park infatti finisce Munster 39 - 13 Benetton Treviso, cinque mete a una.
Com'era prevedibile è subito scontro di pack, specialità della casa e la sofferenza in mischia costa ancora cara ai trevigiani: nella prima frazione ne ricavano due gialli, al 20' Sbaraglini, al 37' Allori, subentrato allo stesso e rimasto in campo. Non è un caso che gli irlandesi marchino tre mete nel tempo tutte di pack: al 14' il nr.8 James Coughlan, lanciato velocemente da Stringer su una punizione non piazzata guadagnata con una serie di poderosi drive degli avanti, marchio di fabbrica munsteriano; al 21' il tallonatore Damien Varley e al 39' David Wallace nuovamente dalla terza linea, puniscono immediatamente le inferiorità numeriche dei veneti: 27-3 è il duro parziale al riposo (tre conversioni e due penalty per Ronan O'Gara, alla fine col 100% dalla piazzola; un centro e un errore per Chris Burton nel primo tempo, nel secondo aggiungerà un penalty e una trasformazione).
Alla ripresa è ricerca senza affanno del bonus per Munster: arriva al 48' con Keith Earls, abile a finalizzare una carica di David Wallace. Mission accomplished, non succede più niente fino al giallo del pilone Wian DuPreez all'ora di gioco: Benetton fa vedere che sa sfruttare anch'essa la superiorità, marcando immediatamente una bella meta per l'onore con Ludovico Nitoglia, cui apre la strada un break del solito Dingo Brendan Williams. Tutto andrebbe se non abbastanza bene almeno secondo le previsioni, se all'ottantesimo già abbondantemente scaduto non arrivasse la meta del panchinaro che vuol mettersi in evidenza, Mike Sherry entrato al posto di Varley, che va a marcare la quinta meta lanciato da un reverse pass di Duncan Williams.
Ce n'è tanto di fiele e polenta da mangiare ancora persino per Treviso - la quale beninteso muove palla e gioca senza timori reverenziali - prima di poter affrontare tutte le trasferte non dico con delle certezze ma almeno senza il patema di subir batoste. Bisognerebbe poter non concedere vantaggi importanti a certi avversari: fino al turno precedente erano i primi 5 minuti di partita, ora sta diventando la mischia. Anche nella Lega Celtica come in Heineken Cup, Benetton si sta disimpegnando più che onorevolmente in attacco (7' su 12 squadre nel torneo, con 119 punti e 1o mete segnate) ma subisce troppo in difesa (penultima, davanti solo agli Aironi); sintomatica è quell'ultima, evitabile meta nell'extra time irlandese.

In serata Edimburgo regge in casa l'assalto di Ulster e le infligge la prima sconfitta in campionato, con un 21-16. Il primo tempo era terminato col vantaggio degli ospiti 8-10: una meta del primo centro Ian Whitten alla mezz'ora, sopravanzava quella del lock Fraser McKenzie al 10'. Nel secondo tempo un penalty centrato da Paddy Wallace schierato all'apertura aumenta il gap a favore dei nordirlandesi, finchè al 45' un mostruoso run del nr.8 degli scozzesi Netani Talei veniva solo tamponato ma non fermato dalla difesa ospite. E' il pareggio, la trasformazione del capitano di giornata Chris Paterson dà il vantaggio 15-13 ai padroni di casa. Al 75' il subentrato Ian Humpreys riporta gli ospiti sotto il minibreak sul 18-16 con un piazzato, ma un minuto dopo lo specialista David Blair piazza il drop che chiude le trasmissioni da Edimburgo.

A proposito di corsari, la sorpresona della giornata è la vittoria esterna degli Scarlets a Cardiff per 16-21: sorpresa per chi avesse catalogato le poco convincenti prestazioni dei Blues in Coppa, sia quando ha vinto che quando ha perso, come episodiche; idem per chi non avesse notato il netto cambio di personalità del team di Llanelli, che dopo la sconfitta subita a Treviso s'è trasformato in una squadra priva di inibizioni in attacco, ha inanellato una serie vincente strepitosa in campionato oltre a prendersi qualche soddisfazione anche in Coppa, e ora svetta al secondo posto della classifica provvisoria.
L'inizio è segnato dall'apertura di casa Ceri Sweeney: al 7' sbaglia un calcio di punizione, errore che non commette Rhys Priestland, schierato all'apertura della formazioni di Llanelli "da trasferta" e con diversi infortunati (Rhys Thomas s'è rotto una gamba), anche dell'ultima ora (Jonathan Davies), lasciando Stephen Jones in panchina a recuperare le fatiche di coppa.
Ceri Jones dicevamo: si rifà al 15' pareggiando 3-3 e al 22' segna una meta che si trasforma per il 10-3, concretizzando un netto vantaggio dei Blues, che si ritrovano in superiorità numerica per il giallo a Stoddart che in un'orgia iniziale di falli degli Scarlets, attua un placcaggio pericoloso su Halfpenny poi sostituito. Di Richie Rees e Casey Laulala molto del merito per la meta.
Priestland però non demorde e dalla piazzola erode il vantaggio accumulato dai padroni di casa (anche loro fallosi: Andrè Pretorius mandato al sin bin), chiudendo il primo tempo sul 10-9 e mancando al 40' il penalty del possibile sorpasso. Non solo, per due volte i rossi varcano la linea di meta (il pilone Jestyn Thomas e il nr.8 Ben Morgan) ma il Tmo nega le marcature per la perdita del controllo dell'ovale prima di schiacciarlo a terra.
Son comunque segnali forti: all'ora di gioco Priestland marca la meta decisiva da back, lanciato da un up-and-under di Stephen Jones subentrato all'estremo ma schieratosi all'apertura, pasticciato dai difensori Blues e finalizzato con 40 metri di corsa. E' il 16-10 finale, tenuto pur con qualche affanno dagli Scarlets per tutto l'ultimo quarto; ai Blues la magra consolazione del bonus difensivo.
A domani per Connacht - Leinster e soprattutto Dragons - Aironi; domenica Glasgow - Ospreys chiuderà il sesto round di Magners Celtic League.