lunedì 29 novembre 2010

La logica del Grande Capo

Lo sfogo di coach Nick Mallett dopo la vittoria sulle Fiji era solo la punta dell'iceberg. Quel "non capisce un piffero" riferito a critici e detrattori della sua nazionale, può avere un destinatario altolocato, a voler pensare male. Prendiamo ad esempio le dichiarazioni del presidente della Federazione, Giancarlo Dondi, raccolte da Paolo Wilhelm per Radio 101: "Se avessimo perso avrei dovuto prendere decisioni antipatiche. Meglio così. E poi la squadra segue l'allenatore".
La sintassi logica di Dondi non ci è mai apparsa particolarmente fluente e questo caso non fa che confermare la sensazione. Dunque: se Mallett avesse perso, sarebbe stato cacciato alla vigilia del Mondiale, anche se la squadra segue l'allenatore? E' questo ciò che intendeva il presidente con quelle parole mal calibrate?
D'altronde, per Dondi l'obiettivo novembrino era quello di conquistare almeno due vittorie su tre incontri e considerato chi avevamo di fronte (Argentina e Australia, oltre che ai figiani), l'asticella era ben stata alzata. Faceva più presto a dire: "O il Piave o tutti accoppati!", invece di dedicarsi ai ragionamenti matematici.
Il sudafricano Nick allora l'ha scampata proprio bella, anche se appare ormai chiaro che andremo in Nuova Zelanda con un tecnico scaricato da chi lo paga. Come iniezione di fiducia non c'è male. Tanto vale considerare quel "non capiscono un piffero" come controbattuta dell'allenatore al suo presidente.
Da quand'è che anche nella palla ovale l'arrivare o meno a mangiare il panettone ha assunto tutta questa importanza manageriale tra chi si vanta di pianificazione ariose e a lungo termine?

1 commento:

Abr ha detto...

Mah, io la leggo all'opposto: Dondi fa il furbetto e s'avoca un decido io.
Adesso col senno di poi visto che una s'è vinta dice che, in caso di tre sconfitte, segava qualcuno? Ma non aveva alzato l'assicella a due vittorie? L'apparente incoerenza è per poter avere scuse utili a gennaio, quando Mallett gli comunicherà cosa vuol fare.

Perchè in realtà del suo futuro decide (o ha già deciso) Mallett e la Fir non ne potrà che prenderne atto.

E' tutto un positioning game, chissene dei VERI problemi della nazionale (ambiente, staff di supporto, marketing da fenici, link celtic - eccellenza etc.etc.).

Unica parte nuova e interessante della dichiarazione , quel "e poi la squadra segue l'allenatore", se significa in italiano che in squadra non ci sono scontenti, infiltrati fir o fronde anti mallett.

Cosa invece presente nel 2007 sotto e dietro a Berbizier - altra lame duck per decisione sua (la storia si ripete) - in contrasto aperto con la "personalità carismatica" di Troncon.
Cui alla fine, dopo l'estromissione, fu affidata la regìa nella sfida decisiva con la Scozia; lui diede l'anima e segnò la meta ma non bastò, e tutti ricordiamo come andò a finire.

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