Springboks e Bleus pronti
La seconda giornata dei Test Match autunnali è chiusa, chi è deluso chi felice ora non conta più: it's time to move on e mettere la testa alla prossima sfida.
I primi due team a dichiarare le formazioni sono quelli preda di mixed emotions: entrambe vincenti, la Francia è passata su Fiji senza convincere pienamente, mentre il Sudafrica pur col morale deliziato dal recupero col Wales, si trova in casa un paio di casi doping - a metà: la sostanza rintracciata sta per essere declassata dagli elenchi delle sostanze proibite - che rischia di appiedare l'emergente Bjorn Basson e un eterno garante della "transformation razziale", Chilliboy Ralepelle. In entrambe i casi, sul fronte negativo non c'è nulla di esiziale: nel caso dei Boks dispiace ma non si tratta di perdite cruciali - infatti nessuno drammatizza; nel caso francese abbiamo già detto del tempaccio e quale piano a nostro avviso stia dietro le nomine apparentemente irrazionali e confuse di Marc Lievremont.
Il match con l'Argentina non è il massimo degli impegni dal punto di vista tecnico per i francesi, che han programmato un trittico di Test "a salire" (prima Fiji, poi i Pumas e infine i Wallabies, una sfida quest'ultima targettata al 2011, tra potenziali migliori Boreali vs. migliori Australi - secondo loro e chi scrive). Si tratta però una gara rognosa: i Pumas sono sempre iper-motivati a mettersi in evidenza davanti ai loro principali datori di lavoro, e non si tratta solo di calcolo per la mentalità rivendicativa e fumina tipica dei Gauchos; sta di fatto che l'Argentina è la bete noire che sovente ha rotto pesantemente le uova nel paniere dei Galletti, rovinando due volte il Mondiale casalingo; c'è poi pur sempre da cancellare la batosta da trenta punti subita in giugno dalla allora sfibrata nazionale in Bleu.
Qualcuno scrive che all'uopo Lievremont abbia richiamato "i veri titolari", ma non è del tutto così: nei ben 14 cambiamenti su 15 rispetto alla squadra vista a Nantes, sopravvivono alcuni esperimenti (o meglio, valutazioni di alternative) pur senza rischiare troppo, tenendo conto delle caratteristiche e dei punti di forza di chi si troveranno di fronte.
I primi cinque sono o somigliano molto al core pack titolare: Mas-Servat-Domingo con Nallet e Pierre, indispensabili per reggere senza rischi e con profitto il confronto con Roncero-Ledesma-Scelzo e provare a dominare in rimessa; nella terza linea Lievremont riprova un esperimento già visto per mezz'ora a Nantes e pochissime altre volte nella sua triennale gestione: Chabal al nr.8, il suo prediletto, il suo ruolo nel Racing e prima a Sale. Flanker tornano capitan Dusatoir e lo sperimentato jolly dei loose forwards Bonnaire, utilissimo anche in rimessa laterale, mentre Harinordoquy tira il fiato in panca. Avremmo visto bene far accumulare kilometri anche a un altro schierato a Nantes e a lungo assente, Ouedraogo, invece niente. In mediana torna Morgan Parra assieme a Damien Traille all'apertura, unico sopravvissuto dei titolari a Nantes, in assenza di Trinh Duc; l'eclettico Yachvili in panchina copre entrambe. Dietro gli avversari concedono più spazio a ulteriori prove, così se al centro torna il supertitolare Jauzion, esso viene affiancato dal capitano di Clermont Aurelien Rougerie, che pure non è novità assoluta; il triangolo allargato invece è tutto in prova: schierati un trio "dalla provincia", Palisson da Brive in fondo, Andreu del Castres e l'esordiente baionese Yoann Huget alle ali; Estebanez torna ma parte dalla panchina come Porical, uno dei migliori a Nantes.
XV de France: 15 Palisson (Brive) - 14 Huget (Bayonne), 13 Rougerie (Clermont), 12 Jauzion (Stade Toulousain), 11 Andreu (Castres) - 10 Traille (Biarritz), 9 Parra (Clermont) - 6 Bonnaire (Clermont), 8 Chabal (Racing-Métro), 7 Dusautoir (Stade Toulousain, cap.) - 5 Nallet (Racing-Métro), 4 Pierre (Clermont) - 3 Mas (Perpignan), 2 Servat (Stade Toulousain), 1 Domingo (Clermont)
Remplaçants: Guirado (Perpignan), Ducalcon (Castres), Thion (Biarritz), Harinordoquy (Biarritz), Yachvili (Biarritz), Estebanez (Brive), Porical (Perpignan)
Qualche piccolo avvicendamento localizzato, alcuni dei quali forzati da infortuni e dalla vicenda doping, viene annunciato negli Springboks di Peter de Villiers nella sua tappa intermedia verso un insperato possibile Grand Slam, sabato al Murryfield con la Scozia, un animale ferito con la necessità di un immediato riscatto, dopo la deprimente batosta sette a zero (le mete) rimediata con gli All Blacks.
La partenza di Basson (per infortunio) spinge il coach a riportare Gio Aplon al suo posto, l'ala, con Zane Kichner estremo; all'ala chiusa, un brutto infortunio in allenamento dello spento Bryan Habana (frattura alla mano) apre la strada all'esordio di Lwazi Mvovo (nella foto) ala degli Sharks. Confermata la coppia di centri Jean De Villiers - Frans Steyn, in mediana Pienaar cede il posto a fianco di Mornè Steyn a Frans Hougaard, accomodandosi in panchina. Altro avvicendamento al nr.8, dove il Man of the Match di sabato scorso Pierre Spies s'è guadagnato un turno di riposo e cede il posto a Ryan Kankowski. In panchina, l'assenza forzata di Ralepelle offre finalmente una chance a uno dei migliori hooker al mondo, Adriaan Strauss.
Springboks: 15 Zane Kirchner, 14 Gio Aplon, 13 Francois Steyn, 12 Jean De Villiers, 11 Lwazi Mvovo 10 Morne Steyn, 9 Francois Hougaard, 8 Ryan Kankowski, 7 Juan Smith, 6 Deon Stegmann, 5 Victor Matfield (capt), 4 Bakkies Botha, 3 Jannie Du Plessis, 2 Bismark Du Plessis, 1 Tendai Mtawarira.
Replacements: Adriaan Strauss, CJ Van Der Linde, Flip Van Der Merwe, Willem Alberts, Ruan Pienaar, Adi Jacobs, Patrick Lambie.
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