Le francesi si danno un tono
Tra le tante cose in ballo in questo week end di coppe, l'attenzione inevitabilmente si focalizza sulle compagini francesi. Perché in primavera Tolosa e Biarritz monopolizzavano la finale di Heineken Cup con i primi vincitori per 21-19 e perché risuona la batosta della nazionale di Marc Lièvremont con l'Australia durante il mese di novembre.
"Posso assicurare che il rugby francese è ben lontano dall'essere morto", ha dichiarato Raphael Ibanez, pietra miliare della Francia degli ultimi anni e che ha vinto la Heineken con la maglia dei London Wasps. Il quale ha aggiunto altre affermazioni che riportano a galla la questione su club e federazioni: "L'incubo australiano ha mostrato due cose: che devono trovare (i francesi) un XV di partenza stabile il prima possibile e che coach Lièvremont deve alzare la voce per essere sicuro di mantenere il controllo della squadra. Deve fare il boss".
Il calendario permette di mettere i club alla prova, dal momento che sono in programma tre scontri con le rivali inglesi. Leicester Tigers volano in casa del Perpignan, i Saracens ospitano il Racing Metro dopo aver assaggiato il clima di Clermont. Domenica i London Irish ricevono il Tolone di Jonny Wilkinson. La cosa interessante è che da parecchio sono le società inglesi a lamentarsi e lagnarsi perché in Europa faticano ad imporsi, a favore delle squadre transalpine che, per tutta risposta, hanno sempre fatto notare come il Top 14 sia più lungo e snervante della Premiership.
A ciò si aggiungono alcuni commenti da Oltremanica, come quelli di Richard Cockerill, Director of Rugby del Leicester: "Non avevo mai sentito parlare del Pau prima che venissero ad affrontarci. E' stato bello sperimentare la differenza di mentalità. La fisicità del gioco francese è qualcosa che prima non avevamo sperimentato in questo modo". Meno bollicine e più sostanza? Probabile, ma pare essere soprattutto un avviso ai suoi perché giocare sul campo del Perpignan è un affare complicato.
Due fine settimana che accompagnano al Natale per capire, tra i francesi, quale sia lo stato di salute del loro rugby. Ma basta? Certo che no, nel senso che i club gallici rimangono tra i favoriti per la corsa europea, mentre la Francia in quanto nazionale ha beghe sue da risolvere. Che i giocatori buoni ci siano, è evidente a tutti. Ecco, magari sarebbe buona cosa ribadirlo sin da questa occasione.
"Posso assicurare che il rugby francese è ben lontano dall'essere morto", ha dichiarato Raphael Ibanez, pietra miliare della Francia degli ultimi anni e che ha vinto la Heineken con la maglia dei London Wasps. Il quale ha aggiunto altre affermazioni che riportano a galla la questione su club e federazioni: "L'incubo australiano ha mostrato due cose: che devono trovare (i francesi) un XV di partenza stabile il prima possibile e che coach Lièvremont deve alzare la voce per essere sicuro di mantenere il controllo della squadra. Deve fare il boss".
Il calendario permette di mettere i club alla prova, dal momento che sono in programma tre scontri con le rivali inglesi. Leicester Tigers volano in casa del Perpignan, i Saracens ospitano il Racing Metro dopo aver assaggiato il clima di Clermont. Domenica i London Irish ricevono il Tolone di Jonny Wilkinson. La cosa interessante è che da parecchio sono le società inglesi a lamentarsi e lagnarsi perché in Europa faticano ad imporsi, a favore delle squadre transalpine che, per tutta risposta, hanno sempre fatto notare come il Top 14 sia più lungo e snervante della Premiership.
A ciò si aggiungono alcuni commenti da Oltremanica, come quelli di Richard Cockerill, Director of Rugby del Leicester: "Non avevo mai sentito parlare del Pau prima che venissero ad affrontarci. E' stato bello sperimentare la differenza di mentalità. La fisicità del gioco francese è qualcosa che prima non avevamo sperimentato in questo modo". Meno bollicine e più sostanza? Probabile, ma pare essere soprattutto un avviso ai suoi perché giocare sul campo del Perpignan è un affare complicato.
Due fine settimana che accompagnano al Natale per capire, tra i francesi, quale sia lo stato di salute del loro rugby. Ma basta? Certo che no, nel senso che i club gallici rimangono tra i favoriti per la corsa europea, mentre la Francia in quanto nazionale ha beghe sue da risolvere. Che i giocatori buoni ci siano, è evidente a tutti. Ecco, magari sarebbe buona cosa ribadirlo sin da questa occasione.
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