venerdì 3 dicembre 2010

Questione di pettorali

Miscellanea da fine settimana. Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo post dall'amico CarloLet's Dance, lasciateci ballare (e spogliare)
Mercoledì era la giornata contro l'AIDS, e Mediaset ne ha approfittato per provare Let's Dance, programma condotto da Vanessa Incontrada e Claudio Amendola in cui personaggi famosi si mischiano a ballerini professionisti per interpretare le coreografie di musiche famose. Per dare uno scopo nobile, i soldi che la gente spendeva per il televoto andavano a un'associazione, l'Archè, associazione di volontariato per i bambini sieropositivi da HIV.
Tra i famosi, accanto a 4 giocatori della Roma (che per la cronaca hanno vinto, supportati in maniera fastidiosa dal sempre tifoso Amendola, che quando si parla di Roma o di cose che piacciano a lui perde la testa neanche fosse al bar dei Cesaroni), a Galeazzi e Fassari alle prese con i Blues Brothers, a Mara Maionchi, alle ragazze vincitrici della Fed Cup, a due deputati Lega-Pd, a Vessicchio e i suoi colleghi di Amici, a Giurato-Michael Jackson, c'erano – e qui veniamo a perché di ciò tratta RightRugby – Mirco Bergamasco, Andrea Lo Cicero e Fabio Ongaro.
A differenza dei calciatori, i nostri eroi ballavano divertendosi (senza quell'aria fighetta, quei visi a base di cerone e pinzetta che neppure YMCA e i travestimenti da Village People sono riusciti a togliere) sulle note di Hot Stuff, e si spogliavano come in Full Monty, restando in mutande rosse (precisamente in boxer, non in perizoma per fortuna!).
Naturalmente, l'avesse fatto la nostra madrina dei Test Match Melissa Toniolo insieme a delle sue amiche a noi sarebbe piaciuto di più, ma se riusciamo a tirarci via l'immagine che ormai abbiamo davanti e pensiamo che questi nostri tre giocatori per beneficenza si levano tutto scherzosamente davanti alle telecamere, non possiamo che dire bravi ed essere contenti. Perché fanno anche uno spot al rugby, gioco duro, che forma fisici forti e sani, ma che mantiene semplicità e allegria, quella semplicità e allegria che ieri sera passava sullo schermo ancor prima di vedere i muscoli. Lo spogliarello rugbysta non ha avuto problemi di orario, è stato fatto presto e non era per niente volgare, poiché rientrava in una determinata cornice. I rugbysti non si sono spogliati per far vedere quanto sono fighi, ma per far vedere quanto e cosa sono e basta.
Effettivamente, Melita era più fuori contesto, ma restava in maglietta.
C'è tanta gente che critica questa partecipazione, dicendo cose alla “pur di sponsorizzare il rugby restano in mutande”, oppure “guarda come siamo messi male”. Come c'è tanta gente che ha criticato la scelta di Melita Toniolo come testimonial dei test match autunnali.
Io non ci trovo niente di male, personalmente mi sono pure divertito. I commenti di ieri sera in studio erano entusiastici, con l'ode al rugbysta uomo puro, generoso e macho. I nostri tre moschettieri ci hanno messo i muscoli e andava bene farlo. Ci si aspettava quello da loro e non hanno tradito le attese.
L'unica cosa che, casomai, va chiesta alla FIR è questa: loro hanno mostrato i pettorali, perché Melita non ha avuto l'opportunità di farlo? Tanto, fuori contesto era già fuori contesto, almeno i tifosi potevano consolarsi...

Simpatiche queste righe del Carlo. Anche perché tra ieri e oggi il blog ha registrato un'impennata delle visualizzazioni del solito post, "Autunno cadono le foglie". Della faccenda Melita avevamo già trattato a tempo debito. Ritorniamoci solo un attimo, perché giustamente Bergamirco, il Barone e Ongaro hanno tutto il diritto di andare a ballare in tv, giusto per fare un po' di pubblicità per loro, per il rugby italiano e per una buona causa. 

Casalinghe disperate che strillavano, la comica Geppi Cucciari che se li mangiava con gli occhi e Vanessa Incontrada che avrebbe fatto volentieri cambio, prendendo i rugbisti per il povero Amendola. E l'operazione è riuscita, a giudicare anche dai contatti di questo piccolo blog e dal parlare che se n'è fatto. Hanno applaudito.
Bene, bravi. Bis no, però. Nel senso che ai maschietti che apprezzarono gli scatti della Toniolo venne ribattuto che "questo è uno sport per famiglie". Appunto: se vanno soddisfatti gli appetiti femminili, perché tenere a stecchino quelli maschili? Che senza voler essere politicamente scorretti, ma quasi passa la teoria dello sport un po' femmineo. Ricordiamo a tal proposito una triste puntata del "Chiambretti Night", con ospiti i soliti fratelli Bergamasco.
Oppure, se proprio i nostri vanno mandati davanti alle telecamere anche per restarci in mutande (loro possono, c'hanno il fisico), allora la prossima volta che pescano una velina per attirare i curiosi non facciamo i puritani. Più pettorali per tutti, su. 

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