venerdì 3 dicembre 2010

Cronache italiane

Un po' di diversivi dopo tanto tanto rugby giocato: pettorali e settimana bianca- diverse partite delle Isole Britanniche previste nel weekend sono state annullate per neve, incluse quelle delle italo-celtiche - e ora un po' in ciàcole de gnente nei dintorni nazionali, così tanto per far filò.
Su Nick Mallett stiamo sostenendo una tesi un po' controcorrente: mentre i più si focalizzano sui messaggi del Presidente Dondi sullo "scampato pericolo" di licenziamento del coach, come se decidesse lui, noi sottolineiamo come esso sia stato preceduto dalle dichiarazioni a caldo di Mallett post vittoria con Fiji, che sono un chiaro messaggio di distacco - non dai giocatori che sono tutti con lui ma dall'ambiente.
In sintesi Mallett, uno che indubbiamente potrebbe allenare dove vuole, ha detto chiaro di essere stanco di trovarsi giudicato da gente che di rugby non capisce un piffero. Ci pare evidente che non ce l'avesse coi tifosi ma con una Federazione che invece di "far squadra", prima fissa obiettivi chiaramente propagandistici e poi non sa o non vuole proteggerlo da un ambiente mediatico locale minuscolo ma mediamente tanto isterico quanto impreparato. Da cui ne deriva il suo "ca suffit" e dal 2011 ognun per sè.
Per inciso va sottolineato che se fosse come la leggiamo noi, il coach anglo-sudafricano da gentiluomo corretto avrebbe dato congruo preavviso: il mercuriale Berbizier invece zitto zitto calò il suo ciao ciao a sorpresa, alla vigilia della Coppa del Mondo 2007 col contratto del Racing firmato in tasca.
A riprova c'è la messe di dichiarazioni ai media anglofoni di Mallett stesso: sta approfittando della visibilità momentanea dei suoi Barbarians impegnati col Sudafrica per mettersi in evidenza e lanciar messaggi. Tra gli altri uno è choc: "There is not a lot of difference between a well-drilled Super 14 side in the top four and the northern-hemisphere Test teams", ha dichiarato l'attuale allenatore dell'Italia. Secondo Mallett, alcune squadre del Super14 farebbero penare non poco le nazionali Boreali: "A good Sharks or Stormers side would give a really good game to Wales, England, Ireland, Scotland or France", con l'Italia eloquentemente manco nominata. Se le franchigie del Sud stanno alla pari delle nazionali, i club Boreali nemmeno li vedrebbero: "Okay, if you reach the semi-final of the Heineken Cup and have a match like Toulouse vs Munster, that starts getting up to that Super 14 level. But too many games (in Europe, ndr) aren't at that standard at all".
Ora, Mallett guiderà contro il Sudafrica una selezione Barbara largamente Australe, quindi deve pompare il livello degli avversari e al contempo giustificare le sue scelte, ma ci pare che stavolta ci sia di più in termini di ricerca di esposizione e clamore, rispetto a un anno fa quando pure battè gli All Blacks. Messaggi direzionati a 360 gradi, Worldwide: l'uomo è intellettualmente onesto e contrariamente a Berbizier non ha cercato alternative fin che non ha deciso di mollarci al nostro destino in mano ai ... pifferi.

Dalle uscite di un uomo-mercato per tutto l'anno prossimo come Mallett, veniamo alle "entrate" locali. Il Federale Checchinato prova a rispondere a quella minima maretta piovuta sulla Fir per via dei prestiti dei recuperandi Marcato e Neethling dalla Treviso Celtica alla Padova Eccellente, nonchè ai mormorii che vedrebbero anche Mercier tornare al'ovile Petrarchino dopo il cambio di guida tecnica presso gli Aironi.
Maccome, insorgono alcuni, non s'era detto no ai trasferimenti tra Celtica ed Eccellenza "per non compromettere la validità sportiva di quest'ultima?" (Qualsiasi significato si voglia dare a tale concetto invero un po' borbonico e che noi respingiamo, cresciuti come siamo con l'idea propria del rugby e non del calcio, che l'avversario più forte è e più ci sta rispettando).
A Checchinato non resta che chiarire l'ovvio a chi finge di non comprendere i basics del capitalismo: "Il controllo sulle franchigie sul modello scozzese? Beh, non possiamo certo imporci più del dovuto. Le due squadre sono organismi indipendenti che devono rispondere anche ai loro sponsor. Altrimenti dovrebbe essere la Fir a crearle e gestirle".
Alla Fir piacerebbe magari, o forse piacerebbe di più a chi vorrebbe godere coi soldini altrui. Fin che gli schei provengono in prevalenza da tasche d'altri, a tirar troppo la corda si rischia che qualcuno si scocci, e la Fir si ritrovi per davvero l'intera patata del rugby in mano. Altro che "modello scozzese" allora, forse rumeno più che altro: come si dice a Roma, addio core.
Ai Pasdaran di Sua Eccellenza Chiusa non rimane che fare buon viso a cattiva sorte. Salvo già alzare alti lai perche l'Italia continua a perdere nonostante la Celtic: miii, ci siam dentro da sette partite, che dovrebbe fà quella Lega a chi ci gioca, l'effetto bagno nella Piscina Miracolosa di Lourdes?
Oppure si tenta di buttarla in caciara: un giornale sportivo romano ha sostenuto che sarebbero "pochi" gli italiani schierati dalla Benetton nell'ultimo turno giocato, ma noi abbiamo contato 16 eleggibili nazionali su 23 convocati, pur con sette Azzurri assenti e un paio di infortunati ... Altri lamentano che gli ultimi arrivi, rimpiazzi di infortunati, siano sudafricani, neozelandesi e argentini; e allora? Non ci sono i regolamenti internazionali e della Fir per quello? E nel mentre le Eccellenti stan reclutando forse pugliesi o liguri? C'mon, uno sforzo di serietà e consistenza, dài.

5 commenti:

GiorgioXT ha detto...

Mallet sta chiaramente iniziando una sua propria "campagna vendite" ...
E' difficile fare un bilancio obiettivo dei suoi risultati, che fino ad ora sono uguali a quelli di BBZ se visti ottimisticamente ed inferiori se negativamente. Mallet se l'italia non farà "un miracolo" alla prossima RWC rischia di essere ricordato molto di più per Mauro Bergamasco a MM a Twickenham che per le vittorie con Scozia, Samoa e Fiji...
D'altra parte è strano che un allenatore con un palmarès così imponente abbia lasciato dietro di sè ricordi non positivi ... perfino nel "casino" del SA di Pierre de Villiers non ho mai letto qualcuno che chiedesse il ritorno di NM...

Abr ha detto...

Analisi condivisibile Giorgio: il punto è ch enon ha lasciato vittorie memorabili ma solo quelle "dovute" (una in particolare, la prima con la Scozia, col drop di Marcato).

Il mio personale bilancio si focalizza sugli "intangibles" di gioco: ha instillato negli Azzurri la difesa per ottanta minuti. Prima di lui non eravamo mai stati capaci. Forse nei suoi piani era solo il suo punto di partenza per poi andare oltre, ma lì ha dovuto fermarsi.

Il risultato sotot quel profilo è eccellente, un basic su cui fondare un approccio futuro meno "creativo" in certe scelte come quella che ricordi di Bergamauro a Twick., più psicologico e tattico e meno "magistrale" (a patto di non dimenticare le sue utilissime lezioni).
In sintesi, un passaggio di lavoro duro e poco gratificante ma necessario, che spero non venga sprecato.
Vedremo se il canto del cigno ai Mondiali riserverà qualche sorpresa - ma ci servirebbe trovare una Irlanda sottotono, rintronata, precocemente invecchiata.

Abr ha detto...

Tema quello del "canto del cigno" ai Mondiali non del tutto peregrino: con Mallett ci sarà all'addio tutta una generazione di rugbisti "italiani", schiacciata tra quella dei mitici "eroi" che ci portarono al 6Nazioni e il futuro.

Se come dice Castro, non vogliono passare per dei perdenti e come dice Dondi, tutti i giocatori sono con Mallett; se a questa combinazione si aggiungesse l'allineamento astrale di una Irlanda sottotono e invecchiata, allora chissà ... (sono un inguaribile positivo).

ringo ha detto...

Malati. Nel post precedente si parla di mona e invece qui a commentare su Mallett e - peggio - sui federali ;)

Abr ha detto...

Commerciale ;)

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