L'Amlin Euro Challenge alza il tiro
Sesta e conclusiva giornata della fase a gironi anche per la Amlin Euro Challenge, la seconda competizione del rugby europeo. Già abbiamo detto dell'anticipo di giovedì che ha qualificato lo Stade Rochelais ai quarti di finale per il Gruppo 5, ieri han chiuso le attività tre gironi lasciando l'ultimo, peraltro già deciso, alla domenica.
Gruppo 2: nulla da dire su Sale che troppo tardi manda i suoi giovani a Valladolid a prendersi i 5 punti di prammatica vincendo 5-50, con otto mete a una, doppietta per il ventenne centro scozzese Jonny Kennedy. I giochi infatti erano già fatti, Brive s'era qualificato con un turno di anticipo, ieri era a far passerella a Padova. I francesi arrivavano rimaneggiati ma non troppo (manca il paio di nazionali ma c'è Caminati, Shaun Perry, rientra Luciano Orquera) e partivano a mani basse, 17 -0 con due mete nei primi venti minuti. Nel secondo tempo però succede qualcosa che siamo felici di sottolineare, against all odds una italiana che gioca e non si arrende nonostante non ci sia più nulla in palio se non l'orgoglio, l'onore e il rispetto (e hai detto niente). Nelle prime fasi della ripresa Petrarca e Brive si scambiavano sei punti coi piazzati, poi arrivavano le mete dei padroni di casa che pareggiano il conto coi francesi: al 69' del sudafricano Drennan Ansell e al 78' del pilone ventenne Ornel Gega, che trasformata dal ventunenne Luca Favaretto chiudeva la combattuta sfida con un orgoglioso 20 - 24, per il sollievo degli avversari e punto di bonus difensivo ai patavini.
Nel nostro piccolo avevamo auspicato una prova di riscatto del Petrarca, al fine di poter archiviare il passo falso di Valladolid come infortunio; siamo lieti di aver ricevuto la risposta che chiedevamo dai Tutti Neri di casa. Non è questione di vincere: rispetto a quel che passa ultimamente il convento italiano a tutti i livelli, una squadra che riesca a tirar fuori grinta e attributi in un secondo tempo che parte con 17 punti sotto, è incoraggiante. Qualcuno ha alzato il sopracciglio quando Rowland Phillips s'è invelenito come un serpente corallo per il secondo tempo degli Aironi con Ulster, ma il coach ha ragione da vendere: certi "de-committ" mentali in campo sono la vera differenza che c'è tra team italiani e francesi nel rugby, per non dire degli anglosassoni; puoi avere tutti gli skill del mondo ma è lo spirito che comanda l'execution e non viceversa. Bravo allora Petrarca e grazie per essersi distinto: anche in questa stagione è la squadra italiana più produttiva in Europa, a tutti i livelli -nell'ordine Petrarca 6 (+4?) punti, Crociati 5, Prato e Aironi 4, Benetton 1, Rovigo 0.
Più tardi sempre sabato si chiudeva il Gruppo 1: stendiamo un velo pietoso per quanto detto sopra sull'inutile Connacht 83- 7 Prato (12 mete a una, tripletta per Tuhoy, doppietta del neozelandese Ta'auso, 21 punti al piende di Ian Keatley). Avevamo lodato i Cavalieri per la vittoria casalinga sugli irlandesi, ma poi son tornati ad essere ... italiani e il giorno di gloria sfuma nella routine di bassa lega. Un tempo le nostre almeno resistevano un'oretta per cedere negli ultimi venti minuti, oggi fuori casa sembra abbiano l'obiettivo di marcare una meta e poi si pensa ai souvenir.
La partita che contava è a Londra, Harlequins 39- 17 Bayonne, coi baschi auto-inguaiatisi perdendo in casa la settimana scorsa con Connacht, a provare a rifarsi: dopo la meta iniziale per gli Arlecchini di Nick Evans (unico straniero in squadra, notevole di questi tempi), si rifacevano coi penalty di Cedric Garcia e la meta di Ross Filipo, andando al riposo in vantaggio 12-14. Il secondo tempo era però tutto dei Quins: segnava due mete il centro 21enne George Lowe, poi Ugo Monye e nel finale l'ala ventenne Sam Smith. Rimane l'unica vittoria decisiva di una squadra inglese contrapposta a una francese nelle Coppe.
Nel tardo pomeriggio di ieri, rinviata a domenica l'ininfluente Bourgoin - Newcastle, toccava alla partita decisiva del Gruppo 3. Veniva sfiorato il "clamoroso al Cibali" sulle rive del Mediterraneo, il risultato lo conferma: Montpellier 32-30 Exeter Chiefs. I francesi rischiavano grosso presentando una formazione di rincalzi (all'apertura Lagarde al posto di Trinh Duc, a riposo anche Ouedraogo); per un pelo o meglio per una trasformazione non gli è costato caro. Squadre a giocarsela alla pari già nel primo tempo, concluso 16-17 con meta dell'ala Sebastien Kuzbik per i francesi, dell'estremo ex Bristol Luke Arscott e dell'ala Matt Jess per i Chiefs. La seconda meta di Jess portava avanti gli ospiti al 50', i quali arrivavano all'ora di gioco a comandare 19-27. Erano i penalty di Lagarde a limare il gap, poi al 74' la meta dell'ala 22enne Quentin Domayrou portava al 30 pari; la trasformazione del coetaneo apertura ex Bordeaux Bègles dava la sudata vittoria ai padroni di casa.
Ultimo in campo il Gruppo 5 peraltro già deciso la settimana scorsa; nel pomeriggio di domenica Leeds batte Bucarest 26-6 (ma a fine del primo tempo era 5-6) e nella passerella di Parma, Crociati 17- 34 Stade Francais. Primo tempo 11-22, tre mete dei francesi in formazione B, con doppietta di Camara, poi l'altra ala Valancon; nel finale del tempo l'unica meta parmense dell'ala Fa'atau. Nel secondo tempo il flanker Rabadan guadagnava il punto di bonus allo Stade, poi andava in meta anche l'ala di rincalzo, il 21enne Bonneval. Decalage tra i due team tutto sommato dignitoso per quel che siamo abituati (se si trascura il rapporto 5-1 delle mete), ma i Crociati nel secondo tempo fatale come a tante italiane, marcavano solo due punizioni con Aversa e non avvicinavano mai il mini traguardo del punto di bonus.
Ciò detto, anche in Amlin come in Heineken abbiamo 4 francesi, delle 5 squadre qualificate ai quarti di finale. La classifica dei punti fatti nei gironi dalle prime che determina il tabellone dei quarti è la seguente:
1. Stade Francais 29 punti
2. Brive 27
3. Stade Rochelais 24
4. Harlequins 24
5. Montpellier 21
(La Rochelle è davanti ai Quins per aver segnato 26 mete contro le 21 dei londinesi); il primo quarto di finale che emerge è quindi un interessante derby:
Stade Francais - Montpellier
Le altre sfide dei quarti di finale - e qui arriva il bello - vedono l'ingresso delle tre "retrocesse" dalla Heineken Cup: tre team di livello assoluto, che alzano notevolmente il livello della competizione. Nell'ordine sono Wasps, Clermont, Munster (inglesi e francesi a pari punti finali, ma i Wasps contano su una meta segnata più di Clermont nella fase a gironi). Abbiamo ai quarti ben 5 francesi, due inglesi e una irlandese. Scontata l'assenza di italiane e scozzesi, notevole in questa stagione pre-mondiale è la mancanza di team gallesi dalle fasi finali di ambedue le coppe. Ma torniamo a noi: il tabellone dei quarti di Amlin Challenge si completa come segue:
Brive - Munster
Stade Rochelais - Clermont
Harlequins - Wasps
Abiamo due ulteriori derby, tra i quali quello inglese è particolarmante intrigante; in generale si può già dire che due sfide dei quarti, la prima e l'ultima, paiono equilibrate e le altre due no, almeno sulla carta e nonostante il fattore casalingo. Le semifinali verranno sorteggiate; quel che è certo già da ora, ci arriveranno due francesi e una inglese.
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