Sorprendente Premiership
Il campionato inglese Aviva Premiership ha celebrato nel weekend una 12' giornata, la prima di ritorno, finalmente completa dopo le nevicate e il gelo che avevano falcidiato le giornate precedenti: solo sei team sono riuscite a completare gli impegni, mentre due squadre hanno giocato 11 gare e ben cinque tra cui Northampton o Bath solo 10.
Nella prima giornata del 2011 spiccano due prime volte e una nona: la prima vittoria di Leeds, la prima sconfitta nella tana di Exeter dei neopromossi Chiefs, la nona sconfitta di fila - la quinta consecutiva in Premiership - degli Irish. Sono significative anche le vittorie degli Sharks che interrompono una lunga striscia negativa e quella degli Harlequins nell'ostica santuario dei Saints; l'unica partita scorsa liscia come preventivato è stata la vittoria dei Wasps su Newcastle.
- Il caso della giornata è l'ennesima sconfitta degli Irish, in casa con Bath per un beffardo 24-25. Bath è squadra rinforzatasi quest'anno con l'arrivo di Lewis Moody, a comporre una terza linea esperta e tosta assieme agli internazionali Luke Watson e Simon Taylor, dandosi una ulteriore dimensione rispetto al suo caratteristico gioco multifase fondato su un reparto arretrato sfoltito ma rimasto di livello con Banahan, Hape e Barkley più l'australiano Carraro e Abendanon in fondo - nel weekend rimpiazzato dal prodotto dell'Academy Cuthbert - diretto dai registi sudafricani Claassens e Butch James. Vuoi però gli annosi infortuni di James, la "distrazione" di Watson e James stesso in via di rientro in Sudafrica o la solita produttività buona ma mai realmente decisiva di Olly Barkley, la prestazioni di quest'anno di Bath sono state inferiori agli standard delle ultime stagioni.
Che dire della lunga fase down che i London Irish di Mike Catt, appena insignito dell' Order of British Empire per i servigi resi a Sua Maestà, stanno attraversando? E' un fatto che gli Exiles, contributori di uomini per un paio di nazionali - quella di casa e di Samoa (Stowers, Tagicakibau, Mapusua, Sevala'i), tanto che li chiamano anche London Samoan - dopo i Test Match di Novembre iniziati in testa al campionato, da allora non ne azzecchino più una in Premiership e in Coppa. Forti in tutti i reparti e fasi di gioco, aldilà di un Chris Malone all'apertura sempre più monodimensionale tutto piede, non paiono presentar pecche, falle o errori evidenti, anche a livello di grinta e impegno; rimane solo che incolpare la disciplina, un lavoro di analisi e risoluzione difficoltoso per il grintoso coach Toby Booth.
Prendi la partita del weekend: dominio Irish imbarazzante in mischia ordinata e in rimessa (col lungo Kennedy aggressivo dominatore) e nelle fasi d'attacco, in vantaggio 17-9 a fine primo tempo con due mete a zero. Bath rimane in partita coi penalty di Barkley, fino a quando scopre la fragilità del pack avverso in fase dinamica, in specie contro le maul: all'ora di gioco gli avanti ospiti sotto la leadership di Moody tutto insanguinato, procurano il guizzo in meta al mediano Claassens per il 17-16. l'ala Irish Topsy Ojo rimette temporaneamente le cose a posto con una meta al 66', settimo centro che lo porta al vertice della classifica dei metamen, ma negli ultimi dieci minuti le maul costruite da Bath in ogni circostanza possibile (e qualche dubbietto regolamentare: qual'è il confine tra maul e ostruzione, fuor di rimessa laterale?), procurano a Barkley le due punizioni per il sorpasso-beffa finale, portando alla preziosa vittoria nonostante le sola meta contro tre. In particolare nell'ultima azione della gara, il possesso era in mano Irish e bastava gestirlo più efficacemente.
- Domenica la forza di Leicester, miglior attacco del campionato, si fa vedere anche a Exeter, dove infligge la prima sconfitta casalinga ai Chiefs, sostenuti da un gran pubblico "alla Rodigina". Finisce 15-22 costruito sulle mete non per caso dei pesi massini Alesana Tuilagi e Jordan Crane (una doppietta la sua). La squadra di casa si difende coi piedi dell'ex Bath Ryan Davis (12 punti), poi del pupillo irlandese di casa Gareth Steenson, abili a sfruttare le punizioni procurate da attacchi ficcanti e insistiti. Sufficienti per impensierire ma non per contenere la forza del team guidato ( e non solo per via della fascia di capitano) dall'altro irlandese Geordan Murhpy. Rientra all'apertura dei Tigers nell'ultimo quarto di gara Toby Flood, Castrogiovanni tenuto a riposo entra nel finale.
- Sabato a Northampton dopo un avvio equilibratissimo, la gara virava decisamente alla salita per gli Harlequins, reduci dal motivante successo sugli Irish nella Wembley gremita di lunedì scorso: a fine del primo tempo il loro pack si beccava due cartellini gialli nel giro di un minuto e una meta di punizione. Smaltita la doppia inferiorità numerica col passivo di 10-3, i Quins ripartivano e pareggiavano nel giro di un paio di minuti con la meta di Danny Care trasformata dal compagno in mediana Nick Evans, capocannoniere del torneo. Lo stesso neozelandese aggiungeva più tardi le due punizioni della inopinata vittoria 13-16 che toglie ai Saints il primo posto per consegnarlo ai Tigers e rilancia le ambizioni dei londinesi ora quinti, dopo l'annus horribilis 2009/10.
- A inizio anno arriva la sospirata prima vittoria in campionato per Leeds che riesce a prevalere sul sinora lanciatissimo Gloucester per 15-13, con una gara combattuta e sempre in bilico. 10 pari a fine della prima frazione con una meta per parte, l'apertura ventenne Freddie Burns portava gli ospiti in vantaggio con una punizione, superata a dieci minuti dalla fine da una meta dell'ala trentenne ex Bath Michael Stephenson (nella foto). La vittoria riapre la lotta per la retrocessione (una sola in Premiership), con Sale e soprattutto Newcastle in reach.
- Finalmente il potenziale di Sale riesce a dispiegarsi: arriva la prima vittoria dopo il cambio dell'allenatore, in casa contro i Saracens per 28-22. A dire il vero gli Sharks giocano benissimo ma per un tempo solo: dopo aver chiuso il primo 28-9, con le mete di Mark Cueto, del flanker James Gaskell, del centro Chris Bell e 13 punti per Charlie Hodgson, si fermano. Il secondo tempo è tutto del team dell'Hertfordshire che arriva a guadagnarsi il punto di bonus grazie alla meta dell'ala 21enne James Short e ai 17 punti del 19enne figlio d'arte Owen Farrell. Debutto nei Sarries del gallese Gavin Henson col nr.13.
- I Wasps non tradiscono le attese con Newcastle vincendo col bonus per 33-16, con quattro mete di cui una di penalità e un'altra per il mitico Serge Betsen, più 18 punti per Dave Walder. Tutti di Jimmy Gopperth i punti dei Falcons.
La poco significativa classifica (ci sono squadre comn due partite in meno) vede in testa i Tigers con 40 punti, seguiti dai Saints (due gare in meno) con 38, Saracens a 34, Wasps 32; i Quins salgono quinti con 30 punti al pari degli Irish. Scende al settimo posto Gloucester con 27 punti (due partite in meno), poi Bath (due partite in meno) e i Chiefs (una partita in meno) a 23 punti. In fondo, Sale a 18 (una partita in meno), Newcastle a 10 e Leeds con 7 punti (entrambe con due gare giocate in meno).
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