Ulteriori verdetti delle Coppe
Sabato denso di scontri epici a livello europeo; detto delle italiane, vediamo com'è andata ieri nelle altre gare giocate, prima di fare il punto definitivo a un turno dalla fine della fase a gironi di Heineken Cup e Amlin Challenge, dopo i posticipi domenicali.
Heineken Cup:
- nella Pool 2, Leinster risolve con decisione la pratica Saracens, già tagliati fuori in fondo alla classifica: la partita a Dublino termina 43-20, sei mete a tre con doppietta per il flanker ventenne Dominic Ryan e 13 punti piazzati da Johnathan Sexton. Partita sempre in controllo dei padroni di casa, tranne una fiammata attorno alla mezz'ora, quando la meta dell'internazionale scozzese Kelly Brown porta gli ospiti al minimo distacco 15-12. Leinster non si scompone, chiude il primo tempo sul 22-12 e perviene al bonus offensivo, loro obbiettivo, in 50 minuti. I dublinesi si confermano in testa al girone con 5 punti di vantaggio su Clermont e sono matematicamente primi; in teoria sarebbero ancora raggiungibili (nell'ultimo turno Leinster se la vedrà in trasferta col Racing e gli Alverni saranno presso i Sarries) ma il gioco degli scontri diretti anche in caso di parità confermerebbe il primato degli irlandesi (5 punti fatti contro 4).
- Nel Gruppo 4, mentre Bath sistemava gli Aironi come da pronostici (55-16), al Ravenhill di Belfast - la casa del vento e della pioggia - è andata in scena una di quelle sfide epiche d'altri tempi che ogni tanto il rugby sa ancora offrire, con pochi punti segnati ma gran dispendio di cuore, adrenalina, sangue, sudore e acido lattico. Uno spettacolo offerto da questo sport capace di esser avvincente anche quando manca di lustrini, paillettes e messe di punti; forse anche migliore quando l'equilibrio in campo rimane fino all'ultimo minuto e produce uno stallo da thriller. Ulster scendeva in campo con un unico risultato utile, la vittoria sui vicecampioni d'Europa di Biarritz, i quali invece puntavano a fare risultato o al limite pareggiare per mettere in sicurezza la qualificazione dopo il passo falso a Viadana. Squadre complete coi rispettivi migliori in campo sotto un tempo da lupi, han dato vita a uno scontro senza risparmio: motivazione, veemenza e forza individuale (nordirlandese) contro organizzazione, esperienza e sangue freddo (francese), conclusosi 9-6 per i padroni di casa. Ulster guidato in mediana da Ruan Pienaar affiancato da Ian Humpreys all'apertura, partiva veemente su ogni palla sia in fase di proprio possesso sia addosso ai francesi quando attaccavano. La imponente terza linea nordirlandese - Ferris, Faloon, Wannenburg - assieme alle torri Johan Muller e Tuhoy erano al centro della battaglia ma nessuno si risparmiava. I francesi rispondevano con non minor forza e maggior esperienza - posono contare su gente come Harinordoquy, Thion, Marconnet - e sangue freddo, sotto la guida di Dimitri Yachvili con Damien Traille sempre in agguato all'apertura e il giovane estremo australiano Dave Hayett-Petty arrivato da Perth in evidenza per coraggio e iniziativa nelle incursioni da dietro. Mentre la tempesta in corso accentuava l'epicità dello scontro, era l'esperienza a portare avanti gli ospiti 0-6 all'intervallo (piazzati di Yachvili) e a tenere la gara sotto controllo. Nel secondo tempo il tema non cambiava: Ulster veemente e senza posa in difesa e in attacco, Baschi che si facevano preferire per una punta di esperienza in più e il controllo della mischia ordinata, senza mai mollare anche loro in quanto a intensità. Cambiava però un fattore importante: i nordirlandesi passavano a giocare in favore di vento. Humpreys poteva quindi approfittare di un paio di falletti francesi per pareggiare dalla lunga distanza. Biarritz aveva l'unico torto di accontentarsi del pareggio, pur provando a sfondare coi pick and go e preparando un drop per Traille, ma Humpreys portava inopinatamente in vantaggio i suoi al 77' con un altro penalty da 50 metri. A nulla servivano i tardivi sforzi di recupero dei francesi.
Ulster e Biarritz si trovano ora appaiate a 17 punti; i nordirlandesi nell'ultimo turno caleranno a Viadana per far bottino pieno e avere con 22 punti in tasca una concreta opportunità dopo tanti anni di delusioni e di "per un pelo" (come l'anno scorso) di tornare finalmente nelle fasi finali (furono la prima irlandese a vincere una Coppa Europa, poi basta). I baschi riceveranno Bath che è indietro di 4 punti, con target realistico la vittoria nella fortezza dell'Aguilera Parc e l'obiettivo del bonus per pareggiare Ulster e passare primi, dato che sono in vantaggio 6 punti a 4 negli scontri diretti. Agli inglesi servirebbe la vittoria esterne negando anche il bonus difensivo, fatica che però potrebbe valere "solo" una qualificazione in Euro Challenge.
Pool 5: nel mentre Perpignan col suo bel display di forza e sagacia a Treviso compiva la sua missione 5 punti (9-44), Leicester doveva accontentarsi di battere gli Scarlets 18-32 senza bonus. E che fatica! Dobbiamo ammetterlo, avevamo sottostimato la forza dei gallesi, amplificata dal Parc Y Scarlets gremito, pur avendo già ripetutamente sottolineato il loro nuovo corso sia in Celtic che in Coppa, una squadra totalmente diversa più nello spirito e nel modello di gioco che nei pochi rinforzi arrivati quest'estate; solo, ritenevamo i Tigers di un altro livello.
Invece il team di Castrogiavanni deve far appello a tutta la sua esperienza quando viene sfidato dai gallesi - un insieme di buoni ma non eccelsi giocatori, guidati da esperti leader di reparto Matthew Rees e Stephen Jones, più Sean Lamont, Jonathan Davies, Regan King e l'imponente Rhys Priestland dietro. La tenzone è portata sul piano tradizionale per le Tigri, la potenza e le testate senza paura in fase di contesa; in più i campioni inglesi devono inseguire per tutto il campo le furie scarlatte che fanno delle ripartenze larghe, soprattutto sulla sinistra, il loro punto di forza. Se è Toby Flood a portare inizialmente avanti gli inglesi con due punizioni, sono i gallesi a passare al 20' con la meta trasformata dell'ala Morgan Stoddard e a chiudere il primo tempo sul 10-6 grazie a una punizione di Stephen Jones.
Le Tigri hanno la capacità di non mollare mai psicologicamente nonostante la pressione ambientale e di mettercela tutta nei contrasti; possono contare su una intera squadra di ball carrier, da Chuter a Castrogiovanni passando per Crane e Waldrom, più i due Tuilagi e Allen in mezzo, sorvegliati da Scott Hamilton a far buona guardia dietro e coi capaci piloti Youngs e Flood. Senza dimenticare la prima linea schiacciasassi. La sintesi del secondo tempo è allora che Leicester non deve far altro che aspettare che passi la buriana continuando a picchiar duro ai fianchi, pronta a sfruttare l'inevitabile calo fisico dei padroni di casa. Così avviene: sorpasso al 50' con meta di forza sulla sinistra di Alex Tuilagi, dopo dieci minuti va in meta il mediano Ben Youngs, rivelando col suo atteggiamento da calciatore nei confronti del pubblico (gesto "tutti muti" e vaffa) quanto pesasse alle Tigri l'effetto stadio pieno e ostile. Al 76', quando la mischia Scarlets oramai ha ceduto del tutto, un eccessivo giallo a quello che avrebbe dovuto essere il Man of the Match Thomas Waldrom - uno sfondatore consistente e implacabile, il paradigma del blindside flanker votato all'attacco - non impedisce a Leicester di cercare il bonus offensivo; arriva però solo la terza meta al 78', quando il nuovo entrato Steve Mafi finalizza la pressione delle ruck. Il punteggio finale è giusto, nega il bonus difensivo ai gallesi ma la mancanza di bonus offensivo può costituire come vedremo una grave impasse per le Tigri.
Da segnalare per inciso un episodio alla fine del primo tempo, protagonista il sempre sopravvalutato arbitro Rolland: decide di assegnare un calcio indiretto punendo la superiore mischia delle Tigri per qualcosa che ha visto solo lui; alle sue spalle Chuter e Castro commentano, al secondo sfugge un udibile "bullshit" e l'arbitro gli affibbia un calcio di punizione diretta contro, poi sbagliato da Jones. Evidentemente 'sti arbitri protagonisti a tutti i costi si sono dimenticati dei dieci metri di penalità in caso di proteste, molto educativi ma che oggi non si vedono quasi mai; preferiscono calcare la mano sul potere, passando automaticamente dalla parte del torto.
La situazione del girone è analoga alla Pool 4: Perpignan e Leicester pari a 17 punti, Scarlets fermi a 15; le Tigri possono contare sulla visita di un remissivo Benetton, fissando quindi la probabile quota promozione a 22 punti; i franco catalani di Jaques Brunel attendono i gallesi con cui al primo turno fioccarono le mete (a Llanelli finì 43-34) e puntare minimo alla qualificazione come miglior seconda, obiettivo residuo ma improbo per gli Scarlets. Nel caso invece di pari punti tra Perpinyà e Leicester, udite udite i primi del girone saranno i Mediterranei che negli scontri diretti vantano una vittoria e un pareggio.
- Pool 6: Tolosa pigra non riesce a infierire in casa sui Newport Gwent Dragons fanalino di coda della Heineken Cup e chiude con un 17-3, mete di Clerc a fine primo tempo chiuso sul 10-3 e una di capitan Dusatoir al 70'. I campioni d'Europa in carica conservano il comando del girone con 21 punti; ora sta ai Wasps cogliere l'opportunità di rimanere a tiro andando ad affermarsi oggi in casa dei Warriors, compito non scontato, per poi puntare poi tutto sullo scontro diretto casalingo nell'ultimo turno.
Amlin Euro Challenge: detto delle tre italiane impegnate ieri, nel girone 1 Connacht fa un favorone agli Harlequins vincenti ieri su Prato, battendo inopinatamente Bayonne fuori casa per 21-35, tre mete di cui la prima di penalità contro due. Gli irlandesi si impongono nel primo tempo chiuso sul 16-19 nonostante il recupero dei padroni di casa. I baschi arrivano al sorpasso a inizio del secondo tempo (21-19) ma esauriscono le energie: l'assalto viene subito respinto con un paio di punizioni di Ian Keatley e la vittoria degli irlandesi viene legittimata con due mete nel finale. I Quins erano già avvantaggiati per il fatto di attendere nel prossimo turno i baschi in casa, ma ora in più sono pretty safe con 4 punti di vantaggio.
- Nel Gruppo 3 Exeter tiene come previsto il passo di Montpellier battendo in casa Bourgoin per 17- 6, due mete contro due penalty di Di Bernardo. La prossima settimana i Chiefs sono attesi nelle rive del Mediterraneo, dove servirà la vittoria per strappare ai capoclassifica francesi l'accesso alle fasi finali.
- Dei Gruppi 2 e 5 s'era detto parlando delle italiane: in sintesi Brive è già matematicamente qualificata a spese di Sale, mentre La Rochelle gode di un vantaggio di tre punti su Gloucester: ai Maritimes per passare sarà sufficiente la vittoria casalinga con Rovigo nell'ultimo turno.
4 commenti:
Ehmm... avevi sottostimato gli Scarltes :) - ma io dovrei stare zitto, do sempre il Galles favorito ad ogni incontro...
"Pur avendo già ripetutamente sottolineato il loro nuovo corso sia in Celtic che in Coppa, una squadra totalmente diversa più nello spirito e nel modello di gioco che nei pochi rinforzi arrivati quest'estate".
Nel caso, era una questione di pesi relativi nei confronti di Leicester (senza contare l'esperienza di alto livello), pesi che ora che mi ci fai ripensare, tutto sommato alla lunga sono emersi tutti.
Visto, ti offro assist per ulteriori considerazioni. Che hanno la stessa consistenza di quello di van Niekerk per Sackey in Tolone - Munster.
Noo don't worry, qui siamo sempre disponibili a correggerci, mica siamo come quelli "come avevamo anticipato...".
Gli Scarlets tra l'altro mi sono simpatici ...
E della micidiale consistenza/resurrezione dei London SAMOAN che fan fuori gli Ospreys, che ne dici?
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