giovedì 24 febbraio 2011

Italia - Galles, Mallett punta sulla mediana e non solo di Marca

Le carte sono state svelate: Nick Mallett e lo staff azzurro hanno comunicato il XV dell'Italia che sabato pomeriggio ospita al Flaminio il Galles nella terza giornata del 6 Nazioni 2011 (kick off alle 15.30, diretta su Sky Sport 2). Rispetto alla formazione bastonata dall'Inghilterra a Twickneham, sono tre i cambi operati tra la mediana e il pack, mentre i trequarti rimangono quelli, per la quarta partita consecutiva. E in particolare l'asse 9-10 è marcato Benetton Treviso con la conferma di Fabio Semenzato mediano di mischia (nella foto, in azione sotto gli occhi di Mike Tindall) e l'ingresso di Kris Burton all'apertura al posto di Luciano Orquera che va in panchina così come Pablo Canavosio.
Anche in terza linea ci sono degli aggiustamenti: punto fermo capitan Sergio Parisse a Numero 8, Alessandro Zanni (che con i dragoni rossi raggiunge quota 50 caps) opera da blind side flanker, mentre ai due si aggiunge Robert Barbieri sul lato aperto. Valerio Bernabò può quindi essere a disposizione in come rimpiazzo in seconda linea, mentre per la terza c'è un'altro trevigiano, Manoa Vosawai. A proposito di seconde linee, si ricompone la coppia già schierata contro l'Irlanda, Santiago Dellapè e Quintin Geldenhuys.
Dunque Luke McLean a estremo e Andrea Masi e Mirco Bergamasco alle ali formano il triangolo allargato, con Alberto Sgarbi e Gonzalo Canale coppia di centri. In prima linea nessun cambiamento: Carlo Festuccia si siede in panchina, il tallonatore titolare è Leonardo Ghiraldini con l'augurio che in settimana lui e Parisse si siano messi d'accordo sulle chiamate in rimessa laterale. Salvatore Perugini è il looshead prop, Martin Castrogiovanni il tighthead.
In panchina, la presenza di Tommaso Benvenuti permette di avere un giocatore che può operare sia come ala che come centro, mentre per il reparto piloni c'è Andrea Lo Cicero.

Le note di Abr - Poche le sorprese rispetto a quanto s'immaginava, del resto le opzioni a disposizione non sono illimitate, tant'è che tre "rimandati" di Twickenham su quattro (manca solo Del Fava) si ritrovano in panchina, incluso Canavosio che vince il ripensamento verso Tebaldi che aveva atttraversato l'aggrottata fronte di Mallett. Promosso a pieni voti Semenzato, lo affianca in mediana Burton che tutto sommato non aveva sfigurato con l'Irlanda ma era rimasto vittima collaterale degli assurdi proclami offensivisti "spezzeremo le reni all'Inghilterra coi nostri trequarti" in cui lo staff Azzurro s'è fatto colpevolmente coinvolgere. E s'è visto com'è andata a finire. Ma tant'è, il crollo di quindici giorni fa non è certo imputabile a singoli ma alla disfatta di interi reparti in fasi cruciali come la rimessa laterale e a un approccio di gioco che mentre pensava ai multifase d'attacco, lasciava ampia libertà di manovra ai possessi inglesi.
Purtroppo la lezione non pare sia passata: lo si intuisce da certe analisi che vanno per la maggiore, vòlte a giustificare la bontà del piano Sturm und Drang, rovinato non si capisce perchè. Anche Troncon ha imputato la disfatta in primis ai mancati placcaggi, citando un fantasmagorico 20% di errori su 200+ (dice) tentativi di placcaggio. Se fosse vero - quaranta tackle mancati! - sarebbe meglio stare a casa; forse si riferiva a qualcosa di più "vasto" rispetto ai tackles codificati nelle statistiche ufficiali RBS (che non saranno il massimo dell'affidabilità ma insomma...). No, i nostri non hanno sbagliato nella REAZIONE alle iniziative inglesi; piuttosto, è fallita del tutto l'idea di concentrarsi sui NOSTRI possessi, finendo per lasciar loro fare way too much.
Coi furetti gallesi, l'unica chance di evitare una seconda dura punizione sarebbe di non rifare lo stesso errore, e non ci riferiamo ai placcaggi. Si dovrebbe tentare di impedire sul nascere ogni loro iniziativa come si faceva una volta, ripartendo col pack e puntando sulla disciplina ferrea come con l'Irlanda, non lasciandogli il pallino arretrando la linea e pensando al nostro prossimo possesso come a Twickenham.
Fortunatamente per noi, i Dragoni non parrebbero capaci di giocare con la mediana a ridosso della linea come gli inglesi (ciò che più di tutto, assieme alla aggressvità delle loro seconda e terza linea, ci ha messo in crisi a Twickenham), tra le lentezze di Mike Phillips sempre incerto se far tutto da solo e l'approccio da apertura "tradizionale" di Stephen Jones. Tanto che Gatland s'è apertamente lagnato della scarsità di opzioni nazionali offerte dalle compagini di casa - povero lui - che a fronte dei numerosi infortuni tra i centri (Shanklin, Davies etc.), lo costringono a rischierare James Hook fuori dalla cabina di regìa.
Resta comunque ovviamente impari il confronto tra trequarti, nonostante le loro assenze, l'applicazione di Sgarbi, Masi e McLean e il momento di gran forma attraversato da Canale e Bergamasco (nei loro club).
La chiave, fossimo in altre mani che non Orlandi e Troncon, potrebbe stare nel pack: a partire dalle fasi statiche - una prima linea dominante per davvero, semplicità e certezze in rimessa - e tarpando le ali a una terza linea dei Rossi pimpante e potente ma non certo composta da fuoriclasse.
Chissà se potremo mai assistere all'emergere dopo tanti anni di due leader: Parisse che usa la sua classe non per tentar monade ma per prendere per mano il reparto con tanta roba semplice ma impeccabile; Castrogiovanni che trascina un Perugini sinora sottotono - ha più impressionato LoCicero - a tirar fuori quanto vale. Speriamo che Barbieri sia in forma come in novembre, vah.
In panchina torna Festuccia, meno "monodimensionale" di Ongaro e appare Vosawai, altro terza linea massiccio, che non parrebbe tanto un sostituto dei due flanker (c'è Bernabò con le medesime caratteristiche dei due), quanto una opzione d'attacco alternativa al nr.8. Vedremo se invece è solo "disperazione" per mancanza di alternative. Torna anche Benvenuti, una opzione più offensiva di Sgarbi se schierato centro.
I gallesi, sconfitti dagli Azzurri nel 2003 e 2007, fan mostra di gran rispetto: cambiarono 11 titolari nel 2007, ora c'è un solo cambio forzato; è un bell'implicito riconoscimento di crescita questo, ovviamente sottovalutato da tutti.


Italia: 15 Luke McLean (Benetton Treviso); 14 Andrea Masi (Racing Metro), 13 Gonzalo Canale (Clermont), 12 Alberto Sgarbi (Benetton Treviso), 11 Mirco Bergamasco (Racing Metro); 10 Kris Burton (Benetton Treviso), 9 Fabio Semenzato (Benetton Treviso); 1 Salvatore Perugini (Aironi Viadana), 2 Leonardo Ghiraldini (Benetton Treviso), 3 Martin Castrogiovanni (Leicester Tigers); 4 Santiago Dellapè (Racing Metro), 5 Quintin Geldenhuys (Arioni Viadana); 6 Alessandro Zanni (Benetton Treviso), 7 Robert Barbieri (Benetton Treviso), 8 Sergio Parisse (Stade Français).
Subs: 16 Carlo Festuccia (Racing Metro), 17 Andrea Lo Cicero (Racing Metro), 18 Valerio Bernabò (Benetton Treviso), 19 Manoa Vosawai (Benetton Treviso), 20 Pablo Canavosio (Aironi Viadana), 21 Luciano Orquera (Brive), 22 Tommaso Benvenuti (Benetton Treviso).

9 commenti:

Alessandro Cossu ha detto...

Cari ragazzi, dato che l'ultima volta che ho visto Italia-Galles a Roma nel 2007 si vinse, e visto che porto per la prima volta mio figlio di sei anni al Flaminio, si deve vincere...
Scherzi a parte, il fatto che si giochi con la mediana Semenzato-Burton mi rassicura alquanto; un saluto.

Abr ha detto...

Forza allora, abbiamo il portafortuna, ne abbiamo bisogno :)

ringo ha detto...

Se la fortuna si materializza, al piccolo tocca una sana bevuta poi.

for those... ha detto...

Alessandro, ci si "vede" a Roma allora e confido anch'io nella tua forza apotropaica! ;-)
Anche perché io a Roma son giusto riuscito a vedere la solita striminzita vittoria contro gli scozzesi. Abondantemente "pagata" con un paio di sconfitte contro i cugggini galletti che assomigliavano molto all'ultima con gli albionici.
Ueè, soci, ma voi siete troppo padani per sporcarvi le chiappe con i ruvidi sedili romani o vi si vede al Flaminio?
Portatevi uno striscione calcistico con il logo RR! :-)

Abr ha detto...

Grazie dell'invito forthose, ma per "motivi di servizio" rimaniamo su al freddo: altrimenti chi la fa la diretta da Viadana il giorno dopo? ;)

Battute a parte e contrariamente a Tv e Aironi, vi sveliamo che a quanto pare noi non stiamo nelle grazie della Fir.
Accoglie solo giornalai professionisti - e sin qui non avremmo problemi, almeno uno dei due - ma solo se "affiliati" ad organo di stampa registrato, altrimenti nisba.
Ci teniamo a sottolinearlo, RR non è organo nè tamburo nè tantomeno piffero.

Va ben che da bravo ente pubblico la Fir bada solo alla forma e ama farsi prendere per i fondelli, ma c'è un limite. Andar là pagando si potrebbe, ma allora addio cronaca ...

Nel caso specifico poi, personalmente da appassionato di rugby e da narratore (e saggista) dilettante, sabato vorrei essere a Twickenham.
Quindi ringrazio i sodali ma anche Sky: preferisco fare "il mediano da salotto" (copy Porcorosso), e la birretta la si rimanda al prossimo San Siro :)

Anonimo ha detto...

Va bene, Abr, hai dato una spiegazione degna di un narratore (o saggista) professionista! ;-)
Vorrà dire che leggerò i vostri commenti sul frecciarossa al ritorno.

P.S. certo, potendo, anche a me sarebbe piaciuto stare a Twickenham.

Abr ha detto...

:)

ringo ha detto...

E a chi non sarebbe piaciuto stare a Twickenham domani?

Abr ha detto...

"La paura è la consapevolezza della propria ignoranza o incapacità. Anche se gli anni e le occasioni perduti sono troppi, Parisse e soci dovrebbero iniziare seriamente a proporsi verso una interpretazione di questo gioco più ambiziosae rischiosa, per prendere mano a mano confidenza e capacità. Altrimenti tra un anno, due o cinque, saranno sempre allo stesso punto".
Alzi la mano chi si sente di contraddire questa tesi..

(intervento di un lettore, pubblicato con commento finale plaudente su un sito di informazione rugistica).

IO ALZO DUE DI MANI E ANCHE I PIEDI: NON SONO D'ACCORDO PERCHE' DI TWICKENHAM ME NE BASTA E AVANZA UNO PER QUADRIENNIO.

E' esattamente quello che abbiamo descritto appellandolo "Sturm und Drang". E' quella mentalità "se non ora quando?", dannunziani "memento audere semper" di cui faremmo volentieri a meno, cui lo staff della nazionale s'è colpevolmente piegato e che ha provocato la peggior sconfitta di Mallett da tre anni e mezzo a questa parte. E attenti al Galles, perchè se lo affrontiamo così, camicia bianca aperta sul petto, potrebbe essere pure peggio!

Con questo tipo di spinte, faremo sempre due passi avanti e tre indietro.

Non è paura by the way, è conoscenza di se', pregi e difetti, e degli avversari.
Non sarà mai troppo presto quando capiranno che, come dicono nella Nfl, l'attacco vende i biglietti ma è la difesa che vince le partite; e che il rugby si va trasformando in un gioco di RIPARTENZE, non di attacchi "alla mano" ...

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