6 Nazioni, Lievremont si porta avanti
La Francia di Marc Lièvremont è pronta per la disfida di sabato pomeriggio al Flaminio contro l'Italia. E il tecnico francese ha operato tre cambi nel XV rispetto a quello che ha affrontato perdendo l'Inghilterra a Twickenham: due in mischia, uno tra i trequarti anche se si tratta più che altro di un ritorno. E' infatti Maxime Medard, il mercurio dello Stade Toulousaine (nella foto), a fare il suo rientro nei piani del coach transalpino dopo aver smaltito i guai fisici, andando a schierarsi nella posizione di estremo al posto di Clement Pointrenaud. che torna in panchina. Al triangolo allargato si confermano Huget del Bayonne e Vincent Clerc. di Tolosa.
Confermata anche la coppia di centrali di Twickenham, composta da Jauzion e Rougerie, mentre in mediana non si schioda l'apertura Trinh-Duc e con lui un po' a sorpresa nemmeno Dimitri Yachvili, con Morgan Parra che rimane dunque in panchina.
Quanto agli avanti, Chabal è confermato Numero 8 e se sul lato chiuso (ma solo "nominale" e come numero) della terza linea opererà il capitano Dusatoir, come open side flanker (sempre nominale) non ci sarà Imanoel Harinordoquy ma Julien Bonnaire. Il basco sarà comunque a disposizione tra le pedine sostitutive. Pierre e Nallett sono le due torri della seconda linea, mentre in prima rimangono al loro posto Mas e Servat, con il sempreverde Sylvain Marconnet che scenderà in campo al posto di Thomas Domingo che sta a riposo. A chiamarli rimpiazzi risulta difficile.
Anche perché la panchina si completa con giocatori come Traille, secondo utility back con Poitrenaud e all'occorrenza apertura, Thion per la seconda linea, Harinordoquy per la terza, Ducalcon pilone e Guirado tallonatore.
Teoricamente les bleus sarebbero ancora in corsa per la vittoria finale del torneo ma la sensazione è che Lievremont stia pensando ad obiettivi più in là nel tempo. La qualità di certi cambi fa anche pensare ad una sfuriata programmata nel corso della prima metà della ripresa: per ciò che riguarda i primi 40', sarà il caso tra gli Azzurri di alzare la rete difensiva per evitare di giungere tardi sull'uomo e vederselo sfilare via come uno sciatore tra i paletti.
Confermata anche la coppia di centrali di Twickenham, composta da Jauzion e Rougerie, mentre in mediana non si schioda l'apertura Trinh-Duc e con lui un po' a sorpresa nemmeno Dimitri Yachvili, con Morgan Parra che rimane dunque in panchina.
Quanto agli avanti, Chabal è confermato Numero 8 e se sul lato chiuso (ma solo "nominale" e come numero) della terza linea opererà il capitano Dusatoir, come open side flanker (sempre nominale) non ci sarà Imanoel Harinordoquy ma Julien Bonnaire. Il basco sarà comunque a disposizione tra le pedine sostitutive. Pierre e Nallett sono le due torri della seconda linea, mentre in prima rimangono al loro posto Mas e Servat, con il sempreverde Sylvain Marconnet che scenderà in campo al posto di Thomas Domingo che sta a riposo. A chiamarli rimpiazzi risulta difficile.
Anche perché la panchina si completa con giocatori come Traille, secondo utility back con Poitrenaud e all'occorrenza apertura, Thion per la seconda linea, Harinordoquy per la terza, Ducalcon pilone e Guirado tallonatore.
Teoricamente les bleus sarebbero ancora in corsa per la vittoria finale del torneo ma la sensazione è che Lievremont stia pensando ad obiettivi più in là nel tempo. La qualità di certi cambi fa anche pensare ad una sfuriata programmata nel corso della prima metà della ripresa: per ciò che riguarda i primi 40', sarà il caso tra gli Azzurri di alzare la rete difensiva per evitare di giungere tardi sull'uomo e vederselo sfilare via come uno sciatore tra i paletti.
- Impressioni a caldo By Abr
Chiariamocelo bene, prima di sentire i soliti noti e i loro appelli Woitiliani "non abbiate paura", si deve giocare, come prima dicevano "bisogna placcare": questa è una partita che, aldilà della matematica avviene a Sei Nazioni finito per i francesi e al contempo rappresenta un Test match di di rifinitura per l'Italia, prima della prossima classica sfida-obiettivo minimo al Murrayfield, forse molto più potabile di quel che si pensava. Ciò per evitare illusioni perniciose per il morale e la compattezza prima della nostra sfida decisiva (che NON è decisamente questa).
Ciò detto, la prima impressione è quella del rispetto per gli Azzurri: i Galletti schierati sono il meglio secondo Lievremont, lo segnala il rientro di Medard; niente relax da titolo perso e relativi sconti ai nostri aprendo a nuove sperimentazioni, mannaggia. Anche se c'è il turno di riposo concesso a Harinordoquy, forse per privilegiare la massa di Chabal a contrasto della fisicità italiana, compensata dalla versatilità di Bonnaire. Yachvili stesso, nonostante l'errore pagato caro del grubber intercettato da Palmer, è probabilmente considerato "quel che basta" pour les italiens: gran precisione nel punire le indiscipline e pochi frilli, le invenzioni si fan più indietro, mentre davanti si sfonda e si interrompono i possessi avversi. Se poi avanti nella partita servisse un calmante in pillola detto drop per sedarci le illusioni, come successo in due gare su due al Flaminio, c'è sempre messieur Traille.
La seconda impressione è la voglia Bleus di controllare, se non dominare, la sfida nei set pieces: prima linea tutta d'esperienza con Marconnet contrapposto a Castro e Mas a Perugini più Servat in mezzo, della serie niente scherzi. Correttamente, Lievremont crede che destabilizzarci o anche solo depotenziarci lì avrebbe conseguenze su tutto il resto della nostra strategia. Per non parlare del nostro punto regolarmente debole sinora, la rimessa laterale: l'eventuale ingresso di Harinordoquy nel secondo tempo al posto di Chabal servirà ad alzare ulteriormente l'assicella per noi, portando a quattro i loro saltatori.
Non sarà semplice, come non lo è mai stato per gli Azzurri contro i Bleus, aldilà di frasi di circostanza prepartita che lasciano il tempo che trovano (il solo riportarle avvicina alla mentalità calciottarda; per capire il loro rispetto, alle chiacchiere preferiamo i fatti, come lo è lo schierarci contro la miglior formazione disponibile). I Galletti non sono facilmente categorizzabili come i Celtici e parzialmente anche gli Inglesi: possono partire sempre, da tutte le parti e con tutti i reparti, utilizzando game plan adattati all'avversario e all'occorrrenza mutati in corso d'opera. A patto naturalmente non ci sia un Clancy in giro.
Sotto il profilo arbitrale, l'affidare la direzione di questa partita al neozelandese Bryce Lawrence, onesto operatore del fischietto senza spocchia ma anche privo di gran competenze sulla mischia ordinata, è una scelta perlomeno bizzarra per quella che potrebbe essere l'Accademia Suprema dello scrummaging. D'accordo non è Dickinson (l'australiano s'è rivisto all'opera a Pretoria nel weekend ...) e avere un arbitro francese non era il caso, ma con Lawrence ogni possibile esito è possibile: andrà tutto bene o sarà repressore cieco e sbrigativo e/o succube alla "first impression"? Ah, saperlo ...
Ciò detto, la prima impressione è quella del rispetto per gli Azzurri: i Galletti schierati sono il meglio secondo Lievremont, lo segnala il rientro di Medard; niente relax da titolo perso e relativi sconti ai nostri aprendo a nuove sperimentazioni, mannaggia. Anche se c'è il turno di riposo concesso a Harinordoquy, forse per privilegiare la massa di Chabal a contrasto della fisicità italiana, compensata dalla versatilità di Bonnaire. Yachvili stesso, nonostante l'errore pagato caro del grubber intercettato da Palmer, è probabilmente considerato "quel che basta" pour les italiens: gran precisione nel punire le indiscipline e pochi frilli, le invenzioni si fan più indietro, mentre davanti si sfonda e si interrompono i possessi avversi. Se poi avanti nella partita servisse un calmante in pillola detto drop per sedarci le illusioni, come successo in due gare su due al Flaminio, c'è sempre messieur Traille.
La seconda impressione è la voglia Bleus di controllare, se non dominare, la sfida nei set pieces: prima linea tutta d'esperienza con Marconnet contrapposto a Castro e Mas a Perugini più Servat in mezzo, della serie niente scherzi. Correttamente, Lievremont crede che destabilizzarci o anche solo depotenziarci lì avrebbe conseguenze su tutto il resto della nostra strategia. Per non parlare del nostro punto regolarmente debole sinora, la rimessa laterale: l'eventuale ingresso di Harinordoquy nel secondo tempo al posto di Chabal servirà ad alzare ulteriormente l'assicella per noi, portando a quattro i loro saltatori.
Non sarà semplice, come non lo è mai stato per gli Azzurri contro i Bleus, aldilà di frasi di circostanza prepartita che lasciano il tempo che trovano (il solo riportarle avvicina alla mentalità calciottarda; per capire il loro rispetto, alle chiacchiere preferiamo i fatti, come lo è lo schierarci contro la miglior formazione disponibile). I Galletti non sono facilmente categorizzabili come i Celtici e parzialmente anche gli Inglesi: possono partire sempre, da tutte le parti e con tutti i reparti, utilizzando game plan adattati all'avversario e all'occorrrenza mutati in corso d'opera. A patto naturalmente non ci sia un Clancy in giro.
Sotto il profilo arbitrale, l'affidare la direzione di questa partita al neozelandese Bryce Lawrence, onesto operatore del fischietto senza spocchia ma anche privo di gran competenze sulla mischia ordinata, è una scelta perlomeno bizzarra per quella che potrebbe essere l'Accademia Suprema dello scrummaging. D'accordo non è Dickinson (l'australiano s'è rivisto all'opera a Pretoria nel weekend ...) e avere un arbitro francese non era il caso, ma con Lawrence ogni possibile esito è possibile: andrà tutto bene o sarà repressore cieco e sbrigativo e/o succube alla "first impression"? Ah, saperlo ...
France: 15 M Medard (Toulouse); 14 Y Huget (Bayonne), 13 A Rougerie (Clermont Auvergne), 12 Y Jauzion (Toulouse), 11 Vincent Clerc (Toulouse); 10 F Trinh-Duc (Montpellier), 9 D Yachvili (Biarritz); 1 S Marconnet (Biarritz), 2 W Servat (Toulouse), 3 N Mas (Toulouse); 4 J Pierre (Clermont Auvergne), 5 L Nallet (Racing Metro); 6 T Dusautoir (capt, Toulouse), 7 J Bonnaire (Bourgoin), 8 S Chabal (Racing Metro).
Replacements: G Guirado (Perpignan), L Ducalcon (Castres), J Thion (Biarritz), I Harinordoquy (Biarritz), M Parra (Clermont Auvergne), D Traille (Biarritz), C Poitrenaud (Toulouse).
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