La montagna francese partorisce un ...
Marc Lievremont ha annunciato la formazione dell'Equipe de France che sabato affronterà il Galles.
L'attesa era alta dopo lo sfogo epocale nell'Hotel Westin di Via Veneto a Roma, contro la "mancanza di coraggio", il "lassismo", l'elettroencefalogramma piatto dei suoi giocatori ("io gli parlo, loro ascoltano, non discutono mai e poi fanno quello che gli pare", "forse è un elemento caratteristico di queste nuove generazioni": non male ...), da molti interpretato come rupture alla Domenech tra allenatore e squadra, nella realtà traducibile (a nostro asinino avviso, sia chiaro) più come denuncia unilaterale di un "patto Mondiale" esistente tra lo zoccolo duro dello spogliatoio e l'allenatore ("ora tutto si rimette in discussione").
Un attacco veemente anche per lanciare uno "strike preventivo" alla stampa, al fine di tentare di togliersi dal mirino e metterci i giocatori ("Cos'è successo al Flaminio, lo chiedete a me? Se credete che abbiano eseguito anche solo in parte quel che gli avevo chiesto di fare, mi offendete. E' stato allucinante. Andate a chiederlo ai giocatori cos'è successo, è giusto che il faut se demerdez da soli"). Per provare a evitare discussioni su alcune sue scelte insistite (Huget per esempio), per non commentare i rumors interni che affermano che non si capisca bene cosa voglia tra troppi video e scarsa comunicazione o le critiche a un modello di gioco giudicato poco à la page, non "australe", troppo prono agli estri individuali.
Dopo aver asserito che questa sarebbe stata l'ultima partita con la maglia Blu per alcuni, il successivo annuncio dei 23 convocati ha tagliato Jauzion e Chabal, Poitrenaud che manco era sceso in campo, Thion che ha giocato poco, Marconnet che tutto sommato il suo per larghi tratti l'ha fatto pure bene (ma forse non aveva "trascinato" i compagni con la sua esperienza) e Rougerie, atteso da una audizione disciplinare federale. Veniva da dire che la montagna ha partorito il topolino: a pagar per tutti sono i "vecchi" (ma non aveva parlato di nuove generazioni codarde?), in particolare Chabal, effettivamente l'ombra di se stesso e che paga con Rougerie l'assenza totale di ball carrier in Bleue al Flaminio. Il quale Orco pare essere anche un pacco respinto al mittente, che era la pressione mediatica e popolare. Poco rispettoso per la carriera il benservito affibbiato a Marconnet; quanto a Jauzion, Poitrenaud e parzialmente anche Thion, forse è un messaggio in faccia a quei senatori sinora "garantiti" di posto in aereo dal coach. Vedremo.
Chi subentra? Beh, quelli richiamati a sostituire i tagliati sono i nomi provati nel tragico novembre scorso, quello della sconfitta bruciante con l'Australia in casa. Meno caps e ulteriore sfaldarsi del blocco (effetto forse voluto dal coach) ma anche degli automatismi. Ma comunque nulla di epocale nè tantomeno di inedito.
C'è un problema di ball carrier, ma uno come Picamoles sta a casa, mentre per la mediana si torna al mercuriale Parra (perso Yachvili, Dupuy sta a casa, meglio il meno visibile Tomas), per l'apertura si continua a puntare tutto sul Trinh Duc (fino a ieri osannato da tutti, va detto), così cruciale che i suoi potenziali sostituti sono adattati da altri ruoli (Traille, Estebanez).
Alla fine i cambi in campo sono cinque, le variazioni più evidenti apportate da Lievremont sono dietro, altrove è "restaurazione" alla faccia del repulisti drastico minacciato: è stata tutta colpa dei trequarti quindi?
La prima linea è quella classica, da Perpignan Domingo-Mas e a tallonare il tolosano Servat; seconda linea confermata Pierre-Nallet, terza linea confermata alle ali con Dusatoir-Bonnaire e Harinordoquy a recuperare la titolarità del suo posto al nr.8; mediana quella di sempre e del Flaminio, Parra - Trinh Duc. La rivoluzioncina è al centro, con ritorno di David Marty al posto di Rougerie e Damien Traille inserito inside centre come nel finale del Flaminio; dietro Medard rimane estremo, Clerc passa all'ala destra al posto dell'inconsistente Huget ed arriva Alexis Palisson oggi a Brive domani a Tolone, ad occupare l'ala forte. In panchina restano Guirado, Ducalcon e Tomas, si accomoda Huget e arrivano Papè per la seconda linea, Lapandry per la terza e Fabrice Estebanez utility back, adattabile anche come apertura. Tutto qui, verrebbe da dire?
L'Equipe de France: 15 Médard ; 14 Clerc, 13 Marty, 12 Traille, 11 Palisson ; 10 Trinh-Duc, 9 Parra ; 7 Bonnaire, 8 Harinordoquy, 6 Dusautoir (cap) ; 5 Nallet, 4 Pierre ; 3 Mas, 2 Servat, 1 Domingo.
Remplaçants: Guirado, Ducalcon , Papé, Lapandry, Tomas, Estebanez, Huget.
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