sabato 28 maggio 2011

Tolosa potente non dà strada a Clermont

La potenza senza controllo è niente, recitava una pubblicità Pirelli;  Tolosa  ha dimostrato di avere entrambe al Velodrome di Marseille, dove s'è liberata dei campioni in carica di Clermont nella semifinale del Top14, qualificandosi prima finalista con un indiscutibile 29-6 (primo tempo 16-6). I Midi-Pirenaici si prendono così la rivincita delle due semifinali perdute contro gli Alverni nel 2007 e 2009 e lo fanno grazie al dominio totale nelle fasi di conquista - rimessa e mischia, attuando una difesa attenta per tutta la partita e gestendo con cinismo assoluto anche le marcature pesanti - una iniziale, l'altra finale. La partita è stata ben diretta e molto corrretta: fatti da sottolineare, coi tempi che corrono e tutto quello che tocca ultimamente vedere in giro. 
Assenze importanti da ambo le parti: in mediana per Tolosa ma non è cosa nuova, viene schierato il ventenne JM Doussain, piuttosto coach Guy Novès deve rinunciare anche all'esperienza di Clerc all'ala, sostituito dal superfisico Caucau. Lato Clermont le assenze pesano di più: mancano capitan Rougerie e Domingo in prima linea, due assenze che si riveleranno fatali.

Tolosa ha vinto la partita dominando le fasi di conquista s'è detto, quindi focus sui tight five: inizialmente gli Alverni schierano una prima linea che pare "celebrativa", Scelzo, Ledesma entrambi partenti/ritiranti e Faure; incontrerà da subito problemi insormontabili nel confronto con Humaan, Census Johnson e Servat.  Anche in seconda linea, i lanci perfetti di Servat incrociano sempre un eccellente Albacete (forse il migliore in campo ad avviso di chi scrive) col supporto di Millo-Chluski, che oltretutto vanno a disturbare Cudmore e Privat.  Nel secondo tempo coach Vern Cottrer farà subentrare Ti'i Paulo e Zirakashvili  in prima linea, Pierre in seconda e le cose miglioreranno pur senza mai svoltare.
Dietro ai primi cinque c'è la linea Maginot della terza linea tolosana, con capitan Dusatoir, l'esperto Boilhou e il potente Picamoles; l'ottima terza linea di Clermont con Bonnaire, Lapandry e Vermeulen riesce a reggerla ma non a sfondarla, ci vorrà l'ingresso di Lauaki nel secondo tempo (altro partente) per operare qualche interessante break che non viene finalizzato.
In mediana Doussain e Skrela fanno il loro in modo impeccabile: molto veloce e non del tutto scontato il giovane, perfetto al piede il figlio d'arte che lascerà Tolosa per Clermont a fine stagione. Dall'altra parte Morgan Parra si dà un gran daffare coi pochi palloni conquistati ma non aggiunge nulla che cambi la gara; Brock James è ancor più in ombra, dovrà inventarsi un paio di penetrazioni nel secondo tempo per farsi notare.
In mezzo per i tolosani giostrano Jauzion e Poitrenaud contrapposti a Canale e Joubert, con l'italo argentino pungente nel primo tempo in un paio di occasioni e il sudafricano accumulatore di un sacco di palle perse per errori di handling provocati dalla difesa pressante avversaria, una delle chiavi della partita. Anche perchè tutti 'sti errori causeranno un numero enorme di mischie, fase in cui Clermont ha chiaramente mostrato la corda.
In una partita del genere molto chiusa, chi si trova ai lati  ha poche opportunità di mettersi in luce; tutte le volte che Medard ha potuto farlo, lo stadio s'è illuminato; che dire poi di Caucaunibuca, il potentissimo nr.14 schierato a sinistra? Ha visto tre ovali, ha segnato due mete e ha dato un assist poi "rovinato" da Jauzion. Sull'altro versante, nulla la prova del giovane Fofana, mentre l'anziano Malzieu nel secondo tempo s'è almeno fatto vedere. Sono stati poco sollecitati anche i due estremi: sia Heymans che Floch  hanno fatto il loro in modo affidabile in una partita paradossalmente pochissimo tattica; il secondo s'è distinto per i primi tre punti di Clermont, marcati da 60 metri ma in favore di vento.

Già, il vento: Marsiglia era battuta da un forte Mistral e Clermont sceglieva di mettersi in suo favore nel primo tempo: segno di volontà di giocar territoriale. Peccato che Tolosa fosse preparatissima: li ha assiderati togliendogli il possesso e assediandoli con la difesa, partendo all'assalto con dieci minuti iniziali ad altissimo livello. Così al 5' minuto arrivavano i primi tre punti per Skrela, procurati da una ripartenza dal fondo di Heymans che lanciava Poitrenaud fermato poco prima di arrivare in meta ma con un fuorigioco punito dall'arbitro. Dopo tre minuti la meta di Caucau, agevolata anch'essa dal lavoro al centro, stavolta di Jauzion e Poitrenaud, che liberava il figiano ex Agen sul lato sinistro. Dieci minuti di gioco contro vento ma figurativamente è invece vento in poppa per i tolosani che guidavano 10 -0.
Clermont non riesce a salire, viene bloccata regolarmente dalla difesa avversa che regge bene vicino ai punti d'incontro, ferma tutti i tentativi di sfondamento centrali ed è molto attenta al largo. Tanto che i primi punti di Clermont arrivano al 15' con Floch costretto a calciare da ben oltre la metà campo.
Tolosa è come quelle auto moderne col controllo d'assetto: dopo il break iniziale, dall'assault mode era passata al tener lontani gli Alverni e a punirli nelle loro indiscipline in mischia; nel primo tempo arrivavano due ulteriori punizioni piazzate da Skrela e una per Parra.

Nel secondo tempo Clermont attua quasi subito tutta la serie di cambi nel pack sopra detta e la cosa dà un rinnovato vigore agli assalti, ma l'attenzione difensiva tolosana non deflette per un secondo. Del resto può continuare ad ancorarsi alle fasi statiche e ha rispetto al primo tempo il vantaggio del vento a favore, che consente calci di liberazione che spostano indietro regolarmente di quaranta metri i sempre più esausti avversari. Giocando in modo attento si procurano due ulteriori piazzati e Srkela non sbaglia, portando i suoi sul 19-6 all'ora di gioco.
Nella girandola di cambi successivi c'è spazio per Nyanga (che giocatore!) e  Bezy all'apertura, il quale fallisce a causa del vento tre punizioni in fila, per piazzare finalmente la quarta al 79'.
La tipologia di gara non cambia: Clermont è più efficace nei suoi tentativi di sfondamento, soprattutto con Lauaki e James, ma l'ammontare di errori rimane alto; arrivano dentro ai 22 metri avversari per tre volte ma vengono sempre fermati senza troppi affanni.
Il fatto che non fosse giornata per i Monferrandi si segnala anche nel finale: a tempo scaduto gli Alverni si dannavano per arrivare alla meta che non avebbe cambiato nulla se non nel loro orgoglio; ripetuto quanto provato inutilmente per tutta la gara, testate dopo testate, arrivavano sin sulla linea dei 22 metri avversari ma solo per perdere palla in avanti come almeno in altre trenta occasioni nel corso della partita, stavolta col rincalzo Murimurivuli. Il quale aveva la sfortuna di aver davanti il connazionale Caucau al quale non pareva vero di avere per le mani la terza palla senza esagerare toccata nella sua intera partita; invece di buttarla fuori per chiuderla lì, l'ha calciata avanti - e poi prova a prenderlo! Ha marcato la sua seconda meta beffa all'82'.

Sedici punti subiti nel primo tempo contro sei segnati, un parziale di tredici a zero nel secondo tempo dove pure ha giocato meglio: non c'era strada oggi per i Jaunard, che depongono la difesa del titolo di fronte ai probabili migliori candidati al subentro in vetta di Francia. E' la prima finale per Tolosa dal 2008, anno dell'ultimo titolo vinto da Guy Novès. Come si vede che stavolta non c'è finali di Heineken Cup da preparare ...

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