martedì 20 settembre 2011

Rugb-rica mondiale - Qualificazione Azzurra e terzo turno

Il primo martedì di "qualificazione mondiale" italiano (ne seguirà un altro, martedì 27 con gli Usa) è missione compiuta: 5 solidi punti nel carniere in poco più di 20 minuti.
Ora per gli Azzurri ci sarà la seconda on-off con le Eagles, mentre  coi Wallabies era solo un warm up: da tempo sosteniamo che per l'Italia la Coppa del Mondo si riduce a una sola partita, il 2 ottobre a Dunedin ...

Le nove mete complessive, di cui sei in un tempo, rappresentano il maggior thrashing ai Mondiali sinora dopo le 13 degli All Blacks al Giappone.
Non male la linea giovane dei trequarti Azzurri, dove si conferma Tommy Benvenuti anche al centro (due mete) e sono piaciuti Luke mcLean (una meta, alcune belle percussioni, piede lungo: perfetto "secondo estremo" come va di moda adesso) col pronto Giulio Toniolatti (due mete), una saracinesca difensiva sul lato più sollecitato dai russi (s'è invece "attardato" sul lato sbagliato in occasione della seconda meta, in una discussione in russo e ha timbrato in ritardo). Senza infamie e senza lodi le prove di Pratichetti al centro e di Masi, che non riesce ancora a "spaccar tutto" come nel Sei Nazioni.
In mediana Bocchino (otto punti trasformati) e Gori (una meta) fanno quel che possono: il primo è discontinuo, trova dei colpi da maestro - un paio di calci di spostamento - che rimangono estemporanei, ma si porta tutto sommato decentemente; il secondo cresce col passar del tempo, dopo un inizio poco preciso nei passaggi.
Nel pack la prima linea troneggia e si premia con una meta di punizione: Perugini coi baffi da SuperMario è tornato e si vede, Cittadini è una bella rivelazione a destra e anche in campo aperto. Mauro Bergamasco è molto motivato e si mette in mostra per il work rate, Paul Derbyshire è una sicurezza oltre che duttile d'impiego; Sergio Parisse (una meta) è sempre meglio, da quando ha capito che la Patria si serve anche facendo la sentinella a ... un pack vincente, senza dover fare per forza i fenomeni. La seconda linea ci ha convinto nelle fasi dinamiche, un po' meno in rimessa, dove sinceramente ci aspettavamo una supremazia più netta, un tentativo di rubare sistematico - se non ci provi coi russi, quando? Ongaro purtroppo è stato il villain of the match:  toccato duro poco prima, aveva già portato un altro placcaggio autoscontro non chiuso prima di quello fatale; vabbé, giornata storta, càpita.

Onore al merito a Nick Mallett: un leader lo riconosci perché mantiene la calma quando tutt'intorno fibrillano (quanti "esperti" italici ansiogeni post vittoria dell'Irlanda!). Ha confermato questo schieramento "alternativo" (Italia B, l'avevam chiamato in tempi non sospetti, avendo intuito il suo modo "strategico" di ragionare), pianificato sin da prima di partire dall'Italia e i fatti han dato ragione al suo coraggio: vittoria con bonus, titolari riposati, carte tenute coperte rispetto all'Irlanda, test di alternative. Per gli Usa ha già mezzo annunciato un graduale ritorno ai titolari, crediamo anche per non lasciarli arrugginire per due settimane: l'ideale, dicemmo la settimana scorsa facendo nomi e cognomi, è che certi giochino un'oretta in tutto nelle due partite a Nelson.
Veniamo anche alle cose che non vanno: la difesa è stata montante perfetta ma solo mezz'ora, fino al cartellino giallo, poi siamo rimasti in trincea ad aspettarli. Ci sta, a rugby ci vuol concentrazione e quando vinci tanto a poco, soprattutto noi latini ... Piuttosto, è tragica la situazione dalla piazzola: 4 su 10, senza contare un paio di piazzabili mutati in calci in touch. Va ben che Mirco non c'entra oggi, però l'Italia non può permetterselo. Ci ripromettiamo di tornare su questo fondamentale punto.


La gara di Nelson chiude il secondo turno, per le altre nazionali è già tempo di terza giornata. Essa è sparsa tra mercoledì 21 e domenica 25, con appendici fino a mercoledì 28.
La prima partita del terzo turno sarà già domani alle 9.30 italiane: Tonga - Giappone, sfida che assegnerà l'ultimo posto del girone; è gara cruciale per John Kirwan - e anche per la "geopolitica" rugbistica (termine vago, ma non per la classe arbitrale).
Giovedì 22 avremo il derby Sudafrica - Namibia, l'unica preoccupazione per i Boks sarà che non potranno far le chiamate della rimessa in Afrikaans. Venerdì 23 c'è Australia - Usa, modo tosto per i Wallabies di scacciare i cattivi pensieri che han rimuginato per una lunga settimana. Se l'impegno delle Eagles sarà importante, si risolverà in un bell'aiutino per gli Azzurri che se li ritroveranno dopo soli quattro giorni.
Sabato 24 due partite: Inghilterra - Romania, altra sfida ruvida per il sinora troppo sbrigativo pack inglese, poi la madre di tutte le sfide del girone A, quella che secondo alcuni potrebbe essere anche una finale: Nuova Zelanda - Francia.
La sconfitta australiana presenta quesiti strategici all'incontro degli All Blacks con la loro "bete noire": conviene arrivare primi o secondi nel girone? Non tanto per i quarti quanto in prospettiva semifinali - solo in Francia hanno il coraggio di sparare al coach domande così assurde. Piuttosto, Lievremont sperimenta fino alla fine, schierando un dejà vu nei finali di entrambe le gare sinora disputate: Yachvili con Parra,  rinunciando a Trinh Duc, suo unico punto fermo da 4 anni. Il "doppio mediano" è la novità tecnica di questo Mondiale assieme alla "maul difensiva" dell'Irlanda.
Domenica 25 avremo le tre classiche sfide: il derby del Pacifico Fiji- Samoa, certamente sentito anche se probabilmente poco potrà dire sulla qualificazione ai quarti; a seguire Irlanda - Russia, con l'Orso nuovamente in pista dopo soli 5 giorni; sarà l'ultima possibilità per i Verdi di raccogliere il bonus prima dell' Italian Job.
Infine c'è Argentina - Scozia, decisiva per il passaggio ai quarti dell'una o dell'altra. Nel 2007 fu quarto di finale, 19-13 per i Pumas che vendicarono il nostro precedente 16-18 con i Cardi (anche se nulla ce ne venne in tasca).
Il terzo turno vivrà tra lunedì 26 e mercoledì 28 una appendice "mista", in cui team ritardatari della seconda giornata incontreranno alcuni alla loro quarta e ultima gara: lunedì 26 Galles - Namibia, martedì 27 la nostra Italia - Usa più Canada - Giappone, mercoledì 28 Georgia - Romania, lotta greco - romana. Poi giovedì riposo e da venerdì fino a domenica, le ultime otto partite della fase preliminare.

Ragionando per gironi, la Pool A determinerà al terzo turno chi sarà la prima tra Francia e All Blacks e anche se la terza sarà Canada o la più "politicamente corretta" Giappone (scarse speranze per Tonga anche se battesse gli asiatici, visto il calendario). Nella Pool B, probabile che la questione si trascini fino all'ultimo turno, quando verrà celebrata ad Auckland la "Calcutta Cup in trasferta" Inghilterra - Scozia. Quanto alla nostra Pool C, verosimilmente sarà il decider di Dunedin tra noi e gli irlandesi a dirimere chi passa e addirittura chi sarà primo: coraggio Australia, ti rimaniamo noi! Infine la Pool D che doveva essere la più aperta, invece è già bella allineata quasi come la A, coi campioni in carica avanti e Samoa ancora sopra il Galles, ma con questo favorito dal calendario. Salvo rebelot finali. Come nel 2007 ... 

2 commenti:

Fabian ha detto...

Ma la partita con l'Irlanda si gioca nello stadio coperto?
ecco se si , non sarebbe per noi un vantaggio !
solitamente su campi pesanti le differenze si livellano un po'!
va bè :lo ammetto sono alla ricerca del pelo nell' uovo!!ahahahah
magari non serve a nulla( tocco....)

Abr ha detto...

Il pbm vero di quello stadio è, nessuno ha capito perché, ma si sbagliano tanti piazzati.
Sia quelli bravi (Wilko, speriamo RoG) che quelli meno bravi (Contepomi, Rodriguez ... Mirco?).

Per me quella copertura è un po' sappaghegna (dipende dall'umidità dell'aria).

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