lunedì 19 marzo 2012

Son tornati Chiefs e proseguono High-landers - Updated

La quarta giornata di SuperRugby ha visto solo dodici dei quindici team impegnati, tutti in sfide inter-Conference, tranne una tra neozelandesi. La chiave della giornata sono le vittorie all'ultimo secondo o per pochi punti.

Nell'anticipo di venerdì arriva la terza vittoria in fila dei Chiefs, che rifilano la prima sconfitta stagionale ai Brumbies chiudendo 29-22 una gara pari e patta fino a un minuto dal fischio finale.
Fino a quasi dieci minuti dalla fine è sfida al piede paritaria - 15 pari - tra Chris Lealifano e Aaron Cruden, miglior marcatore della Lega sinora. Al 68' arriva la meta del pilone miglior marcatore di mete (tre in quattro partite), il tongano Sona Taumalolo, sfondatore finale dopo che il flanker Kane Thompson era arrivato corto; meta rintuzzata cinque minuti dopo dal lock australiano di rincalzo Sam Carter. All'ultimo minuto arriva la meta della vittoria sull'angolo del centro di casa Jackson Willison, compagno di reparto di SB Williams e parte di un attacco stellare con le ali Kahui e Nanai-Williams e l'estremo ex Highlanders Robbie Robinson. Più la mediana giovane fatta da Cruden e dal prodotto Waikato doc Kerr-Barlow; per non dire del pack: solido in terza linea con Latimer, Cane e capitan Messam (nella foto, vicini alla meta, negata dal Tmo) e i forti rincalzi Scott Waldrom fratello minore dell' "inglese" Thomas e il samoano Kane Thompson; anche i pacifici Taumalolo e Schwlager in prima linea danno un importante contributo, pur contrapposti ai non di primo pelo Ben Alexander e Stephen Moore.
Onore al merito dei Brumbies comunque, essere riusciti a bloccare in trasferta fino all'ultimo secondo gli avversari, quando sulla carta parevano destinati a far da sparring partners, 
ottenendo almeno un meritato punto di bonus: la mano difensivamente  "tignosa" di coach Jake White si vede. Chiefs in piena lotta per affermarsi leader tra i neozelandesi, grazie alla gestione del nuovo coaching staff guidato da Dave Rennie con Wayne Smith ad aiutare. A testimoniare che quest'anno i Chiefs vogliono fare sul serio, dopo l'ultimo posto di Conference dell'anno scorso, avevan tentato di riportare a casa Warren Gatland prima di scegliere il coach dei Junior All Blacks vincitori del mondiale in Veneto.

Stormers 27 - 17 Blues: partenza potente dei padroni di casa, che si assicurano il primo tempo 17-3 grazie alla meta di Bryam Habana (tornato stabilmente ala dopo l'esperimento al centro durato solo la prima partita)e al piede preciso di Joe Pietersen autore di 17 punti. Il momentum dei Capetonians perdura anche nella prima parte del secondo tempo, quando Jean de Villiers marca meta al 51', arrivando al 24-3.  A quel punto i padroni di casa tirano in remi in barca e i Kiwis possono farsi sotto, segnando due mete in fila, del centro Benson Stanley compagno di reparto del rientrato Ma'a Nonu e del pilone Charlie Faumuina. A un quarto d'ora dalla fine è 24-17, la partita pare riaperta, ma la disciplina costa cara ai visitors, a otto minuti dalla fine Pietersen piazza la punizione che toglie il bonus ai Blues e certifica la vittoria degli ancora imbattuti Stormers.

UPDATE
Hurricanes 17 - 19 Highlanders: prosegue la striscia di imbattibilità per la franchigia più sudista che c'è, stavolta ne fanno le spese gli Hurricanes che pure in tour fuori Aotearoa avevano mostrato qualche interessante segnale di ripresa, nonostante le numerose partenze in pre stagione.  Una meta per parte nel primo tempo, a quella di Colin Slade che s'infila veloce a concretizzare la pressione del pack ospite, rispondeva la meta all'angolo di Cory Jane. Mal glie ne incolse al giovane Beauden Barrett, autore peraltro di 12 punti, che sbaglia la trasformazione, sarà la differenza che farà vincere gli ospiti. Infatti gli Highlanders tengono duro nel secondo tempo, al 70' Barrett centra la punizione per il vantaggio dei padroni di casa ma al 75' il sostituto di Slade all'apertura, Chris Noakes, ex Otago anche se ora è a Bay of Plenty, marca il penalty che assegna la vittoria agli ospiti. James Haskell continua a subentrare in terza linea nel secondo tempo e offre il suo contributo ai Sudisti.

Sharks 27 - 22 Reds: inizialmente i campioni in carica australiani paiono disporre della rinnovata franchigia sudafricana come credono: si portano difatti fino al 0-17 in mezz'ora, con le mete del tallonatore James Hanson e del potente blindside Scott Higginbotham. Il problema è la fuoriuscita al 23' del cecchino neozelandese Michael Harris oggi schierato primo centro,  rimpiazzo per quasi tutta la stagione del nativo neozelandese Quade Cooper infortunatosi all'ultima partita dei mondiali, sostituito nei piazzati dall'apertura Ben Lucas. Nel frattempo gli Sharks si ricompongono, marcano subito meta col lock Jan Marais, appena entrato al posto di Sykes, arrivano al 13-17 all'inizio del secondo tempo, poi superano gli avversari  al 53' con la meta di Keegan Daniels.  I Reds non si arrendono e all'ora di gioco tornano con la meta di Nick Frisby, 20enne sostituto di Lucas anche lui rotto come Harris (ora è emergenza aperture per la franchigia del Queensland), ma manca la trasformazione. Nel giro di pochi minuti va in meta l'esperto estremo Griquas Riaan Viljoen; da lì ai Reds, alla prima sconfitta stagionale, non resta che accontentarsi del punto di bonus difensivo.

Rebels 26 - 33 Cheetahs: domenica prima vittoria dei Free State, fuori casa anzi fuori di Sudafrica. Lo fanno guidando per quasi tutta la combattuta partita, dando l'impressione nel secondo quarto di aver imposto le mani sulla gara (finale del primo tempo: 10-20), ma subendo il recupero nel terzo quarto dei ribelli, guidati dal sempre più leader James O'Connor (21 punti, una meta), stavolta schierato apertura con Danny Cipriani a subentrare ma come primo centro nel secondo tempo; mentre è di nuovo assente l'altro neoassunto Kourtley Beale.
Al 65' è soprasso 26-23,  dopo due mete dell'ala Willy Le Roux, ex Cavaliers ora Griquas, coperte da quelle dell'esperto tallonatore ex Waratahs Adam Freier e di O'Connor.  Al 66' pareggia il ragazzino all'apertura Johannes Goosen (18 punti nella giornata, ora è leader della classifica marcatori davanti all'altro ragazzino Barrett e al 22enne Cruden: macché esperienza, roba da piloni, piazzare è faccenda da giovanissimi, pensiamo a Farrell!). Partita che par destinata al pari (bel calembour) ma all'ultimo minuto arriva la meta del 22enne mediano di mischia di rincalzo Petrus Van Zyl (sempre quelli i cognomi che girano sul Veld), trasformata da Goosen. 

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