Il peso sui Sarries
A conti fatti, alla Premier sono assicurati sei posti in HCup, ma potrebbero salire a sette se una inglese dovesse vincere o questa competizione o la Challenge. Il confronto diretto è ovviamente con le rivali transalpine e, manco a farlo apposta, gli incroci di questo giro di coppe europee mette di fronte i due lati della Manica. Ma ecco appunto i Sarries, società di riferimento del massimo campionato inglese. Per diversi motivi: il primo perché campioni della scorsa edizione; il secondo perché hanno fatto un notevole sforzo d'immagine e ci sono riusciti, nel senso che sono famosi; il terzo perché hanno messo in conto, qualora passassero il turno, di affittare lo stadio di Twickenham per la semifinale che sarà contro la vincente tra Leinster e Cardiff Blues. Solo sabato erano in 83.000 a Wembley per il derby contro i Quins, che già è tempo di guardare oltre. Nel mentre il cassiere sociale si frega le mani soddisfatto.
E poi c'è la questione staff della nazionale, dal momento che Stuart Lancaster ha detto di voler effettuare qualche cambio nel management, affermando che Graham Rowntree ne farà parte ma senza sbilanciarsi se rendere definitiva la posizione di Andy Farrell al suo fianco per i trequarti (o attacco). Ovviamente ai Saracens l'idea non piacerebbe molto: il chief executive del club, Edward Griffiths, in settimana ha tentato di calmare la acque e rendere la squadra impermeabile alle voci di trattativa.
Per il bene di tutti: dei Saracens in primo luogo e della Premiership secondariamente, che vorrebbe lanciare la campagna per una maggiore quota fissa di partecipazione inglese nella massima competizione europea: 8 inglesi, 8 francesi e 8 celtiche - tenendo conto che nell'ultimo gruppo ci sono i due posti per le due italiane. Significherebbe abolire il diritto automatico delle vincenti delle Coppe a difendere il titolo (Heineken) e a venir promossa alla competizione maggiore (Challenge): fatte salve decisioni delle tre Federazioni, il diritto andrebbe riguadagnato ogni volta nei campionati locali, un po' quello che già avviene nel calcio.
Se poi qualcuno volesse proporre modifiche - a titolo di esempio, qualificare alla Heineken Cup le prime otto celtiche come da classifica Pro12, invece delle attuali quote nazionali - queste potrebbero interessare molto la Benetton Treviso e gli Aironi. Ma noi abbiamo la Fir che vigila, quindi tranquilli siamo.
Fenomeni geopolitici applicati alla palla ovale.
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2 commenti:
I sarries hanno solo da guardarsi allo specchio. Sabato scorso sono riusciti a non sfruttare il fatto che i quins fossero in 13 per quasi 20 minuti, ed in 14 per 10 minuti. Congratulazioni ai quins per la solidita' difensiva. pero' una squadra di quel livello deve sfruttare la superiorita' di 2 uomini quasi ad occhi chiusi. o forse si capisce perche' Hodgson non e' Wilko e neanche Flood. la vedo dura contro Clermont.
Il Clermont è motivatissimo, anche se forse sarà privo di Parra. Per entrambe la ciliegina in caso di vittoria è imponente: semifinale in casa, vuol dire flussi di cassa da brivido, merchandising che s'impenna e rinvigorimento potenziale della tifoseria.
Forse la "pausa" in campionato cui ti riferisci e che ha riguardato in fondo anche gli Alverni, sconfitti dal motivatissimo Biarritz, è dovuta in fondo proprio a questi retro-pensierini Europei (gli atleti e gli staff tecnici son animali tipo cavalli: a volte ignoranti, ma sempre molto "sensibili" al contesto e agli stimoli ambientali).
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