Corsa al titolo italiano, mercato e tempo che scorre
Un occhio a quanto successo in Italia, mentre nel resto d'Europa tra playoff e ultimi scampoli di stagione regolare i campionati vivono le ultime emozionanti fasi. E' andata al Calvisano la finale di andata del campionato d'Eccellenza, giocata ieri pomeriggio a Prato: il 27-22 con cui la formazione bresciana supera I Cavalieri si materializza grazie ad un parziale di 24-5 nella ripresa che mette la squadra di Andrea Cavinato sul binario giusto per il titolo in vista del match di ritorno che giocherà in casa. Dopo l'avvio a colpi al piede tra Wakarua e Griffen, i toscani allungano grazie alla meta al 24' dell'ala Ngawini dopo una prima azione arrivata da un soffio dalla marcatura grossa con Chiesa. E' l'abbrivio dei padroni di casa che continuano a mettere punti grazie alla loro apertura per chiudere il primo tempo sul 17-3.
Ma con l'inizio del secondo tempo, gli ospiti ribaltano la situazione accorciando prima con Griffen dalla piazzola, poi è la stessa apertura del Calvisano a infilarsi nel varco che apre la strada alla terza linea Vunisa e Bergamo chiude la meglio: con la trasformazione al 45' è 17-13 per Prato che risponde.
Lo fa con un'iniziativa di Bocchino assecondata dalla seconda linea Kolo'Ofai che marca per il 22-13 al 51'. E' però l'ultimo sussulto dei Cavalieri che cedono il passo e perdono all'inizio dell'ultimo quarto il pilone Garfagnoli ammonito dall'arbitro Damasco per falli ripetuti. La mischia bresciana punisce subito conquistando la meta tecnica del 22-20. Visentin non controlla l'ovale quando è a pochi passi dall'obiettivo dopo una serie di fasi nei 22 pratesi, ma il colpo del ko arriva al 78': è di nuovo penalty try per una maul fatta crollare dai padroni di casa. Prato a questo punti ci prova in tutti i modi nel finale, Visentin tra l'altro si becca un giallo a sua volta nei minuti di recupero, ma non c'è nulla da fare per i Cavalieri.
Domanda, così: perché non adottare il sistema della finale secca? Sarebbe dopo tutto un ritorno al recente passato, quando si optava per un campo neutro che fosse il Brianteo di Monza o il Flaminio di Roma. Di più: perché non premiare subito chi ha chiuso in posizione migliore tra le due contendenti durante la stagione regolare, dando così ancora più importanza ai singoli punti portati a casa (tipo Rovigo - Petrarca di un anno fa, con la finale disputata al Battaglini)? Lo si vede con quanto accade tra Premier, Top14 o Celtic: partita ad alta tensione, squadre che danno tutto ciò che rimane loro nelle gambe, ambiente adrenalinico. Chiedere che il modella sia preso in considerazione anche per le semifinali è troppo. Tant'è, pure il calcio nell'assegnare la Coppa Italia si è convertito al match singolo, all'Olimpico.
Nel frattempo, nello spazio celtico, c'è movimento: la Benetton Treviso da tempo è sulle tracce del pilone Alberto De Marchi, adesso ha aggiunto alla lista dei desideri il trequarti Giulio Toniolatti. Entrambi chiaramente dai defunti Aironi. Nel mentre pare confermare l'infornata di giovani "ribelli" italiani (Campagnaro, Esposito, Morisi), quelli che han detto "no grazie" alla Fir riguardo l'esser messi a contratto diretto, con tutti i limiti che ne conseguirebbero ai loro futuri movimenti, in cambio di un autentico tozzo di pane. Come sempre, per dire di no bisogna poterselo permettere e questi evidentemente dietro avevano Treviso, gli altri devono invece abbassare la testa. Tornando agli ex Aironi, la Tribuna di Treviso scrive che la conferma dei trasferimenti sarebbe giunta direttamente da fonti federali. E così giunge anche il fatidico 14 maggio, quando proprio la Fir dovrà valutare il programma economico presentato da Viadana e Colorno per la franchigia da presentare in Pro12 la prossima stagione. E' il giorno chiave per capire come terminerà la saga. Su tutto pende un interrogativo: come gestire la stessa federazione la pratica contratti tra giocatori sul piede di guerra per i tagli studiati da Silvano Melegari e i suoi e una rosa da completare il più presto possibile per prepararsi al 2012/2013. Se già gli Aironi alla loro prima stagione scontarono il poco tempo a disposizione per organizzarsi, qualunque sarà il futuro soggetto impiegato in Pro12 dovrà venire a patti con il medesimo intoppo. Con buona pace dello staff federale.
Ma con l'inizio del secondo tempo, gli ospiti ribaltano la situazione accorciando prima con Griffen dalla piazzola, poi è la stessa apertura del Calvisano a infilarsi nel varco che apre la strada alla terza linea Vunisa e Bergamo chiude la meglio: con la trasformazione al 45' è 17-13 per Prato che risponde.
Lo fa con un'iniziativa di Bocchino assecondata dalla seconda linea Kolo'Ofai che marca per il 22-13 al 51'. E' però l'ultimo sussulto dei Cavalieri che cedono il passo e perdono all'inizio dell'ultimo quarto il pilone Garfagnoli ammonito dall'arbitro Damasco per falli ripetuti. La mischia bresciana punisce subito conquistando la meta tecnica del 22-20. Visentin non controlla l'ovale quando è a pochi passi dall'obiettivo dopo una serie di fasi nei 22 pratesi, ma il colpo del ko arriva al 78': è di nuovo penalty try per una maul fatta crollare dai padroni di casa. Prato a questo punti ci prova in tutti i modi nel finale, Visentin tra l'altro si becca un giallo a sua volta nei minuti di recupero, ma non c'è nulla da fare per i Cavalieri.
Domanda, così: perché non adottare il sistema della finale secca? Sarebbe dopo tutto un ritorno al recente passato, quando si optava per un campo neutro che fosse il Brianteo di Monza o il Flaminio di Roma. Di più: perché non premiare subito chi ha chiuso in posizione migliore tra le due contendenti durante la stagione regolare, dando così ancora più importanza ai singoli punti portati a casa (tipo Rovigo - Petrarca di un anno fa, con la finale disputata al Battaglini)? Lo si vede con quanto accade tra Premier, Top14 o Celtic: partita ad alta tensione, squadre che danno tutto ciò che rimane loro nelle gambe, ambiente adrenalinico. Chiedere che il modella sia preso in considerazione anche per le semifinali è troppo. Tant'è, pure il calcio nell'assegnare la Coppa Italia si è convertito al match singolo, all'Olimpico.
Nel frattempo, nello spazio celtico, c'è movimento: la Benetton Treviso da tempo è sulle tracce del pilone Alberto De Marchi, adesso ha aggiunto alla lista dei desideri il trequarti Giulio Toniolatti. Entrambi chiaramente dai defunti Aironi. Nel mentre pare confermare l'infornata di giovani "ribelli" italiani (Campagnaro, Esposito, Morisi), quelli che han detto "no grazie" alla Fir riguardo l'esser messi a contratto diretto, con tutti i limiti che ne conseguirebbero ai loro futuri movimenti, in cambio di un autentico tozzo di pane. Come sempre, per dire di no bisogna poterselo permettere e questi evidentemente dietro avevano Treviso, gli altri devono invece abbassare la testa. Tornando agli ex Aironi, la Tribuna di Treviso scrive che la conferma dei trasferimenti sarebbe giunta direttamente da fonti federali. E così giunge anche il fatidico 14 maggio, quando proprio la Fir dovrà valutare il programma economico presentato da Viadana e Colorno per la franchigia da presentare in Pro12 la prossima stagione. E' il giorno chiave per capire come terminerà la saga. Su tutto pende un interrogativo: come gestire la stessa federazione la pratica contratti tra giocatori sul piede di guerra per i tagli studiati da Silvano Melegari e i suoi e una rosa da completare il più presto possibile per prepararsi al 2012/2013. Se già gli Aironi alla loro prima stagione scontarono il poco tempo a disposizione per organizzarsi, qualunque sarà il futuro soggetto impiegato in Pro12 dovrà venire a patti con il medesimo intoppo. Con buona pace dello staff federale.
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