domenica 13 maggio 2012

SuperXV in evoluzione Ribelle - Updated

Riprendiamo l'usanza dei post "in evoluzione" per seguire il SuperRugby, lo updateremo man mano che arrivano i risultati nei tre giorni del weekend.
Due gli anticipi della 12' giornata, ambedue interessanti per opposti motivi.
- Nel primo, i Blues riescono finalmente a vincere la seconda partita in stagione, a spese dei rassegnati Lions: è un 25-3 senza appello, mete del centro Michael Hobbs, di capitan Luke Braid e del mediano di rincalzo a Piri Weepu, Alby Mathewson. La vittoria consegna ai sudafricani allenati da John Mitchell e prossimi alla scomparsa o alla fusione coi Cheetahs (back to 2005, si chiamavano Cats), l'ultimo posto assoluto.

- A stretto giro di fuso orario, i Bulls attesi prossimamente in Nuova Zelanda, accumulano punti che si riveleranno fondamentali, imponendosi per la seconda volta in fila nella parte australiana del loro tour, ancora una volta di misura: a Sidney sconfiggono i Waratahs al secondo passo falso consecutivo per 24-27. Sono tre mete a due, della quali l'ultima, decisiva, del pilone tight Werner Kruger a tre minuti dalla fine: il nr.8 di casa Timani era costretto ad annullare palla in area di meta, dalla susseguente mischia a favore Bulls partiva una maul da cui arrivava la meta della vittoria. La squadra di casa guidava nel punteggio per gran parte della gara grazie alle  mete del centro Rob Horne (in foto) e dell'ala Afa Pakalani, ambedue lanciati da passaggi di Berrick Barnes, ma la pressione del pack ospite induceva errori e palle perse,  di cui approfittavano il mediano Francois Hougaard e nuovamente l'ala Akona Ndungane. Barnes dalla piazzola teneva avanti i suoi ma arrivava la disattenzione finale degli australiani, causata proprio dalla pressione subita in fase di possesso. Ancora una volta, 100% la percentuale al piede di Morné Steyn. Per i 'Tahs i Pretoriani sono una sorta di bestia nera: non li battono dal 2005.

Update sabato 12:
Il turno riserva il suo meglio agonistico nei giorni successivi all'anticipo.
- Sabato la prima grande sorpresa: a Melbourne i  Rebels in chiara evoluzione dal paio di gare in cui sono in mano a Kurtley Beale, "si fanno" i Crusaders, proprio nell'occasione del ritorno a titolare di Richie McCaw. E' una sorpresona stile Aironi-Munster: vincono per 28-19, tre mete a una, doppietta del mediano 22enne Nicholas Phipps già in meta coi Bulls la settimana prima.  Ce la fanno riuscendo a sfuggire alla trappola del basso punteggio, tipica dei Saders: solo il primo tempo infatti viene governato nel modo che piace al team più vincente della storia del SuperRugby. Dopo la meta iniziale di Phipps, questo viene infatti chiuso 10-19, per via della meta di Sam Whitelock schierato lock e dei punti al piede di Tom Taylor, 14 in totale (Dan Carter c'è, sempre più negletto al primo centro; fossimo in lui, prima di perder sensibilità alle estremità, considereremmo seriamente di venircene  a fare i fenomeni per qualche mese sabbatico nella Marca Gioiosa et Amorosa, la prossima stagione ...).
Nel secondo tempo i Crusaders vengono tenuti a secco come non gli capitava da tre anni a questa parte. Prima Beale chiude il gap coi piazzati, poi al 65' Phipps segna la seconda meta del vantaggio, finalizzando una iniziativa di Mark Gerrard. Infine il subentrato Stirling Mortlock, rientrato la settimana scorsa, marca la meta che toglie il bonus agli ospiti, con l'ausilio dell'ala Cooper Vuna che gli restituisce così il favore della settimana scorsa. Una grande opportunità perduta per i Crusaders, visti gli altri risultati del weekend.

- In precedenza secondo il fuso orario, anche i sinora continui Highlanders vengono sorpresi, stavolta nella "serra" di casa del Forsyth-Barr Stadium di Dunedin, dai solidi ma poco affidabili Hurricanes. Il finale è 20-26, due mete per parte ma sfida al piede vinta dal giovanissimo Beauden Barrett (16 punti) sul 25enne Chris Noakes, ex Otago ora Bay of PLenty (quindi teoricamente di area dei 'Canes), che segna anche una meta, la prima della gara, infilandosi in una difesa dormiente. Nella prima parte della gara è dominio dei Sudisti che raddoppiano col leader del pack Adam Thomson. I 'Canes si tengono a galla col piede di Barrett, riaprono la gara al 50' con il flanker Faifili Levave che finalizza too easy da ala aggiunta una superiorità numerica al largo, nata da un bel riciclo di Jason Eaton che fissa la difesa. Al 70' è 20-19 dopo uno scambio di penalty tra Barrett e il subentrato Mike Delany (assieme a Jimmy Cowan, come sempre recentemente in casa Highlanders) ma dopo qualche minuto l'ala Julian Savea rompe le righe (difensive) da quasi metà compo e segna la meta della vittoria.

- Più tardi, nel sabato sudafricano, i ritrovati Sharks devastano Western Force in gita di piacere con un 53-11, sette mete a una tutte trasformate da Lambie e Michalak, con doppietta di Lwazi Mvovo. Problemi di consistenza per la franchigia di Perth, che come spesso capita si evidenziano come cadute nella disciplina, ma l'impressione è che la testa fosse già alle prossime gare.

- Stormers-Cheetahs piuttosto è bella contesa, ma solo per un tempo. Finisce 16-14 ma i padroni di casa chiudevano i conti nel primo tempo - 16-0 con la meta del lock 20enne Eben Etzebeth e i calci di Peter Grant - per poi chiudersi nella loro leggendaria difesa.  Scelta che per poco non pagano cara: i Cheethas del nuovo corso di Naka Drotske, fuori casa son pericolosi. Infatti nel secondo tempo, sostituito Sias Ebersohn all'apertura con l'esperto Riaan Smit, gli ospiti si fanno sotto con le mete dell'estremo Hendrik Daniller e dell'ala Willem DeRoux. Purtroppo per i Mieles e per fortuna dei Capetonians, non basta.

Update domenica 13:
- L'ennesima sopresa del turno che scuote la classifica arriva domenica: i Reds in netto recupero da qualche turno, rifilano un 42-27 senza appello ai capintesta Chiefs, alla seconda sconfitta in stagione dopo quella nella gara d'apertura. I leader paiono impadronirsi della partita tra 30' e 40', quando approfittano della difesa australiana ballerina (20 placcaggi mancati! Ma succede nelle migliori famiglie - australi - più spesso di quanto agli allenatori non piaccia, quando li attacchi in 15) e infilano tre mete - di Sonny Bill Willams, Liam Messam e del pilone metaman Sona Taumalolo  - in risposta a quella iniziale dell'ala 19enne Dominic Shipperley . A fine del primo tempo risponde l'apertura Ben Lucas,  chiudendo il primo tempo sul 15-22: è foriera della riscossa. Infatti nel secondo tempo sono i padroni di casa, che han sistemato la regìa con Genia e Lucas, più il recuperato Harris a piazzare ( 17 punti e un drop) da primo centro, a frastornare i leader della classifica: pareggiano al calcio del kick off, portato in meta diretta da Scott Higginbotham e nel giro di 10 minuti passano a condurre con Will Genia e chiudono i conto col subentrato first rower  Saia Faing'aa. E' la prima volta in stagione che i Chiefs subiscono quattro mete o più.

La giornata rivoluziona la classifica e i "pesi" tra Nazioni: Down Under basta il minimo passo falso per cambiar tutto. Primi assoluti sono ora i Bulls con 46 punti, leader delle altre due Conference rimangono Chiefs a 44 e Brumbies a 34 punti.  La prima wild card passa agli Stormers con 41 punti, i Crusaders scendono alla seconda con 37, alla terza pervengono alfine gli Sharks con 36. Dietro perdono un passetto gli Highlanders rimasti a 35 - come al solito, le squadre dell'estremo sud partono bene e finiscono in affanno? - e sale minacciosa la tempesta Hurricanes a 34. Anche in Australia si batte finalmente un flebile colpo in alta classifica, coi Reds che tomi tomi quatti quatti tornano a farsi vedere, arrivando a tiro Brumbies con 31 punti. 

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