Welsh vincenti ma non ancora promossi
In Federazione Rfu inglese forse c'era chi tifava per un difficile recupero dei Cornish Pirates, che avevano subito sedici punti in casa all'andata della finale del Championship inglese, invece ieri sera i London Welsh han vinto anche il ritorno per 29-20.
Un drop di Aaron Penberthy e una punizione di Rob Cook per i Pirates, due penalty di Alex Davies per i Welsh livellava l'inizio del match sul 6-6, poi arrvava la meta di Evans per i Cornish che finalizzava un punt di Cook, il vantaggio era 6-13 dell'intervallo. Ridotto a un solo punto alla ripresa coi piazzati dell'apertura degli Exiles, quando Tonga'huia che aveva già segnato all'andata, stroncava con un meta le speranze di recupero per i Pirati, favoriti della vigilia avendo eliminato Bristol, la candidata naturale alla promozione. Il pilone ospite Ryan Storer trovava la meta ma i Welsh erano determinati a non lasciar nulla, consolidando la seconda vittoria con la meta di Jack Moates.
Così la quarta classificata in stagione regolare vince il titolo della seconda serie inglese con un incredibile e del tutto inatteso ramp up; assieme arriva il teorico diritto alla promozione in Premiership. Dicevamo della Rfu che forse faceva il tifo per il club della Cornovaglia: questi avevan rinunciato in partenza alla promozione mentre quella dei Welsh era stata negata anticipatamente, ne abbiamo parlato varie volte, per via di "various failures" societarie riguardo ai requisiti minimi richiesti. Ora la Rfu se la dovrà vedere con l'annunciato ricorso degli Emigrati (Exiles) Gallesi.
La principale failure riguarda l'assenza di "primacy of tenure" sul terreno di gioco: non hanno la priorità sull'utilizzo dello stadio in cui andrebbero a giocare, il Kassam di Oxford. In effetti questo sarebbe condiviso con una squadra minore di calcio che è lì prima di loro, ma non sarebbero l'unico club di Premiership ad essere in quelle condizioni: gli altri Exiles più famosi, i London Irish, condividono lo stadio col Reading, i London Wasps col Wycombe e i Saracens col Watford (fin che non potranno migrare all'erba artificiale del nuovo Barnet Copthal); anche i Sale Sharks si stanno spostando in uno stadio condiviso coi Salford City Reds di League.
Sta ora al club basato a Richmond sollevare tali precedenti e dimostrare alla Rfu che il calendario non ne verrebbe condizionato; sta alla Rfu ribadire che non basta e chi porterà gli argomenti più sound, prevarrà. Nel giro di settimane e non di mesi.
Neanche da dire ovviamente per chi stian facendo il tifo i Falcons di Newcastle, club ufficialmente ripescato in Premiership per adesso.
Concordiamo con quegli analisti inglesi che sostengono che sarebbe la cosa migliore per tutti, Exiles inclusi, che Newcastle rimanesse in Premiership, pur riconoscendo onori e dinero ai vincitori. Difatti i londinesi non sono attrezzati per sostenere il salto Pro e nemmeno il tempo per farlo. Senza contare che, con le ore di strada da Londra a Oxford, probabilmente dovrebbero cercarsi un nuovo pubblico mentre perderebbero parte di quello vecchio.
Un drop di Aaron Penberthy e una punizione di Rob Cook per i Pirates, due penalty di Alex Davies per i Welsh livellava l'inizio del match sul 6-6, poi arrvava la meta di Evans per i Cornish che finalizzava un punt di Cook, il vantaggio era 6-13 dell'intervallo. Ridotto a un solo punto alla ripresa coi piazzati dell'apertura degli Exiles, quando Tonga'huia che aveva già segnato all'andata, stroncava con un meta le speranze di recupero per i Pirati, favoriti della vigilia avendo eliminato Bristol, la candidata naturale alla promozione. Il pilone ospite Ryan Storer trovava la meta ma i Welsh erano determinati a non lasciar nulla, consolidando la seconda vittoria con la meta di Jack Moates.
Così la quarta classificata in stagione regolare vince il titolo della seconda serie inglese con un incredibile e del tutto inatteso ramp up; assieme arriva il teorico diritto alla promozione in Premiership. Dicevamo della Rfu che forse faceva il tifo per il club della Cornovaglia: questi avevan rinunciato in partenza alla promozione mentre quella dei Welsh era stata negata anticipatamente, ne abbiamo parlato varie volte, per via di "various failures" societarie riguardo ai requisiti minimi richiesti. Ora la Rfu se la dovrà vedere con l'annunciato ricorso degli Emigrati (Exiles) Gallesi.
La principale failure riguarda l'assenza di "primacy of tenure" sul terreno di gioco: non hanno la priorità sull'utilizzo dello stadio in cui andrebbero a giocare, il Kassam di Oxford. In effetti questo sarebbe condiviso con una squadra minore di calcio che è lì prima di loro, ma non sarebbero l'unico club di Premiership ad essere in quelle condizioni: gli altri Exiles più famosi, i London Irish, condividono lo stadio col Reading, i London Wasps col Wycombe e i Saracens col Watford (fin che non potranno migrare all'erba artificiale del nuovo Barnet Copthal); anche i Sale Sharks si stanno spostando in uno stadio condiviso coi Salford City Reds di League.
Sta ora al club basato a Richmond sollevare tali precedenti e dimostrare alla Rfu che il calendario non ne verrebbe condizionato; sta alla Rfu ribadire che non basta e chi porterà gli argomenti più sound, prevarrà. Nel giro di settimane e non di mesi.
Neanche da dire ovviamente per chi stian facendo il tifo i Falcons di Newcastle, club ufficialmente ripescato in Premiership per adesso.
Concordiamo con quegli analisti inglesi che sostengono che sarebbe la cosa migliore per tutti, Exiles inclusi, che Newcastle rimanesse in Premiership, pur riconoscendo onori e dinero ai vincitori. Difatti i londinesi non sono attrezzati per sostenere il salto Pro e nemmeno il tempo per farlo. Senza contare che, con le ore di strada da Londra a Oxford, probabilmente dovrebbero cercarsi un nuovo pubblico mentre perderebbero parte di quello vecchio.
Nessun commento:
Posta un commento