sabato 15 settembre 2012

Gavazzi è il Presidente della Fir - Updated

Breaking news: Alfredo Gavazzi è il nuovo presidente della Federazione italiana rugby: il candidato (foto) sostenuto dal presidente uscente Giancarlo Dondi (nominato in mattinata presidente onorario) è stato eletto al primo turno 
all'Assemblea ordinaria elettiva riunita al Salone d'Onore del Coni di Roma.
Il dirigente lombardo ha raccolto il 54,28% dei voti precedendo nelle preferenze Amerino Zatta (39,59%) e Gianni Amore (6,07%). All'assemblea ha preso parte oggi l' l'82,76% degli aventi diritto (92,78% quota Società, 46,58% quota giocatori, 85,11% quota tecnici).

Update III, serata:
Ecco gli eletti nel Consiglio Federale, dopo aver nominato per acclamazione Giancarlo Dondi Presidente Onorario e "membri benemeriti della FIR" (non so che voglia dire: non debbono più pagare la quota sociale?) Pier Giuseppe Cerrini, Sandro Manzoni, Franz Mauthe von Degerfeld e Mario Spotti.
Gli eletti ai sette posti in Consiglio - quota Società:
Nino Saccà 22744 voti- Antonio Luisi 21134 voti- Michele Manzo 20524 voti- Stefano Cantoni 20198 voti- Susanna Vecchi 19585 voti- Andrea Nicotra 19032 voti - Roberto Besio 18501 voti.
Non eletti: Roberto Zanovello 15741 voti – Franz Mauthe von Degerfeld voti 15040 – Giulio Donati 13891 voti – Luigi Torretti 12881 voti – Alberto Villa 7788 voti –Stefano Baia-Curioni 2936 voti – Biagio Vinella 2095 voti – Diego D’Orazio 2028 voti – Cesare Maia 1995 voti – Enzo Guastella 1259 voti – Giancarlo Liberati 1153 voti – Vittorio Munari 615 voti.
Eletti per i due posti in Consiglio in quota giocatori:
Maurizio Zaffiri 4041 voti - Paolo Vaccari 3369 voti
Non eletti: Pier Flavio Donati 1440 voti – Roberto Pedrazzi 451 voti.
Eletto in quota tecnici: Fabrizio Gaetaniello 4547 voti.
Non eletti: Franco Ascantini 481 voti – Sergio Carnovali 124 voti – Bruno Pighetti.


Una nota sul candidato Vittorio Remigio Munari: s'era candidato come aveva già detto, per partecipare alla Assemblea; ha ritirato la candidatura prima del voto. Nonostante il ritiro ha incassato oltre seicento voti, stile "ti stimo fratello".
Degli altri: Saccà è il noto ras della conservatrice Toscana, già vice di Dondi, gestore per lui dei dossier (locali) più scottanti come i rapporti con Treviso, sarà il garante della continuità; Luisi è riconfermato capo del Comitato Laziale, Manzo di Benevento è alla quarta riconferma.
Arriva Cantoni da Colorno, l'ex amministratore delegato degli Aironi, colui che fè il gran rifiuto saltando lo steccato e dando il colpo finale - alla schiena -alla franchigia viadanese; la Vecchi  è l'ex presidente del Rovigo (che così vota Zatta ma ha un rappresentante in consiglio in quota Gavazzi: obbiettivo richiesto all'inizio della campagna elettorale raggiunto). Eletti anche Nicotra da Catania in quota Gavazzi e il ligure Besio, già componente della commissione impianti della Fir, dichiaratosi fedele a Dondi e solo a lui e quindi considerato "indipendente". Anche i bei nomi sportivi eletti sono pro Gavazzi: l'aquilano Zaffiri e il riconfermato calvisanese purosangue Vaccari, così come l'altra riconferma in quota tecnici dal centro-sud, Gaetaniello.
 Si diceva tanto del "vento del Nord" ma nel nuovo consiglio federale rappresentanti delle aree rugbisticamente "dense" lombardo-venete sono ora del tutto assenti, Calvisano ovviamente a parte. E' un effetto indesiderato della compattezza pro Zatta del "Veneto allargato", confermata dal voto: i candidati veneti Zanovello, Torretti e il bergamasco Donati sono tra i primi non eletti. Poco male, lombardo è il Presidente (e Vaccari) e per il Veneto non c'è la Vecchi? Naa, lei è di Rovigo ... ;)
[è solo una battuta, che i rodigini veri peraltro apprezzeranno].

Update II, tardo pomeriggio:
Le prime parole di Gavazzi da presidente: "E' il coronamento di una vita passata nel rugby. E' stata una campagna elettorale incerta in cui sono stati usati metodi leciti e anche poco leciti. Ma non ho un carattere vendicativo: sarò il presidente di tutti. Le elezioni non devono lasciare nessuno strascico né con le persone né con società come il Benetton Treviso". "E' un onore succedere a Giancarlo con cui ho fatto 4 mandati, in cui la federazione ha rivoluzionato il rugby italiano. Difficilmente un presidente potrà incidere quanto ha inciso lui. Sono contento, so di avere dell'esperienza ma ci saranno delle sfide da affrontare''. "La federazione rivolgerà le sue risorse per un maggiore sostegno alla parte tecnica e all'impiantistica: i nostri impianti non sono cresciuti in maniera proporzionale alla crescita del nostro movimento".

Commento: la prima cosa che viene in mente a ogni eletto in ogni elezione, in specie in presenza di forti contrapposizioni e voti "spaccati", è sottolineare che ora è legittimo capo anche di chi non l'ha votato: "sarò il presidente di tutti". Comunque, a parte la frecciata che poteva risparmiarsi sui "metodi leciti e anche poco leciti" e fingendo di non conoscere le lezioni di Freud  - eliminare i "non" dalle frasi enfatiche, trasformare in autocritica le accuse, e si rivela il pensiero profondo - non v'è  un attacco esplicito, "pungente" come certi arrivano a scrivere; al contrario, l'uomo avanza una formale mano tesa verso la leadership del maggior fronte sconfitto (per l'altra opposizione minoritaria, non una parola). La prendiamo come una dichiarazione di (timorato?) rispetto e non belligeranza, come si fa nel contado: avevo ragione me e qua adess l'è tutta roba mia, ma anche se m'hai mancato di rispetto, se fai il bravo ti offro da bere.
C'è anche il dovuto omaggio al predecessore che in mancanza di meglio (dal suo e da altri punti di vista) gli ha dato strada, ma subito c'è la distinzione di accenti: il primo tema da affrontare non è l'Alto Livello, la Nazionale o la terza celtica ma porre risorse su parte tecnica e impiantistica rimaste indietro. Se non altro è finita l'era della negazione delle verità lampanti. La centralità delle società nello scenario ovviamente is missing, anche dopo una elezione dove in teoria il 70% del "Potere" emana da esse; ma in un Paese dove quelli pagati coi soldi dei Cittadini identificano significativamente se stessi come "Servitori dello Stato", così la va.

Update I, a caldo: grande affluenza, oltre il 92% delle Società ha votato. Un po' meno i tecnici, meno della metà dei giocatori (forse perché oggi si gioca?).
Pare che l'85% delle società venete abbia espresso preferenza per Amerino Zatta, confermando nella sostanza quell'"allineamento epocale" evocato inizialmente. 

- Il movimento ottiene quel che attualmente si merita, ma forse questa fine è l'inizio di un processo di rinnovamento - by Abr
Lo sforzo e il panorama disastrato non son bastati: l'ambiente del resto è quel che è e ha consentito all'establishment coeso - e spaventato - di far quadrato alle spalle del Gavazzi Alfredo (prima cognome poi nome, come si fa in provincia) e raggiungere l'obiettivo minimo, la maggioranza assoluta dei voti espressi e quindi la rielezione al primo turno. Anche se proprio sul piano numerico, per la prima volta un presidente Fir si trova a gestire un movimento spaccato quasi esattamente a metà, con un "fronte" non personalistico d'opposizione pesante 20.000 voti.

Passato il momento dei pfiuuu .... scampata paura mascherato da trionfalismo dei vincitori, passate le usuali recriminazioni tra perdenti, dopo la inevitabile fase "pay the dues"  (le promesse da mantenere del vincitore: un posticino a questo, una franchigia-accademia a quell'altro),  si capirà nel prossimo futuro quale sarà l'andazzo del quadriennio.
Prevarrà l'interesse della nuova gestione a riprendere il controllo del movimento coi metodi sbrigativi del passato (compere, discriminazione, punizione, regole ad hoc se non ad societatem) o inaugurando una nuova fase, imperniata sull'analisi dei problemi COMUNI E DIFFUSI e l'intelligenza del dialogo e della delega?
Una volta passato il momento del trionfalismo e il passaggio all'incasso dei "dues" - turatevi il naso -  ci piace sperare che il Gavazzi Alfredo inauguri la SUA presidenza e non il prolungamento della precedente, nei metodi e nel linguaggio. Promettiamo che in tal caso inizieremo a scrivere il suo nome "in italiano", cioè prima il nome.
Nessuna fretta, "pianin pianeo", magari pur in assenza di gran visioni e capacità organizzative, cominciasse col rimuovere, anche "promuovendoli", certi "professori" (di ginnastica) e certaltri  "responsabili dell'alto livello" che han caratterizzato pagine non memorabili della storia della organizzazione e sviluppo del movimento rugbistico italiano.
Molto dipenderà dai nominativi eletti in Consiglio Federale, che secondo il nuovo Statuto appena approvato ha molti dei poteri in precedenza avocati dal Presidente, anche solo per mancanza di trasparenza.
Solo così potrà iniziare una nuova fase di crescita "vera" del movimento, non tarocca come quella del numero dei tesserati, anche sul piano culturale. E solo dopo tal evoluzione culturale, lontana dalle regalìe e dagli aumma aumma, le istanze cruciali e non il mantenimento delle cadreghe avranno la probabilità di divenire maggioranza. Per adesso è solo un nice try against all odds; rimaniamo curiosi alla finestra.

8 commenti:

ivanot ha detto...

Il risultato dice di un movimento spaccato a meta, ma gli eletti dicono elezione bulgara, il primo passo dovrebbe essere rimuovere chi è contro Treviso da sempre per calmare le acque, ma ho i miei dubbi, non so se arriverò a chiamarlo Alfredo Gavazzi, per ora è Superciuk...

Abr ha detto...

Eh si, quel piccolo "premio di maggioranza" per garantire la "governabilità" ... Occhio però, la distribuzione del poteri col nuovo statuto tra pres e consiglio è diversa.
Vedremo se aldilà delle appartenenze, la maggioranza sarà così "bulgara". Vedremo anche a che gioco giocheranno i dondiani. Sempre che lo rimangano, ovviamente.
E vedremo anche a che gioco giocherà Benetton, giunti a questo punto.

Alessandro Cossu ha detto...

Sei un mito, Abr: quella di Gavazzi Alfredo è fantastica!

Alessandro Cossu ha detto...

Leggo or ora che Luciano Benetton in persona ha chiesto spiegazioni a Gavazzi sul Gazzettino per la frase sui metodi poco leciti. Ci sarà da ridere.

ivanot ha detto...

Siamo giunti al punto che già dopo 24 ore iniziano le scaramucce....

Abr ha detto...

Premessa: so' polemiche di cartone, gonfiate da chi di carta e cartone campa.

Ciò detto, Luciano Benetton che chiede lumi a Gavazzi Alfredo?! Mi stupisco.
Al che l'Alfredo china subito il capino - ubi major ... - afferma di non aver mai manco pensato se non il bene della Benetton e che non ce l'aveva assolutamente con Zatta: quindi accusa Amore o Munari? O ce l'aveva forse col Vinella?
E chiede un incontro con Luciano.
Richiesta che ovviamente verrà rimbalzata, come in precedenza a Dondi: 36 milioni di budget federale, il "peso reale" del Gavazzi Alfredo, sono probabilmente equivalenti al costo annuo di manutenzione e IMU delle ville di famiglia.

Anche Zatta-Munari però, ad andare a piangere dal papà! Gli han provocato un invito indesiderato, che crea imbarazzo.

Sai qual'è la mia impressione? Che adesso interessi più al fronte Zatta mantener alta la tensione.
Il che confermerebbe la mia tesi: questo è solo l'inizio di un processo lungo e articolato, non è un evento chiuso.
Un qualcosa che si era messo in moto attorno al 2005 (Benetton e Calvisano che rumoreggiavano di mollare l'Italia) e fu fermato con la funesta fine della Lire nel 2008.

elpigna ha detto...

vasco lo diceva anni fa, l'e' sempre colpa di alfredo :-D
(scusate, ma me la tenevo da ieri...)

Abr ha detto...

Se è per quello allora oltre al nome, ha anche il cognome che induce in tentazione ... :o

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