martedì 23 ottobre 2012

Heineken Cup in salita

Prima di analizzare quanto avvenuto nella Euro Challenge, facciamo le nostre considerazioni seriali sul secondo stadio della Heineken Cup. Altrimenti anche noi saremmo qui ad abbruttirci/vi con noiosi elenchi di risultati - per quello c'è il sito Bwin ...
Il prossimo doppio turno decembrino sarà steamy and cold e possibilmente pure wet, vero rugby europeo e vi dedichiamo la nostra "copertina" (Glasgow-Munster). Quello successivo e finale sarà sempre doppio e in gennaio; per chi crede al climate change o per chi sa dei cicli naturali, in ogni caso sono a gran rischio neve e gelo e anche qui, in ogni caso extremely  muddy rugby, tanto latino-gotico quanto anglosassone-celtico.

- Mischie e piloni, gioe e doloni:  la prima considerazione (con freddura) arriva giusta col riferimento al "extremely muddy rugby": già adesso ma a maggior ragione più avanti si va con la stagione invernale, le mischie ordinate han mostrato di farla da padrone in Europa. Con buona pace di quelli che "è solo un modo per riprendere il gioco". Alcuni di questi predicano male ma razzolano benissimo, come Graham Henry: i suoi All Blacks han sempre potuto contare su una gran bella mischia dominante, ecco il perché della crisi isterica quella volta che la smarrì in quel di San Siro, di fronte a ottantamila testimoni oculari.
La mischia ordinata si diceva: clamorosa evidenza del suo potere di vita e di morte si è avuta in Benetton-Tolosa, dove i due tempi son stati in mano a squadre diverse, proprio in ragione dei differenti protagonisti della prima fila. Rizzo-Ghiraldini-Cittadini, forse il meglio di cui Treviso dispone oggi, han schiacciato come insetti Poux-Tolofua-Montés ma sono stati letteralmente arati sotto da Steenkamp Gurtrho -Botha Gary - Jonhnston Census. Da cui i parziali: 18-9 del primo tempo, 3-24 del secondo.
L'espertissimo coach Novés ha preso atto del nervosismo e delle difficoltà del suo gioellino Tolofua (vezzeggiativo per l'età. non certo per la stazza e i modi) messo in paranoia dai furbi italiens, l'ha rimpiazzato con compari tutti al minuto 41'47", probabilmente venti minuti prima del preventivato. Venti minuti in più del solito invece per il trio italiano, forse giudicato l'unico all'altezza ma che ha prodotto una opposizione flebile fin dal primo ingaggio.
Lì sopra una squadra di gran classe come Tolosa ha costruito quello che in precedenza Treviso non gli aveva concesso. Avrebbero prevalso lo stesso o Tolosani senza quel cambio anticipato? Non so ma credo avebbero trovato molto più lungo - ancor più vero se i benettoniani fossero riusciti a sfruttar meglio le due superiorità numeriche a proprio favore.
In sintesi generale, se già ora in autunno la mischia determina molto, immaginarsi come sarà nell'extremely muddy winter europeo.

Ah, dimenticavamo: son assopite le polemiche di inizio stagione sul nuovo iter di ingaggio a tre fasi. L'adattamento di tutti, arbitri inclusi, parrebbe finalmente decente. Ciononostante ci dichiariamo poco convinti persino che questo rappresenti un progresso rispetto al caos precedente.
Sta di fatto che le mischie continuano a crollare: clamorosi  - nel senso che tanti altri arbitri ci sarebbero cascati come tordi - sono stati gli ottimi fischi di Poite contro la prima linea Ospreys che si toglieva regolarmente sul lievissimo anticipo Tigers, mandando Cole e compagni a faccia per terra. Appunto, gli ingaggi anticipati: sono la norma (robe da millisecondi: ma che fanno,  allenano i piloni allo sparo come centometristi?); la risposta è tirar le spalle sotto la linea delle anche e tutti già per terra, uno lungo e l'altro accartocciato:  ma che roba è ? Dilaga la bòtta iniziale e le spinte di lato. Senza manco nominare l'introduzione storta, vera pietra dello scandalo che trasforma il tallonatore nel terzo pilone, tanto la palla va direttamente dal mediano alla seconda linea.
Vedi appunto il citato Tolofua, 130kg e tanto dinamismo ma, presupponiamo, zero arte di "piedino en plein air". Come i calligrafi e i dattilografi è specie in via di estinzione quella dei tallonatori, che oramai o son piloni o terze linee. Macchè hooker o raker, sarebbe da chiamarli thrower, o middleman.

- La crisi italo-scozzese: ci sono quattro squadre a zero punti in HC: nell'ordine per girone sono Edinburgh, Benetton, Zebre, Glasgow. Manco a farlo apposta le due italiane e le due scozzesi. Negli altri due gironi le ultime (Chiefs, Scarlets e Blues) almeno un punto ce l'hanno. Che sta succedendo alle franchigie dei due Paesi Minnows per eccellenza?
Per le italiane il problema pare quello solito: difficoltà respiratorie ad alta quota, incapacità di gestire gli ottanta minuti. Va sottolineato, è problema comune ma a livelli ampiamente diversificati: Benetton si ritrova vaso di ceramica pur ben costruito, in un girone di vasi di acciaio temperato al titanio T20 (Tolosa, Tigers, Ospreys), mentre le Zebre annaspano con furia ma poco costrutto nel loro gironcino meno stellare sulla carta (Biarritz, Connacht, Quins). I risultati sono singolarmente simili: sconfitte 38-17 fuori casa entrambe (a Swansea i primi, a Biarritz i secondi), dodici punti di scarto negativo in casa per i trevigiani col Tolosa, nove per i parmensi, ma col Connacht. Percorsi paralleli su piani pur molto diversi; anche le ambizioni del resto lo sono.
Che dire: avanti sempre, tasi e tira, speriamo non ne risentano fisicamente e psicologicamente - ci riferiamo alla Benetton - e si rifacciano in campionato. Dove anche le Zebre avranno a breve delle interessanti opportunità: non tanto per via del muddy winter - son squadra leggerina  - ma  se proseguirà anche in febbraio-marzo l'andazzo dei Test Match di novembre, con solo cinque elementi su trenta convocati in Nazionale. I parmigiani si troveranno una squadra pressoché integra per accumular punti durante il Sei Nazioni "altrui". Modello Dragons di non tante stagioni orsono, per fare un esempio.

Quanto a Warriors e Gunners, certo che il tonfo è pesante: a fine della stagione scorsa, non più tardi di sei mesi fa e sempre nel 2012, la  prima era alle soglie dei playoff celtici e la seconda in semifinale HC;  ora si ritrovano entrambe con zero punti in coppa.
Se Glasgow sembra lievemente sottodimensionata rispetto alla scorsa stagione - fuoriuscite di Richie Gray e altri (ma ora è corsa ai ripari, con l'ingaggio potenzialmente più importante di tutta Europa: Sean Maitland, già eleggibile pure per la nazionale per via dei soliti nonni) - invece Edinburgh pareva rafforzata sulla carta e invece si ritrova Tim Visser-dipendente. Aldilà della relativa tostaggine del girone in cui si ritrova (Munster, Saracens, Racing) non è riuscita ancora a marcare un solo punto in due partite - non in classifica ma tra i pali!
Urge revisione di un modello di gioco che appare troppo devoto all'allargamento a prescindere: guarda caso, sono un po' i difetti della nazionale.
Quanto ai Warriors, han tenuto certamente fede al loro nickname contro i Saints a Northampton ma solo per un tempo, mentre tra le mura amiche Ulster li ha imbambolati, ipnotizzati e imbozzolati abbastanza a suo piacimento. Zero punti in un girone non trascendentale sulla carta, con Castres oltre alle citate: probabile che la missione di Glasgow sia sempre focalizzata sul più noto e potabile Pro12, come nelle ultime tre-quattro stagioni.

-Le partite - chiave: sono rimasto impressionato, per quel che ho potuto vedere, dalla capacità di adattamento dei Leicester Tigers. Scesi in campo con la evidente necessità di tenere l'iniziativa, sono stati infilati con intelligenza dagli Ospreys, che opponevano in ogni punto di incontro il doppio degli avanti, per giunta grillotalpa skillati, di quanti ne potesse mettere in gioco le necessità di allargamento dei Tigers. Risultato, regolari quattro contro due a favore Opsreys e caterve di palle recuperate per i gallesi, punteggio di 0-10 in 12 minuti che poteva anche risultare facilmente raddoppiato nei primi 20.
Resisi conto della cappella, i Tigers hanno umilmente ripiegato sul modello "a testate e sostegno" che pure è quasi un trademark, senza far l'errore di rinunciare all'iniziativa e passare al "tattico" pur avendo a disposizione l'esperienza e la precisione di Hamilton e Flood. Han messo al lavoro le quantità di moto (masse per velocità) combinate dei back rower a disposizione - Waldrom, Crane, Mafi - di Manu Tuilagi e di Goneva. Gli Ospreys più potenti in prima linea, pari in seconda ma ma più leggeri in terza e dietro, non han retto e col tempo sono stati sgretolati.
La grande lezione dei Tigers odierna: nel gioco moderno d'alto livello dai contesti altamente equilibrati. basta poco per far la differenza; spesso può essere l'intelligenza di riconoscere il game plan avversario e la capacità di adattarsi rapidamente ed efficacemente.

- Un'altra squadra che ho trovato really impressive in questi primi scorci di HC è il Clermont. Aspettiamo a sbilanciarci prima della Madre di tutte le sfide del prossimo turno dicembrino con Leinster che già costò cara agli Alverni la scorsa stagione, ma si fanno ammirare per quel modello abbastanza inedito di due alone gemelle super massimi  - Sitiveni Sivivatu da una parte,  Napolioni Nalaga dall'altra. E' modello in antitesi coi Clerc-Matanawu piuttosto che col secondo estremo alla Cory Jane (o Luke McLean) all'ala che van per la maggiore oggi;  veramente interessante e sta dando bei frutti, le bastonate rifilate agli avversari son due quasi cinquantoni da sei mete l'una di cui cinque delle suddette alone. Certo Scarlets e Exeter non rappresentano avversarie dall'Olimpo ma non son nemmeno scartine, chiedere appunto a Leinster; comunque attendiamo la sfida con quei vecchi volponi irlandesi per capire le reali potenzialità dei potenti alverni. Potenti mica solo alle ali: schierano anche Rougerie e Fofana in mezzo, Lee Byrne in fondo, Parra e Skrela (quando non è "smontato", altrimenti c'è Brock James) e una banda di assassini davanti come Bonnaire, Cudmore, Maestri, Domingo, Kayser, Vosloo ... 

10 commenti:

ringo ha detto...

Se le Zebre sono modello Dragons di qualche anno fa, la domanda sorge spontanea: perché sono state costruite? Perché la federazione le ha volute?
Quanto alla lezione Tigers, hanno applicato la regola: studia il terreno di battaglia, adeguati e raggiungi l'obiettivo. Lo hanno fatto.

Abr ha detto...

Magari lo fossero, le Zebre, come i Dragona! Gli Aironi non ce l'avevan fatta in due anni. Facciamo il tifo, auspichiamo, auguriamo, chettedevodì ...
Quanto alla Fir, non devi prendertela coi monatti, contr'a color che fan l'opre di bene, chiaro?

Battute a parte, la Fir è come l'italiano medio: un governo non funziona, allora se ne vota n'antro di diverso. Via via, tutti a casa, adesso Grillo o la Vendola.
Ma dopo sessant'anni di ruberie e sprechi, domandarsi se per caso il problema non siano le persone, le idee, i vecchi o i gggiovani ma piuttosto il MODELLO ad esser profondamente sbagliato e criminogeno, no eh?

ringo ha detto...

Vogliamo aprire una discussione sul modello? Come ti permetti di mettere in discussione la sacralità sulla quale si fonda questa nazione? Chiudo qui l'OT che altrimenti ci toccherebbe la succursale Right Constitution.

Abr ha detto...

E' il "progetto statura". Se lo sa Grilli, lo copia ...

Abr ha detto...

OT vero: nel corso del nostro live Benetton-Tolosa avevo detto, Dusatoir l'hanno spaccato e gioca ancora solo perché è ancora caldo, alla fine si farà ricoverare.
Difatti, è stiramento dei legamenti del ginocchio, sei settimane fuori, out dai test di novembre.

Non sono un medico, solo me lo ricordo ancora bene quando m'è capitato a me.
Paro paro, ho continuato a giocare pensando, bona che non mi son fatto niente; la sera avevo il ginocchio gonfio come un pallone da volley e la gamba che non reggeva più il peso del corpo; un mese di gesso ed è passata la paura.

Alessandro Cossu ha detto...

Mitici, non ci sono altre parole. Me li leggo e rileggo, i vostri articoli, e mi godo pure il siparietto dei vostri duetti nello spazio per i commenti.

Abr ha detto...

:)

Anonimo ha detto...

Molto interessante, as usual, specialmente l'analisi delle mischie.
thx

L.R.

Abr ha detto...

Grazie a te L.R.

ringo ha detto...

Cheers, mate ;)

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