lunedì 14 gennaio 2013

Domenica di Heineken, Treviso sa far (giocare) male

Domenica pomeriggio il quadro della quinta giornata di Heineken Cup si completa con le ultime partite, vediamo cosa è definito e quanto invece rimane ancora da regolare nell'ultima giornata, girone per girone.

Pool 1: scontata la vittoria di Munster in casa della derelitta Edinburgh di questa edizione di coppa. Il risultato finale 17-26 è fuorviante: i padroni di casa riescono a smuovere un desolante 3 marcando due mete che non bastano manco a raggiungere il bonus difensivo solo in pieno garbage time, al 71' e al 76',  con l'ala 21enne Dougie Fife (tre titolarizzazioni in Celtic in questa stagione, altrettante presenze nella scorsa). In precedenza era stato il piede di Ronan O'Gara a capitalizzare i falli concessi (3-12 il parziale della prima frazione), poi la disciplina (un giallo per parte e una meta di penalità a favore degli ospiti), infine la meta del mediano Conor Murray all'ora di gioco mettevano in sicurezza Munster portandola fino al 3-26 del 70'.
La classifica vede i Saracens a 18 punti, Munster a 15; tagliate fuori dal passaggio del turno Racing fermata a 12 punti e Edinburgh con 0. Giochi virtualmente fatti per il primo posto: i Sarries riceveranno gli scozzesi nell'ultima giornata, mentre per Munster c'è ancora da sudare col pur demotivato Racing in casa, servono cinque punti per rimanere in Heineken Cup, con o magari al posto dei cugini del Leinster.

Pool 2: Entrambe le partite del girone si sono giocate domenica. Regge bene un tempo solo Treviso (14 pari) a Tolosa, combatte molto anche nel secondo ma sia pur faticando come in una marcia sul fango, i padroni di casa raggiungono l'obiettivo della vittoria con bonus offensivo: il finale è un oltremodo punitivo 35-14, cinque mete a una. Primo tempo come detto testa a testa:  nel giro dei primi dieci minuti Treviso pareggia la meta iniziale di Gary Botha con Benvenuti, compensando con una difesa molto arcigna e presente la inferiorità in mischia ordinata (Kakovin, Botha, Census Johnston vs. Muccignat, Ceccato e DeMarchi nelle prime linee) e la sicurezza in rimessa laterale dei padroni di casa - la useranno regolarmente come appoggio e innesco di maul sempre più devastanti. La costante pressione della Benetton in fase sia di possesso che non, procura a Tobia Botes i piazzati per pareggiare anche la seconda meta tolosana, di Patricio Albacete, particolarmente ispirato nella giornata di wrestling sotto la pioggia. Tolosa accetta paziente la gara impostata tutta davanti a testate di Treviso: ha dalla sua la potenza del pack, un minor rateo d'errori (il numero delle mischie ordinate è record) e alcuni elementi di gran classe, sempre pronti nel momento del bisogno. Come al 44': Franco Smith memore dell'andata, ha appena cambiato tutta la prima linea per reggere una mischia sui cinque metri, la difesa tiene nonostante l'abbagliato arbitro Barnes mandi fuori Rizzo appena entrato per una inesistente serie di falli in mischia; dopo una serie di percussioni tolosane saldamente fermate, Burgess fa arrivar palla a Luke McAlister che illumina la giornata grigia sollevando la testa, vedendo Clerc solo sul lungolinea destro e recapitandogli palla per la meta con un calcio al millimetro da trenta metri. Nulla da fare per la difesa.
La meta fa tirare un respirone di sollievo a Tolosa, dirime la questione vittoria della gara: da quel momento è caccia alla meta del bonus, mentre Treviso insiste - non ha alternative - nel suo furioso gioco a testate difensive e d'attacco, invischiando i tolosani che pure indietro non si tirano. La quarta meta arriva all'ora di gioco, la marca il centro della nazionale Florian Fritz dopo che un grande break del lentigrado ma potente Albacete ha aperto le acque e squilibrato la difesa. All'ultimo minuto la quinta meta in regalo: Treviso insiste all'attacco nel suo modo mono-tonale e ti arriva un intercetto per Yoann Huget sulla sinistra. Un deludente infortunio che ci sta.
Un bilancio stagionale per Treviso al cospetto dei vertici d'Europa, dopo Leicester in casa e fuori e Tolosa: i biancoverdi (celesti in Coppa) mostrano di non essere inferiori sul piano fisico e della tenuta anche mentale, di saper mettere in campo una buona difesa e anche buone combinazioni in fase di sfondamento, generalmente imperniate su Robert Barbieri con Derbyshire in buon recupero; ma oltre il pack c'è ancora pochino, e quel pochino appare leggerino a questi livelli di stratosfera. E' comunque squadra rognosa, fastidiosa e anche pericolosa, sensazione che traspare dall'espressione incavolata oltre che preoccupata come al solito di Guy Novés, accovacciato a bordo campo con la sua penna e foglietto ripiegato. I giornali francesi titolano di Tolosa "brouillon et maladroit" (imprecisa e maldestra): dal nostro punto di vista, Benetton è squadra ancora incapace di giocare ariosa, fantasiosa e spettacolare, ma in grado di far giocar male tutte le avversarie, arbitri permettendo. Eppure a Tolosa si scontrava col peggio possibile per lei, data la potenza del pack francese.
Ah a proposito, dimenticavo: nel finale terzo giallo tra andata e ritorno per il tallonatore promessa Tolofua. Cresci bene che ripassiamo.

Nell'altra partita del girone, gli Ospreys fanno un inutile favore ai francesi imponendo il 15 pari alle Tigri di Leicester. E' 10-3 al riposo dopo la meta del nr.8 inglese di Swansea Joe Bearman; dopo l'equilibrio del terzo quarto e i cambi, tra i quali Castrogiovanni per Cole, i Tigers tra il 67' e il 72' ribaltano il risultato con le mete di Ben Youngs e dell'ala irlandese ex Leinster Niall Morris, quest'ultima non trasformata da Toby Flood. Poteva costar carissimo alle Tigri che comunque pagano un conto salato: al 75' gli Ospreys mandano in meta l'ala di rilievo ex London Irish Jonathan Spratt e Dan Biggar fallisce la trasformazione per la vittoria.
Gli Ospreys hanno 11 punti e sono virtualmente fuori dai giochi; cambia poco per i Tigers ora secondi a 16 punti e per Tolosa tornata in testa al girone a 18.  Rimane infatti la valenza dirimente del big clash di Leicester del prossimo weekend tra le prime: sarà un vero e proprio ottavo di finale, chi vince passa e chi perde rischia di scendere in Challenge  (Tolosa) o direttamente a casa, film già visto a Leicester recentemente.

In Pool 3 il turno aveva già assegnato il passaggio ai quarti di finale agli Harlequins (24 punti), mentre Biarritz (14) seconda, dovrà sudarsi i punti ancora un po' "corti" anche per scendere a difendere il titolo Euro Challenge. Occhio quindi alla prossima trasferta dei Quins in terra basca: i primi han bisogno di punti per ottenere un quarto di finale a Londra, i secondi di punti per qualificarsi. A latere resta la possibilità per le Zebre di andare a guadagnare la prima vittoria, lontano da riflettori e nasi con puzza sotto, in quel di Galway.

Pool 4: anche in questo girone la prima è già stabilita, è Ulster con 19 punti; Northampton (14) a cinque lunghezze potrebbe ancora raggiungere i nordirlandesi ma è deficitaria negli scontri diretti. Rimane la necessità per entrambe di spingere sull'acceleratore anche nell'ultimo turno: Ulster per i medesimi concorrenti motivi dei Quins, mentre i Saints saranno impegnati si fa per dire a Glasgow (2 punti) per respingere l'ultimo assalto al secondo posto del Castres, 13 punti (nel prossimo turno ricevono la squadra di Belfast). I 19 punti che potrebbero raggiungere i Saints potrebbero però esser pochi per restare in HC.

Pool 5: Giochi già chiusi anche qui, Clermont si qualifica prima con 23 punti, Leinster relativamente ben messa è seconda con 15, saranno impegnate entrambe in trasferta a guadagnare punti preziosi rispettivamente agli Scarlets (2 punti) e ai Chiefs (9). Per i dublinesi la vittoria con bonus a Exeter è "mandatoria" per rimanere in HC e difendere il titolo.

Pool 6: con Tolone a 23 punti e Montpellier a 18, il derby mediterraneo della settimana prossima in casa della seconda è importante per entrambe: a Tolone già qualificata basterebbe un solo punto o subire meno di quattro mete per vincere il girone, ma vale quanto detto per le altre prime. Per Montpellier è fondamentale fare almeno quattro punti in questo appuntamento con la storia (due punti potrebbero non bastare per restare in HC, se Munster, Leinster e magari anche Tolosa raggiungessero quota 20). La squadra diretta da Galthié potrebbe ancora finire al primo posto se segnasse tre mete in più degli avversari e negasse loro il bonus, prendendolo per sé. Sforzo inutile: la qualificazione come miglior seconda è garantita in caso di semplice vittoria. Ai margini del girone "l'amichevole" Cardiff-Sale

27 commenti:

ivanot ha detto...

Come scritto giustamente nell'articolo per l'arbitraggio di Barnes non ci sono aggettivi, bastava far arbitrare Topo Gigio e faceva sicuramente meglio, il risultato non cambiava ma....se.... da molto fastidio, molto di più di una partita persa.

Zamax ha detto...

Peccato per QUELLA SPORCA ULTIMA META di Huget. Me la sentivo. Pregavo che quelli del Benetton buttassero fuori la palla. Invece niente. Ed è arrivata la beffa. 28-14 a Tolosa in queste condizioni era un signor risultato che poteva spiacere solo a quelli che vivono fra le nuvole.

Abr ha detto...

Effettivamente il moto istintivo è stato il cambio di canale. Ma a mente fredda la prestazione rimane.
Fastidiosa - per gli avversari, ancorché senza volare, sempre "rasoterra".

Abr ha detto...

Si vero ma stavolta, contrariamente agli Ospreys, arbitraggio ininfluente. La meta decisiva di Clerc arriva dopo l'espulsione di Rizzo, ma è così "invenzione" che essa c'entra poco.
E poi con quel gioco molto fisico ai limiti dell'ostruzionistico, è chiaro che l'arbitro non te ne perdoni una.

Abr ha detto...

In Veneto c'è la "grapeja", non so da voi in Italia ;)
E' quell'erbaccia che s'attacca ai pantaloni e non la tiri più via, se non dedicandotici e perdendo quindi tempo.

Zagor ha detto...

Dobbiamo farcene una ragione,Tv al 110% per stare sotto ai 40 pt,e loro che pur non trovando quella condizione di "rabbia" contro gli italiani,alla fine degli 80 mins ,ti regolano sempre e comunque.Prova ad immaginare pero' un Tv con 5 ottimi stranieri dentro e le cose cambiano e di parecchio.Io lo ripeto da tempo che la campagna estiva e' stata sbagliata completamente,.Aggiungi 200k euro e per Tv e' possibile,all'ammontare dei contratti di Williams,Le Grange,Roux,Budd,e Loamanu e stai sicuro che prendi nomi di ben altro spessore.Incredibile anche il cambio ,ieri rovesciato rispetto Tigers,della prima linea,dove credo Smith non abbia per nulla il senso delle cose.Giallo a Rizzo,frustrazione di DeMarchi a dx, asfaltati dall primo minuto,e tutto per salvaguardare chi e che cosa? Treviso se non trova il coraggio di lasciare una brava e stimabile persona come Smith e di conseguenza anche Goosen,porta uno staff di altra caratura,non ne esce a testa alta e all'orizzonte si profila il naturale passo all'indietro.

luis ha detto...

L'arbitro non ha fatto grossi errori, ma ha fischiato tutto il resto a senso unico (ma sarà che se qualcuno parla in ERC il peso di Tolosa o della FFR è uguale a quello Treviso o della FIR per caso ...), nonostante questo per la qualità della squadra scelta sostanzialmente non hanno fatto male, anzi.A Treviso manca un allenatore per i 3/4 o meglio non si fa lavorare fino in fondo chi c'è già ( mr.M ):la vera differenza è fatta dal budget -35 a 8 o giù di li- e dalle non scelte federali riguardo agli stranieri ( sono sempre colpevolmente in ritardo nei tempi e nei modi) e quindi sull'impossibilità di programmare ORA le scelte per la prox stagione. Intanto la panchina zebrata passerà dal francese a "sotuttomi" Cavinato, rob de matt !!!!!!!

Anonimo ha detto...

il treviso ha raggiunto le sue max potenzialità per un salto di qualità avrebbe bisogno di stranieri di livello top ed aggiungerei anche un cambio tecnico il buon f. smith non mi sembra all'altezza.... detto questo impegnare per 45 minuti il tolosa titolare mi sembra cosa non da poco ...quel calcio sbagliato di burton e la meta all'ultimo minuto gridano vendetta ironduke

Anonimo ha detto...

vunipola lascia i wasp a fine stagione ma porca trotaaaaaa
ps non c'entra nulla ma a qualcuno lo dovevo dire ;) ironduke

Abr ha detto...

Tutta la comprensione :)
I Wasps, gran nome ma pochi schei ...

Abr ha detto...

Concordo che un anno fa avremmo messo la firma per questa triade di prestazioni (le due coi Tigers e il ritorno a Tolosa).

Trovo che in certe critiche manchi il senso del relativo: qui siamo al cospetto del massimo a livello di club d'Europa, il solo aver fatto incazzare due volte Novés e aver fatto cagare nelle mutande Cockerill vale il prezzo del biglietto, per adesso.

Il ragionamento che andrebbe fatto: c'è crescita, si o no?
In tal senso non concordo col tuo incipit, iron: trovo che TV NON ABBIA RAGGIUNTO ANCORA LE SUE MAX POTENZIALITA'.
Forse lo ha fatto il pack (anche se solo adesso si vede Derby), ma non certo dal 9 in su. Lì si può e si deve crescere ancora, anche a parità di effettivi.
Si tratta di lavorare con pazienza perché qua di track record non ne abbiamo.
Senza contare poi che ieri col nr.10 giocava MORISI! Difficile chiedere di più.

Abr ha detto...

Sull'arbitraggio, pesa anche il game plan trevigiano (obbligatorio): con quel tipo di gioco da "grapeja", un giallo lo devi mettere a preventivo. TV è stata brava, ne ha presi zero in fase dinamica.
Anche un giallo in mischia lo devi mettere a preventivo, se giochi contro Tolosa.

Ti quoto sul fatto che a TV manchi un salto di livello nella preparazione dei 3/4, per metterli all'altezza di un insieme pack-lead che non sfigura IN FASE DINAMICA manco più a Tolosa e a Leicester.
Robe che dette due anni fa, ti ridevano dietro.

Sulla notizia che riporti del Cavinato Celtico (mi ricorda un fumetto di Asterix): siamo al delirio, ma tanti auguri in ogni caso.
Recidivi se non ricordo male: era lui o un altro federalino che Tonna aveva cacciato da Viadana prima ancora che riuscisse a impostare il navigatore?
E Troncon? Se non gli trovano un altro posto, tra i due mi sa finirebbe a sediate in testa.

Zagor ha detto...

Non e' questione di crescita che esiste o di track record,e' che come si e' detto sopra,e se hai esperienze di livello dovresti saperlo,con l'attuale management dirigenziale e tecnico non sali più.Munari e' un ottimo predicatore e telecronista a non vede troppo avanti. Qui gli amici che non si ostacolano a vicenda hanno fatto il loro tempo,e devo dire con i mezzi"italiani" a disposizione, stanno dimostrando poca roba. D'altra parte usare SKY per stendere alibi della legnata di Glasgow,chiudere al 10 o giù di li in Rabo, menarla sugli arbitri ,dimostra una forte debolezza da nascondere ad ogni costo,perché i sghei fanno sangue.......Te capii'?

Abr ha detto...

TV "al 110%" con Morisi apertura? C'mon.
Tolosani privi di "rabbia"? Erano INCAZZATI come Novés fino alla quarta meta, tanto da annaspare "brouillon et maladroit" rispetto al potenziale.

"Ti regolano sempre e comunque". Due anni fa avresti firmato anche tu per un club italiano che giochi così A TOLOSA dopo averlo fatto a LEICESTER, o no?

TV è arrivata al punto di riuscire a far giocare MALE chiunque. Un po' di pazienza senza terremoti (e concordo, con qualche straniero di milgior livello) e farà lo step successivo, meno "passivo" e più proattivo.
Step by step.

Mica era Connacht: guai a perdere il senso di chi sei e da dove arrivi, approccio che ti fa perdere la misura e quindi CERCARE LE SCORCIATOIE invece del duro, noioso e paziente lavoro day by day.
Altrimenti, giocoforza dedurne che tutto si risolve col "calciomercato".

Per quello, ribadito che certo, si poteva far di meglio (col senno di poi) e che i milgior stranieri in Italia ultmamente non sono passati da TV (Nick WIlliams, Sinoti stesso), vale lo stesso discorso fatto per l'allenatore: fa tutto parte di una idea di lungo termine. Si cerca gente che CRESCA con la società o dentro la società, e in più qualche "acceleratore" esterno. Alla Novés, alla Schmidt, alla Cotter.

Il resto so' scorciatoie appunto. Tipo Cavinato alle Zebre (che pare più un vicolo cieco, ma coraggio).

ivanot ha detto...

E' difficile vincere in 15 contro 15, a Glasgow abbiamo giocato in 14 tutta la partita, legnata maddai guardiamo in faccia la realtà. Chi mette i soldi e si chiama Benetton vuole uomini di fiducia, una si chiama Zatta l'altro Munari piaccia o no, Treviso non è una franchigia federale, per fortuna.

luis ha detto...

Non contesto in sè il giallo a Rizzo, ma lo stillicidio di falli fischiati in una sola direzione, anche quando non c'erano., questa è stata la finezza arbitrale. . .niente di clamoroso, ma continuo. Sia chiaro che non vuole essere una giustificazione, ma semplice constatazione: Tolosa è fortissima, ma vinceva anche senza che l'arbitro le accarezzasse il pelo!

Abr ha detto...

Sugli arbitraggi non contestavo, puntualizzavo.

Figurarsi, siamo l'unico sito che abbia osato discutere apertamente di arbitraggi DISCUTIBILI appunto, da tempi non sospetti e in un contesto informativo ancora ingessato (qualcosa finalmente s'è smossa al proposito, non tra i giornalai ma tra i commentatori Sky).

A questo proposito segnaliamo una paurosa conferma in questa giornata di coppa: si aggira per l'Europa l'arbitro irlandese CLANCY, che pervicacemente rifiuta o è incapace di capire come funzioni la mischia ordinata ma anche le ruck e insiste a fischiare a casaccio.

Pericolosissimo: s'è già visto un Sei Nazioni da lui "assegnato" recentemente mediante un arbitraggio scandaloso della mischia francese, con Mas e Servat trattati sistematicamente alla Rizzo (per me il giallo a Rizzo non c'era).

Abr ha detto...

Già: continuità e meritocrazia ma nell'eambito di pianificazione non alla carlona e sulla base dell'emotività del risultato immediato, ma a medio -lungo termine.

Teniamo presente che proprio la stabilità dell'ambiente che deriva da tale tipo di pianificazione, ha consentito i migliori colpi di mercato quest'anno a tv: TRATTENERE Zanni, Cittadini e altri del pack rispetto alle sirene catalane mentre Masi, Furno, d'Apice etc.etc. se ne andavano.

Anche Munari e Smith cmq. non sono lì per diritto di nascita: anche il loro operato alla fine del ciclo (già detto: fine stagione prossima a mio avviso) verrà valutato.
RISULTATI raggiunti vs. obiettivi prefissati. Avete presente la mia parabola preferita, quella dei talenti?

Per intanto si possono e si debbono apportare correttivi nell'ottica del miglioramento continuo e delle lezioni apprese.
Ad esempio, senza fare i Bartali "tutto sbagliato tutto da rifà", è vero che gli arrivi dall'estero sono stati così così, nessuno che faccia realmente la differenza: potrebbero a mio avviso investire due lire in più sulla rete di osservatori - informatori internazionali.
In Scozia (non in Francia) han firmato da poco gente come SEAN MAITLAND, JOSH STRAUSS e a settembre arriva un altro kiwi di primissimo piano.

Poi c'è sempre il senno di poi in agguato: chi l'avrebbe ami detto, sempre a proposito di Scozia, che JP Nel, uno dei miei piloni favoriti overall, avrebbe collezionato più gialli che altro?

Anonimo ha detto...

su vunipola ,simpson ,wade ,e lanchbury stavano creando una squadra niente male oltretutto con tutti prodotti homemade invece i saracens ,cattivi cattivi ,ce lo hanno soffiato del resto il proprietario è il presidente della richmont ,cartier ,ha i soldi pe ffa na guerra atomica ironduke



ivanot ha detto...

concordo 4 anni è un buon ciclo

Abr ha detto...

ehhh il perfido sempiterno articolo quinto, chi ha i soldi in mano ha vinto ... ;)
(ma non è sempre detto, scherzi a parte. Un individuo non fa una squadra, se a High Wycombe tengon la struttura e continuano a tirar su baldi giovanotti ...)

Abr ha detto...

Trascuravo poi un altro fatto ovvio, a proposito di mercato: se tra una trippola e un vincolo federale e in uno scenario in cui le regole sono cangianti ogni due per tre e in peggio, ti metti in azione sei mesi dopo gli altri, non è solo questione di soldi: raccatti quel che è rimasto.
Senza contare poi il problema del navigare nella nebbia fitta: anche se nessuno lo vorrebbe, la prossima potrebbe essere l'ultima stagione celtica (quei tre milioni di pizzo per poi esser trattati senza rispetto dai loro arbitrini etilici).

Abr ha detto...

A proposito di SEAN MAITLAND qui citato come esempio di campione reclutato: m'ero perso che E' STATO CONVOCATO CON LA SCOZIA PER IL 6 NAZIONI!!!!!!
Con tanto di asterisco "uncapped": a uno che a 24 anni ha 54 partite giocate nel SuperRugby coi Crusaders ...

DaveTn ha detto...

Molto interessanti le convocazioni della Scozia,con equiparati eccellenti,più di un terzo di volti nuovi e una suddivisione dei convocati fra le due franchigie quasi simmetrica a quella italiana (Glasgow con circa una 20na di convocati dovrà faticare per tenere il posto nei playoff)
Se non avessero appena cambiato allenatore ci sarebbe da preoccuparsi seriamente!

Abr ha detto...

e quest'anno ce li troviamo belli carichi e freschi al Murrayfield. Glasgow è già da un paio d'anni che "pesa" più di Edinburgh in nazionale, ma loro hanno tre "franchigie", un terzo dei loro convocati arriva da campionati esteri.
Da noi ne son rimasti sei sui trenta di stranieri, tra cui due dalla ProD2 francese (Canale e Furno), tanti quanti le Zebre. E' un segno anche questo non incoraggiante.

DaveTN ha detto...

Belli carichi è tutto da vedere da come va la sfida con la perfida Albione il week-end precedente,un ulteriore sconfitta manderebbe gli highlanders nel club dei demoralizzati assieme al galles.
Per quanto riguarda i giocatori che giocano all'estero, forse ho frainteso io, ma non mi pare che avere tanti giocatori all'estero debba essere per forza una cosa negativa, ma neanche positiva, ovviamente comprende sia svantaggi che vantaggi (vedi canale e furno che giocano nel campionato di rugby union più faticoso e lungo che ci sia, da una parte siamo sicuri che giochino, mentre dall'altra è probabile che sia più impegnativo che li rilascino per la nazionale)

Abr ha detto...

Non credo andrebbero in acido dopo la sfida con gli inglesi, in un certo senso quella partita poi fa storia a sé. Poi comincia il Sei Nazioni "normale", con nuove facce nuovo staff etc.etc: minimo è che ci v'è sia bello carico.

Giocatori all'estero, lo dici tu stesso: in positivo c'è l'esperienza, in negativo il fatto che in quei campionati già demanding, gli stranieri li spremono come limoni a mo' di Isolani (Parisse su tutti) o viceversa gli tolgono il ritmo degli 80 minuti (Castro).

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