Appuntamento a Dublino
Mentre Tolone e Clermont si preparavano per la finale tutta francese di Heineken Cup 2013, la diplomazia era al lavoro a Dublino sul futuro delle competizioni europee e il risultato potrebbe lasciare scoperto il fianco della rappresentanza inglese. Perché nell'ambito del ridisegno degli equilibri tra club e ERC, da Oltralpe giungevano notizie di un riassestamento delle posizioni delle squadre del Top 14, espresso direttamente dalla federazione con il presidente Pierre Camou: secondo quanto riporta The Rugby Paper, il 68enne Camou avrebbe ordinato alle società di rimettersi in riga minacciandole, nel caso di fronda, di venire rimpiazzate in Europa da formazioni scelte su base regionale.
La presa di posizione di Camou ha scomodato altri personaggi chiave della vicenda, presenti a Dublino: Bill Beaumont, presidente della RFU, Quentin Smith, chairman della Premier Rugby Ltd., e Peter Wheeler, dei Leicester Tigers - da tempo ormai sul piede di guerra nella ricerca di un accordo migliore per i club inglesi nelle coppe europee. Non è mancato Paul Goze, chairman della Ligue National de Rugby. Di questi tempi, ma un anno fa, tra Inghilterra e Francia si lavorava ad una posizione mediata tra volontà di ridimensionamento dell Coppa e progetto della Lega Pro inglese di dare vita ad una competizione alternativa, sulla base del contratto sui diritti tv inglesi stipulato con la British Telecom Vision da 152 milioni di sterline. Ma pare che negli ambienti francesi, a fronte del perdurare dello stallo, qualcuno abbia iniziato a storcere il naso. Dopotutto il contratto sui diritti tv citato è a totale beneficio inglese e "morire per Dover" anziché per Danzica, non è mai stato in cima ai desideri dei franchi. Fatto sta che la sveglia è stata fatta suonare e i segnali lanciati a tutti gli stakeholder si sprecano.
"E' nostra intenzione tornare a negoziare", ha affermato Goze prima del summit di Dublino. "E' importante che venga fatta chiarezza sulla posizione francese. Ma prima di tutto dobbiamo disfarci di questa confusione sui diritti televisivi. Tutte le discussioni sono state rese difficili a causa di questo problema. Voglio che venga aggiustato entro la fine dell'estate", ha proseguito. "La cosa più importante è che abbiamo bisogno di una vera coppa europea. Non sono sicuro che un accordo con quattro squadre di meno sia così importante. Oggi la competizione fa pienamente parte della stagione. Sarebbe brutto non parteciparvi".
La presa di posizione di Camou ha scomodato altri personaggi chiave della vicenda, presenti a Dublino: Bill Beaumont, presidente della RFU, Quentin Smith, chairman della Premier Rugby Ltd., e Peter Wheeler, dei Leicester Tigers - da tempo ormai sul piede di guerra nella ricerca di un accordo migliore per i club inglesi nelle coppe europee. Non è mancato Paul Goze, chairman della Ligue National de Rugby. Di questi tempi, ma un anno fa, tra Inghilterra e Francia si lavorava ad una posizione mediata tra volontà di ridimensionamento dell Coppa e progetto della Lega Pro inglese di dare vita ad una competizione alternativa, sulla base del contratto sui diritti tv inglesi stipulato con la British Telecom Vision da 152 milioni di sterline. Ma pare che negli ambienti francesi, a fronte del perdurare dello stallo, qualcuno abbia iniziato a storcere il naso. Dopotutto il contratto sui diritti tv citato è a totale beneficio inglese e "morire per Dover" anziché per Danzica, non è mai stato in cima ai desideri dei franchi. Fatto sta che la sveglia è stata fatta suonare e i segnali lanciati a tutti gli stakeholder si sprecano.
"E' nostra intenzione tornare a negoziare", ha affermato Goze prima del summit di Dublino. "E' importante che venga fatta chiarezza sulla posizione francese. Ma prima di tutto dobbiamo disfarci di questa confusione sui diritti televisivi. Tutte le discussioni sono state rese difficili a causa di questo problema. Voglio che venga aggiustato entro la fine dell'estate", ha proseguito. "La cosa più importante è che abbiamo bisogno di una vera coppa europea. Non sono sicuro che un accordo con quattro squadre di meno sia così importante. Oggi la competizione fa pienamente parte della stagione. Sarebbe brutto non parteciparvi".
4 commenti:
Mah, quella delle rappresentative regionali in francia mi par grossa. Immagino che a Tolosa manco abbiano manco riso, i raqli federali da quelle parti non arrivano in cielo. Tanto che sulla stampa francese non v'è minima traccia di tutto ciò.
Più chiara la posizione di Goze, che non è cambiata: lungi dal far favori agli inglesi, vuol fare il "king maker" fermando o accelerando le danze per raggiungere un compromesso.
Mai dimenticare che la ERC è presieduta da un francese, JP Lux.
"Calais: un posto dove tutti passano e nessuno si ferma" (Churchill, per fare il paio con "morire per Dover").
infatti è "il pas de calais" ... ;)
Uno dei posti più... boh dove sia stato - e dove mi sia fermato ;)
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