mercoledì 24 luglio 2013

Bilanci d'estate a medio termine

Restiamo sulla scia dei British & Irish Lions, in attesa che prenda il via il Championship australe per dare sostanza dal campo di gioco. Come annunciato prima che il Tour 2013 fosse iniziato, per lo sport d'Oltremanica si tratta di un'estate particolarmente densa di appuntamenti, un anno dopo le Olimpiadi di Londra. Perché se la truppa di Warren Gatland si è presa lo scalpo degli australiani, lo stesso stanno tentando di compiere quelli della nazionale di cricket con The Ashes (la situazione pare volgersi al meglio per i britannici) e nel frattempo sono arrivati due successi pesanti. 

Il primo fra tutti è merito di Andy Murray che ha vinto Wimbledon (il primo suddito di sua maestà a riuscirci dai tempi di Fred Perry, correva l'anno 1936): una vittoria che ha connotati pure politici (Murray è scozzese, nel Royal Box a seguire la finale c'erano sia il Primo ministro David Cameron che il First Minister di Scozia Alex Salmond e Cameron è stato abilissimo a farsi immortalare con il tennista fuori dal Numero 10 di Downing Street mentre ci si prepara al referendum per l'indipendenza della fu Caledonia) e che giunge sempre ad un anno di distanza dalla medaglia d'oro olimpica vinta proprio sull'erba contro Federer. Quindi la maglia gialla al Tour de France di Chris Froome, tesserato Team Sky, che fa il paio con quella ottenuta nella scorsa edizione da Bradley Wiggins (anch'egli in seguito medaglia d'oro ai Giochi nella cronometro individuale). 

A questo punto il Telegraph ha chiesto ai suoi commentatori sportivi di provare a delineare i contorni, di tirare le somme alla luce di questi risultati e per il rugby si è espresso il solito Mick Cleary che non ha potuto fare a meno di menzionare la serie vinta dai Lions, anche in maniera sarcastica (alla domanda "qual  è stato il migliore periodo del rugby britannico" ha risposto: "Se sei gallese, gli Anni '70, se sei inglese la prima parte del nuovo secolo culminata nella vittoria alla Coppa del mondo 2003, se sei scozzese o irlandese, beh, ci sono sempre i Lions"). 
In che modo? Guardando al futuro con il Galles che mette nel mirino la RWC 2015 (migliorarsi per i dragoni rossi equivale al raggiungimento della finale, visto che nel 2011 si sono fermati a quella per il terzo e quarto posto, poi persa - guarda caso - contro l'Australia), se non direttamente al 2017, anno del prossimo tour dei Lions in Nuova Zelanda: "L'Inghilterra che si sta immettendo nel binario ha buone prospettive". "L'Inghilterra - è il pensiero di Cleary - è una forza emergente con una rosa di più giovani in arrivo. Gli All Blacks non staranno tremando, ma certamente staranno osservando". 

C'è qualcosa che non va. L'Heineken Cup: "Una coppa più meritocratica migliorerebbe le cose" e la mente torna alla sfida tra i club di Premiership e la ERC per la riorganizzazione del torneo. E pure la mischia, tra set e reset - e metri arbitrali in certi casi particolarmente discordanti tra loro aggiungiamo. 

Commenti aperti: diteci la vostra, tirate le somme. 

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