mercoledì 17 luglio 2013

Stillicidio SuperRugby


E' tempo di recuperare il paio di turni passati che han chiuso la stagione regolare del SuperRugby, quest'anno messo in ombra e pure "mutilato" nel calendario dalle Serie Lions in Australia. Le premesse eran tutte definite già nelle scorse settimane e ne avevamo già dato conto qui.

La 19' e penultima giornata nel weekend del 6 luglio riguardava solo neozelandesi e sudafricane ed era incentrata sullo scontro diretto per l'ultima wildcard tra Cheetahs e Blues. A Bloemfontein han prevalso i sudafricani con un netto 34-13, risultato in bilico solo nella prima mezz'ora, primi in meta Kiwis col giovane mediano del Taranaki Jamison Gibson-Park cui rispondeva il nr.8 Phillip Van der Walt e i piazzati di Riaan Smith. Raggiunto il 22-13, negli ultimi 7 minuti le due mete del mediano Sarel Pretorius e del flanker Prisloo prossimamente a Viadana, corroboravano il risultato positivo per i Cheetahs all'ultima gara. Lo scontro diretto vale doppio, volando a 50 punti più i quattro garantiti dal turno di riposo all'ultima giornata, i Cheetahs chiudevano definitivamente la strada alla franchigia guidata sa Sir John Kirwan ferma a 44, cui pure rimaneva un'ultima partita da giocare in casa.
Blues comunque nettamente migliorati rispetto all'anno precedente, quando eran arrivati ultimi assoluti sotto la guida di Pat Lam. Basti il dato sui tre primi line-breaker del torneo, i Blues Rene Ranger, Charlie Piutau e Frank Halai che è anche il primo marcatore di mete con 10. Per inciso, con questa produttività del reparto arretrato pur dovendo gestire la partenza di Ranger, si capiscono le perplessità di Kirwan nei confronti del potenziale reclutamento della star del rugby XIII Benji Marshall: forse i reparti da sistemare nei Blues sono altri ...
I 4+4 punti dei Cheetahs tagliavano definitivamente fuori dalle velleità wildcard anche i Waratahs, rimasti a 45 pur con una  partita da disputare.

Le altre sfide della Conference sudafricana vanno senza sorprese.
- Vittoria degli Stormers in casa dei Southern Kings per 12-24 con doppietta di Deon Fourie, tornato da un po' a giocare flanker e 11 punti di Elton Jantjies, che piazza nonostante la presenza di Joe Pietersen,  prossimo al trasferimento a Biarritz dopo una stagione nella limitrofa Bayonne qualche anno fa.
- Bella sfida classica tra Bulls già qualificati primi della Conference e Sharks virtualmente dalla stagione già finita: finisce 20-19 grazie alla trasformazione del solito Morne Steyn capocannoniere del torneo, di una meta del mediano Jano Vermaaak al 72' (altro partente eccellente per la Francia). Prima gli Sharks erano scappati avanti sul 13-19 grazie alle mete di Pat Lambie e Odwa Ndungane, intervallate da quella di Bjorn Basson.

- La 19' giornata della Conference neozelandese vedeva i Crusaders prevalere in casa sugli appagati Chiefs vincitori della Conference, 43-15 il finale, 5 mete a due con doppietta di Kieran Read e 18 punti per Dan Carter.
- Gli Highlanders riuscivano combattendo a raggranellare la terza vittoria stagionale in casa degli Hurricanes: finale "alla sudafricana" 44-49, sei mete a cinque, ospiti avanti 13-32 a fine primo tempo che diventava 27-49 al 65', utili solo per agguantare un inutile punto di bonus difensivo le due mete dei 'Canes negli ultimi 10 minuti. Per i Sudisti invece, è vitoria che li allontana dall'ultimo posto assoluto.


Nell'ultima giornata, la 20' dello scorso weekend, rientravano in gioco le australiane e l'unica sorpresa di qualche influenza sulla classifica arrivava proprio da lì.
- Si tratta della sconfitta dei Brumbies in casa Western Force per 21-15  - tre mete contro due, una di Ben McCalman e 5 punti di Chris Leali'ifano, altri protagonisti della Serie Lions in campo sono Ben Alexander, Ben Mowen, Jo Tomane, Jesse Mogg, George Smith partito dalla panchina. Alla squadra di Jake White bastava un solo punto per avere la certezza del primo posto nella Conference ma al 45' stavano perdendo 21-3, situazione rimediata col brivido solo al 65' con la seconda meta.
- Nel frattempo i Reds battevano i demotivati Waratahs in casa loro, 12-14 il finale, due mete a una ma rimanendo lontani dal necessario punto di bonus offensivo per sperare nel sorpasso in testa alla Conference all'ultimo minuto. Dei reduci dalla Serie Lions in campo troviamo Benn Robinson, Sekope Kepu, Kane Douglas, Mike Hooper e Berrick Barnes (in meta) lato 'Tahs, Saia Fainga'a, James Slipper e Liam Gill lato Reds, non Genia e Horwill. C'è invece ovviamente Quade Cooper, uno degli australiani non felici ma nel mood "ve l'avevo detto" riguardo l'esito del Tour.
- Il giorno prima i Rebels riuscivano a difendere casa dall'assalto Highlanders protesi a salire verso le zone medie della classifica: 38-37 il finale, sei mete contro quattro con tre coppie di doppiette lato Melbourne, del centro Tom English, dell'ala Cooper Vuna, dell'apertura 20enne Bryce Hegarty rimpiazzo di O'Connor partito dalla panca, mentre Kurtley Beale è ancora sospeso. Dopo un primo tempo chiuso 7-31, i padroni di casa si rifacevano sotto e raggiungevano il sorpasso all'ultimo minuto con la seconda meta di Hegarty.

- In Nuova Zelanda i Crusaders in casa superavano gli Hurricanes 25-17, tre mete per parte, mentre i Chiefs superavano i Blues ad Auckland 16-26, quattro mete a una con doppietta del pilone Ben Tameifuna.

- In Sudafrica gli Sharks si sfogano coi Kings battendoli 58-13, 10 mete a due; anche gli Stormers si prendono la soddisfazione di battere gli appagati Bulls per 30-13, tre mete contro una tutte "eccellenti": Eben Etzebeth, Bryan Habana e Jean de Villiers per i Capetoninans, Zane Kirchner per i Pretoriani. Too late per entrambe le squadre costiere, mentre la serie di sconfitte dopo un incoraggiante avvio di stagione, fa piombare la nuova franchigia basata a Port Elizabeth all'ultimo posto in classifica.

I Kings sono risultati i migliori di tutti nella percentuale di placcaggi riusciti (88%), ma come sosteniamo da tempo e diversamente da quelli rimasti al "bisogna placcare", trattasi di dato che non dice QUALI percussioni s'è fermate e in più, 88% di successo su 50 placcaggi a gara piuttosto che su 200, produce risultati molto diversi in termini di mete subite ...
Correlata a questo c'è ad esempio una interessante statistica individuale, anche questa come tutte, leggibile in modi opposti: Quade Cooper risulta il leader degli offload, 54 in 16 partite: grande dato, ma non è che indichi la propensione dell'apertura Reds ad evitare il contatto?
Penultimi dopo esser stati ultimi per tutto il torneo sono gli Highlanders: eppure, sempre a proposito di stats da analizzare e non "bere", questi primeggiano nei metri guadagnati, nei metri fatti con l'ovale, nelle vittorie in mischia ordinata, nei difensori battuti e il loro Ben Smith è primo per metri fatti (oltre 1400) ... Il tutto rovinato da diverse partite perse per uno o due punti e ben 11 cartellini gialli, quando la seconda peggiore arriva a sei. 


Alla fine le sei qualificate alle fasi finali non cambiano rispetto ai primi di luglio: Brumbies, Chiefs e Bulls vincono le rispettive Conference e le wildcard vanno a Crusaders, Reds e Cheetahs; quel che è cambiato nelle ultime due giornate è la risalita dei Crusaders al quarto posto con guadagno del playoff in casa, e la discesa dei Brumbies dal primo al terzo assoluto, che significa partecipazione ai quarti di finale, ospitando l'ultima qualificata Cheetahs. L'altro quarto sarà un very powerful Crusaders-Reds, ulteriormente nobilitato dalla presenza in panchina di Richie McCaw e dall'epilogo della direzione del Queensland da parte di Ewen McKenzie prima di salire alla panchina Wallabies; nel mentre, Chiefs primi assoluti e Bulls secondi aspetteranno le vincenti direttamente in semifinale. 

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