lunedì 28 ottobre 2013

Pro12 in secondo piano

In che senso? A visitare la pagina di Scrum dedicata al torneo, balzano agli occhi le notizie che gravitano attorno al campionato e più precisamente al al sesto turno, che comunque ha lasciato segni importanti sulla classifica. E' un discutere piuttosto di francesi a caccia - ancora - dei pezzi più pregiati del Pro12, di notizie sulla galassia gallese - perché, ancora, ci sono i soliti transalpini al lavoro per assicurarsi gente tipo Sam Warburton - e per concludere un colonnello come Paul O'Connell che sul finale di carriera svela che gli piacerebbe provare un'esperienza all'estero. Tirate le somme, il torneo è ormai passato definitivamente in secondo piano? Di questo passo è gossip.

Comunque, riassumendo quanto accaduto nell'ultimo turno, anche noi porgiamo una domanda: ma la Fir ha fatto valere la propria posizione nel board celtico per quanto riguarda la scelta degli arbitri chiamati ad amministrare le partite delle due italiane? Del 16-16 tra le Zebre e gli Scarlets risalta il penalty concesso agli ospiti a tempo scaduto, con i parmensi impegnati a conservare palla per mettere agli atti la prima vittoria casalinga della loro breve storia, finché l'irlandese Lacey non fischia un tenuto e concede a Rhys Priestland l'occasione non sprecata di pareggiare. Perplessità, che si aggiunge alla gestione complessiva degli ottanta minuti di partita: la scorsa primavera, l'ormai prossimo all'addio Christian Gajan ammoniva tanto Andrea Cavinato quanto la federazione intera sull'esigenza di avere rispetto sul campo da parte degli arbitri - parole che giungevano da Reggio Emilia dopo il match contro il Leinster. Sic rebus stantibus e mettendo insieme i precedenti della stagione in corso, nessuno ai piani alti deve esserselo appuntato sull'agenda delle cose da fare, eppure i parmensi possono vantare la costante presenza di membri dello staff Fir alle proprie partite. 

Tant'è, le Zebre non sono ultime in classifica - si veda almeno il bicchiere mezzo pieno -, mentre la Benetton Treviso è anch'essa nella parte bassa della graduatoria dopo la sconfitta per 20-13 contro Edimburgo al Murrayfield



Le cronache dalla Scozia indicano un match mediocre, ma tant'è: i Leoni sotto 13-3 reagiscono e trovano la meta con Luke McLean che vale il pareggio, ma non tengono botta e vengono fregati dal pilone Willem Nel. Per i biancoverdi è in un certo senso il recap dell'annata, con il pack che non riesce ad essere la chiave del gioco dei veneti come in passato - lo si è notato anche nelle uscite in HCup -. Si conferma il leit motiv delle "partite strane", come direbbe il nostro corrispondente da Monigo Zamax: difficile da leggere e interpretare per il comportamento altalenante degli uomini di Franco Smith.

Gli stessi che furono in grado di battere il Munster che ora si è riportato in testa al gruppo grazie al 13-6 sui Glasgow Warriors: i rossi irlandesi si riassestano, hanno un JJ Hanrahan in gran spolvero (dalla piazzola e non solo, è lui l'unico a marcare meta) e infliggono la prima sconfitta in campionato agli scozzesi che rimangono comunque nelle posizioni che contano - miglior difesa, meno di cento punti subiti, un attacco meno proficuo delle rivali, ma per vincere bisogna saper non prenderle. 

Ai campioni in carica del Leinster serve invece una meta tecnica al 77' per disfarsi del Connacht al RDS, con gli ospiti in doppia inferiorità numerica per i gialli al pilone Ronan Loughney e al mediano Kieran Marmion: 16-13 all'80'. La squadra di Galway fino ad allora era stata in vantaggio. 



Piuttosto, Ulster e Ospreys sono a pieni giri. I nordirlandesi contro i Cardiff Blues hanno messo a referto la quarta vittoria consecutiva (39-21, con 5 mete e la seconda linea Dan Tuohy che apre e chiude i giochi). Il gap nello score finale sarebbe stato ancora più largo se i piedi di Paddy Jackson e Ruan Pieenar fosse stati meglio calibrati. Quanto a quelli di Swansea, fatto proprio il derby contro i Dragons per 40-17: doppietta per Justin Tipuric (visto che tanto ad inizio post si parlava di Warburton...), Dan Biggar ne marca 17. A Newport e al Millennium Stadium più che la sconfitta, lascia preoccupati l'infortunio di Toby Faletau, costretto ad abbandonare il campo al 53'. 


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