martedì 18 settembre 2007

Giro di boa al Murrayfield

La non trascendentale Scozia fa le cose giuste, mette a nudo le inconsistenze della Romania che gioca in otto (la mischia) ma fa danni in quindici, e vince 42-0 con sei mete trasformate.
Si mettono in luce i mediani Parks e Blair, il cecchino Paterson, l'estremo Rory Lamont e Hogg, solida e scattosa terza linea autrice di tre mete.
Con la vittoria la Scozia torna al 10' posto del ranking mondiale subito alle spalle dell'Italia, scavalcando Samoa, superata anche da Fiji e Tonga.
Prendendo la Romania come riferimento, la differenza tra Scozia e Italia non pare nè tecnica nè tattica, sta nel mestiere e nella personalità, ma c'è evidente; oggi essa "vale" trentasei punti (la stessa che c'è stata tra Sudafrica e Inghilterra), anche se loro hanno potuto giocarsela in casa.
Ci vorrà in ogni caso da parte Azzurra molto cuore e cojones - creatività speriamo di no - per venirne fuori positivamente.
Scozia-Romania segna la metà della fase a gironi del Torneo, tutte le squadre hanno disputato due partite su quattro. Italia - Portogallo di domani inaugura il secondo tempo per tutte le 20 squadre, terminato il quale la sera del 30 settembre ne rimarranno solo otto.
E' opportuno allora riprendere le nostre previsioni del 3 settembre (post inaugurale di questo blog) per verificare se e quali variazioni siano intercorse.

Pool A: dominio come previsto del South Africa. England deludente, ora però rientra Wilkinson; per la volonterosa ma scomposta Tonga, pur attualmente seconda con 4 punti di vantaggio, non vedo grosse chance di qualificazione. Samoa e Usa sono fuori dai giochi.
Pool B: l'Australia si rivela ancora una volta una certezza fatta di solidità qualità e esperienza; le Fiji attualmente in seconda posizione hanno fatto vedere un gran bel "rugby champagne" romantico, accompagnato però da solidità difensiva e disciplina; il Wales cinque punti sotto dovrà sudare tutte le sue rosse camicie per strappare il secondo posto agli isolani, ma l'impresa è decisamente alla sua portata; Canada e Japan già irrimediabilmente a casa.
Pool C: dominata ovviamente da New Zealand, la sorpresa negativa è stata la scarsa personalità mostrata dall'Italia, terza staccata di sei punti dalla solidità senza frilli di Scotland; dobbiamo e possiamo comunque continuare a credere che tutto si deciderà con lo scontro diretto tra le due all'ultima giornata. La sopravvalutata Romania e il modesto Portogallo sono out.
Pool D: il "girone della morte" è tutto ancora aperto, non ovviamente per Georgia e Namibia. Per come è fatto il calendario del girone, l'Argentina ha la vittoria a portata di mano, mentre il secondo posto sarebbe disputato tra Francia e Irlanda; lo scontro diretto tra le due è venerdì, diciamo passerà la prima perchè "ringalluzzita" al contrario della seconda (che tra l'altro ha perso tutti gli ultimi cinque incontri coi Galletti).

Sic rebus stantibus le previsioni del 3 settembre per i quarti si modificherebbero solo per i risultati del girone D (in neretto i cambiamenti);
il 6 ottobre avremmo:
- a Marseille: Australia - England (la finale dell'edizione scorsa),
- a Cardiff: New Zealand- France.
e il 7 ottobre:
- a Marseille: Zuid Afrika-Wales,
- a Saint Denis: Argentina-Scotland/Italia.
Quattro squadre australi contro quattro boreali.
Dovesse veramente andare così, incontrare la Francia sarebbe un bell'impiccio imprevisto nella strada neozelandese verso la finale (e viceversa!) ma c'è da dire che si giocherebbe a Cardiff; viceversa confrontarsi per un posto in semifinale tra Argentina, Scozia o Italia sarebbe una notevole opportunità once in a lifetime.
Tutto ciò produrrebbe verosimilmente le seguenti semifinali tutte australi - sorpresoni a parte:
il 13/10 a SaintDenis: Australia -New Zealand;
il 14/10 a SaintDenis: South Africa-Argentina;

Mentre gli All Blacks vivono nella tranquilla certezza che la Webb Ellis Cup può essere vinta o persa solo da loro e cambia nulla chiunque sia l'avversario, secondo questa previsione nessuno meriterebbe il Trofeo più dell'Australia: per agguantarlo dovrebbe far secchi in sequenza il campione uscente, gli AllBlacks e dulcis in fundo il Sudafrica.
In compenso la strada verso la finale si spiana ogni giorno di più davanti alla Tribù bianca Afrikaner al suo ultimo Mondiale - dopodichè laggiù anche lo sport dei bianchi passerà sotto il completo controllo della maggioranza nera, dai criteri selettivi molto più "affirmative" e "democratici" che meritocratici.
Forecast indicativi questi, a livello di "Guida al Campionato"; nel rugby tutto è sempre teoricamente possibile, anche se poi "tutto" càpita solo dalle fasi avanzate ad eliminazione diretta, vedi edizione 2003.
Il 20 ottobre finale di Coppa del Mondo 2007 a Saint Denis; il giorno prima finalina 3°-4°.

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