sabato 8 settembre 2007

Il ruggito dei Pumas

Alla fine si può dire che s'è vista una squadra sola in campo, quella col giaguaro cucito sulla maglia.
Questo è stato l'unico fatto veramente clamoroso, la vittoria in sè dell'Agentina - 17 a 12 di fronte agli 80.000 spettatori dello Stade de France - lo è solo per il mainstream media.
Infatti non servivano gran esperti per sapere che i valori in campo erano equilibrati; anche questo blog aveva non a caso denominato la Pool D "girone della morte"; lo stupore è lecito a fronte dell'approccio fluffy dei padroni di casa, annichiliti dalla lucidità, velocità, determinazione, cattiveria sportiva della squadra con più cognomi italiani dell'Italia stessa ;)
I francesi in campo ricordano turisti tra i tori scatenati della sagra di San Firmin a Pamplona.
Questa vittoria non nasce per caso o da episodi, viene da lontano: inanzitutto dalle 4 vittorie argentine sui cinque incontri recenti tra le due Nazionali - con l'unica sconfitta, l'ultima, per un solo punto.
Si forma nell'orgoglio dei nazionali Pumas, la stragrande maggioranza dei quali ingaggiati da squadre francesi o comunque europee. Si perfeziona in un perfetto game plan stilato da coach Loffreda e si compie infine nella disciplinata esecuzione dello stesso ai limiti dell'abnegazione e del sacrificio da parte dei Pumas in campo.
Il piano è semplice ed efficace: zero rischi, pressione asfissiante in difesa e obiettivo primario, bombardare con up&under Heymans, l'estremo non di ruolo francese.
Tutti i Pumas senza eccezioni lo applicano con determinazione e sacrificio: Pichot mediano di mischia, Hernandez mediano di apertura, Felipe Contepomi sua "guardia" nonchè calciatore designato, Corleto estremo, Ledesma leader del pack etc.etc,
Il piano punta al controllo del territorio più che al possesso palla, ha lo scopo di ridurre il campo di gioco alla metà campo francese, rubando palle ai francesi e rallentandoli, esplorarne i punti deboli e infine di lucrare sui calci di punizione e sulle opportunità di drop.
Il primo tempo è dominio dei gauchos: i primi punti argentini arrivano dopo 3 minuti con Felipe Contepomi molto concentrato; questi rimangono per molto tempo installati nel campo francese e vanno anche in meta al 27' su fase rotta di palle perse e riguadagnate, concluse da uno dei numerosi ficcanti inserimenti centrali dell'estremo Corleto.
I francesi non reggono la pressione e vanno rapidamente in tilt, in particolare Heymans; giocano la partita non loro, si demoralizzano, rimangono compressi per quasi tutto il primo tempo. Solo il mestiere e alcuni (in-)evitabili distrazioni fallose degli avversari consentono ai francesi di limitare i danni nella prima metà si chiude 17 a 9.

A inizio del secondo tempo c'è la reazione francese: dopo una rimessa laterale e grazie a una "cassaforte" ben eseguita arrivano a un metro dalla meta. Lì si ha uno dei momenti topici della partita: non passa lo straniero, ben sette assalti a testa bassa in rapida successione degli avanti francesi si infrangono sulle trincee dei Pumas.
Pochi minuti dopo Skrela, impeccabile nei calci nel primo tempo, fallisce un facile calcio di punizione, e si capisce che proprio non ce n'è per i transalpini. Si rifarà comunque poco dopo portando la sua squadra sotto break.
Attorno al 60' l'indicatore di benzina dei Pumas inizia evidentemente a segnare riserva; lo Stade si rincuora per quello che sembra l'ingresso del matador: in un cambio di linee di stile hockeystico (3 sostituzioni contemporanee) entra in gioco l'Orco Chabal, the Cave Man.
Invece gli argentini tengono inopinatamente e stoicamente botta, schierati fin quasi alla fine col quindici titolare; anzi rischiano di incrementare il bottino con un paio di calci sbagliati.

Grandi responsabilità vanno alla mentalità francese - evidentemente hanno "sentito" troppo l'emozione dell'esordio - e al loro trainer Laporte: non s'è sinceramente capito quale fosse il suo piano. Ha bruciato Heymans privandosi di alternative, avendo lasciato Pointrenaud in tribuna; i cambi sembrano eseguiti "come da piano", come se nulla stesse succendendo in campo.
Ma tant'è, nonostante tutto alla fine la differenza la fanno i 5 punti della meta di Corleto, non trasformata da Felipe Contepomi; per il resto infatti, sei calci di punizione a testa, di cui 4 trasformati a testa, e tre tentativi (e mezzo) di drop argentini, tutti falliti.
Migliore in campo scelgo Felipe Contempomi assieme a Pichot il mediano di mischia e capitano, lucidi punto di riferimento per tutta la squadra; avrei volentieri eletto Corleto se assieme alla meta e a molti ficcanti up&under, non si fosse reso colpevole di un paio di azioni sconsiderate (ma forse era l'unico autorizzato a prendersi dei rischi).
I peggiori sono il frastornato estremo Heymans e la terza linea Remy Martin, involontario "innesco" dell'azione di meta Argentina; inesistente Mignoni e quanto a Dominici o Betsen, chi l'ha visti? Unici francesi appena sufficienti, la mischia organizzata, Skrela e Rougerie.
L'arbitro Spreadbury "il Preside" non s'è visto (ed è un gran bel complimento): nessun errore, nulla da segnalare.
La coppa del Mondo s'inizia "clamorosamente" con quattro punti per l'Argentina e uno alla Francia (sconfitta con meno di 7 punti di distacco). Adesso per la Francia diviene obbligatorio battere l'Irlanda, e in ogni caso il fattaccio di Saint Denis rischia di mettere in crisi i percorsi pre-disegnati della vigilia sugli accoppiamenti nei quarti e oltre ...
La cronaca qui, un altro commento qui, il "don't cry for Argentina" degli Afrikaner.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Just arrived at home,after a strong binge drink with some Brit friends and 1 Scotchsman(but don't u dare calling him like that!!!) and here EVERYONE ,meaning every single one, was supporting the Pumas (although the Argie are infamously not so well-considered around these shores)even who bet in favour of the roosters!!What I saw tonight was a massive demonstration of national spirit mixed up with a fantastic rugby!!Well done Gaucios,having the hope that we could even perform better against the masters of the game tomorrow afternoon!!

Nobile di Treviso ha detto...

Ieri notte a casa con amici nuovi zelandesi... Non uno a tifare i francesi.
Ogggi e un'altra storia....

Abr ha detto...

Nick, it was a good, well executed game plan plus pure pride and tough-minded players.
I'm very glad about that defiant victory also 'cos Argentina got by far more italian surnames in their team than Italy itself! :)

Mango, a girare per il Mondo si comprende che ci sono poche cose che uniscono l'Umanità intera; una di queste è la "considerazione" di cui godono i francesi.
Anche Nick lo conferma: l'Inghilterra ci ha combattuto contro una guerra non molto tempo fa, eppure ...

I cugini non sarebbero male in generale, ma poi t'emergono gli Zidane, i Vieira, i Domenech, e allora capisci che sei miliardi di uomini non possono aver tutti quanti torto! :D

Anonimo ha detto...

Se fosse stata in campo neutro, non avrei avuto dubbi che la partita sarebbe stata durissima per i galletti. Non solo per la forza della squadra argentina, ma anche perché i Pumas sono proprio la squadra fatta apposta per irretire il gioco frizzantino francese. Sembra una truppa di simpatici banditi completamente alieni da ogni tentazione poetica ma dannatamente in gamba che ti dicano: venite avanti, vediamo cosa sapete fare, ragazzini.
Ma pensavo che nella terra del nuovo Zar Sarkozy non ci sarebbero state speranze e i giocatori gallici si sarebbero sacrificati come se avessero le baionette puntate sulla schiena. Magari con un allenatore meno cerebrale, e più sanguigno di Laporte le cose sarebbero andate in maniera di versa.
Invece la carica non si è accesa e così probabilmente si sono scontrate una squadra forte che aveva tutto da perdere, e una squadra forte che non aveva niente da perdere.

Abr ha detto...

Zamax concordo sull'analisi di Laporte, ma è da Twickenham contro l'Inghilterra che questi argentini, già noti come indivisualità, m'hanno colpito come squadra. Evidentemente han trovato ora i leader gli equilibri e le esperienze giuste.
Riguardo al rapporto di forze con la Francia, meno di un anno fa in quello stesso stadio la Francia batteva una Argentina raccogliticcia e certo non allenata e affiatata come ora, solo per un punto ...
Comunque penso che il fattore campo alla fine abbi apesantemente penalizzato ... proprio i francesi.
So' latini pure loro, il peso delle responsabilità li deconcentra innervosisce e scompone.

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