mercoledì 21 gennaio 2009

Venti giorni per ricominciare (da due)

Avevamo ancipato la piega che la commedia degli equivoci rappresentata dalla Federazione Italiana Rugby andava assumendo, e alla fine arriva la conferma: ne sono rimaste due.
Ci riferiamo alla partecipazione di "selezioni" italiane alla Magners-Celtic League, la storia delle quattro squadre italiane era solo un barbatrucco.
Secondo le anticipazioni di Francesco Volpe per il Corriere dello Sport sotto riportate nel riquadro, Dondi & Co. hanno ora "una ventina di giorni" per rivoltare il mondo del rugby italiano come un calzino, prelevando giocatori dai club senza colpo ferire, interferendo su contratti e sponsorizzazioni in vigore, interrompendo programmi e accordi etc.etc. Robe da economie pianificate, da esproprio proletario.
Vero e' che indietro oramai non si torna e ancora un plauso per aver gettato il cuore oltre la barricata, ma speriamo vivamente per il bene di tutti che la FIR abbia un piano serio. E anche eventualmente un "piano B" se una Benetton a caso dovesse mettersi di traverso.
C'e' anche un aspetto apparentemente positivo dell'accordo: i celti raccomandano Selezioni "con una precisa identita' territoriale": meno male che ci ricordano questo elementare ma fondamentale fatto sportivo. Oltretutto queste due "precisa identita'" preferibile sarebbe che sorgessero nei pressi di aeroporti internazionali e di poli turistici (sorge il dubbio se gli emissari Fir siano andati a trattare col board della Celtic o con quello di Alpitour o Kuoni).
Speriamo che, a fianco dell'ineluttabile Roma caput rugby, cio' significhi una sede vèneta: due aeroporti nel raggio di 30km serviti da voli per le terre celtiche (mancherebbero solo voli di linea per la Scozia, ma tra charter e Ryan Air, vedremo chi arriva prima), c'e' lo stadio adatto per non parlare del tifo competente, giocante e garantito.
Milano e Torino avrebbero l'eroporto collegato ma manca lo stadio, Reggio/Parma pur contando su Dondi e forse anche lo stadio, avrebbe l'aeroporto giu' a Bologna; senza voler sminuire nessuno infine, un movimento rugbistico radicato e diffuso come in Vèneto sorry ma non c'e' da nessuna parte in Italia.
Vedarem
, le scelte "fasciste" della dirigenza Fir nel recente passato (italianità e Flaminio) comunque non confortano. Forse in Fir oltre al centralismo romanocentrico vige la geopolitica (e allora atterreremmo a Milano), il lecchinaggio del capo (e saremmo a Reggio) o si desidera deliziare gli sponsor (idea invero stupida: Iveco e RdK in linea di principio se ne fregano di Torino, desiderano solo che i loro marchi siano visti da piu' gente possibile ovunque capiti).
Fosse cosi' il Veneto rugbistico farebbe la fine di quello calcistico: fonte di giocatori (Del Piero, Zambrotta, Rocchi etc.etc.) ma senza squadre e quindi con impatti pesanti sul movimento nel lungo termine.
Due entità. Chiamatele selezioni, franchigie, superclub o come vi pare. A Londra, il Board della Celtic League ha dato l'ok all'ingresso di due "entità" italiane. Già a partire dalla stagione 2009-10, se i nostri dirigenti sapranno indicare nomi e sedi entro una ventina di giorni. Il presidente John Hussey e il direttore generale David Jordan hanno espressamente chiesto ai due emissari della FIR - Alfredo Gavazzi e Fabrizio Gaetaniello - che «queste squadre abbiano una chiara identità italiana». Dunque aderiscano alla linea dei team celtici, che non schierano più di cinque giocatori "non elegibili" (sic, ndr) malgrado le regole del torneo siano molto più elastiche. La Celtic chiede anche all'Italia che le due "entità" abbiano una precisa identità territoriale, con sede fissa, logisticamente comoda (ovvero dotata di un aeroporto di riferimento). Non accetterebbero squadre itineranti, se non entro un raggio molto limitato (es. Treviso-Padova).
Il Board si è detto disposto in futuro a valutare un allargamento della partecipazione italiana, ma solo con adeguate garanzie tecniche.
Garanzie che non sussistono oggettivamente oggi, con Calvisano e Treviso incapaci di raccogliere un solo punto di bonus in 10 partite di HeinekenCup. Mentre la Celtic - il torneo che secondo alcuni non ha valenza tecnica ed è economicamente alla canna del gas - esprime tre capolista: Munster, Cardiff e Leinster. Confermata l'entità del budget minimo d'ingresso: 8 milioni di euro. Ora la palla passa al presidente Dondi e al CF.
Che dovrà anche dire come scioglierà il nodo dell'ingaggio da parte della FIR dei giocatori di interesse nazionale. Ma una cosa è certa: dopo aver chiesto di entrare ed aver ricevuto regolare invito, il dado è tratto. Indietro non si torna, se non al prezzo di una Caporetto politica senza precedenti. E proprio mentre l'Italia si candida ad organizzare la Coppa del Mondo.

Giusto una nota finale sulle pur rispettabili opionioni esposte riguardo al livello della Celtic League e sulle "garanzie tecniche" presentabili da squadre italiane; tali opionioni sono divenute vulgata corrente ma a nostro avviso lasciano un po' il tempo che trovano.
Figurarsi se noi di RightRugby, con un Ringo il gallese on board, ci siamo mai permessi di criticare il livello dei team di Celtic League!
Un conto pero' sono i team un altro il livello agonistico del campionato: la Magners e' (o era sinora) progettata in funzione delle Nazionali e delle Coppe, con pause e quant'altro, mentre i campionati piu' seguiti e "ricchi" di sponsor al Mondo - Premiership e Top14 - sono fini a se stessi, addirittura a volte in competizione con le loro nazionali e hanno mediamente ben altro livello agonistico e spettacolare.
Il livello tecnico di alcune squadre celtiche invece non si discute: gli Ospreys sono la nazionale gallese del Grande Slam, Munster l'abbiamo vista mettere in difficolta' gli All Blacks .... ma siamo sicuri che questo sia un vantaggio per il progetto italiano? Il livello non sara' talmente elevato che delle Selezioni almost all italians troveranno umiliante e schiacciante il confronto, ricadendo esattamente nei tristi casi di Benetton e Calvisano in Heineken Cup? Cambierebbe nulla ...
D'altro canto, sussistono in Magners anche squadre di media tacca - Connacht, Dragons - con cui i nostri club se la giocano (vedi Euro Challenge Cup o Heineken dell'anno scorso) senza bisogno di inventarsi Selezioni. So what, cosa significa "garanzie tecniche"? La squadra di Galway a Treviso perderebbe tre volte su quattro, garantito ...
Consigliamo quindi di diffondere altri argomenti meno contraddittori e autolesionistici per supportare la scelta centralista Fir, che pure ci sono: ad esempio l'evoluzione netta delle selezioni scozzesi, pur dopo qualche anno travagliato.

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