Meriti figiani, demeriti gallesi
E' sorprendente il pareggio 16-16 tra Galles e Fiji al Millennium, venerdì sera davanti a oltre 50.000 spettatori? Non più di tanto, almeno per chi come noi abbia seguito gli Isolani con interesse e giustificata stima da tempi non sospetti (all'insegna del "Azzurri attenti, due vittorie su tre chi l'ha detto, occhio a raccattarne una").
Forse la formazione gallese risultava sottodimensionata, troppo sperimentale? Non proprio, anzi. Forse la causa va ricercata ancora una volta nella preparazione al match, nel game plan. Dopo le prove intense e ariose ma "sfortunate" (in realtà poco assennate) con Australia e Sudafrica, l'ordine di scuderia era stavolta "giochiamo un rugby intelligente" (ecchevordì?). Anche perchè dopo due sconfitte, il rugby gallese non poteva permettersi altro che un trionfo, vuoi in chiave mondiale, vuoi come preparazione per l'ultimo Test Match, sabato 27 con i sentiti rivali neozelandesi. Alla fine è risultato il solito errore, guardarsi e rimirarsi invece che tener d'occhio gli avversari. Ricorda molto quel famoso 34-38 del 2007, con cui Fiji impedì ai Dragoni l'accesso alle fasi finali della Coppa del Mondo, quasi fossero una Italia qualsiasi. E ci sarà ancora Fiji nel girone del Galles ai Mondiali 2011, così come il Sudafrica, altro vincente al Millennium in questo tour autunnale.
I primi punti vengono marcati al 6' da Dan Biggar, pareggiati dopo altrettanti minuti dal penalty di Seremaia Bai. Biggar riporta in vantaggio i suoi al 21' punendo col 6-3 il giallo a Bai per un placcaggio pericoloso. Poco male per Fiji, ci pensa l'estremo ventenne Josh Matavesi (di Exeter, dove s'è visto in Challenge e Anglo Welsh Cup) a pareggiare con un piazzato dopo 3 minuti. Il Galles si fa pericoloso in superiorità numerica, in particolare coi due centri Hook e Bishop in combinazione che lancia l'ala Brew, placcato decisamente prima che potesse ritornar palla a Hook per la meta.
Tuttavia i dieci minuti vengono gestiti dai figiani senza danni, anzi appena ristabilita la parità vanno in meta: Sisa Koyamaibole, già incubo gallese in quel 2007, opera un break girando attorno a una rimessa laterale; George North e Biggar accorrono a fermarlo, ma il grosso numero 8 dei Sale Sharks riesce a riciclare, la palla aperta veloce arriva a Albert VuliVuli (nella foto) e il centro del Racing Metro letteralmente passa attraverso James Hook per marcare meta. Bai trasforma, è 6-13 il punteggio con cui si va al riposo..
La reazione nel secondo tempo dei gallesi è inizialmente improduttiva: palle perse, le rimesse continuano a non funzionare, le decisioni della mediana appaiono sovente incomprensibili, poco consistenti (calcio o apro random), fino a quando Warren Gatland non ne ha abbastanza e ne cambia quattro, introducendo Bradley Davies in mischia al posto di Gough, Mike Phillips e Stephen Jones in mediana al posto di Richie Rees e Dan Biggar e Tom Shanklin al centro al posto di Bishop.
L'impatto è immediato, all'ora di gioco Lee Byrne arriva in meta dopo numerose fasi, ma il Tmo dichiara non valida la meta per un in avanti; l'estremo aveva George North smarcato sul lato esterno. Nella mischia ai 5 metri che ne consegue il Galles si aggiudica la meta di punizione dopo nove mischie rifatte: è il 13 pari dopo la trasformazione di St.Jones. Sempre Jones porta dalla piazzola avanti i suoi pochi minuti dopo, al 63'. Ma la giustizia divina esiste (a volte): la difesa gallese concede graziosamente nell'extra time a Seremaia Bai l'opportunità di siglare il meritato pareggio, e il preciso back del Castres non se la fa sfuggire.
"Imbarazzante", è il commento di Gatland a fine di una gara in cui i Rossi han mostrato ancora una volta mancanza di pazienza e "compostezza"; effettivamente lo è per una squadra ambiziosa, a volte giustamente, altre un po' velleitaria. Lo è a maggior ragione alla vigilia dell'arrivo degli odiati All Blacks: come aver la casa sgarrupata in disordine all'arrivo di un ospite bisbetico. Si ricorderà, ogni volta al Millennium la rivalità arriva a degenerare nel cabaret, non fosse tutto dannatamente serio, almeno per i tifosi dei Dragoni: le squadre immobili a sfidarsi in silenzio a centrocampo per lunghi minuti, la Haka negli spogliatoi, Bread of Heaven sparata "a tradimento" dal tenore in mise celtica etc.etc.
L'ultima speranza dei Dragoni Rossi senza vittorie dopo tre Test - e lunedì vedremo il nuovo ranking Irb - è che tutto questo dìa loro disperata determinazione, senso di "ultima spiaggia" per la prossima decisiva sfida. O, come afferma Gatland, che i problemi del Galles emergano più evidenti con le squadre meno forti. Sarà.
Quanto a Fiji, come non bastasse la loro fisicità e l'esperienza saggia che mostrano nel gestire i loro ovali, adesso arriveranno a Modena belli cariche e motivati. Quanto vale un pari col Galles comparato all'Italia, quattro - sette punti di vantaggio sulla carta? (così pochi solo perchè noi siam così "fisici" in difesa ....)
2 commenti:
Toh pensa, se l'avessi fatto io quel titolo, poi a dire che ringo vede solo maglie rosse :D
? ("figiani" significa di Fiji ...)
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