Barnes vuole mettere la testa a posto
L'australiano Berrick Barnes ha deciso di prolungare il periodo di riposo dopo i traumi riportati alle testa, dando retta ai consigli dello staff medico dei Waratahs e alle indicazioni di un neurologo. Il ragazzo, trequarti anche dei Wallabies, in questa stagione ha dovuto fare i conti con uno dei temi più delicati nel panorama rugbistico, soprattutto nel corso degli ultimi anni, le concussions, vale a dire le commozioni celebrali. Ne avevamo parlato già ad inizio mese del caso di Barnes, che adesso ha scelto di prendersi tutto il tempo per rimettere la testa a posto.
Una botta alla testa contro i Reds a febbraio, poi contro i Brumbies una volta rientrato in campo. Sembrava quest'ultimo nulla di particolarmente pericoloso, tanto da tornare a giocare contro i Rebels, se non fosse che tre settimane più tardi, durante la partita contro i Lions valida per il 14° turno di Super XV, ha cominciato a soffrire di emicrania. Stessa situazione la settimana successiva, quando fu sostituito dopo 33' nel match contro gli Highlanders.
Ha provato anche un caschetto protettivo sullo stile di quello utilizzato nella boxe (vedi foto nel post sopra citato), disegnato con la Gilbert e chiedendo alla International Rugby Board che venisse omologato, sinora senza esito.
"Alla fine sono arrivato alla decisione che sia un bene per me e per la squadra se rimarrò per qualche tempo lontano dal gioco", ha dichiarato Barnes nelle scorse ore, rassicurando che al 100% le emicranie di cui soffre non avranno effetti a lungo termine, anche se poi ha svelato di non aver dato esattamente una scadenza al periodo di pausa.
Chris Hickey, head coach della franchigia australiana, ha affermato: "In professional football there are always guys out there playing with injury, but when it comes to head injuries you need to take every precaution you can". E' intervenuto anche Elton Flatley, ex apertura dell'Australia che nel nel 2006 si ritirò proprio a causa delle commozioni cerebrali subite, dicendo che spetta a Barnes capire quando - e se - potrà tornare a giocare. "Sono contento che abbiano preso in seria considerazione il caso di Berrick. Sarà guidato dai dottori, ma sarà solo lui a capire cosa starà accadendo. E' un ragazzo in gamba e saprà cosa fare".
Una botta alla testa contro i Reds a febbraio, poi contro i Brumbies una volta rientrato in campo. Sembrava quest'ultimo nulla di particolarmente pericoloso, tanto da tornare a giocare contro i Rebels, se non fosse che tre settimane più tardi, durante la partita contro i Lions valida per il 14° turno di Super XV, ha cominciato a soffrire di emicrania. Stessa situazione la settimana successiva, quando fu sostituito dopo 33' nel match contro gli Highlanders.
Ha provato anche un caschetto protettivo sullo stile di quello utilizzato nella boxe (vedi foto nel post sopra citato), disegnato con la Gilbert e chiedendo alla International Rugby Board che venisse omologato, sinora senza esito.
"Alla fine sono arrivato alla decisione che sia un bene per me e per la squadra se rimarrò per qualche tempo lontano dal gioco", ha dichiarato Barnes nelle scorse ore, rassicurando che al 100% le emicranie di cui soffre non avranno effetti a lungo termine, anche se poi ha svelato di non aver dato esattamente una scadenza al periodo di pausa.
Chris Hickey, head coach della franchigia australiana, ha affermato: "In professional football there are always guys out there playing with injury, but when it comes to head injuries you need to take every precaution you can". E' intervenuto anche Elton Flatley, ex apertura dell'Australia che nel nel 2006 si ritirò proprio a causa delle commozioni cerebrali subite, dicendo che spetta a Barnes capire quando - e se - potrà tornare a giocare. "Sono contento che abbiano preso in seria considerazione il caso di Berrick. Sarà guidato dai dottori, ma sarà solo lui a capire cosa starà accadendo. E' un ragazzo in gamba e saprà cosa fare".
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