venerdì 24 settembre 2010

Playoff NRL, il top del League


Si sono concluse le fasi iniziali dei play off dell’NRL 2010, sei partite che hanno deciso, secondo la formula del McIntyre Final Eight System (complessi questi del 13 no???), le sorti delle otto squadre finaliste. Il sistema prevede l’esclusione di due squadre delle otto dai quarti di finale, quelle che hanno subito il maggior passivo, mentre per la seconda settimana si scontrano le due squadre che hanno perso col minor passivo con quelle che hanno vinto con il minor scarto; le vincitrici avranno l’accesso alle semifinali della terza settimana con le due squadre che hanno vinto con il maggior margine nella prima settimana e infine avremmo le due finaliste per la quarta settimana. Si è arrivati a decidere le squadre semifinaliste, ma procediamo con ordine.

Sono i Jetstar Titans della Gold Coast, Queensland e i Warriors di Auckland, Nuova Zelanda ad aprire la prima partita dei quarti, partita non troppo emozionante che vede i Titans assoluti protagonisti del primo tempo, segnando quattro mete contro l’unica dei Warriors. Si è fatto notare in particolar modo l’estremo dei Titans, Zilman, che pur con il peso del ruolo assegnatogli in mancanza dell’infortunato Campbell, mostra di saper sostituire bene la star dell’NRL con due mete nel primo tempo. I neozelandesi però non si danno per vinti e nel secondo tempo, vanno in meta con Moon ed il solito Vatuvei, ma al 65’ l’ala dei Titans Gordon varca la linea per l’ultima e decisiva meta della vittoria.

Emozionante partita a Sydney dove i Tigers padroni di casa dopo 100 minuti vengono battuti dall'altra squadra di Sidney, i Roosters al golden point. I Tigers dominano per buona parte del primo e del secondo tempo, e per ben quattro volte il TMO nega la meta, ma al 27’ finalmente è Tuqiri a varcare la linea indisturbato dopo un’ottima giocata a largo. Sotto l’incessante attacco dei Tigers, che vanno ancora due volte in meta con Ayshford e con Ryan sempre nel primo tempo, i Roosters riescono a mettere sul tabellino solo due punti con Carney che piazza un penalty per reazione di Marshall su Pearce. Il secondo tempo comincia com’è finito il primo, i Tigers sono ancora in attacco e capitan Farah allunga il risultato con un drop, per rimediare a due trasformazioni fallite da Marshall. Ma sul 15-2 il dominio dei Tigers sembra diminuire e i Roosters cominciano la loro risalita grazie ad un inspirato Carney, che mostra il perché della sua nomina a miglior giocatore del 2010. Tant’è che al 60’ il five-eight dei Roosters raccoglie un suo grubber dietro la linea avversaria e manda in meta Anasta, trasforma anche la meta. In seguito sarà Pearce a correre verso la meta, e sempre Carney aggiungerà i due punti che mettono a una sola distanza i Roosters dai Tigers. Sullo scadere sarà Anasta a mantenere a galla la speranza dei Roosters, dopo un’azione rocambolesca riesce a centrare un drop da 35 metri che vale l’extra time. Comincia così la ricerca al golden point, le due squadre si alternano nella ricerca del drop della vittoria, ma è il centro dei Roosters, Kenny-Dowall, a intercettare una palla di Fulton e volare in meta.

I Raiders di Camberra sopravvivono alla loro più difficile prova della stagione, ironicamente i Panthers di Penrith, NSW, perdono per un solo calcio sbagliato dal leader della classifica calciatori del 2010, il preciso e granitico Michael Gordon. L’estremo dei Panthers segna comunque due mete nel primo tempo, anche se sono i Raiders a guidare la partita, con un inspirato Terry Campese che si rende pericoloso ogni volta che corre palla in mano, imprevedibile come sempre alterna giocate alla mano ad azione solitarie grazie all’imponente fisico. Non passa che qualche minuto che lo stesso five-eight dei Raiders schiaccia in meta la palla dopo un devastante set di sei possessi del team di Canberra, mentre al 16’ grazie ad un suo break sulla difesa, è Tilse a segnare un classica meta di potenza da avanti. Ma le Green Machines non si arrestano e segnano al 34’ con Harrison sul palleggio di Vidot che si fa trovare sotto ad un up-and-under, e poi al 43’ con Robinson su suggerimento di Dugan che fissando la difesa manda l’ala in meta con un lungo passaggio. Nel secondo tempo i Panthers spingono sull’acceleratore, e l’ala Sandor Earl riesce a segnare due volte, la seconda delle quali con una spettacolare quanto funambolica meta sulla bandierina.

Partita a un solo senso in casa dei Dragons di St.George-Illawarra che vincono con una schiacciante prova lasciando a zero punti i Sea Eagles del Manly-Warringah district delle Sidney Beaches (avete presente Bondi Beach, o Bronte? No? Peccato, per voi ovviamente ...). Nonostante i Sea Eagles si rendono pericolosi in più di un’azione, la difesa dei Dragons riesce sempre a fermare gli attacchi senza alcun problema. Nel primo tempo è Soward il protagonista dei Dragons, mandando in meta Hornby con un grubber e dopo aver trasformato la meta, il five-eight piazza altri 3 penalty da facile distanza. La situazione peggiora per i Sea Eagles nel secondo tempo, che vedono privarsi di ben tre giocatori Galuvao, Kite e Perry per infortunio, e al 62’ i Dragons pongono un consistente vantaggio con la meta di Cooper dopo un bel fraseggio tra Soward e Gasnier. Su una difesa ormai allo stremo, continua lo show di Soward che trova ripetutamente facili inserimenti sulla difesa avversaria ed infine manda in meta per la seconda volta Cooper. Con la partita ormai andata e con il second row Watmough fuori per dieci minuti per un fallo, i Sea Eagles vengono beffati anche da una meta da 80 metri di Mark Gasnier.

RISULTATI:
Titans v Warriors 28-16
Tigers v Roosters 15-19
Panthers v Raiders 22-24
Dragons v Sea Eagles 28-0



Mentre Titans e Dragons si godono la (meritata) sosta dopo aver tirato per tutta la stagione, ed eliminate definitivamente dai giochi Sea Eagles e Warriors, sono Tigers, Roosters, Raiders e Panthers a dover lottare tra di loro per decidere chi passa il turno e accede alle finali.
Ecco com'è andata: i Tigers battono per un soffio i Raiders e si aggiudicano la semifinale contro i Dragons, mentre i Roosters se la vedranno con i Titans dopo aver eliminato facilmente i Panthers.

La squadra sorpresa dell’anno Raiders gioca alla pari con i Tigers, i due team segnano quattro mete per parte tutte trasformate, ma la stella a splendere più di tutte è ovviamente Benji Marshall, preciso al piede trasforma anche il penalty della vittoria. Il five-eight neozelandese, in dubbio per tutta la settimana per un infortunio alla caviglia, tira fuori tutto il suo repertorio di giocate ed è grazie a lui che i Tigers segnano tre delle quattro mete, una delle quali grazie al suo famoso flick pass per il pilone Chris Heighington. Dopo la suddetta spettacolare prima meta dei Tigers, i Raiders sono veloci a rispondere e al 13’ dopo un paio di penalty grazie ai quali i Green Machines guadagnano importanti metri, è Bronson Harrison ad andare in meta con un’azione di forza. Passano solo due minuti che Marshall correndo a ridosso della difesa è veloce ad alzare la palla su uno splendido angolo di Gareth Ellis che schiaccia indisturbato in meta. I Tigers allungano pochi minuti dopo con Lote Tuqiri su una giocata dal lato chiuso della mischia ed il veterano dimostra di avere ancora la velocità per poter evitare anche il giovane Dugan sullo sprint da sessanta metri. Sul 18-6 i Raiders non demordono, e mettono in difficoltà la difesa con Dugan grazie alle sue incursioni e con Vidot che si procura un calcio di punizione sul placcaggio per tenuto a terra, e sul restart è ancora Harrison a penetrare di forza tra le maglie dei Tigers per poi mandare in meta il centro Monaghan. Il secondo tempo è una vera guerra, i giocatori sono visibilmente stanchi e i cambi vengono anticipati per entrambe le squadre. Al 48’ ancora Marshall con un dummy run smarca Lui che passa la palla per la meta di Lawrence. Negli ultimi venticinque minuti i Raiders sotto di due dodici punti, perdono per una sospetta frattura alla caviglia anche Terry Campese, fondamentale per la manovra dei backs; ma il team di Canberra non demorde e costringe i Tigers a una strenua difesa fino alla fine. I Raiders infatti segnano altre due volte, con la forza del potente pack vanno in meta prima con Thurling e poi con Tongue, ma i Tigers sono ancora sopra, grazie ad un penalty trasformato da Marshall al 69’. Infine i Raiders spingono sull’acceleratore sulla stanca difesa dei Tigers, e si procurano un penalty a cinque minuti dalla fine, che però il giovane centro Jarrod Croker sbaglia evitando per i Tigers l’extra-time.

Troppo forti i Roosters per i Panthers, il team di Sydney segna ben sei mete contro le sole due di Penrith. A guidare i Roosters alla vittoria sono Todd Carney e Mitchell Pearce che tutti considerano la futura coppia di playmaker del NSW, entrambi in meta, con il primo a seminare panico nella difesa avversaria grazie alla sua agilità e potenza oltre a gestire alla perfezione il gioco tattico al piede, mentre il secondo è il responsabile di altre due mete. Anche il capitano Anasta è autore di una grandissima prova, segnando una meta e partecipando alla realizzazione di altre due. Tra i giocatori dei Roosters ad andare in meta anche Perret con una doppietta e Minichiello. I Panthers invece non riescono ad essere incisivi in attacco e non impensieriscono mai la difesa avversaria, complici sia le assenze dei nazionali Waterhouse e Pritchard ma anche i troppi infortuni durante il match; i Panthers perdono infatti troppi uomini importanti nei primi minuti, come il centro Jennings per un infortunio alla caviglia, ed entrambi le seconde linee Lewis per una botta in testa e Cooper per una botta alla caviglia. Solo negli ultimi venti minuti i Panthers andranno in mete con Purtell e Graham.

RISULTATI:
Raiders v Tigers 24-26
Roosters v Panthers 34-12




(a cura di Simone Martellucci)

3 commenti:

Faggy86 ha detto...

tutti a tifare Tigers e Roosters!

Abr ha detto...

None, stavolta io sto coi TITANI e i DRAGONI!

porcorosso ha detto...

Ah no Roosters e Tigers tutta la vita :) ... almeno finchè Mini e Marshall restano con loro :) :) :)
Saluti e grazie mille PR

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