domenica 2 ottobre 2011

L'Italia perde il suo Mondiale

Era la partita che conteneva il Mondiale degli Azzurri in Nuova Zelanda ed è finita 36-6 per l'Irlanda che così torna ai quarti dopo l'eliminazione nella fase a gironi di quattro anni fa (qui il tabellino, qui gli highlights). L'Italia invece fa nuovamente i bagagli, in soli quaranta minuti: i primi si cominciano a chiudere ad inizio ripresa quando Brian O'Driscoll e Keith Earls vanno a marcare meta per allungare nel punteggio, dopo il 9-6 sul quale si erano chiusi i primi 40 minuti in quel di Dunedin.
Match che segue alcuni leit motiv, alcuni dei quali preventivati: difesa italiana attendista, terze linee avversarie che la vanno a testare e accelerazioni al largo sul canale 10-12-13. Mischie a confronto e in poco tempo perdiamo Martin Castrogiovanni. La rimessa funziona, ma nel lungo andare non diventa un punto d'appoggio perché il possesso è in mano agli altri e quando si presenta l'occasione da un lancio sui 5 metri irlandesi - a risultato ormai acquisito -, viene persa. E poi le scaramucce che quando ci sono un po' di verdi per il campo non mancano mai (non solo come nazionale, ma anche come partite tra club): loro ci sguazzano e gli altri ci smenano. Arbitra il sudafricano Jonathan Kaplan.

La cronaca - Le marcature si aprono al 6', quando Ronan O'Gara si presenta alla piazzola per un fallo di Gonzalo Canale e infila i pali. L'Irlanda attacca, l'Italia si difende come fatto nelle precedenti uscite e difatti quando gli altri muovono palla per linee verticali o orizzontali, riescono a piantare l'accampamento dentro o giusto fuori i nostri 22. E' anche vero che nel primo tempo non arrivano mai nitidamente nei pressi della end zone, tranne con un guizzo di O'Driscoll sul lato chiuso che viene spento in touch. Piuttosto, Mirco Bergamasco al 9' pareggia i conti da un penalty conquistato dal pack azzurro, rivendicando il primo ingaggio dell'incontro sul quale la nostra prima linea aveva avuto la peggio. In questo alternarsi di piazzole, al 13' c'è il palo colpito da O'Gara. 
Tre minuti più tardi, non sbaglia da un regalo della touch italiana che porta giù bene il pallone, ma Corniel van Zyl viene pescato in offside mentre si organizza una maul e allora è 6-3. 
Al 21' Bergamirco risistema le cose nella forse unica azione offensiva/aggressiva degli italiani, cominciata con un calcetto di Canale appena fuori i 22 che viene calciato fuori dal giovane mediano di mischia irlandese Conor Murray. Dalla rimessa, la maul stavolta si organizza come si deve e avanza, obbligando gli avversari al fallo. Il gioco prosegue sul vantaggio segnalato da Kaplan e Castrogiovanni arriva ad un ciuffo dalla meta. Si torna indietro e l'ala dai riccioli biondi pareggia. Il guaio è che la partita di Castro, di fatto, finisce lì: al 32' è costretto ad abbandonare il campo, con Andrea Lo Cicero che si schiera loose-head prop e Totò Perugini che si sposta a destra, venendo a fare i conti con Cian Healy e facendo salire il livello di nervosismo nel suo corpo. 
Irlanda che commette errori gestuali che le impediscono di dare ritmo, sostanza e costanza ai suoi attacchi e alla retroguardia azzurra di riorganizzarsi: peccato che mastini come Sean O'Brien, Stephen Ferris e Jamie Heaslip abbiano tutto lo spazio per caricare. Sergio Parisse e Alessandro Zanni si danno da fare, quest'ultimo è l'uomo di riferimento in rimessa. Mauro Bergamasco è in sofferenza. O'Gara ne aggiunge altri tre perché Andrea Masi (che corre, ma non ha palloni giocabili) non rotola via ed è 9-6.
Prendere nota del minutaggio, il 39': Bergamirco colpisce il palo dai 10 metri, Kaplan poi gira contro un calcio di punizione conquistato ancora dagli avanti in maul nei 22 avversari (par di capire per una reazione di Bergamauro). Insomma, l'Irlanda va negli spogliatoi sul +3 e da qui riparte per mettere in atto il suo piano nella ripresa.

Infatti, al 43', arriva il massimo vantaggio fin ad allora irlandese, con il solito O'Gara: 12-6. Intanto Luciano Orquera non è più schierato, c'è Riccardo Bocchino al suo posto. Ma soprattutto non c'è più l'Italia. La differenza tra le due formazioni in campo si fa largo, come Tommy Bowe al 47' quando fissa Bocchino aprendo il corridoio all'intero per O'Driscoll che arriva fino in fondo (nella foto). O'Gara trasforma per il 19-6. 
La truppa di Declan Kindey ha in mano la palla e gli avversari. Mette in pratica tutte le sue strategie per evitare qualsiasi risveglio azzurro (in una sorta di replay della sfida con l'Australia). E se entra Paul Derbyshire per Bergamauro, gli riserva il trattamento speciale del placcaggio al petto per impedire che la terza linea acceleri la trasmissione dell'ovale con gli off loads. Il fronte del Piave non c'è più e Earls al 51' va a marcare visita. O'Gara infila i pali per l'ultima volta (nel suo minutaggio compare anche un drop non andato a buon fine) per poi cedere il testimone a Jonathan Sexton
Back row azzurra assorbita nel punto d'incontro, trequarti che esplorano l'area attorno a Bocchino, irlandesi arrivano ad un passo dalla terza meta pochi istanti dopo, ma Bowe non riesce a schiacciare a terra il pallone. Sul 26-6 il Mondiale dell'Italia è bello che finito, il solito killer istinct ha fatto in modo che gli irlandesi giungessero nell'ultimo quarto di gara con le migliori carte dal mazzo. Comincia la giostra dei cambi, c'è un quarto di finale in programma il prossimo fine settimana. 
Fabio Ongaro prende il posto di Leonardo Ghiraldini, Marco Bortolami quello di van Zyl. Il pack al 65' conquista un calcio di punizione che viene calciato in rimessa al 65' e l'Irlanda ruba il pallone sulla propria linea dei 5 metri. 
Scorrono i titoli di coda sulla spedizione guidata da Nick Mallett con capitan Parisse costretto a lasciare il terreno per un profondo taglio al sopracciglio sinistro e con passaggi a vuoto. Sexton al 70' mette il suo nome a referto dalla piazzola per il 29-6. Earls fa doppietta allo scadere nel solito angolo che evidentemente gli piace tanto, dopo che gli irlandesi sono rimasti nella nostra metà campo. Kaplan e TMO in più non ritengono che ci siano gli estremi per assegnare una meta a Bowe che va di destro va contropiede e sul quale interviene Tommaso Benvenuti: l'ala irlandese si lamenta di una trattenuta mentre si tuffa per schiacciare l'ovale, la giuria non ravvisa alcun colpevole. 
Alla vigilia, alla Nereo Rocco, ci eravamo augurati "speremo de no". Però i migliori alla fine hanno vinto. 

8 commenti:

Carletto ha detto...

Per fortuna che era Orquera che non placcava eh?

Questo non è il fallimento di Mallet, è stato il fallimento della Federazione, che ha probabilmente imposto metodi, tecnici e uomini al sudafricano nell'ultimo anno. E questi sono i risultati. Certo, le scelte della formazione di oggi sono sue, e non le ho capite.

Grazie Nick comunque, ora le teste "da ghigliottinare" sono altre.

Alessandro ha detto...

grande delusione incredibilmente un po ci speravo. poteva essere un risultato migliore ma l'esito sarebbe stato questo comunque. alla fine l'occasione d'ora era contro la scozia 4 anni fa... complimenti alla loro mischia, davvero forte, che ci ha battuto sul nostro campo

Carletto ha detto...

Ah, una curiosità: ma chi ha giocato in mischia alla fine dei trequarti? Me lo son perso

reda ha detto...

mi sembra mclean...

ringo ha detto...

Fuori Parisse è entrato McLean. L'unico rimasto in panchina.

Abr ha detto...

Carletto, per me non è un fallimento, è una presa d'atto della "tacca" in cui ci muoviamo. Rifiutiamo di farci illudere.
Quanto alle teste da saltare, concordo che sia ora di cambiar marcia dopo quindici anni, con tante grazie per essere nel sei nazioni in celtic etc.etc. ma è evidente che manchi a questa dirigenza la capacità di fare l'ulteriore salto di qualità. E Brunel non basta.
Solo che ci vorrebbe un'alternativa.

Abr ha detto...

Per la prima linea irlandese Alessandro: bastava guardare le due partite contro l'Australia, la nostra e la loro. Noi abbiamo faticato coi Wallabies, siamo venuti fuori solo nel finale a linee sostituite; loro han dominato tutta la partita.

Per me comunque la partita l'ha vinta non tanto la prima quantola loro terza linea. Cioè, ha dato la spallata definitiva, ci han superato ovunque, l'unico centor di resistenza rimasto è stata la rimessa su lancio nostro, tranne alla fine quando serviva per marcar la meta dela bandiera (sigh).

Abr ha detto...

McLean ha un futuro come blindside flanker (Zanni s'era spostato nr.8). Ah no, per sua fortuna ora Mallett se ne va ... :Z

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