lunedì 27 giugno 2011

Stade Francais, guadagnar tempo è denaro

Nel tardo pomeriggio  - ironia della sorte, nello stesso giorno della ripresa degli allenamenti - si dovrebbe decidere il destino di uno dei club storici europei, lo Stade Francais. Il condizionale però è d'obbligo, nel senso che forse il tempo (da guadagnare) potrebbe giocare a favore della società di Max Guazzini, incappata in una situazione truffaldina che rischia di comprometterne il futuro. Come vi sia finita, ora lascia un po' il tempo che trova (non si trattasse di una storia paradossale che trovate qui); i problemi, andrebbe ricordato, nascono prima del tentativo farlocco di salvataggio allestito da Bernard Laporte coi suoi improbabili finanziatori canadesi, sorgono dai buchi nella gestione.

Tant'è, per sfuggire alla retrocessione amministrativa sanzionabile oggi pomeriggio dal DNACG, il gendarme finanziario della Lega delle Società Pro francesi, il club parigino dovrà dimostrare di poter disporre di almeno 7,2 milioni di euro, corrispondenti al deficit della stagione 2010-2011 più ricostituzione del fondo di riserva.
Fino a sabato per quel che trapela non v'era traccia che portasse all'ottimismo, nonostante l'attivismo di Guazzini e di molto del mondo del rugby transalpino. Ieri invece, rivela Sud Ouest, una flebile lucettina di speranza parrebbe essersi accesa all'orizzonte: il "salvatore" potrebbe corrispondere al nome di Oberthur Technologies, il numero due mondiale nella produzione di carte magnetiche e a microprocessore.
Jean-Pierre Savare, fondatore del Gruppo, assieme ai Barbarians françesi - Serge Kampf e il mitico Jean-Pierre Rives - s'era già chiamato fuori, ma l'accordo a tre con un pool di investitori allestito dall'ex giocatore e imprenditore inglese Richard Pool-Jones, avrebbe consentito ieri a Guazzini e Laporte di ricondurli nella partita.
A questo punto il problema è il tempo, ma le procedure potrebbero aiutare: se anche oggi il patròn dello Stade non avesse pronte le carte e la  retrocessione venisse comminata dalla DNACG, il club potrà fare appello. Il che porterà 15 giorni extra di tempo, quanto basta se la pista è concreta.
Ammesso e non concesso che lo Stade ce la faccia in tal modo a rimanere nel Top14, è altamente probabile che debba ripartire con una massa salariale decisamente rivista verso il basso. Il che non sarà privo di implicazioni giuridiche, ad esempio nei confronti dei giocatori appena ingaggiati da Laporte e in generale quelli con contratto pluriennale in corso. Il quale Laporte sarà la prima vittima certa di tutto 'sto pasticciaccio brutto, in cui ci ha rimesso la residua credibilità oltre che soldi personali. E non è detto che anche Max Guazzini ...
Nel frattempo rimangono alla finestra La Rochelle e Colomiers, ripescabili nelle rispettive categorie in caso di retrocessione dello Stade Francais. Un bel casino han combinato, non c'è che dire.

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