domenica 10 luglio 2011

A Londra una domenica di riunioni e addii, anzi no

Perché non c'è solo Rupert Murdoch nella capitale britannica in queste ore, giunto dall'Australia per cercare di mettere ordine nello scandalo che ha investito News International e ha portato alla chiusura del News of the World. Stavolta niente telefonici intercettati e sabotati, il fatto è che la Rugby Football Union ora è - apparentemente - senza chairman dal momento che Martyn Thomas (nella foto) ha lasciato la carica dopo una riunione di quattro ore a Twickenham, servita per discutere un documento di 52 pagine sulle ultime vicende che hanno interessato la federazione inglese. 
Thomas manterrà comunque la carica ad interim di chief executive, in attesa che venga nominato il sostituto e rimarrà a capo della Rugby World Cup 2015, che si disputerà Oltremanica. E rappresenterà la RFU all'interno della International Rguby Board. Quindi se ne va, ma in realtà resta almeno per ora.
"E' un giorno difficile per la Union", ha dichiarato lo steso Thomas, cosciente del fatto che però era necessario per poter andare avanti. Il primo obiettivo di questa scelta politica è di assicurare tranquillità allo staff e alla nazionale in queste settimane vitali per la preparazione in vista del Mondiale di settembre. 
Il consiglio delle federazione, composto di 58 membri, ha indicato Paul Murphy come sostituto - sempre ad interim - di Thomas, ma il vero nuovo nome non potrà essere scelto per statuto se non tra sessanta giorni, con un altro incontro al vertice. Murphy ha ammesso che negli ultimi tempi la RFU ha subito danni alla sua immagine e che è il caso di cominciare a vederci chiaro.
A conti fatti, la federazione inglese non ha né un chairman né un chief executive ufficiali quando mancano nove settimane al torneo neozelandese e, soprattutto, non ha un performance director, la carica creata durante il breve regno di John Steele e che pareva destinata a Sir Clive Woodward, il manager dell'Inghilterra campione del mondo 2003, che ha preferito continuare a lavorare per la British Olympic Association. E se Steele aveva perso la fiducia del board della RFU in nove mesi di mandato e dopo l'addio di Rob Andrew in qualità di director of elite rugby, adesso si tratta di venire a patti e concordare le prossime mosse con una dirigenza che c'è, ma non c'è. 
A Londra hanno deciso di non annoiarsi questa estate.

2 commenti:

Abr ha detto...

Certo che 'sto Sir Clive Woodward ne sta facendo di vittime, peggio che in una tragedia di Shakespeare ...

ringo ha detto...

Porca miseria, proprio vero.

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